martedì 12 ottobre 2010

Greystorm - Attenzione Spoiler


Greystorm n. 1- Grandi progetti

Soggetto e sceneggiatura: Antonio Serra
Disegni: Simona Denna e Francesca Palomba
Copertina: Gianmauro Cozzi

Alla fine del Diciannovesimo secolo due amici Jason Howard e Robert Greystorm, studenti di un esclusivo college inglese. L'uno è disciplinato, studioso della natura e brillante l'altro è un genio della meccanica, studioso delle antiche teorie e osservatore dei progetti contemporanei. Un'amicizia epistolare importante caratterizza la sua vita e la sua visione del futuro, quella con Jules Verne. Il sogno di Robert è quello di realizzare una macchina che sia in grado di permettere all'uomo di volare e solcare i cieli. Il sogno che cova da una vita e che una voce nella sua mente alimenta.

Greystorm n. 2 - Il gigante dei cieli

Soggetto: Antonio Serra
Sceneggiatura: Stefano Vietti
Disegni: Antonella Vicari e Simona Denna
Copertina: Gianmauro Cozzi

L'Iron Cloud, dirigibile e natante insieme, è la summa dei sogno realizzati da Robert Greystorm. Realizzato grazie a finanziamenti di Jason e dall'abilità tecnica degli uomini sotto il suo comando è ormai pronto per solcare i cieli alla volta del Polo Sud. La presenza di un meccanico ribelle renderà il viaggio meno tranquillo, ma non costituirà motivo di eccessivo intralcio al sogno in corso di realizzazione. Oltre tutto la voce è sempre più vicina.

Greystorm n. 3 - Il Polo Sud

Soggetto e sceneggiatura: Antonio Serra
Disegni: Alessandro Bignamini
Copertina: Gianmauro Cozzi

Giunti al Polo Sud, grazie ad un atterraggio di emergenza, l'equipaggio dell'Iron Cloud sarà sottoposto a prove dure. Verranno ripagati grazie a due scoperte destinate a cambiare il corso della storia: un gigante ibernato nel ghiaccio, la fonte della voce che sentiva sin da giovane nella sua testa, ed una foresta tropicale, ricca di flora e fauna estinti nel resto del mondo, li stupiranno non poco. Mentre una squadra estrae dal ghiaccio il corpo ibernato e costruisce un refrigeratore, su progetto di Greystorm, Robert guida un safari fotografico nella foresta. Oltre alle numerose fotografie riusciranno a portare sul dirigibile anche un animale raro destinato a confermare la sua scoperta una volta rientrati a Londra.

Greystorm n. 4 - La fine dell'Iron Cloud

Soggetto: Antonio Serra
Sceneggiatura: Stefano Vietti
Disegni: Simona Denna e Silvia Corbetta
Copertina: Gianmauro Cozzi

una spaventosa tempesta tropicale interrompe il viaggio di ritorno dell'Iron Cloud verso la Nuova Zelanda . Persi nel cuore dell'Oceano Pacifico su una strana isola apparentemente senza abitanti, senza selvaggina, ma ricca di pesce e vegetali, Greystorm riesce a mantenere in vita i suoi compagni e funzionante il refrigeratore per il gigante preistorico. La popolazione indigena li scopre diversi mesi dopo, grazie ad un suggerimento della sua sacerdotessa Ele'ele. Lei e Greystorm sono gli unici ad udire la voce dal passato. Saranno alleati od avversari?

Greystorm n. 5 - Morte sull'isola

Soggetto e sceneggiatura: Antonio Serra
Disegni: Melissa Zanella
Copertina: Gianmauro Cozzi

Mentre passano gli anni sull'isola e le condizioni di vita ed integrazione aumentano, la voglia di Greystorm di tornare a Londra non accenna a diminuire. La sventatezza di due ragazzi indigeni mette a repentaglio la conservazione del gigante, ma questo permette a Robert di confrontarsi con la voce che, si da giovane, gli sussurra nella mente. Strane morti iniziano sull'isola: prima i ragazzi indigeni, poi la guardia del corpo di Robert. Lo stesso Greystorm sembra impazzire e fa perdere per mesi le sue tracce nella vegetazione. Il suo ritorno è tanto improvviso quanto la sua scomparsa. Durante la sua assenza Jason ha sposato Ele'ele che è rimasta in cinta di due gemelli. Durante il parto qualcosa succede. I bambini sopravvivono, ma la madre impazzisce. Assassinati le puerpere e lo stregone della tribù fugge verso il mare e muore come erano morti mesi prima gli altri.
E' il 1900 quando Greystorm avvista una nave all'orizzonte, sua speranza per il ritorno in Inghilterra.

Greystorm n. 6 - Il segreto della mummia

Soggetto e sceneggiatura: Antonio Serra
Disegni: Alessandro Bignamini
Copertina: Gianmauro Cozzi

Il rientro dall'avventura sull'isola, grazie al mercantile che per un'avaria aveva dovuto modificare la sua rotta, non è felice per Robert Greystorm. Le sue scoperte che prima della sua partenza erano avanzate ora sono sorpassate. In pochi anni lo sviluppo industriale ha permesso ad altri di realizzare i suoi sogni. Il racconto, senza essere supportato da prove di alcun genere, di ciò che gli è capitato negli anni passati non è creduto dalla comunità scientifica. L'unica sua prova è la mummia del gigante ancora ibernata nei meandri del suo maniero, ma nessuno scienziato è disposto ad esaminarla per non perdere credibilità di fronte alla comunità scientifica. La frustrazione porta Robert sull'orlo della pazzia.
L'invito a cena rivolto al capitano del mercantile si rivela più interessante del previsto. Viene messo a conoscenza dell'accadimento ad un marinaio che lo aveva aiutato a sistemare la mummia e l'impianto di refrigerazione: la sua morte misteriosa. La descrizione combacia con ciò che avvenne sull'isola e fornisce nuovo spunto ai suoi studi. Grazie alla fotografia scopre un insetto, una specie di zanzara, che vive tra i resti della mummia e che prende vita quando questa non è ibernata. Attraverso gli studi sul sangue di alcuni barboni ed esperimenti su un gruppo di loro scopre che solo alcuni esseri umani sono sensibili al suo morso. Diventano violenti e poi muoiono, apparentemente. Dopo un breve periodo ritornano in vita e si sottomettono ai comandi di Robert, unico sopravvissuto che ha mantenuto l'intelletto attivo.

Greystorm n. 7 - Ossessione

Soggetto: Antonio Serra
Sceneggiatura: Alberto Ostini
Disegni: Simona Denna e Francesca Palomba
Copertina: Gianmauro Cozzi

La psicologia di Robert e la sua frustrazione vengono alla luce. Una volta svelato i segreto della mummia ed avuta la conferma delle sue teorie dopo essersi recato sull'isola è preda dei rimorsi. Non riesce a capacitarsi di come il suo ingegno non gli abbia permesso di salvare il suo amico e la donna amata dalle conseguenze del morso della zanzara. Una volta tornato a Londra la voce riprende a parlargli e lo sprona a ricominciare il suo lavoro. La lettura di una lettera da parte di Jules Verne e del suo ultimo romanzo sono fonte di ispirazione per una nuova grande invenzione. Un veicolo che gli permetterà di vendicarsi delle persone che gli hanno fatto commettere errori o lo hanno dileggiato: in testa a tutti Jason Howard.

Greystorm n. 8 - Ai confini della terra

Soggetto e Sceneggiatura: Antonio Serra
Disegni: Alessandro Bignamini
Copertina: Gianmauro Cozzi

Il mondo sta per essere sconvolto dalla Prima Guerra Mondiale e Robert Greystorm lo sa. Si è rifugiato sulle coste della Cornovaglia, nel luogo chiamato Land's End, nella cittadella industriale dove gli zombie da lui creati lavorano senza sosta per creare la sua arma definitiva. Con la connivenza della polizia le file dei suoi non morti si infittiscono sempre di più destando il minimo dei sospetti.
Le spese folli insospettiscono il revisore dei conti, Ian Thompson, che si reca a Land's End per indagare. Sconvolto da ciò che ha visto parte per un viaggio via mare per riferire il tutto a Jason Howard. La sua visita a Makatea e le sue notizie sono spunto per Jason per ritornare a Londra e far vivere i due figli per un po' nel suo vecchio mondo, che lui ha ormai ripudiato.
La fiducia cieca e la gratitudine per avergli salvato la vita al Polo Sud, impediscono a Jason di voler indagare sui piani malvagi di Greystorm e, anzi, lo spingono a licenziare Thompson ed ingiungergli di star lontano da Mili.
Affranto e sperduto Ian si arruola nell'esercito di Sua Maestà e nel tentativo di salvare un soldato tedesco precipitato perde una mano.

Greystorm n. 9 - Padrone del mondo

Soggetto e sceneggiatura: Antonio Serra
Disegni: Sergio Giardo e Alessandro Bignamini
Copertina: Gianmauro Cozzi

1919. La guerra è finita e Ian Thompson può essere dimesso dall'ospedale francese nel quale gli è stata applicata la protesi alla mano.
A Londra è giunto il momento per la famiglia Howard di tornare a Makatea, ma prima Mili verrà presentata al Re nell'annuale ricevimento per la nobiltà.
Il ritorno di Ian coinciderà con la sera del ricevimento. L'impedimento del padre a vederlo sarà aggirato grazie all'aiuto di Hoanui. Robert Greystorm farà da autista alla famiglia Howard e passerà con loro la serata.
Al rientro a casa Howard l'esercito di Greystorm attacca la villa. Robert, di sua mano, uccide Jason e dà fuoco alla villa. Ian e Hoanui riescono a fuggire, ma vengono feriti. Mili viene rapita, portata in Cornovaglia ed imbarcata sulla nuova invenzione di Greystorm: un sommergibile invincibile.
Ian e Hoanui sopravvivono grazie all'aiuto del tedesco salvato da Thompson in guerra e sul suo aereo prima raggiungono la Cornovaglia in tempo per veder partire il sottomarino ed esplodere Land's End. I due fratelli comunicano telepaticamente e Mili riesce a rivelare che la meta di Greystorm è Makatea e la sua distruzione.
L'aereo cambia rotta e si dirige sull'isola natale per avvisare la popolazione del pericolo

Greystorm n. 10 - La battaglia di Makatea

Soggetto e sceneggiatura: Antonio Serra
Disegni: Alessandro Bignamini
Copertina: Gianmauro Cozzi

Settimane prima dell'arrivo del sottomarina a Makatea Ian, Hoanui e Hans stanno organizzando la controffensiva. Grazie ai poteri mentali che uniscono i due fratelli, Mili riesce ad avvisare Hoanui dell'attacco. Il sommergibile ed il carro armato di Greystorm riescono a distruggere parte della fattoria modello creata da Jason, ma non producono nessuna vittima. L'esercito di centinaia di zombie viene sopraffatto da poche decine di indigeni e l'invasione fallisce. Robert è costretto a tornare al polo sud per le riparazioni ed il rifornimento

Greystorm n. 11 - L'alba del domani

Soggetto e sceneggiatura: Antonio Serra
Disegni: Alessandro Bignamini, Simona Denna e Francesca Palomba
Copertina: Gianmauro Cozzi

Con l'Iron Cloud 2 quattro coraggiosi riescono a raggiungere senza problemi il polo sud e, sempre grazie al legame telepatico tra Mili e Hoanui, trovare l'ingresso alla base segreta sotterranea di Greystorm. Appena arrivato, il genio, non ha ancora cominciato a riorganizzarsi che gli estranei si infiltrano nella base, producono danni, eliminano l'allevamento di bambini zombie, liberano Mili, affondano il sottomarino e lo uccidono.

Una miniserie va letta e trattata tutta di un fiato. Gli 11 numeri di Greystorm, più un 12° che racconta le storie mai raccontate, sono da vedere nella loro interezza.
Il personaggio principale è un genio burbero ed irascibile, con un handicap fisico che non gli permette di deambulare correttamente e per questo necessita dell'utilizzo di un bastone. Gregory House Robert Greystorm è molto ben caratterizzato e trova la sua controparte più razionale, ecologista, legata alla terra in WilsonJason Howard. L'unione di due caratteri opposti darà origine ad una coppia di avventurieri ben assortita e complementare senza creare il rapporto eroe/assistente presente sia nei comics americani sin dagli anni '40 del secolo scorso sia in molti fumetti Bonelli.
Il mecha delle creazioni di Greystorm, delle visioni del futuro e degli accessori in possesso degli attori del fumetto è ben curato e tutti i disegnatori vi si attengono abbastanza fedelmente. Oltre alla parte di disegno tecnico godiamo di un grande lavoro di ricerca, sia dell'autore che dello staff artistico, per la realizzazione delle forme di vita ritrovate nel mondo perduto circolo polare antartico, graficamente reso in modo superlativo da Alessandro Bignamini. Il cast di disegnatori si avvale della collaborazione di nomi storici di casa Bonelli, come Stefano Vietti, affiancati a piacevoli novità, come Alessandro Bignamini, ed a talenti ancora acerbi ed incostanti, come Melissa Zanella (chine e matite del numero 5, che alterna fondali strepitosi a soggetti con poca resa scenica).
Il soggetto sceneggiato dal suo stesso creatore, Antonio Serra, si sviluppa con una certa coerenza in tutti i numeri della miniserie. La contrapposizione tra la civiltà aspirata da Greystorm e quella intesa da Jason vengono messe in risalto nei numeri in cui l'Iron Cloud precipita sull'isola di Lost Makatea. La spirale della follia nella quale si attorciglia il protagonista è centellinata per poi nel finale emergere prepotente. Dall'euforia di poter controllare gli zombie coloro che vengono infettati dal mordo fino al ritorno alla cruda realtà.
Non mi sovviene chi diceva che creare una storia e rivoluzionare la realtà per poi riportarla al punto di partenza, come se niente fosse successo, gli sembrava inopportuno. Ecco la sensazione che lascia la lettura di questa miniserie si può proprio tradurre in questo. Il senso di stupefatta frustrazione per come si risolvono le, ben costruite, vicende dei primi nove numeri negli ultimi due sfocia in una infastidita delusione. Si sa che in ogni opera il finale è la parte più difficile e sbagliarlo è molto facile, qui si è scelta la via facile. Quattro scalzacani, spinti da nobili idee, riescono a vincere un genio del male dotato di un, seppur lento, numeroso esercito di asserviti, armi da fuoco a lunga gittata, cannoni e carri armati. Vengono fatti commettere errori a Greystorm, di pianificazione della battaglia finale, attribuendoli all'eccessiva sicurezza, all'arroganza, del suo genio. Decisamente poco credibile. In alternativa si può supporre che sia stato distratto dalla presenza a bordo di Mili, verso la quale ha un pensiero fisso, e della quale non nota i poteri mentali. Stranezza questa visto che già la madre era speciale e lui se ne era accorto subito, grazie al parassita dentro di lui.
I vincenti sono i buoni, l'isola si salva, il cubo Borg la base al polo sud con l'allevamento di bambini zombie viene distrutta, la mummia ha un'altra chance grazie alla nuova combattente che è riuscito a creare.

L'ultimo numero verrà recensito in un secondo articolo.

Vale la pena leggerlo per vedere all'opera Alessandro Bignamini (classe 1970, reduce da Mister No e Brad Barron) e le sue stupefacenti e dettagliate tavole (non tralasciamo le ottime copertine ed il progetto grafico di Gianmauro Cozzi). Tutto il male non viene per nuocere.

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