martedì 14 settembre 2010

Shutter Island

1954. Due agenti federali, al loro primo lavoro insieme, Edward "Teddy" Daniels e Chuck Aule vengono mandati in missione all'Ashecliff Hospital sull'isola denominata Shutter Island. L'ospedale in questione è una casa di cura per criminali altamente pericolosi e malati di mente. Da una delle stanze della struttura è fuggita Rachel Solando, madre che ha annegato i suoi tre figli nel lago e, giudicata colpevole, è stata affidata alla struttura. Se l'isola è strana lo è ancora di più la scomparsa della Solando: alle 22 è stata accompagnata nella sua stanza, con sbarre alla finestra, e chiusa dentro, alle 24 era scomparsa.
Il mistero è fitto ed anche la collaborazione fornita agli agenti dallo staff dell'ospedale e dal suo primario, il dottor John Cawley, non è delle più aperte. A misteri ed omissioni si aggiunge anche l'intenzione di Teddy di scovare tra i detenuti/pazienti un certo Andrew Laeddis, ex portiere del suo stabile. Il suo socio Chuck non comprende come mai voglia assolutamente trovarlo. La spiegazione è tanto triste, quanto semplice: Laeddis ha dato fuoco allo stabile dove Teddy e sua moglie vivevano, mentre lui era al lavoro. Al suo ritorno a casa ha scoperto che la moglie era morta ed ora cerca vendetta.
Più le indagini proseguono, tra i tre blocchi che costituiscono l'ospedale, il cimitero ed il faro, più l'investigazione si spinge a fondo anche in Edward. I conti iniziano a non tornare più, piccoli indizi si trasformano in certezze fino al chiarimento finale.

Il montaggio è, a tratti, osceno. E questa è la prima notazione che non posso esimermi dal fare. Se in una scena ripresa in campo lungo i personaggi sono in una posizione capita spesso che una volta ripresi da più vicino siano in una altra, e questo è molto fastidioso.
La regia evocativa, fluida, valorizza i colori e le atmosfere dell'isola.
Gli effetti speciali digitali sono più che altro un effetto poster sullo sfondo e poco altro. Quelli manuali rendono discretamente l'effetto pioggia, convincono di più sulla tempesta, vissuta all'interno della struttura.
La trama, contorta e ben costruita, rivela dettagli della storia a poco a poco tentando di mantenere costante l'attenzione dello spettatore; a volte ci riesce a volte no.
I set, le scenografie, sono allestite con il solito equilibrio da Dante Renzetti: barocco lo studio del dott. Cawley, asettici i corridoi e le stanze d'ospedale, caotica l'isola dopo la tempesta.
Per quanto riguarda le prove recitative si può apprezzare un buon Di Caprio, imbolsito, ma più professionale di altre volte, un Ruffalo convincente ed un sempre speciale Kingsley. Povera la partecipazione femminile, anche se funge da fulcro di tutta la pellicola; le apparizioni della Williams, nel ruolo di Dolores moglie defunta di Daniels, sono intense e avvincenti anche se di breve durata nei flashback del marito.

Più di due ore di film che prende il largo solo dopo la metà. Non annoia, ma neanche stupisce. Erano anni che non vedevo un film di Scorsese e non posso dire di essermi pentito per averlo fatto. Se solo fosse "iniziato" un po' prima sarebbe stato più avvincente.

Titolo originale Shutter Island

Paese USA
Anno 2010
Durata 138 min
Colore colore

Genere thriller
Regia Martin Scorsese

Casa di produzione Paramount Pictures, Columbia Pictures
Distribuzione (Italia) Medusa Film

Scenografia Dante Ferretti

Interpreti e personaggi
Leonardo DiCaprio: Edward "Teddy" Daniels
Mark Ruffalo: Chuck Aule
Ben Kingsley: dott. John Cawley
Michelle Williams: Dolores Chanal
Emily Mortimer: Rachel Solando
Max von Sydow: dott. Jeremiah Naehring
Jackie Earle Haley: George Noyce
Patricia Clarkson: Ethel Barton
Elias Koteas: Andrew Laeddis
Ted Levine: Warden
John Carroll Lynch: Dep. Warden McPherson

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