Uscito nelle sale la settimana scorsa questo film è un remake, rielaborato ed adattato ai nostri giorni, del film del 1973 di George A. Romero dal medesimo titolo.
In una pacifica cittadina un tizio armato di fucile irrompe nel campo di baseball dove si sta giocando una partita. Lo sceriffo David Dutten lo conosce, ritenendo che sia semplicemente ubriaco cerca di convincerlo ad abbassare il fucile. Le cose non vanno come dovrebbero e lo sceriffo è costretto ad ucciderlo. David, scosso dal senso di colpa, si trova ad affrontare altri casi di soggetti dal comportamento simile, ma non si perde comunque d'animo ed indaga assieme al suo aiutante Russell. Durante i loro pattugliamenti trovano un aereo precipitato nella palude vicina alla cittadina.
Nel contempo qualcuno li spia dallo spazio. Senza che nessuno se ne accorga i militari circondano l'area per evitare il diffondersi di quello che si dimostrerà essere una variante del virus della rabbia.
L'intervento dell'esercito è così disumano e feroce da reprimere qualunque speranza in coloro che dovrebbero/vorrebbero essere salvati.
Una suspance con qualche calo di tensione cattura, comunque, lo spettatore. Sorprendenti la scena dell'autolavaggio e quella nella casa dello sceriffo dopo che si è diffuso il contagio.
Ritmo non forsennato, il film dura, forse, una decina di minuti in più di quanto dovrebbe.
Da tenere d'occhio la capacità interpretativa del vice sceriffo.
Io l'ho visto gratis e quindi non mi dispero per il costo del biglietto, chi dovesse pagare, magari, è meglio che ci pensi due volte prima di andarci.
Tutto sommato gradevole, ma per appassionati.
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