Il Sudafrica del 1994 sta subendo grandi cambiamenti il nuovo Presidente è l'ex manifestante per i diritti umani e combattente contro l'apartheid, il nero, Nelson Mandela.
La paura dei bianchi che hanno sempre dominato il paese è palpabile, la voglia di rivalsa dei neri altrettanto. La criminalità è in aumento e la vita del Presidente costantemente in pericolo.
Una delle prime apparizioni in pubblico è per assistere ad un incontro di rugby tra l'Inghilterra ed il Sud Africa. Tra fischi ed applausi Mandela entra in campo, saluta i giocatori ed al termine si siede in tribuna. Il suo occhio non può far a meno di osservare come i bianchi tifino per la squadra di casa mentre i neri per gli ospiti. Da qui nasce un idea: rafforzare lo spirito della nazione utilizzando una chiave universale come lo sport.
Manca un anno alla Coppa del Mondo di rugby che lo stesso Sud Africa organizza e Mandela convoca il capitano della nazionale François Pienaar, figlio di una famiglia bianca preoccupata per il suo futuro, per una chiacchierata. Il carisma dell'uomo che ha vissuto per 26 anni in un carcere, isolato su un'isola, in una cella di 3 metri quadri, dormendo su uno stuoino, lo colpisce dritto allo stomaco. Al suo ritorno tra i compagni vede il mondo con occhi diversi.
L'opera di avvicinamento alla Coppa del Mondo si alterna tra allenamenti e contatto della squadra con le città satelliti nelle periferie delle metropoli.
Il Sud Africa, con forza, volontà ed il sostegno di un sempre maggior numero di cittadini sudafricani arriva a disputarsi la finale della Coppa del Mondo contro gli All Blacks neozelandesi.
Il sogno di un uomo, l'utopia di una nazione unita sotto un unico vessillo, sono ad un passo dal realizzarsi.
Vedendo la lista dei vincitori dei premi Oscar degli ultimi tre anni stupisce come questo film non abbia ottenuto il premio nell'ultima edizione, febbraio 2010.
Il film su un uomo ed il suo sogno è un mirabile sforzo di equilibrio tra la narrazione cinematografica e la cronaca documentaristica di quegli anni. Eastwood, si perché è lui l'uomo dietro alla macchina da presa, analizza il mito Mandela senza retorica, senza enfasi e senza piaggieria. Il ritratto che ne esce è quello di un uomo forte e carismatico che riesce ad ottenere quello che vuole con l'impegno ed il lavoro che profonde, ma anche con i problemi personali di ogni essere umano come il difficile rapporto con la sua famiglia. Chi viene a contatto con lui, lo stesso Pienaar ne è un esempio, trova nuove ragioni per migliorare la sua vita ed aiutare questo piccolo uomo a creare il suo sogno: la nazione arcobaleno. Nazione che inizia a vivere dal primo giorno dell'insediamento di Madiba al palazzo del governo quando, solo con le parole, riesce ad impedire la diaspora degli impiegati bianchi assumendone, anzi, di nuovi anche per la sua guardia personale.
Il film è un'opera vicina alla perfezione. Abbiamo davanti agli occhi la storia di Mandela, ma tutte le sue azioni vengono riflesse su Pienaar, l'uomo comune in ruolo chiave, una scelta narrativa interessante e ben costruita. Mai una battuta fuori posto e una colonna sonora che calza come un guanto fanno il resto.
SE Clint è stato all'altezza, forse anche oltre, della sua fama di regista altrettanto si può dire degli attori protagonisti: Morgan Freeman, Nelson Mandela e Matt Damon, François Pienaar, in gran spolvero.
Forse è facile fare un film che parli di un uomo così importante, forse no. Sta di fatto che questo lungometraggio sarebbe di buon metodo per insegnare la storia moderna a chi la snobba, per dimostrare loro come un solo uomo possa fare molto per coloro che gli sono vicino. Fosse anche un'intera nazione.
Titolo originale Invictus
Anno 2009
Durata 133 min
Genere drammatico, biografico
Regia Clint Eastwood
Casa di produzione Warner Bros. Pictures
Interpreti e personaggi
Morgan Freeman: Nelson Mandela
Matt Damon: François Pienaar
Adjoa Andoh: Brenda Mazikubo
Tony Kgoroge: Jason Tshabalala
Julian Lewis Jones: Etienne Feyder
Patrick Mofokeng: Linga Moonsamy
Matt Stern: Hendrik Booyens
Leleti Khumalo: Mary
Marguerite Wheatley: Nerine Winter Pienaar
McNiel Hendriks: Chester Williams
Scott Eastwood: Joël Stransky
Patrick Lyster: Mr. Pienaar
Penny Downie: Mrs. Pienaar
Zak Feaunati: Jonah Lomu
Grant L. Roberts: Ruben Kruger
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