Bree, che una volta si chiamava Stanley, è a quindici giorni dall'intervento chirurgico definitivo per la sua ridefinizione sessuale. Una telefonata sconvolge il suo mondo. All'altro capo del telefono è suo figlio, di cui non ha mai avuto conoscenza, a parlare. L'unico rapporto eterosessuale avuto in vita sua ha dato origine al figlio che ora lo cerca, in seguito alla morte della madre. Bree è sconvolta, ma la sua psicoterapeuta le impone di andare a trovare e conoscere suo figlio altrimenti non avrà il permesso per l'operazione.
La donna si imbarca nel coast to coast degli Stati Uniti. Il rapporto tra i due ha alti e bassi, ma si instaura un rapporto di confidenza ed amicizia. Il momento in chi Toby scopre che la sua compagna di viaggio verso Los Angeles non è una donna si sente tradito e perde fiducia. Quando Bree confessa, di fronte alle profferte amorose del ragazzo, di essere suo padre Tobey rimane sconvolto e fugge.
Il film è costruito in modo sensibile ed accurato. La sceneggiatura permette di entrare in empatia con Bree e comprendere i suoi timori, le sue speranza e la sua delusione di fronte a certe situazioni. Il ragazzo difficile, drogato, prostituto, con cui si trova a che fare non le semplifica la vita, ma lei certa di mantenere la calma, che sua madre non è riuscita a tenere con lei. Un viaggio in uno spaccato americano particolare in cui famiglie difficili si alternano alla nostra attenzione. Felicity Huffman, nel pieno della sua attività di casalinga disperata, dona spessore con l'ottima interpretazione al suo personaggio.
Forse un po' lento in alcuni passaggi. Da guardare, ma non dopo le 23.
Titolo originale Transamerica
Anno 2005
Durata 103 min
Regia Duncan Tucker
Interpreti e personaggi
Felicity Huffman : Bree
Kevin Zegers : Toby
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