venerdì 23 luglio 2010

Piano di Rinascita Democratica

Piano di Rinascita Democratica

In questi giorni si sente tanto parlare di P3, ma cos'era la P2. Una veloce ricerca sull'internet mi ha permesso capire un po' meglio gli obiettivi del fenomeno.

La P2 era una loggia massonica segreta fondata dal Venerabile Maestro Licio Gelli. Noto esponente della massoneria italiana, rampante e equivoco sin da giovane, quest'uomo giunge al massimo del suo potere occulto negli anni 80 del secolo scorso. Dopo processi, condanne, scarcerazioni ad oggi vive tranquillo e riverito nella sua casa, qualche anno è stato conduttore di una striscia giornaliera sul circuito televisivo OdeonTv. Lo stesso Licio Gelli, nel novembre del 2008, afferma che Silvio Berlusconi (Presidente del Consiglio eletto nell'aprile 2008) è l'unico che può realizzare il Piano. Con una certa ironia, inoltre, afferma che "essendo alcuni punti in attuazione, Berlusconi mi dovrebbe cedere il copyright".

Membri della Loggia Segreta P2 sono stati: Silvio Berlusconi, Vittorio Emanuele di Savoia, Maurizio Costanzo, Alighiero Noschese (morto suicida più di due anni prima della scoperta della lista) e Claudio Villa; in compagnia di Michele Sindona e Roberto Calvi, Umberto Ortolani e Leonardo Di Donna (presidente dell'ENI), Duilio Poggiolini e il personaggio televisivo professor Fabrizio Trecca, insieme a tutti i capi dei servizi segreti italiani e ai loro principali collaboratori.

Obiettivi

Gli obiettivi della P2 sono elencati nel "Piano di Rinascita Democratica" e prevedevano di « …rivitalizzare il sistema attraverso la sollecitazione di tutti gli istituti che la Costituzione prevede e disciplina, dagli organi dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai sindacati, ai cittadini elettori ».
La chiave di volta era quella di programmare azioni di Governo, comportamenti politico/economici e legislativi, per ottenere, ad esempio nel settore scuola, di « …chiudere il rubinetto del preteso automatismo: titolo di studio - posto di lavoro… ».
Alcuni punti del programma, sebbene smantellata in tempo, sembra che, comunque siano stati attuati.
Ecco una sintesi dei punti porposti od attuati:
- La nascita di due partiti "l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altra sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali e democratici della Destra Nazionale)." allo scopo di semplificare il panorama politico. Il Partito Democratico ed il Popolo delle Libertà sembrano essere la naturale evoluzione di questo proposito.
- Controllo dei media. Il piano prevedeva il controllo di quotidiani e la liberalizzazione delle emittenti televisive (all'epoca permesse solo a livello regionale) allo scopo di controllarle, e in questo modo influenzare l'opinione pubblica; nonché l'abolizione del monopolio della RAI e la sua privatizzazione. Prima della scoperta della loggia questo aspetto era giunto a realizzazione con il controllo dei principali quotidiani e l'acquisizione di telemilano58 (poi Canale 5). Dopo la scoperta della loggia questo aspetto del piano sembra sia portato avanti dall'iscritto Silvio Berlusconi che ha acquisito altri due canali televisivi e allo stato attuale controlla direttamente o indirettamente alcune testate giornalistiche e la RAI.
- Progetto Bicamerale del 1997 (Commissione parlamentare per le riforme costituzionali)."ripartizione di fatto, di competenze fra le due Camere (funzione politica alla CD e funzione economica al SR)" che coinvolse i leader dei due maggiori schieramenti, Massimo D'Alema e Silvio Berlusconi.
- Riforma della magistratura: divisione tra ruolo del P.M. e del magistrato, responsabilità del CSM nei confronti del parlamento. Tema nell'agenda politica dalla fine della Prima Repubblica e tuttora attuale. Si osserva che introdurre la responsabilità del CSM nei confronti del parlamento sarebbe tecnicamente una subordinazione del potere giudiziario al potere legislativo, e quindi verrebbe meno la separazione dei poteri. La modifica, infatti, necessiterebbe di una riforma costituzionale.
- Riduzione del numero dei parlamentari. Richiesta in questo periodo di crisi anche dal popolo italiano al fine di ridurre i costi della politica ed al vaglio del governo in carica.
- Abolizione delle province. Trova corrispondenza nel programma elettorale di Forza Italia del 1994, 2001 e del Popolo delle Libertà del 2008, limitatamente alle province al cui interno vi sono "città metropolitane"; ma anche nel programma del Partito Democratico sempre per le elezioni del 2008. Non ultimo in fallito tentativo dell'abolizione delle provincie più piccole nell'ultima manovra economica all'approvazione del governo nel luglio 2010.
- Abolizione della validità legale dei titoli di studio. Nel programma di Forza Italia del 1994 e proposta in luglio dal Ministro Frattini (abolizione del valore legale delle lauree ed aumento della meritocrazia).

Per perseguire gli obietti prefissati sarebbero state necessarie delle modifiche urgenti ed a medio e lungo termine dell'ordinamento italiano.
Urgenti:
- La responsabilità civile (per colpa) dei magistrati;
- La normativa per l'accesso in carriera (esami psico-attitudinali preliminari). Nel 1987 un referendum approvato dall'86,70 percento dei votanti ha chiesto di introdurre la responsabilità civile anche per i magistrati, ma secondo i proponenti il risultato referendario è stato largamente disatteso dal Parlamento.
- La “legge sulla Presidenza del Consiglio e sui Ministeri" (Cost.art.95) per determinare competenze e numero (ridotto) dei ministri, con eliminazione o quasi dei Sottosegretari;
- La riforma dell'amministrazione (relativa agli artt. 28, 97 e 98 Cost.) fondata sulla teoria dell'atto pubblico non amministrativo, sulla netta separazione della responsabilità politica da quella amministrativa (che diviene personale, attraverso l'istituzione dei Segretari Generali di Ministero) e sulla sostituzione del principio del silenzio-rifiuto con quello del silenzio-consenso;
- La eliminazione delle festività infrasettimanali e dei relativi ponti (eccettuato il 2 giugno, il Natale, il Capodanno e Ferragosto) da riconcedere in un forfait di 7 giorni aggiuntivi alle ferie annuali di diritto (di diritto del lavoro non ne capisco molto, ma so che esistono delle ex-festività tra i giorni di ferie);
- L'alleggerimento delle aliquote sui fondi aziendali destinati a riserve, ammortamenti, investimenti e garanzie, per sollecitare l'autofinanziamento premiando il reinvestimento del profitto (richieste di Confindustria che non faticano a trovare appoggi nei governi);
- La concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri per agevolare il ritorno dei capitali dall'estero (misura più che realizzata, sotto forma di condono detto "scudo fiscale", dai governi Berlusconi II e IV e l'ultimo di Gennaio/Aprile 2010);
- L'immediata costituzione di una agenzia per il coordinamento della stampa locale (da acquisire con operazioni successive nel tempo) e della TV via cavo da impiantare a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese;
- La moltiplicazione delle reti radio e TV in nome della libertà di antenna (art. 21 della Costituzione), e la soppressione della RAI (l'introduzione forzata ed obbligatoria, con aiuti di stato riconosciuti illegittimi dalla UE, del digitale terrestre). Le nuove emittenti ed i giornali avrebbero dovuto essere coordinati da un'agenzia centrale per la stampa;
- La riconduzione del sindacato alla sua "naturale funzione" di "interlocutore del fenomeno produttivo in luogo di quello illegittimamente assunto di interlocutore in vista di decisioni politiche aziendali e governative". "limitare il diritto di sciopero alle causali economiche ed assicurare comunque la libertà di lavoro" in modo d'impedire al sindacato di esercitare la politica. "restaurazione della libertà individuale nelle fabbriche e aziende in genere per consentire l'elezione dei consigli di fabbrica con effettive garanzie di segretezza del voto". Obiettivi si realizzabili con due ipotesi: sollecitazione alla rottura di CISL e UIL e successiva unione con i sindacati autonomi e controllo delle correnti interne « acquisire con strumenti finanziari di pari entità i più disponibili fra gli attuali confederali allo scopo di rovesciare i rapporti di forza all'interno dell'attuale trimurti. »;

Medio e lungo termine:

Ordinamento giudiziario.
- unificazione del Pubblico Ministero con gli altri magistrati (nell'ordinamento vigente, invece, il P.M. è distinto dai Giudici, a norma della Costituzione - articoli 107 e 112);
- riforma del Consiglio Superiore della Magistratura che deve essere responsabile verso il Parlamento (modifica costituzionale);
- riforma dell'ordinamento giudiziario per ristabilire criteri di selezione per merito delle promozioni dei magistrati, imporre limiti di età per le funzioni di accusa, separare le carriere requirente e giudicante, ridurre a giudicante la funzione pretorile.

Ordinamento del Governo.
- modifica della Costituzione per stabilire che il Presidente del Consiglio è eletto dalla Camera all'inizio di ogni legislatura e può essere rovesciato soltanto attraverso l'elezione del successore;
- ridimensionamento del ruolo del Presidente della Repubblica con il passaggio, tra l'altro, del comando delle Forze Armate nelle mani del Ministero dell'Interno.

Ordinamento del Parlamento:
- nuove leggi elettorali, per la Camera, di tipo misto (uninominale e proporzionale secondo il modello tedesco) riducendo il numero dei deputati a 450 e, per il Senato, di rappresentanza di 2° grado, regionale, degli interessi economici, sociali e culturali, diminuendo a 250 il numero dei senatori ed elevando da 5 a 25 quello dei senatori a vita di nomina presidenziale, con aumento delle categorie relative (ex parlamentari - ex magistrati - ex funzionari e imprenditori pubblici - ex militari ecc.);
- preminenza della Camera dei Deputati nell'approvazione delle leggi;
- Senato federale delle Regioni focalizzato slla legge di bilancio.

Ordinamento di altri organi istituzionali:
- Corte Costituzionale: sancire l'incompatibilità successiva dei giudici a cariche elettive ed in enti pubblici; sancire il divieto di sentenze cosiddette attive (che trasformano la Corte in organo legislativo di fatto);
- abolire le provincie;
- abolire tutte le provvidenze agevolative dirette a sanare i bilanci deficitari con onere del pubblico erario;
- abolire il monopolio RAI. Si sospetta, ad esempio, che i tre decreti legge sul radiotelevisivo (tra il 1984 e 1985) e la Legge Mammì, emanati per permettere a Fininvest di trasmettere (la legalità era discussa), siano stati facilitati dagli iscritti della P2 presenti nel PSI oltre che dallo stesso Craxi, indicato dal piano della P2 come uno degli esponenti politici con cui prendere contatti per l'attuazione del piano stesso.

Interventi sulla stampa: « che va sollecitata al livello di giornalisti attraverso una selezione che tocchi soprattutto: Corriere della Sera, Il Giorno, Il Giornale, La Stampa, Il Resto del Carlino, Il Messaggero, Il Tempo, Roma, Il Mattino, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Giornale di Sicilia per i quotidiani; e per i periodici: L'Europeo, L'Espresso, Panorama, Epoca, Oggi, Gente, Famiglia Cristiana. La RAI-TV non va dimenticata. »

Adesso ho le ideee un po' più chiare.

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