Bucky Burnes, spalla per tanti anni di Capitan America, muore lo stesso giorno in cui lui rimane ibernato nelle acque del canale della Manica. Questo è il grande rimorso che il risorto, ai giorni nostri, Steve Rogers si porta dentro. Cap non sa, però, che quel giorno del 1945 in quelle acque, mentre loro morivano, stava transitando un sommergibile russo sotto il comando del Generale Karpov. Con l'intento di recuperare il corpo di Capitan America per studiare il siero del supersoldato dentro di lui l'equipaggio raccoglie a bordo una sagoma. Il corpo imbarcato non è di chi loro sperano. La loro missione non riesce: anziché Cap hanno tra le mani il suo aiutante Bucky, forse morto e monco di un braccio.
Grazie ad esperimenti sulla terraferma, nella grande madrepatria Russia, riescono a riportarlo in vita anche se la memoria gli viene completamente a mancare. Ibernato nuovamente e risvegliato negli anni durante la guerra fredda, gli viene impiantato un braccio bionico e praticato un ricondizionamento mentale in modo da renderlo plasmabile alla volontà dei suoi superiori.
Tra un'ibernazione e l'altra, invecchiando di soli 5 anni tra il 50 ed il 76, in veste di Soldato d'Inverno porta a compimento numerose missioni per Karpov. Rimasto, poi, in sonno criogenico per vent'anni consecutivi viene risvegliato dall'erede di Karpov, Alexander Lukin, per uccidere il Teschio Rosso (ma il Teschio non muore così facilmente e giusto poco prima di morire, grazie all'utilizzo del Cubo, trasferisce la sua coscienza in Lukin stesso), recuperare il Cubo Cosmico e far ricadere su Jack Monroe ( ex Nomad ed ex Flagello, nonché il "Bucky" degli anni cinquanta) la colpa, dopo averlo ucciso.
La parte ancora cosciente di Lukin, rendendosi conto della pericolosità del Cubo, ordina al Soldato d'Inverno di nasconderlo in un luogo segreto e sicuro in West Virgina. La missione viene intercettata da Capitan America e Falcon. Steve vuole a tutti i costi risvegliare la memoria del suo vecchio compagno di battaglia e l'unica possibilità gli si presenta tramite l'utilizzo del Cubo Cosmico. Bucky rimane sconvolto dal flusso di ricordi ed impugnato a sua volta il Cubo sparisce senza lasciare traccia.
Come al solito ci troviamo di fronte ad una narrazione chiara e dettaglia, con richiami al passato tali da creare nella mente del lettore niubbo una chiara mappa delle vicende di Cap, partorita dalla mente del brillante Ed Brubacker. Quest'uomo prende un evento sepolto nella memoria storica degli affezionati lettori della saga e con coscienza, studio ed un pizzico di follia vi trova un'altra spiegazione in modo da riportare in vita, con un ruolo di primo piano, un personaggio altrimenti inutile e sorpassato. La riscrittura del mito di Capitan America si rivela fresca, attuale e godibile. Il tutto accompagnato, per quest'arco narrativo da disegnatori con stili diversi, ma tutti all'altezza del compito affidatogli. Il ciclo Vendicatori Divisi, Soldato d'Inverno, Civil War pubblicato nella collana Grandi Saghe ed il recente Rinato della Panini Comics/Marvel Italia sono di quelli che ti fanno apprezzare veramente l'universo supereroistico americano.
Nella speranza di avere tra le mani un volume completo della Secret Invasion e del Dark Reign questo è un volume da leggere, apprezzandolo.
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