mercoledì 31 ottobre 2012

Initial D

Fujiwara Takumi è uno studente timido, della prefettura di Gunma, con una vita di alti e bassi.  Dopo la scuola lavora presso un distributore di benzina del ricco padre del suo migliore amico, Tachibana Itsuki e nel tempo libero esegue le consegne a domicilio del Tofu prodotto dal suo stesso padre. Guidando una Toyota Sprinter Tueno GT-APEX (detta anche AE86), praticamente ogni sera, affronta sempre con maggiore sicurezza e velocità i tornanti del Monte Akina. Le strade di questo monte simbolo, però, sono anche teatro di corse stradali clandestine tra piloti professionisti e non che hanno voglia di mettersi in mostra. Suo malgrado, quando Takumi supererà e batterà nella corsa un pilota di questi verrà ricercato e sfidato a vincere anche contro altri corridori.
Intanto, nella vita privata di Takumi entra, prepotentemente, un sua vecchia compagnia di scuola, che dimostra affetto verso di lui. Mogi Natsuki, però, nasconde un segreto che potrebbe sconvolgere Takumi, già figlio di un padre vedovo dedito all'alcool.

1995. Il mondo dei Manga giapponesi vede affacciarsi, in patria, prima sulle riviste specializzate e poi nei classici Tankobon, una serie tutta nuova. Initial D parla di tuning (modifica)di vetture di serie e di corse clandestine su strade cittadine. Il successo, in un Paese tendenzialmente amante della tamarraggine, è immediato, tanto che ad oggi, dopo 44 Tankobon non è ancora concluso. Dall'opera di Shigeno Shuici (che è mangaka completo per testi e disegni) l'editore Kodansha da il permesso di trarre ben tre serie televisive (26 episodi nel 1998, 13 a cavallo tra il 1999 ed il 2000, 24 tra il 2004 ed il 2006), un film anime nel gennaio 2001, due OAV televisivi (doppio episodio nel 2000 e one shot nel 2002). Il successo è, evidentemente, clamoroso e, come già successo per Armitage con Matrix, fonte di ispirazione per Hollywood. Infatti, nel 2001, per la regia di Rob Cohen e con nel cast Vin Diesel, Paul Walker, Michelle Rodriguez, esce Fast and Furious. Consci dell'avere in estremo oriente un prodotto di pari levatura, nel 2005 ad Hong Kong acquisiscono i diritti del manga giapponese e producono la versione Live Action del manga. Dietro al soggetto originale di Shuici nasce la sceneggiatura di Felix Chong e la regia viene affidata al produttore Andrew Law (esperto del genere actiion e horror). Da dietro la macchina da presa, Law, ci propone inquadrature interessanti: panoramiche delle strade con fari che compaiono e scompaiono, ottime riprese di accelerazioni e derapate, ma non fa solo questo. Integra all'azione reale un buona computer grafica che, a tratti, risulta essere indistinguibile dal ciò che è vero.
Gli attori sono giovani ed abbastanza bravi. Jay Chou porta sullo schermo l'apatia e la rassegnazione di Takumi prima di trovare il suo ruolo nelle corse e la sua voglia di fare bene quando corre, Anthony Wong è il padre sconfitto dalla sorte ed incredibilmente ubriacone e lucido nello stesso tempo di Takumi, Chapman To è il migliore amico, esagitata macchietta, del protagonista, Anne Suzuki è la bella ed equivoca Natsuki, spasimante di Takumi.
L'ambientazione del monte Akina, nella prefettura di Gunma il suo vero nome è monte Haruna, è ben caratterizzata e le gare che vi si svolgono hanno un'ottima presa sullo spettatore.
Nota negativa, pesante, è sulla canzone di chiusura del film. Gli ultimi cinque minuti della pellicola sono avvolti, come un involtino primavera, da una canzone dal testo in cinese. La sensazione è la stessa di quando vai al ristorante giapponese gestito da cinese e ti trovi la loro musica pop: c'è qualcosa di strano che non ti permette di godere a pieno del momento.

Certo, pare strano che i giapponesi (esperti di Live Action Movie tratti dai loro manga ed anime) si siano fatti scippare dai loro cugini di Hong Kong (anche loro maestri nel realizzare questo tipo di film dal vivo) e che siano stati costretti a vederlo nel loro Paese in Cantonese sottotitolato. Però, il film è divertente e non troppo tecnico. Il novizio del genere può avvicinarvisi godendo del divertimento e dell'adrenalina messi in pista senza preoccuparsi dei tecnicismi, l'esperto lo vedrà con piacere anche solo per il gusto di apprezzare gare e tecniche di guida.
Un film al quale vale la pena dedicare le due ore che richiede, anche solo per vedere come va a finire tra Takumi e Natsuki e divertirsi con le gare automobilistiche in piena montagna.


Bugiardino da Wikipedia e relativi link.

Traditional頭文字D
Simplified头文字D
MandarinTōu Wén Zì D
CantoneseTau4 Man4 Zi6 D
Directed byAndrew Lau
Alan Mak
Produced byAndrew Lau
Written byScreenplay:
Felix Chong
Original Story:
Shuichi Shigeno
StarringJay Chou
Edison Chen
Shawn Yue
Anne Suzuki
Music byChan Kwong-Wing
CinematographyLai Yiu-Fai
Andrew Lau
Editing byWong Hoi
StudioMedia Asia Films
Sil-Metropole
Basic Pictures
Distributed byMedia Asia Distribution
Release date(s)Hong Kong:
23 June 2005
Running time110 minutes
CountryChina
LanguageCantonese
BudgetUS$25 million

martedì 30 ottobre 2012

Martin Mystère - I trentasei giusti

Martin Mystère n. 323, bimestrale
I trentasei giusti
Soggetto e sceneggiatura Carlo Recagno
Disegni Rodolfo Torti
Copertina Giancarlo Alessandrini

I trentasei giusti sono le persone grazie alle quali Dio non distrugge il mondo, nonostante sia corrotto e spregevole. I trentasei giusti non sanno di esserlo e non sanno chi oltre a loro sia stato scelto per ricoprire questo ruolo. L'omicidio di un medico altruista, buono e generoso, da parte di un'organizzazione misteriosa che ha voluto simulare un incidente, pone fine alla vita di uno di questi trentasei. Ora Kut Humi, mentore di Martin Mystère e reggente di Agharti, deve mandare un emissario sulla Terra per trovare, entro sette giorni, il successore del giusto ucciso. Sulla sua strada, però, si frappone l'organizzazione segreta che ha già deciso chi dovrebbe diventare il trentaseiesimo giusto: il figlio del capo della setta, che ha organizzato questo evento da tre generazioni.
Ovviamente Martin Mystère avrà un ruolo in tutto questo.

La storia di Recagno sviluppa nel lettore due sentimenti. Il primo è quello di interesse nel mito e nel mistero che vengono proposti nell'avventura bimestrale, buono. Il secondo è un immenso senso del già visto e sentito che pervade tutta la vicenda, male. Seppure ben sviluppata ed intrigante non si può far a meno di osservare come, per chi abbia una buona base di trame di film horror e misteriosi alle spalle, quest'avventura del Detective dell'Impossibile sia qualcosa di ridondante e come questo distragga durante la lettura.
Ai disegni dell'albo Rodolfo Torti. Ritmo e disegno pulito, classico e preciso sono la sua forza in questo albo. Le sue vignette scorrono via veloci ed intese ed il lettore si lascia trascinare nella narrazione, sopperendo al senso di dejà vù che lo avvolge.
La copertina di Alessandrini gode di colori intensi e di ombre misurate. Scenograficamente imponente è misteriosa ed accattivante nello stesso tempo, anche se non lascia trasparire grandi suggerimenti sulla trama dell'albo.

Non un pessimo prodotto, come mai potrebbe esserlo un'avventura di Martin Mystère? Ma se fosse stato realizzato in modo più originale avrebbe raccolto un mio maggiore plauso.

giovedì 25 ottobre 2012

Vampiri e affini

Ecco un po' di informazioni utili sulla storia dei cacciatori di vampiri.

martedì 23 ottobre 2012

Puffi - Novità per il 2013


Oggi doppio post, anche se questo sarà rapido e doloroso.
Abbiamo l'annuncio dei codici e dei nomi dei nuovi puffi per il 2013, ed eccoli a voi:

20746 The Bridal Couple 
20747 Valentine Smurf 
20748 Thank you Smurf 
20749 Sorry Smurf 
20750 Baby Smurf 
20751 Birthday Smurf 
20752 Get Well Soon Smurf
20753 Party Smurfette


Quello che mi preoccupa è che in giro si parla del fatto che questi nuovi puffi possano essere dotati di zoccolo con la scritta sotto. Mi preoccupa perchè nella mia bacheca non ci starebbero. La cosa mi darebbe molto molto fastidio.

Appena troverò qualche foto non tarderò a metterla on-line.

Intanto, quella che vedete in apertura è la prima foto promozionale del secondo film dedicato agli ometti blu, in uscita nel 2013. Speriamo che sia all'altezza della prima pellicola.

Brendon - Frantic

Brendon n. 87, bimestrale 

Frantic

Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti

Disegni: Alessandro Vitti
Copertina: Massimo Rotundo

April abita a Tull ed è alla ricerca di un cavaliere di ventura che la aiuti a risolvere uno strano mistero che la riguarda.
Dopo una notte trascorsa da sola nella sua casa, chiusa a chiave dall'interno e con le inferriate alle finestre, si risveglia con un misterioso segno sul collo. Sulle prime sembra essere un tatuaggio a forma di mirino, ma grazie all'aiuto di Brendon la soluzione del mistero si rivela essere un'altra.
Intanto in giro per la Nuova Inghilterra tre strani demoni dalle sembianze umana fanno strage di persone senza una minima logica.
Le loro strade si incroceranno con quella di Brendon ed April e solo chi sarà più abile riuscirà a sopravvivere.

Sinceramente non sono riuscito a collegare il titolo di questo albo con il contenuto narrato dalla storia, ma devo dire che mi sono divertito a leggerlo.
Le storie che Chiaverotti interseca per il nostro piacere sono fluide ed avvincente, anche se partono da una base di intenso dejà-vù. I personaggi sono ben caratterizzati e le scelte sia visive che narrative, per coinvolgere il lettore, funzionano. Il colpo di scena finale, inoltre, apre tante nuove porte per rivitalizzare una testata con uno zoccolo duro di lettori sempre ansiosi di nuovi sviluppi.
Alessandro Vitti rende graficamente al meglio le idee proposte nella sceneggiatura del papà della serie. Curati sono allo spasmo i dettagli delle armature e delle maschere dei cattivi di turno. Ma l'opera dell'artista non si ferma li. Vengono resi al meglio anche i personaggi secondari e la forza dei disegni permette un'empatia sintonia con tutti gli attori della storia.
Come il titolo anche la copertina di Rotundo, sempre bella e ricca, è un po' criptica e mette in risalto solo uno dei percorsi contenuti nell'albo.

Divertente, coinvolgente e rilassante. Un albo che si legge in fretta e si fa apprezzare piacevolmente.

lunedì 22 ottobre 2012

Atto di Forza - Total Recall

Doug Quaid è un carpentiere edile sulla Terra, ma il suo sogno è quello di andare su Marte e vivere una nuova vita. Questo suo progetto, però, non fa gola alla sua bella moglie Lori. Annoiato e deluso dalla parte poco avventurosa della sua vita decide di andare a provare l'innovativo sistema della Rekall. Grazie all'utilizzo di ricordi preregistrati inseriti direttamente nel cervello Quaid vivrà un'avventura come agente segreto su Marte. Però, sì perchè c'è sempre un però, al momento dell'impianto dei ricordi qualcosa va storto. Ecco che ricordi sopisti nel subconscio di Quaid si risvegliano e lui si rivela essere un vero agente segreto che, inoltre, ha nascoste nel suo cervello informazioni vitali per la sopravvivenza dei coloni marziani e della comunità dei mutati.  Contro di lui agenti speciali mandati per ucciderlo da Vilos Cohaagen, magnante del commercio dell'aria respirabile sul pianeta rosso.

1990. Dopo dieci anni di sofferenze e difficoltà, passando attraverso il fallimento di Dino De Laurentis, finalmente  approda al cinema un sogno immaginato da Philip K. Dick in un racconto del 1966.
Dietro alla macchina da presa, voluto dal protagonista della pellicola ed uomo grazie al quale il film ha visto la luce, Arnold Schwarzenegger, c'è il regista di Robocop Paul Verhoeven (che rivedremo poi con la Stone in Basic Instinct ed in un altro film di fantascienza storico: Starship Troopers). Il tocco del regista c'è e si vede. Sui set completamente costruiti da artigiani degli effetti speciali, attraverso le miniature realizzare da maestri appassionati e nuove idee tecniche Verhoeven si nuove con piglio deciso e riesce ad ottenere il meglio da tutti. Addirittura da Schwarzenegger riesce ad estorcere due personalità diverse: quella del deciso agente segreto e quella dell'uomo timido e delicato, nuova per lui. Le donne del film sono talmente diverse che si apprezzano proprio per le loro differenze. Sharon Stone completa Rachel Ticotin come la Ticotin completa la Stone. Anche il panorama dei cattivi si difende bene Micheal Ironside è un ottimo subalterno di Ronny Cox.
Il film funziona, la violenza estrema, con la sua sessantina di morti, non infastidisce, anzi si apprezza. Di sicuro, questa produzione, ha fatto la storia partendo da Johnnicab, passando per la signora grassa fino ad sarrivare alla mitica prostituta con tre seni (che qui ha un senso maggiore che nel remake del 2012), senza scordare la scena (incredibile per quegli anni) del passaggio attraverso lo scanner e che mostra gli scheletri dei passanti.
L'ultimo film prima dell'avvento massiccio degli effetti speciali in computer grafica si porta a casa un Oscar proprio in questa categoria e diverte tanto.

Un film assolutamente da vedere senza perderne una scena ed apprezzando ogni singola battuta, ce ne sono di storiche ormai.
Se siete giovani e non l'avete visto procuratevi il dvd o la Rekall edition in Blu-Ray. A proposito di quest'ultima opzione bisogna dire che la rimasterizzazione del video del film è eccezionale, peccato per la traccia audio italiana, però. Il doppiaggio italiano ha una traccia un po' vecchia che mette allo stesso livello il sonoro dei dialoghi che quello degli effetti speciali. Peccato, però ormai è fatta ed a meno di non ridoppiare il tutto ce lo dovremo tenere così
Se lo avete già visto procuratevi il dvd od il Blu-Ray in Rekall edition. In sintesi un cult.

Come al solito, quando copio incollo dal Mac, ecco il bugiardino del film con i link di Wikipedia.

Titolo originaleTotal Recall
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1990
Durata109 min

Genereazione, fantascienza
RegiaPaul Verhoeven
SoggettoPhilip K. Dick
SceneggiaturaRonald ShusettDan O'BannonJon PovillGary Goldman
Casa diproduzioneCarolco International N.V.
FotografiaJost Vacano
MontaggioFrank J. Urioste
Effetti specialiThe Bottin Effects CrewScott R. FisherThomas L. FisherErik GeislerRoy GoodeBruce Y. KuroyamaDale L. MartinLouise AlvarezRobert De Vine
MusicheJerry GoldsmithBruno Louchouam
ScenografiaRobert Gould
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Premi

venerdì 19 ottobre 2012

Total Recall - Atto di Forza

Doug Quaid ha un lavoro normale nell'Unione Federale di Britannia, assemblare poliziotti inorganici, ed una piccola casa nella Colonia (l'Oceania). Tutti i giorni con la Discesa, in 17 minuti, raggiunge la sua postazione nella catena di montaggio e prosegue la sua vita. Nonostante una moglie bellissima, ed impegnata, non riesce a sentirsi soddisfatto della sua esistenza. Grazie all'aiuto di un collega riesce a farsi raccomandare per un viaggio alla Rekall. Alla Rekall installano ricordi fittizi, stimolando elettricamente il cervello, per far vivere avventure impossibili a gente normale, ovviamente traendone profitto. Qualcosa però va storto e prima di essere attaccato alla macchina Quaid verrà fermato da un'armata di poliziotti, dai quali fuggirà. Tornato a casa anche la moglie gli sarà contro, inizierà, così, una fuga senza sosta per scoprire chi è lui in realtà e perchè così tanta gente lo vuole morto.

Premessa: il film è stato praticamente stroncato da tutti. Anche il pubblico americano non ha premiato il grande investimento pecuniario (200 milioni di dollari) e la campagna pubblicitaria messa in opera per sostenere il remake del film del 1990 con il bel Schwarzenegger. Infatti, nel Paese al d là dell'oceano gli incassi non avevano neanche quasi coperto i costi di produzione.
Io cosa ho visto?
Allora. La prima notazione riguarda l'ambientazione. I due distinti continenti sono ben ripartiti. La ricca Britannia e la povera Colonia hanno in comune la sovra-popolazione e tale disagio è ben evidenziato dalle arroccate, immense ed impossibili architetture studiate per contenere gli abitanti dei due Stati in poco spazio. Il lavoro di progettazione degli ambienti è stato, quindi, ben eseguito ed ha avuto una grande resa sullo schermo. Quello che, però, sminuisce leggermente il lavoro fatto per la Colonia è l'eccessiva somiglianza alle ambientazioni Blade Runnerariane di Ridley Scott. Uno spunto di maggiore originalità sarebbe stato apprezzato.
L'impianto narrativo non è malvagio, a parte uno o due buchi che spero vengano spiegati nella Director's Cut, per altro quasi già disponibile sul mercato americano. La storia scorre e si segue bene, senza eccessivo stupore, ma domandandosi spesso se ci troviamo nel sogno o nella realtà (tematica cara a Nolan ed al suo Inception).
La regia è fluida. Wiseman è quello dei vari Underwolrd, con sua moglie Kate Beckinsale, ed è, quindi, abituato ai film d'azione ed alle iniezioni improvvise di adrenalina nelle arterie dello spettatore. Peccato, però, che tante scene sappiano di già visto, come quella degli ascensori da The Cube e dell'inseguimento in macchina da Minority Report.
Gli attori. Diciamo che più che l'abilità recitativa per il casting ha fatto l'appeal. Jessica Biel è pazzescamente bella anche qui, riesce a dare un minimo di spessore al suo personaggio, ma non è niente di eccezionale. La, per forza presente, Kate Beckinsale è la stessa vista negli altri film d'azione del marito. Colin Farrel ci mette la faccia, e poco altro, e riesce a proferire meno parole del suo predecessore nel medesimo ruolo ed a dare un'impronta più action e meno ironica al nuovo Quaid.
Nell'originale c'erano due momenti cult: la prostituta con tre seni e la testa di donna. Entrambi sono presenti anche in questa versione, ma il primo è eccessivamente buttato lì, mentre il secondo è ben gestito anche se introdotto malamente.

Nel complesso il film si lascia vedere, coinvolge e diverte. Stupisce persino un po' per l'ambientazione e la strada percorsa da autori e sceneggiatori senza annoiare.
Tutto sommato merita di essere visto per passare una serata divertente con un bel pacco di pop corn glassati da divorare con passione.
La mossa strategica del remake è stata buona in previsione del lancio della nuova edizione in Blu-Ray del classico con Terminator. Infatti non si resiste alla tentazione di rivederlo, dopo anni che non viene trasmesso dalle televisioni nazionali gratuite.

Qualche problema con il copia/incolla, quindi eccovi il bugiardino del film con tanto di links a Wikipedia.


Titolo originaleTotal Recall
Paese di produzioneUSACanada
Anno2012
Durata118 min.
135 min. (Director's cut)[1]


Genereazione, avventura, fantascienza
RegiaLen Wiseman
SoggettoPhilip K. Dick
SceneggiaturaKurt WimmerMark Bomback,James Vanderbilt
ProduttoreNeal H. MoritzToby Jaffe
Casa diproduzioneTotal Recall, Original Film, Rekall Productions
Distribuzione(Italia)Warner Bros. Pictures
FotografiaPaul Cameron
MontaggioChristian Wagner
MusicheHarry Gregson-Williams
ScenografiaPatrick Tatopoulos
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani