lunedì 19 aprile 2010

XXIX Milanocanta


Un avvenimento diverso dal solito: XXIX Milanocanta.
La rassegna della canzone dialettale milanese, organizzata da Radio Meneghina, che annualmente celebra le canzoni in lingua locale quest'anno si è tenuta al teatro Dal Verme a Milano.
Inizio puntuale alle 20.30, dopo che una moltitudine di persone assiepata nella strada prospiciente in attesa dell'apertura delle porte, in un teatro moderno, pulito, con un ottima acustica (esiste sempre il solito problema per chi ha le gambe lunghe nel momento di sedersi, ma d'altronde non eravamo all'UCI Cinema).
Prima parte dal ritmo serrato: cinque canzoni dialettali, cabaret con Roberto Marelli (in forma fa ridere con i detti popolari sul matrimonio), altre cinque canzoni dialettali, cabaret con Mirton Vajani (una splendida scoperta per chi, come me, non l'aveva mai vista recitare: una donna tutti nervi con energia e grinta da vendere), e, per chiudere la prima parte le ultime cinque canzoni in italiano. Una prima parte ritmata, sobria, presentata con eleganza da Lorenzo Barbato e suo padre; originale la salita sul palco dei cantanti non da dietro le quinte, ma ospitati tra il pubblico.
Un applauso è sorto spontaneo al nominare Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, la sala non avrebbe mai smesso.
Seconda parte. Il primo intervento in memoria di Ugo Marino, pianista e ospite fisso della manifestazione dà la possibilità di presentare un medley di vecchie canzoni eseguite a Milanocanta.
Subito dopo si capisce che qualche cosa non va. Un presentatore in busto ortopedico, completamente avulso dalla spettacolo, senza una scaletta in mente fa perdere brio e professionalità alla manifestazione. Un, bravo, giovane Caruso ne canta la vicenda sfortunata, dopo l'essere stato presentato per quasi dieci minuti, in preda al nervosismo del pubblico. A seguire un "contiano" Roberto Sironi, accompagnato al violino dalla nuova moglie francese Elisabeth Boudjema, che ben fa, anche se... ritira un premio alla carriera (anche lui irritato dalla presenza e dalla ciarloneria da piedi in testa di Luca Barbato, il caotico presentatore). Poi una sorpresa Roye Lee (con il trio Bifezzi: piano, contrabbasso e batteria) intrattiene il pubblico con ritmate canzoni americane anni '50 e '60 che ha creato per gruppi americani famosi. Un giovane uomo del '35, famoso per decenni, decaduto in rovina a causa di un matrimonio sbagliato, e salvato negli ultimi anni dalla Croce Rossa Italiana, risorge con la sua voce melodia di americano di Nashville, cresciuto in amicizia con Elvis Presley. Un tratto l'accomuna a Roberto Sironi: l'irritazione verso Luca Barbato e la sua voce, tutti noi solidali con lui (riesce a spazientire anche il padre, che più volte cerca di zittirlo). Tre canzoni da scaletta, più un extra ben accetto, il Twist di Chuck Berry, e tanti applausi per lui.
Giunge il momento che la maggior parte della sala aspettava, il professore è sul palco: Roberto Vecchioni. Propone due canzoni, Sogna Ragazzo Sogna e, la classica, Luci a San Siro (ricordando che si tratta delle poche luci della montagnetta degli anni '70 e non, come molti pensano a quelle dello stadio). Solo dieci minuti di voce e chitarra con la grande professionalità che sempre lo distingue. Un ricordo va ai suoi ospiti Lorenzo Barbato, suo alunno dai buoni risultati scolastici, Barbato padre, che andava ai colloqui tra genitori e professori, e Luca Barbato, lo studente dal medio rendimento (dote che si ritrova nella conduzione della serata).

Alla fine i vincitori sono due uno per la sala ed uno per gli esperti, ma i loro nomi ve li lascio scoprire sul sito ufficiale di Radio Meneghina, anche perché noi siam fuggiti al volo, per prendere l'ultimo tram, subito dopo l'esibizione e l'uscita dal palco di Roberto Vecchioni.

Programma della serata:

Canzoni finaliste a pari merito in dialetto:
  1. Via Bagnera Giorgio Seropian (Storia di un delitto d'inizio scorso secolo vicino a Via Torino)
  2. La Casalinga Enzo Grimaldi (non proprio una casalinga)
  3. Ventisett de luj ai vunde de sera Lia Moretti (la bomba a via Palestro)
  4. Biciclett Umberto Faini (vincitore morale!)
  5. Numer Maurizio Carrara e Rosa Uccelli (i deportati in Germania della 2a guerra mondiale)
  6. Che bej hinn i veggett I Quattercent (lode ai vecchietti)
  7. Ciao Ciao Milan Aurelio Barzaghi (saluti in una Milano notturna)
  8. Nostalgia d'on milanes Mario Cirulli (...non si capiva...)
  9. Fior de pra Elena Brambilla (una donna che vuole essere un fiore)
  10. Milan e la valisa de carton Michele Longo (...me la sono persa...)
Canzoni Finaliste a pari merito in italiano:
  1. C'incotrammo a Milano Deborah Favilla (brava brava brava)
  2. Senza regole Vincenzo Lo Iacona (la nostalgia per le osterie come ritrovo sociale)
  3. Nelle viscere di Milano Franco Franco (...si fosse capita una parola...)
  4. Quanto ti ho atteso Antonio Vaccher (canzone di un padre per un figlio a lungo atteso)

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