lunedì 30 novembre 2015

Dylan Dog - In fondo al male

Dylan Dog  N°  351 
In fondo al male

Soggetto Sceneggiatura: Ratigher 

Disegni: Alessandro Baggi 

Copertina: Angelo Stano 

Periodicità: mensile 
Uscita: 27/11/2015 

Una trasferta in Scozia per Dylan Dog. Fiona è preoccupata per la scomparsa della sua amica Molly e lo convince a seguirla a settecento chilometri di distanza dalla sua Londra. Qui, l'Indagatore dell'Incubo, avrà pane per i suoi denti e gli incubi su cui porre gli occhi saranno fin troppi. La violenza contro persone, animali, tra bambini, è ad altissimi livelli. Sembra che tutto si stia preparando per un evento catastrofico colossale. La Strada dei Giganti sembra essere ad un passo dall'aprirsi e trascinare tutti i residenti di Port Frost in fondo al male.

Carina l'idea di base di usare una formazione naturale come porta per qualcosa di soprannaturale, oltre tutto legata un una storia antica. Quello che se ne sviluppa è, però, una vicenda narrativa riccamente banale ed affossata da frasi retoriche infilate una dietro l'altra, come perline irregolari di una collana di pessimo gusto. Il debutto di Ratigher come sceneggiatore di Dylan Dog, per me, coincide con uno dei numeri peggiori della gestione Recchioni. Un'accozzaglia di luoghi comuni e frasi fatte che riportano la testata indietro di anni, fino a raggiungere vette che mancavano dai periodi peggiori a guida Gualdoni. Non credo che, nonostante tutte le belle parole spese dai critici contemporanei per l'autore, dopo questa esperienza, sarò invogliato a leggere opere che Francesco D'Erminio ha realizzato da autore completo. Sarei, comunque, curioso di vedere il suo stile di disegno (detto fatto: curiosità passata).
La lettura, di una trama lenta e stagnante che non lascia accadere nulla fino, almeno, a pagina quaranta, è affossata ulteriormente dallo stile vecchio e legnoso di Baggi. Tratto rigido, svogliato, incostante, tanto da rendere difficile il riconoscere i personaggi secondari se non dai vestiti. Un senso di inadeguatezza dato ancora di più dall'eccesso di retini puntinati in offerta speciale al discount, usati un tanto al chilo per riempire gli spazi vuoti. Unica soluzione grafica interessante è lo sfruttamento della piena tavola del fumetto per il disegno. Operazione già vista, in casa Bonelli, in Orfani, a colori, che acquista anche con il bianco e nero un valore interessante.

Riesce persino noiosa la copertina di Stano; che, più di passare emozioni ed attrarre, emana un senso di giù visto che predispone male il lettore.

Nota sulla distribuzione e sulla cura del numero 351. Girando supermercati ed edicole mi è stato difficile trovare un numero privo di difetti in copertina: parti mancati, pieghe, residui di colla lungo la costa, sbeccature, graffi, tagli. Un'odissea per acquistare un numero parzialmente sano. Mai successo.

venerdì 27 novembre 2015

Batman 42

BATMAN #42 (99)
(Contiene Batman 40, Detective Comics 40, Grayson 8)
di Scott Snyder, Francis Manapul, Tim Seeley, Greg Capullo, AA.VV.
9788869713095
9771887472334-50099 
16,8×25,6, S, 72 pp, col.
€ 3,50

Batman

La scontro finale con il Joker è inevitabile. Per recuperare il dionesio, l'unica sostanza capace di contrastare il virus contenuto nel gas del pagliaccio che sta infettando la città, il Cavaliere Oscuro dovrà prelevarglielo direttamente dalla spina dorsale. Per ottenere il suo scopo dovrà allearsi con i peggiori criminali della città e sperare nell'aiuto della Bat-Famiglia.

Questa saga di Scott Snyder, sopratutto per il suo finale interlocutorio, avrebbe meritato di essere pubblicata come graphic novel a parte. Sembra strano che gli eventi narrati fino ad oggi in Gioco Finale non abbiano ripercussioni sulle altre testate in cui è coinvolto il Crociato Incappucciato e che i suoi super amici non siano intervenuti. Per questo dico che avrebbe dovuto essere slegata dalla continuity e godere di vita propria. Sicuro, l'autore, saprà come collegare tutto a Convergence e noi saremo contenti.
Di Capullo, ormai, si è detto tutto. Qui posso solo puntualizzare come, anche nelle scene più caotiche, il suo tratto rende perfettamente leggibili gli eventi.

Detective Comics

Anraky, il Cappellaio Matto. Entrambi sono legati da un doppio filo del dolore. Perché il pazzo criminale mascherato lo ha preso di mira? Cosa rappresentano i volti sintetici che ha distribuito a tutta la popolazione di Gotham e nei quali il Cappellaio rivede la "sua" Alice? Batman e Bullock sono a pochi passi dai due criminali, che si stanno confrontando. Riusciranno a porre fine all'insana follia?

Manapul ha intrecciato bene tre livelli narrativi ed ha creato una convincete storia. Dall'inizio di questo nuovo corso Detective Comics si concentra sulla presentazione dei nuovi vecchi cattivi ed è un'esperimento riuscito. Gli avversari di Batman che "passano il turno" possono entrare nella testata principale e dare, direttamente, del filo da torcere al più grande Detective del mondo. I disegni di Bucellato, graffiati ed indefiniti, si sono rivelati adatti al progetto dello scrittore. Vediamo cosa riserva loro il futuro.

Grayson

Minosse si rivela, finalmente, per colui che è veramente. Paragon è ricostruito e può dare fila da torcere agli agenti di Spyral. L'androide con i potere della Justice League è incaricato di sterminare gli agenti dell'agenzia segreta, ma Grayson non è intenzionato a rendergli il compito facile. Doppi e tripli giochi sono all'ordine del giorno.

Finisce anche la prima saga di Grayson. King ha realizzato una storia gradevole, tenuta in piedi dalla sottotrama di Spyral e dalle rivelazioni sulle identità segrete dei super eroi, che ora sono in mano a qualcuno di misterioso. I disegni di Janin sono curati, ma come spesso accade, un po' troppo statici nei momenti sbagliati. Un passo, narrativo, avanti rispetto a Nightwing, ma questo personaggio ha ancora strada da macinare per diventare veramente interessante. 

giovedì 26 novembre 2015

Justice League 42

JUSTICE LEAGUE #42
(Contiene Justice League 40, Justice League Dark 40, Green Arrow 39)
di Geoff Johns, J.M. DeMatteis, Andrew Kreisberg, Ben Sokolowski, AA.VV.
9788869713187
9772280013001-50042
16,8×25,6, S, 72 pp, col.
€ 3,95

Justice League si prende un mese di pausa in attesa di Convergence. Le sue pagine sono occupate dal prologo di Drakseid War. Seguiamo Metron, seduto sulla sedia di Moebius, vagare per infiniti universi ed infinite realtà in parallelo e mostrarci destini e scontri dei vari eroi. Diretto seguito di Forever Evil, con lo scambio di eroi e criminali da Terra-2 alla nostra, ne vedremo lo svolgimento tra un mese. Storia riempitivo di Geoff Johns, disegni di una marea di gente

Justice League Dark si conclude qui. Dopo la battaglia con Pralaya che ha inghiottito l'universo, tranne la Casa del Mistero, la JLD deve trovare il modo di rimettere tutto a posto. Forse solo l'uso di una magia antica potrà permetterglielo, Di sicuro, comunque vadano le cose, per loro, tutto cambierà.
Si conclude il ciclo di Dematteis come, appunto, tutta la saga della JLD. Peccato perchè era un testata interessante, anche se, ultimamente, un po' troppo avvitata su se stessa. I disegni di Guinaldo sono sempre precisi e puntuali, anche se a volte un po' fastidiosi. Ottimo lavoro di Sotomayor (e non è una battuta) ai colori. Era difficile rendere il nero su nero di quest'ultimo episodio, ma lui ce l'ha fatta brillantemente.

Freccia Verde è nelle mani di John King. Il magnate avversario di Oliver Queen, che ne conosce l'identità segreta, oltre ad avergli messo contro l'intera città è riuscito a ridurlo alla bancarotta (ancora). Come se non bastasse sta prendendo di mira i suoi amici, tra i quali la nuova arrivata Felicity Jones.
Trama dinamica anche se abbastanza ridondante con quanto già visto nella saga di Lemire. Tutto sommato, però, viva e non noiosa.
Disegni abbastanza piatta, sfavoriti da una colorazione che ne accentua la caratteristica sopratutto sulle anatomia. Decisamente anomale e statiche, in questo senso, le forme della bella tigrotta con cui ha a che fare Felicity. Interessante colpo di scena finale.

mercoledì 25 novembre 2015

Gravity

Lo Space Shuttle Explorer ha portato la dottoressa Ryan Stone nello spazio per migliorare ed aggiornare il telescopio spaziale Hubble. Mentre lei e l'astronauta Matt Kowalsky sono impegnati in una passeggiata spaziale per la manutenzione, vengono avvertiti che un missile russo ha colpito un satellite per le comunicazioni i disuso e ha creato un'onda di detriti diretta verso di loro. E' imperativo rientrare nella nave spaziale e spostarsi dalla traiettoria dei resti tecnologici che li stanno per investire. Le procedure richiedono più tempo del previsto ed i due, unici sopravvissuti alla tempesta, saranno solo nello spazio e dovranno trovare un modo per tornare a casa.

Gravity. Finalmente.
Sono due anni che cerco di vedere questo film e non ci riesco. Finalmente sono riuscito ad inserire il raggio blu nel mio lettore di raggi blu ed a gustarmi i quasi novanta minuti con cui Alfonso Cuarón ha vinto il premio Oscar come miglior regista nel 2014.
Ed il film è grandioso, sia in se stesso che nella capacità mostrata da tutto i team nel ricrea un ambiente ostile come lo spazio infinito. Grazie agli effetti speciali, guidati da Tim Webber, che sono presenti per l'ottanta per cento della durata del film (in Avatar solo il sessanta per cento), viviamo un costante senso di claustrofobia. Abbiamo la sensazione di essere in quelle tutte, di indossare quei pochi centimetri di stoffa ad alta tecnologia che ci separano dal vuoto spaziale e da una morte certa. Tuta che, alla fine dei conti, è una delle poche cose reali che vediamo sullo schermo. Grande lavoro è stato fatto sulla visiera dei caschi, completamente in digitale, creata applicando più livelli trasparenti e gestendo i luci e riflessi con grande maestria. Oltre agli ambienti ricostruiti digitalmente, particolare menzione va a fuoco nella stazione spaziale: affascinante ed inquietante.
Grande supporto all'aspetto visivo del film viene dato dalla musica di Steve Price. La scelta degli strumenti e dei momenti di silenzio durante quei momenti in cui in un film terrestre verrebbero uditi rumori assordanti è così naturale da non essere, nemmeno, percepita. Geniale.
La storia scritta da Alfonso e suo figlio Jonas è quella di una rinascita (anzi una doppia rinascita, forse un'allitterazione troppo reiterata per un film così breve). Una donna moralmente distrutta che deve trovare dentro di se le energie per salvarsi da una fine certa, questa è la sintesi del film. Visivamente semplice ed eccessivamente esplicita, tecnicamente altamente difficoltosa, ma significativa la scena del feto e della rinascita (eccessivo richiamo a 2001: Odissea nello spazio?). Tanto esplicita e tendenzialmente ridondante, ma incisiva, l'unica scena girata sulla Terra.
Agli attori, sopratutto a Sandra Bullock, offrono una performance decisamente impegnativa. Di particolare rilievo la curata gestione del respiro dalle Bullock. Oltre alle espressioni facciali, alla recitazione delle battute, a tutto, si aggiunge come mezzo espressivo il suo respiro e le condense che forma sul casco della tuta spaziale. Un cast decisamente ridotto (scelto con fatica) decisamente azzeccato come chimica e dinamica.
Una storia di base semplice, sembra quasi un videogame, ma che riesce a riportare il genere fantascienza ad un livello di cui da decenni, gli appassionati, non riuscivano a godere. Probabilmente è anche merito di questo film, di questo regista e del suo team creativo, che Interstellar ha potuto godere di un buon successo commerciale (premiato dalla gente, ma non dai critici purtroppo).

In sintesi, Gravity, è un film riuscito ed appassionante. Vedetevelo.

Ed ora un piccolo sunto dei premi più importanti portati a casa dal film nel 2013 e nel 2014.

2014 - Premio Oscar Migliore regia a Alfonso Cuarón
Miglior fotografia a Emmanuel Lubezki
Miglior montaggio a Alfonso Cuarón e Mark Sanger
Migliori effetti speciali a Tim Webber, Chris Lawrence, David Shirk, Neil Corbould e Nikki Penny
Miglior sonoro a Skip Lievsay, Christopher Benstead, Niv Adiri e Chris Munro
Miglior montaggio sonoro a Glenn Freemantle
Miglior colonna sonora a Steven Price

2014 - Golden Globes Miglior regista a Alfonso Cuarón

2014 - Premio BAFTA Miglior film britannico
Miglior regista a Alfonso Cuarón
Miglior fotografia a Emmanuel Lubezki
Miglior sonoro a Glenn Freemantle, Skip Lievsay, Christopher Benstead, Niv Adiri e Chris Munro
Miglior colonna sonora a Steven Price
Miglior effetti speciali a Tim Webber, Chris Lawrence, David Shirk, Neil Corbould e Nikki Penny

2014 - Empire Awards Miglior film
Miglior regista a Alfonso Cuarón
Miglior attrice a Sandra Bullock

2014 - Satellite Awards Migliori effetti visivi
Miglior colonna sonora
Miglior suono

2014 - Saturn Award Miglior film di fantascienza
Miglior regia ad Alfonso Cuaròn
Miglior attrice a Sandra Bullock

2013 - Hollywood Film Festival Miglior attrice dell'anno a Sandra Bullock

2013 - Mostra internazionale d'arte cinematografica Future Film Festival Digital Award ad Alfonso Cuarón
Titolo originale Gravity 

Lingua originale inglese, groenlandese 
Paese di produzione Stati Uniti d'America, Regno Unito 
Anno 2013 
Durata 90 min 
Genere fantascienza

Regia Alfonso Cuarón 

Soggetto Alfonso Cuarón, Jonás Cuarón 
Sceneggiatura Alfonso Cuarón, Jonás Cuarón 
Produttore Alfonso Cuarón, David Heyman 
Produttore esecutivo Stephen Jones, Nikki Penny, Gabriela Rodriguez, Christopher DeFaria 
Casa di produzione Warner Bros., Heyday Films, Esperanto Filmoj 
Distribuzione (Italia) Warner Bros. 
Fotografia Emmanuel Lubezki 
Montaggio Alfonso Cuarón, Mark Sanger 
Effetti speciali Tim Webber, Chris Lawrence, David Shirk, Neil Corbould, Nikki Penny 
Musiche Steven Price 
Scenografia Andy Nicholson 
Costumi Jany Temime 
Trucco Ann Fenton 
Sfondi Rosie Goodwin 

Interpreti e personaggi

Sandra Bullock: Dottoressa Ryan Stone
George Clooney: Matt Kowalsky

Doppiatori originali

Ed Harris: Controllo da Houston
Paul Sharma: Shariff
Amy Warren: Controllo Explorer
Basher Savage: Capitano della stazione spaziale
Orto Ignatiussen: Aningaaq
 
Doppiatori italiani

Anna Cesareni: Dottoressa Ryan Stone
Francesco Pannofino: Matt Kowalsky
Roberto Gammino: Shariff
Alessio Cigliano: Controllo da Houston
Rachele Paolelli: Controllo Explorer

lunedì 23 novembre 2015

Morgan Lost - Non lasciarmi

Morgan Lost  N°  2 
Non lasciarmi

Soggetto e Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti 

Disegni: Giovanni Talami 
Copertina: Fabrizio De Tommaso 
Colori: Arancia Studio 

Periodicità: mensile 
Uscita: 19/11/2015 

Ashley è una bellissima e misteriosa assassina. Uccide uomini soli ed intorno ai loro occhi disegna, col sangue, una maschera identica a quella tatuata sul volto di Morgan Lost. Ancora più spaventoso è che la donna sia identica a Lisbeth, la fidanzata che Morgan ha perso, assassinata, nella notte che ha segnato la sua vita.
Per scoprire la verità su quanto sta accadendo in città, Morgan, indagherà consultando amici in difficoltà ed incrocerà la strada della temibile e spietata Sezione 5 del Tempio della Burocrazia. Perchè il massimo organismo d'investigazione è così interessato alla stessa donna sulle cui tracce è il daltonico cacciatore di serial killer?

Giovanni Talami, restando nei canoni della narrazione bonelliana, dà vita a questo secondo capitolo della prima avventura di Morgan Lost. E' difficile giudicare il suo lavoro, andando oltre il suo bel tratto, squadrato quando serve, a tratti poco dinamico e foriero di belle donne, in quanto sovrastato dal rosso che Arancia Studio utilizza per farci vivere la menomazione visiva del protagonista. La colorazione è nettamente più invadente che nel numero precedente. A volte fastidiosa, più spesso opportuna.
Ciò che Chiaverotti riesce a realizzare, in questa unica storia doppia del suo nuovo non-eroe, è un racconto di ampio respiro che introduce molteplici tematiche. Un vecchio nemico, inafferrabile, a cui dare la caccia per un'amica, un cattivo alla Kingpin, ma con un problema in più, Ashely e/o Lisbeth con le sue decisioni, le sue necessità ed i suoi legami, sono solo alcuni degli argomenti che lo sceneggiatore ci fa capire che affronterà in futuro.
L'atmosfera da noir alla "Humprey Bogart fuori tempo massimo", in una passato tendenzialmente distopico, sembra funzionare. E' un piacevole ritorno al passato che sempre troppo poco spesso troviamo sui media canonici. Un salto nel passato di cui sia chi l'ha conosciuto che chi non ha mai avuto il piacere di frequentare che è piacevole fare. La narrazione ed il suo ritmo tengono legati alla storia e rendono l'albo decisamente interessante. La chiusura di Brendon è stata una fortuna per Chiaverotti (mai, nonostante il suo essere prolifico, avrebbe potuto gestire da solo un bimestrale ed un mensile) e si vede come l'uomo abbia instillato in questo nuovo progetto le sue molte passioni in modo più organico che in passato.

Al contrario della nuova stagione di Orfani: Nuovo Mondo, per la quale sto valutando di acquistare i numeri usati alla fine del ciclo, quest'esperienza editoriale di casa Bonelli, coraggiosa, mi sembra più meritevole dei miei risparmi. Sono curioso di vedere come sarà una storia di Morgan Lost nelle canoniche 96 del formato classico.

A tra un mese.

venerdì 20 novembre 2015

La ragazza incompleta - Update a metà strada


Siamo a metà ‪#‎Kickstarter‬. Siamo al 10% del budget. Per farcela abbiamo bisogno anche di voi che ci seguite con affetto questo blog.
Cliccate il link per acquistare la vostra copia del fumetto. Lo troverete in digitale ed in ben due versioni cartacee.
Volete tutto? Non c'è problema! Ci sono anche le opzioni per ottenere sia il digitale che la carta tra le vostre mani.
In più tanti gadget a vostra disposizione.
L'illustrazione che apre questo post è quella che abbiamo realizzato per commemorare i tristi eventi di Parigi. Spero che possiate apprezzarla e stingervi accanto a chi ha perso i propri cari proprio una settimana fa.
Tornando a cose più facete: facciamogliela vedere, perché ce la vogliamo farcela!

giovedì 19 novembre 2015

Exodus - Dei e Re

Ramses e Mosè, entrambi legati da vincoli di parentela al Faraone Seti, sono i due generali dell'esercito egiziano. Ramses è destinato a guidare il suo popolo, dopo la morte del padre, mentre Mosè, forse più meritevole di divenire Faraone, dovrà fuggire dalla capitale per via delle sue origini. Egli, infatti, è ebreo ed è stato allevato presso la corte sotto mentite spoglie, a sua insaputa.
Un viaggio nelle periferie del regno, dove vengono costruite le piramidi ed i monumenti dei faraoni, gli mostrerà la crudeltà con la quale sono trattati gli schiavi ebrei. Dio gli affiderà la missione di condurre il popolo eletto alla libertà ed alla salvezza nella terra promessa.

Flop.
Non è solo il rumore che si sente quando il lettore del raggio blu lo inghiotte e si prepara alla proiezione sul piccolo schermo. E', anche, il rumore che ha fatto al botteghino l'ultimo film di Ridley Scott. Costato circa 300 milioni di dollari ha visto un ritorno, delle sole sale americane, di 45 milioni. Un po' pochino, anche per aspettare la distribuzione internazionale e le vendite home video; 20th Century Fox  ci metterà un po' a rientrare dal passivo.
Ma com'è, al di là degli incassi, questo film?
E' narrativo e biografico. Racconta, racconta, grazie alla buona interpretazione di Chirstian Bale la storia contenuta nel Libro dell'Esodo e lo fa con molta libertà, nei momenti di pura fiction. Si riprende abbastanza nei momenti di ira divina dimenticando, però, alcune delle piaghe che Dio ha scatenato sulla popolazione egizia. Una trama  tesa, a tratti noiosa per la lunghezza della sua esposizione, che riesce a strappare qualche sorriso ogni tanto.
Il cast è di alto livello, come ci si aspetta da questo genere di film, anche se John Torturro sparisce di scena un po' troppo all'improvviso, e Joel Edgerton dipinge il suo Ramses con quella che sembra essere eccessiva follia. Sprecato Sir Ben Kingsley nel ruolo di Nun, così come lo è Sigourney Weaver in quelli di Tuya: andava bene chiunque per lo spazio che è stato loro concesso.

Purtroppo è un film fuori tempo. Film unico nel suo genere nel cinema contemporaneo, non ha portato fortuna a Scott come lo fece Il Gladiatore. Bisogna ammirare il coraggio del cineasta di proporre qualcosa fuori dal consueto per lo spettatore medio ed apprezzabile per quello più cinefilo. E' bello vedere come le case di produzione gli permettano di sbizzarrirsi e di realizzare le sue idee più radicali, ma è sicuramente bravo anche lui a convincere gli investitori.
Non è un brutto film, ma la sua lunghezza non ripaga lo spettatore dello sforzo sostenuto.

A tempo perso, in più serate.
Titolo originale Exodus: Gods and Kings 
Lingua originale Inglese 
Paese di produzione USA, Regno Unito, Spagna 
Anno 2014 
Durata 150 min 
Rapporto 2.35:1 
Genere biblico

Regia Ridley Scott 

Soggetto Libro dell'Esodo 
Sceneggiatura Adam Cooper, Steven Zaillian, Bill Collage, Jeffrey Caine 
Produttore Peter Chernin, Ridley Scott, Jenno Topping, Michael Schaffer, Mark Huffam 
Casa di produzione Chernin Entertainment, Scott Free Productions, Babieka, Volcano Films 
Distribuzione (Italia) 20th Century Fox 
FotografiaDariusz Wolski 
Montaggio Billy Rich 
Musiche Alberto Iglesias 
Scenografia Arthur Max 
Costumi Janty Yates 

Interpreti e personaggi

Christian Bale: Mosè
Joel Edgerton: Ramses
Aaron Paul: Giosuè
John Turturro: Seti
Ben Kingsley: Nun
Sigourney Weaver: Tuya
Tara Fitzgerald: Miriam
María Valverde: Séfora
Hiam Abbass: Bithia
Golshifteh Farahani: Nefertari
Ben Mendelsohn: Hagep
Kevork Malikyan: Jethro
Isaac Andrews: Malak
Dar Salim: Khyan
Andrew Tarbet: Aronne
Ghassan Massoud: Gran visir


Doppiatori italiani

Adriano Giannini: Mosè
Simone D'Andrea: Ramses
Stefano Crescentini: Giosuè
Marco Mete: Seti
Stefano De Sando: Nun
Emanuela Rossi: Tuya
Antonia Liskova: Miriam
Chiara Gioncardi: Séfora
Niseem Onorato: Hagep
Andrea Tidona: Jethro
Lorenzo D'Agata: Malak
Barbara Castracane: Bithiah
Andrea Mete: Khyan
Alberto Angrisano: Aronne
Carlo Reali: Gran visir

mercoledì 18 novembre 2015

Crimson peak

Fine del XIX secolo. La bella e sognatrice Edith Cushing, americana aspirante scrittrice e segretaria del padre nella ricca azienda di famiglia, conosce lo spiantato investitore inglese. Sir Thomas Shape. L'uomo, bello ed affascinante, è negli Stati Uniti per cercare un finanziatore che lo aiuti a realizzare un'escavatore di sua invenzione, che gli permetta di estrarre l'argilla dal terreno sotto la sua proprietà. Lui e sua sorella sono gli ultimi eredi di una grande impresa, ormai fallita, che tenta di risollevarsi. L'America, però, per loro non sembra essere terreno di grandi opportunità. Fino a quando Edith e Thomas non si innamorano e la morte del padre di lei non li avvicina ancora di più. Trasferirsi in Inghilterra dopo il matrimonio è d'obbligo, aiutare economicamente la famiglia del marito anche.
Thomas e la sorella Lucille non sono a conoscenza del segreto che Edith si porta dietro dalla morte della madre: lei riesce e vedere i fantasmi. Ed i fantasmi della sua nuova dimora le parlano e le dicono di fuggire da Crimson Peak.

L'ultimo lavoro di Guillermo del Toro. E' un'intima ghost story inglese, dello stampo più classico possibile, dove ciò che sembra è e nella quale gli attori sono tutti di alto livello.
Qualche anno fa, la comparsa di The woman in Black aveva fatto sperare nella rinascita del genere, ma era stata una vana speranza. Il film con Daniel Radcliff era più piccolo, meno ricco, ma, forse, risultava più incisivo per questo.
Il lavoro di del Toro offre allo spettatore una scenografia curata in ogni minimo dettaglio in ogni inquadratura. Che si sia nell'America del 1900, con le prime macchine a motore e le strade fangose o nella brulla brughiera inglese l'occhio non può rimanere che estasiato dalle ricche scenografie di Tom Sanders.


Accidenti.
Gli effetti speciali aggiungono ulteriore valore a questa opera. Il regista, grazie a personaggi del calibro di  Roland Blancaflor, Matthew Tulk, Skyler Wilson, opta per non creare i fantasmi in digitale, ma lo fa alla vecchia maniera. Le classiche protesi, i trucchi pesanti, tornano al centro dell'orrore e, bisogna dire, fanno il loro sporco, di argilla, lavoro molto bene.
Effetti speciali classici.
A livello di cast non si può dire che si sia andati al risparmio. Due donne bellissime e di grande statura attoriale come Mia Wasikowska (l'Alice di Tim Burton) e  Jessica Chastain (davvero devo specificare?) dividono il set con Tom Hiddleston. Ognuno di loro entra nel suo personaggio e lo fa evolvere come deve, tutti hanno molto spazio per giocare. 
Imbarazzo della scelta.
La loro sfortuna è che i personaggi vanno dove lo spettatore li aspetta. Non si palesa nessun colpo di scena, nessuno sconvolgimento inaspettato. Questo è, forse, il principale punto negativo dell'ultimo film di del Toro. Segue metodicamente e perfettamente il sentiero tracciato dai film di genere della Hammer, mettendoci la sua dose di gotica lugubre fantasia, ma senza quello spunto da grande narratore che spesso lo ha accompagnato (Il Labirinto del Fauno, La stirpe). Da un lato è una scelta apprezzabile perché racconta una storia coerente e che non dice allo spettatore "guarda là" mentre cambia le carte in tavola.
Milioni di fan in delirio.
Dall'altro il ritmo tenuto dalla narrazione, e la conseguente lunghezza del film, permette di riflettere fin troppo sugli eventi e di scoprire la mano del regista con largo anticipo.

Infine, come da un ovetto kinder gigante, che rende felici tutti i bambini, tra i co-protagonisti di Crimson Peak troviamo Jim Beaver, la buonanima di Bobby, direttamente da Supernatural. Veramente bravo, burbero e protettivo al punto giusto, nei panni della giovane Edith.
Bobby!
E' un film da vedere, ma senza aspettarsi troppo. Godetevelo con serenità e ne sarete debitamente soddisfatti.

Titolo originale Crimson Peak 

Lingua originale inglese 
Paese di produzione Stati Uniti d'America 
Anno 2015 
Durata 118 min 
Rapporto 1,85 : 1 
Genere ghost story

 Regia Sceneggiatura Guillermo del Toro 

Produttore Guillermo del Toro, Callum Greene, Jon Jashni, Thomas Tull 
Produttore esecutivo Jillian Share 
Casa di produzione Legendary Pictures 
Distribuzione (Italia) Universal Pictures 
Fotografia Dan Laustsen 
Montaggio Bernat Vilaplana 
Effetti speciali Roland Blancaflor, Matthew Tulk, Skyler Wilson 
Musiche Fernando Velázquez 
Scenografia Tom Sanders 
Costumi Kate Hawley 

Interpreti e personaggi

Mia Wasikowska: Edith Cushing
Jessica Chastain: Lady Lucille Sharpe
Tom Hiddleston: Sir Thomas Sharpe
Charlie Hunnam: Dott. Alan McMichael
Jim Beaver: Carter Cushing
Burn Gorman: Holly
Bruce Gray: William Ferguson
Leslie Hope: Mrs. McMichael
Doug Jones: Lady Sharpe, madre di Edith

Doppiatori italiani

Letizia Ciampa: Edith Cushing
Chiara Gioncardi: Lady Lucille Sharpe
David Chevalier: Sir Thomas Sharpe
Simone D'Andrea: Dott. Alan McMichael
Ennio Coltorti: Carter Cushing
Riccardo Scarafoni: Holly
Dante Biagioni: William Ferguson
Roberta Pellini: Mrs. McMichael

lunedì 16 novembre 2015

Bonelli Lucca Variant 2015


A Lucca Comics etuttelealtrecose2015 c'erano molti spunti interessanti. Io non ci sono andato ed ho potuto vivere di riflesso di pochi eventi.
Uno di questo sono le variant annuali di Sergio Bonelli Editore. E' passato molto tempo, ma voglio giusto proporvi velocemente una mia opinione per ognuna.

Cominciamo con quella che considero la peggiore: Dylan Dog. La copertina di questo albo potrebbe essere un bel quadro astratto, peccato che non sia per nulla collegata alla storia in esso contenuta. Lorenzo Mattotti ha toppato. Soldi buttati. 


Le variant sono l'occasione per incrementare le vendite di numero uno delle nuove serie. L'anno scorso è stato il turno del rilancio di Dylan Dog, ad opera di Roberto Recchioni, e Ringo, sempre dello scrittore romano. Quest'anno è il turno, prima, di Chiaverotti, con il suo eroe daltonico Morgan Lost. La copertina, al contrario della precedente, è perfettamente coerente con ciò che accade nella storia, racchiude molti capisaldi relativi al protagonista ed al suo mondo. Azzeccata. Che poi è di Camuncoli e dici poco.

Altro numero uno è quello della nuova stagione di Orfani: Nuovo Mondo. Ortolani è perfetto. Che aggiungere, oltre che come per Morgan Lost, l'autore romagnolo ha azzeccato il tema della copertina semplicemente conoscendo il contenuto dell'albo. Imperdibile.

E poi ti arriva il classicone che spacca il mondo. Ed è opera di un grande come ne vorresti vedere di più. Claudio Villa che disegna un Zagor possente e vincente in un mondo preistorico. Bellissima. Capolavoro.

Tre su quattro sono da comprare, poi ti manca la quinta e compri anche quella. Giusto perché sei collezionista.

mercoledì 11 novembre 2015

He-Man and the Masters Of The Universe 19

HE-MAN AND THE MASTERS OF THE UNIVERSE #19
(Contiene He-Man and the Masters Of The Universe monthly 19, He-Man The Eternity War 1)
di Rob David, Dan Abnett, Tom Derenick, Pop Mahn
9788869713231
9772284343005-50019
16,8×25,6, S, 48 pp, col.
€ 2,95

Avevamo lasciato Triclops che portava il sangue di He-Man a Hordak ed ora... Il male assoluto risorge tra le mura del Castello di Grayskull, che potrebbe diventare arma per dominare tutto l'universo, e le residue forze del bene, sotto la guida dalla nuova Sorceress Teela e dei gemelli He-Man e She-Ra, è asserragliata nella Montagna del Serpente. Un giocatore non contato, però, potrebbe presto dire la sua.
In un flashback scopriamo un po' del passato di Adam e Teela, grazie al racconto di un evento che ha, per sempre, cambiato il futuro di Eternia.

Alla coppia Abnett e Mahn, su questo numero, si aggiunge David/Derenick. Tratto sporco e rapido, narrazione semplice, ma stuzzicante, ai due è affidata la storia sulla gioventù del Principe di Eternia, della sua guardia personale e sulla personalità del futuro Skeletor.
Al duo titolare della testata, invece, la parte succosa del volume: il ritorno alla vita del nemico che sta tenendo in scacco Eternia, Hordak. Intrigante il punto di vista di Abnett, come lo è il modo in cui sta portando avanti la riscrittura dei personaggi che abbiamo conosciuto negli anni. Io sono ancora legato, per certi versi al classico, ma per chi non ha avuto modo di apprezzarli, questa storia, è notevolmente coinvolgente. Quanto mi manca Sorceress, però.

Inopportuni i redazionali. Quello in testa alla pubblicazione è una fonte unica di spoiler. Anziché riassumere i numeri precedenti, anticipa senza timori quello che succederà nelle pagine successive. Quella che una volta era una rubrica curiosa e simpatica, il riassunto degli episodi della serie televisiva, si sta trasformando in un sintetico, didascalico racconto delle trame che neanche nei riassunti delle scuole medie.

lunedì 9 novembre 2015

He-Man and the Masters of the Universe 18

HE-MAN AND THE MASTERS OF THE UNIVERSE #18
(Contiene He-Man and the Masters of the Universe monthly 17-18)
di Dan Abnett, Pop Mhan
9788869712364
9772284343005-50018
16,8×25,6, S, 48 pp, col.
€ 2,95

Il colpo di scena del numero scorso era solo il primo grado di un crescendo emozionale che porta nell'Universo dei Dominatori un nuovo personaggio tanto atteso. Il suo arrivo cambierà i rapporti di forza tre le parti in causa per la salvezza di Eternia e sarà spunto di nuove avventure. Inoltre un mistero sulla discendenza di Saryn turberà gli alberi genealogici.

Abnett, con l'intreccio creato fino ad oggi, riesce ad emozionare ed a rendere un punto di arrivo atteso non banale come sarebbe potuto essere. Il suo processo di avvicinamento alla nascita del nuovo personaggio è curato, nonostante le poche pagine che ha a disposizione.
I disegni di Mhan sono più stabili del solito e tornano a nutrire gli occhi dei lettori con giuste inquadrature. La splash page di "quando succede quello" è quasi emozionante. Di grande aiuto per raggiungere lo scopo sono i colori di Mark Roberts.

Un albo piacevole per un'oretta di intrattenimento.

venerdì 6 novembre 2015

Avengers 28

AVENGERS 43
AVENGERS 28
ALL NEW MARVEL NOW!
Autori: J. Hickman (S), F. Barbiere (S), S. Caselli (D), M. Checchetto (D) 
Contiene: Avengers #42-43, Avengers World #19 (seconda parte), Avengers World #20
MARVEL ITALIA
17x26, S., 80 pp., col.

Disponibile dal 15/10/2015
prezzo: € 3.50

Avengers

La flotta è arrivata. Gladiator è pronto. Per la Terra non c'è più scampo. Per salvare l'Universo, il pianeta azzurro deve essere annullato. Il pianeta dei Vendicatori che hanno salvato l'Universo intero è destinato ad essere annientato.
L'umanità non ha intenzione di subire il destino impostole da altri senza combattere. Le menti più intelligenti dell'umanità hanno preparato delle contromisure. Saranno sufficienti per proteggerci?

Non si capisce più niente. Appaino bambini geniali, Hulk orientali con la cresta da moicano, Capitani invecchiati, personaggi senza nomi e tanti altri piccoli fatti che se non si sono seguite le serie parallele rimarranno oscuri.
Portare a termine la saga di Hickman è uno sforzo decisamente impegnativo per la mia sopportazione.
Ovviamente i disegni di Stefano Caselli sono sempre curati e puntali. Il confronto con quelli di Mike Mayhew, autore della seconda storia di quest’albo, è vinto dall'italiano a mani basse.

Avengers World, con gli spettacolari disegni di Marco Checchetto, si concentra su alcuni personaggi chiave della saga. Namor, Da Costa e Shang Chi vivono il loro approfondimento nel tentativo di fermare la distruzione del mondo. A fronte di tutto quello che sappiamo che accadrà leggere ogni altra storia Marvel che non sia "Il tempo finisce" sembra essere inutile. Qualsiasi evoluzione dei personaggi e dei loro rapporti verrà azzerata a dicembre 2015 (in Italia) e tutti i soldi spesi sembrano essere buttati via. Vale la pena solo per leggere buone storie (non tutto l'intreccio di questo mese ne vale la pena) ed ottimi disegni (Checchetto come detto).

Finirà presto. Speriamo.

giovedì 5 novembre 2015

La Ragazza Incompleta - Vive


Ci siamo! Siamo partiti!
Dalle 19 di oggi è online la campagna di raccolta fondi per la realizzazione del fumetto che io ho scritto e che Anna Diaz sta disegnando alacremente.

Al link de La Ragazza Incompleta su Kickstarter potrete trovare numerose possibilità di contribuire alla riuscita del nostro progetto.

Aiutate Ann a vivere l'avventura che le cambierà per sempre la vita.


Venite a sognare con noi!

Ash vs Evil Dead

Per descrivere l'epicità di quanto visto l'altra sera basterebbero due parole: Bruce Campbell. Se poi ci aggiungiamo soggetto e regia di Sam Raimi siamo ad un passo dall'esplosione atomica del classico anni '80 del secolo scorso.

Ma com'è questa serie televisiva, seguito diretto de La Casa 2 - L'armata delle tenebre?
Il soggetto è semplice: Ash legge alcuni versi del Libro ed i suoi vecchi nemici tornano a tormentarlo, invadendo il nostro mondo. 

Gli effetti speciali sono un misto di credibile realismo e giargianata sanguinolenta in digitale, ai quali si aggiunge una fotografia tanto buttata lì ad arte da essere perfettamente a suo agio. Ai tecnicismi tecnici i somma un Bruce Campbell  che è la consapevole caricatura invecchiata del cialtrone che fu nel film classico; vediamo di evitare di omettere che a lui si affiancano una Lucy Lawless fugace e due sidekick davvero ovvi. 



Vogliamo tralasciare le osservazioni su un trucco prostetico in perfetto stile 1983? No, direi proprio di no.

Tirando le somme com'è questo primo episodio della serie televisiva Ash vs Evil Dead?
E' una figata pazzesca a livello subatomico ed oltre! Se non lo avete visto non potete neanche lontanamente rendervi conto di come questa produzione, ok è solo la prima puntata, ma ancora prima di andare in onda l'avevano rinnovata per un'altra stagione, abbia un potenziale carismatico di alto livello. Il piacere di vedere sullo schermo Bruce Campbell è una cosa che entra in ogni singolo poro. I suoi primi piani studiati, la sua cialtroneria testosteronica ne fanno un eroe dei tempi moderni.

Come detto era solo la prima puntata, la seconda andrà in onda il 7 novembre 2015, e c'era una grande attesa per veder tornare a collaborare Sam Raimi col suo attore feticcio. Sta di fatto che è stata una bomba ad orologeria che abbiamo atteso per anni e che bisogna ringraziare i coraggiosi investitori di Starz per aver permesso che deflagrasse.

Io resto tunnato. Fatelo anche voi.
Genre Comedy horror 
Based on Characters  by Sam Raimi 

Developed by Sam Raimi, Ivan Raimi, Tom Spezialy 

Starring

Bruce Campbell
Ray Santiago
Dana Delorenzo
Jill Marie Jones
Lucy Lawless
Scott Fyfe 

Composer(s) Joseph LoDuca 
Country of origin United States 
Original language(s) English 

No. of seasons 2 

No. of episodes 10 (1st season)

Production
Executive producer(s) Robert Tapert, Sam Raimi, Bruce Campbell, Craig DiGregorio 
Producer(s) Chloe Smith, Aaron Lam, Rick Jacobson, Sean Clements, Dominic Dierkes
Editor(s) Bob Murawski 
Cinematography Dave Garbett,  John Cavill 
Running time 30/45 minutes (pilot) 
Production company(s) Renaissance Pictures 

Release
Original channel Starz 
Picture format 720p (16:9 HDTV), 4K (UHDTV)[2]

Original release October 31, 2015 – present 

Chronology
Preceded by Army of Darkness 

mercoledì 4 novembre 2015

La Ragazza Incompleta - La vigilia


La vigilia. La tensione sale. Domani. Meno di 24 ore. La Ragazza Incompleta verrà alla luce e starà a voi segnarne il destino. Un vostro contributo potrà permetterle di nascere e raccontarvi la sua avventurosa storia.

Forza!

Contiamo su di voi.

lunedì 2 novembre 2015

Injustice - Gods among us Vol.1

Injustice - Gods among us Vol.1 
Tom Taylor, Jheremy Raapack, Mike S. Miller
Contiene Injustice Gods among Us 1-6
Categoria: Batman, Lion. 
Tags: Grandi Opere DC, Injustice Gods among Us 1-6, Injustice: Gods Among US, Jheremy Raapack, Mike S. Miller, Tom Taylor
Specifiche
Titolo: VIDEOGAMES LIMITED 02 – INJUSTICE: GODS AMONG US VOL.1
Linea: Lion
Collana: Videogames Limited 02
Serie: Injustice: Gods Among Us 01
Autore: Tom Taylor, Jheremy Raapack, Mike S. Miller
ISBN: 9788869710414
16,8x25,6, C, col. , 192 pp
Pubblico: Per Ragazzi
Genere: SupereroiTitolo da libreria

La storia nasce da un videogioco evento del 2014 nel quale tutti gli eroi ed i cattivi dell'universo DC si scontrano in battaglie all'ultimo sangue. Mosse speciali, belle animazione, trama classica. Un successo mondiale.

DC Comics decide, allora, di creare una nuova linea temporale e sviluppare le story line dei personaggi coinvolti. In questo nuovo universo, Superman ha perso ciò che aveva di più caro al mondo ed ha deciso di assumere la posizione che i suoi poteri gli avrebbero, da sempre, permesso di ottenere: dittatore del mondo. Con la forza ha deciso di imporre un cessate il fuoco mondiale, che coinvolge anche le popolazioni degli oceani di Aquaman. Al suo fianco Wonder Woman e la Justice League. A contrapporsi alla sua furia cieca Batman.
La storia è opera di Tom Taylor. Come un bambino felice lasciato a giocare nella sua camera con i pupazzetti dei suoi eroi preferiti, Taylor si diverte da matti. Imposta, eleva, uccide, uccide, instilla comicità e spunti di riflessione. Crea, insomma, una delle migliori storie DC Comics che io abbia letto in questi ultimi quattro anni. E' libero, l'uomo, di realizzare ciò che vuole. Non ha vincoli di continuty, ma può giocare con tutto quello che i lettori sanno dei rapporti tra i personaggi. Ne esce un quadro sincero e violento che si lascia leggere con piacevole coinvolgimento. Intrigante anche la decisione di spostare, ogni tanto, il focus dalla storia principale ai riflessi delle azioni di Superman sugli altri protagonisti. Assistiamo così a pagine dedicate a Freccia Verde, Harley Quinn, Flash, Catwoman che non sanno di riempitivo, ma mostrano un intrigante punto di vista alternativo. Grazie a queste scelte, Taylor, può giocare sui lati più oscuri dei personaggi e, credo che, Wonder Woman sarà colei che risentirà di più da questa sperimentazione.

I disegni sono principalmente opera di Raapack e Miller. Principalmente da loro perchè ci sono almeno altri tre o quattro disegnatori all'opera in questi primi sei numeri dalla saga, raccolti nel volume cartonato che ho tra le mani. Si può parlare di tratto più o meno pulito, più o meno realistico, fluido o statico, ma, ogni singola pagina, è disegnata ad altissimo livello. Opportuna la decisione di rappresentare tutti gli eroi con i costumi che indossano nel videogioco, tra le migliori evoluzioni rispetto al classico citerei Flash e Catwoman.

L'edizione italiana di cui ho potuto godere, come avrete già potuto notare, è il cartonato in edizione limitata pubblicato da RW-Lion e stampato, ottenendo un risultato strepitoso, presso Chinchio Industria Grafica. Uno spettacolo. Copertina solida, pesante, con sovrastampa opaca. Pagine interne lucide, del giusto peso, stampate bene, senza sbavature. E' veramente una gioia tenere interagire con questo volume, lo rileggerei all'infinito solo per non doverlo rimettere in libreria. Sempre saggia la scelta, in edizione come questa, di riproporre le copertine dei numeri coinvolti (cosa non è la Wonder Woman di Raapack).

In parole povere un fumetto assolutamente da recuperare. Che sia nei classici albetti da 2.50€ in uscita mensile, che sia questo cartonato da 19.95€: fatelo!. A mio parere leggere tutti i numeri di filata favorisce la narrazione di Taylor, spezzare il ritmo con la mensilità potrebbe togliere piacere all'esperienza. Di contro, con il volume unico avete una dose massiccia, ma, poi, dovete attendere chi sa quando per immergervi nuovamente in questo mondo distopico. Nel caso preparatevi all’astinenza.