Da un decina di anni a questa parte Sergio Bonelli ci ha abituato a trovare in edicola balenotteri di più di 200 pagine con storie inedite di alcuni dei suoi personaggi. Uno di quelli che hanno avuto questa fortuna è Nathan Never.
Nathan Never agisce in un futuro abbastanza lontano, nel quale sono realtà stazioni spaziali, viaggi interstellari e mutati. Ex poliziotto, a cui un pazzo criminale ha ucciso la moglie, e spaventato la figlia a tal punto da necessitare, già in tenera età, il ricovero presso una clinica psichiatrica, mentre lui era con la sua amante, ora lavora per l'Agenzia Alfa. Nel corso delle sue avventure ha affrontato casi che vanno dal comune rapimento, all'invasione aliena del nostro mondo passando per indagini sui malaffari della politica, e molto altro..
Nato nel 1991 dalla mente dei "Tre Sardi", Medda, Serra, e Vigna e dal tratto autorevole di Claudio Castellini (che ne curerà il ciclo delle prime copertine, sfidando i lettori a trovare la sua firma nascosta nelle sue opere d'arte, prima di andare a lavorare per i colossi americani a storie di Silver Surfer e Wolferine) è la prima collana fantascientifica di casa Bonelli. Negli anni dato origine ad uno spinoff, Legs Weaver, la cui vita è stata di 119 numeri ed alcuni speciali, ai "Nathan Never Gigante", alla collana "Agenzia Alfa", gli Speciali Annuali ed ai Maxi; ed è proprio dell'ultimo di questo che vi voglio parlare.
"La storia di Trixie Palmer" è una vicenda ben articolata scritta da Stefano Piani e con i disegni curati da Matteo Resinati per quanto riguarda le matite e Antonella Vicari per le chine.
Vi troviamo una giovane Trixie Palmer a capo di una pattuglia dell'esercito al suo ultimo e più importante addestramento: un missione di 12 ore in territorio a loro sconosciuto; senza aiuti tecnologici di sorta, ma armati di tutto punto. Otto ore dopo il termine della missione al centro di comando non hanno ancora notizia dei tre componenti della squadra ed inviano altri militari in soccorso. La scena che si presenta loro è sconcertante: i due uomini massacrati e nessuna traccia di Trixie Palmer. La squadra di salvataggio cade in un agguato e viene aggredita dalla Palmer, che viene però, alla fine, bloccata ed arrestata.
A distanza di anni ritroviamo Trixie, giovane come allora, prima assassina a pagamento sulle tracce di un ribelle africano, poi guardia del corpo di un mafioso russo alla ricerca di antichi disegni di un inventore italiano del Rinascimento. Mercenaria alla ricerca dell'assassino del figlio dottore del suo mentore, Generale Green, o bodyguard trova sulla sua strada sempre Nathan Never a tentare di fermarla.
Una serie di eventi porteranno i due protagonisti della vicenda ad entrare in empatia l'uno con l'altra ed a tentare di sventare le mire egocentriche di uno scienziato pazzo d'altri tempi.
Nella storia visitiamo paesi distanti dalla Città Est, patria di Nathan: l'Africa, l'Antartide, l'Italia. Disegni dinamici ed accurati ci accompagnano in una storia abbastanza ben congegnata.
Il complesso della storia fa riflettere sulle scelte Bonelli per gli albi della serie non regolare. Sembra che ormai tutta questa serie di albi, dal Gigante al Maxi sia vittima di un virus che sta tentando di infettare gli "Speciale", sia basata sul far coesistere più storie assieme anziché crearne una organica molto articolata. Il Gigante di quest'anno era costituito da una serie di flashback sostenuti da un filo conduttore debole, quest'albo lo ricalca anche se in meglio. Il personaggio di Trixie è il très d’union credibile della storia. Nuova nella saga, dal disegno curato ed accattivante, è stata costruita anche un minimo di spessore psicologico. Il vederla in abiti succinti, od anche meno, come regola, invoglia il fruitore a proseguire nella lettura appagando l'occhio. Ad un osservatore attento tutta la "storia" di Trixie Palmer non può che far venire in mente classici del fumetto e della fantascienza come, per citarne alcuni, Wolferine, ed i suoi poteri mutanti e Rei Ayanami, infelice protagonista dell'Neon Genesi Evangelion di Hideaki Anno, conditi con un po' di cyberpunk alla Johnny Mnemonic. Il tutto ottimamente inserito nell'ambientazione fantascientifica di Nathan Never.
Se le scelte editoriali applicate al Gigante gli hanno fatto perdere appeal, quella per questa pubblicazione è stata un'idea azzeccata e speriamo fortunata.
L'augurio di rivedere presto Trixie, come il Martin Mystère del futuro, sulle pagine della serie regolare di Nathan Never è scontato.
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