venerdì 24 febbraio 2012

Martin Mystère - I pensieri degli altri

Martin Mystère n. 319, bimestrale
I pensieri degli altri

Soggetto e sceneggiatura: Luigi Mignacco
Disegni: Enrico Bagnoli e Maurizio Gradin
Copertina: Giancarlo Alessandrini

Quale sogno sarebbe per un essere umano riuscire a sentire i pensieri di chi lo circonda per prevederne le mosse al gioco, in politica e persino in amore?
Qualcuno è riuscito a realizzare un'apparecchiatura che riesce in tutto questo. Il problema è che per farlo è stato aiutato dai militari, che ora la vogliono per scopi di guerra. Alle sue calcagna ci sono anche uomini e donne vestite di nero, chi saranno? Ma sopratutto: chi potrà aiutarlo a non far cadere nelle mani sbagliate la sua invenzione? La risposta è una sola: Martin Mystère. L'uomo appena giunto, a seguito della sua fuga, a New York lancia un grido telepatico per contattare il Detective dell'Impossibile e chiamarlo in suo soccorso. L'aggressività crescente dei suoi inseguitori mette a rischio la vita di entrambi, come quella di Java e Diana.
Non potendosi fidare di nessuno, riuscirà Martin a portare al sicuro la fantastica invenzione ed il suo creatore?

La storia di Mignacco, doppio incontro con lui questo mese per via della sua presenza anche sul Maxi Dylan Dog, omaggia, per certi versi, un classico della fantascienza come Scanners. Scritta in modo coinvolgente, propone intrighi a più livelli narrativi. L'unica pecca, se la si vuol trovare, è che si conclude nel modo più classico possibile quando di mezzo c'è un'invenzione impossibile.
Enrico Bagnoli e Maurizio Gradin formano un bella coppia. Uno alle matite, l'altro alle chine, mettono in piedi un bel risultato grafico. Paesaggi e sfondi curati e costanza dei tratti caratteristici dei personaggi sono caratteristiche importanti per godere di un fumetto e loro le rispettano entrambe.
Questo mese di Bonelli non è caratterizzato da copertine eccezionali. Purtroppo, quella di Alessandrini non fa eccezione. Certo è difficile realizzare una copertina in grado di rappresentare un argomento etereo come i pensieri, ma la scelta dei colori, dello stile grafico e della presenza, messa li così per riempire, di un impotente Java non mi hanno convinto.

Una storia dal buon ritmo che si fa leggere volentieri, non sottovalutatela, potrà intrigarvi.

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