mercoledì 21 aprile 2010

Spiderman Il Regno

Siamo in una New York di un futuro non molto lontano. L'atmosfera è cupa e subito si capisce che non è solo in clima a renderla tale, è tutta la situazione. Il sindaco annuncia, da un canale televisivo unico e politicizzato, che il suo mandato sarà prolungato finché lo riterrà opportuno (almeno fino all'attivazione di una ragnatela elettronica che isolerà la città dai pericoli del mondo esterno). La sicurezza della città non è più supportata dagli eroi, ma da forze di polizia che hanno il potere di vita e di morte su ogni singolo cittadino che li insospettisca per una qualsiasi ragione. La ricerca dell'estrema sicurezza ha portato i tutori dell'ordine all'estrema paranoia. Gli abitanti della Mela, non più Grande ma bacata, sono stanchi dei soprusi, ma non vedono via d'uscita.
In questo mondo si muove un anziano Peter Parker, come sempre sballottato da un lavoro precario all'altro, rimasto solo dopo la morte della sua sposa, Mary Jane. La scomparsa prematura della sua compagna, dovuta alla di lei esposizione ai suoi fluidi corporei radioattivi, ha precipitato Peter in una spirale di dolore ed autocompassione così profonda da fargli dimenticare l'insegnamento di suo zio Ben, da grandi poteri derivano grandi responsabilità. L'uomo ragno non esiste più, anche se chi crede ancora in lui ne invoca il ritorno sfidando la legge marziale, scrivendogli richieste d'aiuto sui muri.
Persino il suo avversario editoriale, JJ Jameson, ne sente il bisogno. Tornato in città, dal suo esilio volontario sui monti, JJJ ritrova Peter e gli consegna la  vecchia macchina fotografica, che tanti scatti del ragno aveva raccolto durante l'attività di fotografo freelance di Parker, con all'interno la maschera del costume nero dell'Uomo Ragno. Un JJJ rinato tenta di organizzare una resistenza al Regno radunando giovani volontari.
La maschera scuote Peter che tenta di reagire ai soprusi affrontando le forze del Regno che tra le loro fila schierano cloni dei suoi nemici storici (Electro, Cacciatore, Uomo Sabbia). Anni di inattività si fanno sentire ed al momento in cui la sconfitta pare evidente l'aiuto viene dal cielo (come nelle vecchie tragedie greche in cui non pare esservi via d'uscita): il dr. Octopus salva il combattivo Parker. Lo raccoglie con i suoi tentacoli e lo lascia sfatto sulla tomba di Mary Jane che ospita, non solo i resti mortali della sua amata, il vecchio costume rosso e blu.
Da questo momento colpi di scena si susseguono fino allo scontro con un vecchio, incarognito, nemico ed alla conclusione della storia.

Leggendo i credits di quest'opera scopriamo che testi e disegni sono a cura, nel 2006, di un unico autore: Kaare Andrews.
Navigando sull'Internet si possono trovare pareri discordanti su questa storia; il ventaglio parte da chi la boccia a chi la esalta, passando per chi sta nel mezzo. Il paragone più volte associatole è con Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, l'epico Batman di Frank Miller. In effetti l'associazione è un po' eccessiva,ma non si può negare l'ottimo lavoro svolto dall'autore. Ha lasciato che Peter Parker tradisse tutto quello per cui ha lottato, perseguitato dal fantasma sempre giovane di MJ, l'ha invecchiato e reso un relitto della società. Poi gli ha dato le motivazioni per ritornare ad essere colui che tutti noi conosciamo: l'Uomo Ragno. Non è inquadrabile come un "What if" (ossia uno di quei volumi in cui si dice "cosa sarebbe successo se..") in quanto è ambientato in un futuro plausibile e neanche come una storia della continuity classica di Spiderman. Personalmente l'ho trovato un volume che colpisce nel segno, trasmette emozioni e la voglia di riscatto di un essere umano che, per troppo tempo, si è nascosto tra le quattro mura di casa sua ignorando ciò che gli accadeva intorno. A tratti commovente.
Il disegno originale e dinamo dopo un primo impatto difficile, si fa apprezzare.
Una storia di Spiderman (e non l'Uomo Ragno, chissà come mai?) a se stante che chiunque può leggere ed apprezzare.   

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