martedì 27 febbraio 2018

Morgan Lost - Dark Novels - L'inferno che cammina

Morgan Lost - Dark Novels N° 3 
L'inferno che cammina
 
Soggetto e Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti 

Disegni: Giovanni Talami 

Colori: Arancia Studio 
Copertina: Fabrizio De Tommaso 
  
Periodicità: mensile
uscita: 21/02/2018
Prezzo: 3,50€

La mente di Morgan Lost gli genera brutti scherzi. Le indagini mediche mostrano una macchia a forma di pipistrello nel suo cervello. Forse la morte è vicina, forse è magia nera. Morgan preferisce seguire gli indizi lasciati dalla seconda pista, ma non è detto che sia meglio della morte.

Onestamente non mi sono trovato molto con questa storia. Il numero due si chiudeva con una rivelazione ed una situazione in sospeso della quale non si fa alcun cenno sulle pagine di questo numero. Chiaverotti si spinge a proporci elementi di magia nera, legati alla Santeria, ma lo fa con una narrazione che procede a strappi e che non offre un'esperienza di lettura chiara ed omogenea. Di interessante ci offre la compresenza della sottotrama legata a Lisbeth, che potrebbe svilupparsi in modi interessanti.
Giovanni Talami ci offre delle tavole ricche, anche se a volte un po' legnose, ma che compensano i difetti con un tratto sicuro e piacevole.

Ottima la copertina di Fabrizio De Tommaso.

Ancora non riesco a capire la logica con la quale viene applicato il colore rosso, da Arancia Studio, alle tavole del fumetto. Sarà un problema mio.

sabato 24 febbraio 2018

Batman - Rinascita 25

BATMAN 25 (138)
(contiene Batman #24, Detective Comics #958, Nightwing #22)
di King, Tynion IV, Seeley, Finch, Mann, Martinez, Mendoca
16,8×25,6, S, 96 pp, col.
9788833042077
3,50€

Batman, a seguito degli eventi del crossover La Spilla, ha avuto occasione di riflettere sulla sua vita e su come intende a portarla a compimento. Facente funzioni della sua coscienza è una rediviva Gotham Girl, indecisa sul suo destino, ma capace di mettere il Cavaliere Oscuro di fronte ai suoi pensieri più sepolti.

Non è più un mistero che Tom King abbia deciso, per quanto non porti mai troppo bene come mossa, di dare una svolta sentimentale alla vita di Bruce Wayne. Il rapporto con Selina Kyle è cresciuto, sotto traccia, negli ultimi mesi ed è giunto adesso (luglio 2017, in realtà, per la pubblicazione americana) al suo culmine. Una mossa attesa che tanti fan del Crociato Incappucciato attendevano da decenni. Decisamente convincenti e artistici i disegni di Finch.

L'Iceberg Lounge del Pignuino è il miglior peggior casinò di Gotham. Qui, al momento giusto, coi soldi giusti ed i contatti giusti, si può estendere la propria rete criminale nel modo migliore. Allora perché Bruce Wayne vi sta entrando? E chi è l'attrazione delle serata, per la quale l'uomo più ricco di Gotham prova così tanto interesse?

Finalmente torna una protagonista del mondo DC che manca da troppo tempo dalle pagine di Detective Comics. Per nominarla, senza fare spoiler, dovrò attendere il mese prossimo, ma, se la storia diTynion IV sarà all'altezza, il suo impiego promette sviluppi interessanti.

Nightwing, nella vita reale Dick Grayson, ha una relazione stabile com l'ex criminale Defacer. Ore, lei, vorrebbe che l'ex ragazzo meraviglia dedicasse più tempo alla sua personalità pubblica, con la ricerca di un impiego vero, e meno a quella notturna. Qualcosa, però, a Blüdhaven non va come deve andare e, durante una perlustrazione notturna, lo scontro con un vecchio nemico si fa decisamente complicato. Resisterà il colibrì ai pugni squassanti di Blockbuster?

Da considerarsi un riempitivo, non assurge mai a livello di testata godibile in modo indipendente. Ben pochi lettori sani di mente spenderebbero, direttamente, soldi per acquistare le avventure di questo personaggio.

giovedì 22 febbraio 2018

Batman - Rinascita 24

BATMAN 24 (137) 
(contiene Batman #23, Detective Comics #957, Nightwing #21)
di King, Tynion IV, Sebela, McMillan, Gerads, Carnero, Duce
16,8×25,6, S, 72 pp, col.
9788833041520
3,50 €

Per Batman si profila un ritorno alle origini. Una tranquilla indagine su un cittadino freddato con due colpi di pistola alla testa. A seguirlo da vicino, per motivi personali, ed aiutarlo a risolvere il mistero avrà accanto a se Swamp Thing.

Gerards si disegna la storia, sempre scritta da King, la china e la colora. La sensazione è quella di trovarsi in una, bella, storia di Batman pre New 52, non solo Rinascita. Il tutto è piacevole, ma ho trovato graficamente il Bruce Wayne di Gerards troppo distante da quello che Capullo ci ha presentato fino a qualche anno fa.
Non mi stupisce più di tanto, ma nessuna conseguenza del crossover La Spilla e sembra essere caduta nel dimenticatoio Gotham Girl, dopo tutto quello che è stato messo in piedi per salvare la sua mente.

Detective Comics riporta alle cronache Spoiler in una storia senza Batman. Allergica a quanto insegnatole da Batwoman e dal Cavaliere Oscuro, non crede più nell'intervento protagonistico dei supereroi. Vuole combattere la sua battaglia dietro le quinte ed aiutare le persone senza mettersi in risalto. Senza, sopratutto, causare danni collaterali.

Una storia di Batman senza Batman. Interessanti le motivazioni di Spoiler, anche se sostenute solo dalla perdita del fidanzato, e buoni disegni di Carnero. Una digressione interessante per approfondire un personaggio secondario di quella che fu la squadra di Batwoman.

Nightwing riceve la visita di Wally West, Flash, nella sua nuova città. Tra lo sgominare un crimine e bersi una birra hanno la sfortuna di incontrare un criminale mezza tacca dotato di un congegno alieno in grado di manipolare il tempo. Servirà un lavoro di squadra per fermarlo.

l fumetti dedicati all'alter ego di Dick Greyson sembrano sempre far fatica a vivere di vita propria. Per dargli un senso, gli autori sono costretti a riempirli di guest star (da Batgirl a Damien fino ad arrivare a Flash) per attirare l'interesse dei lettori. Una storia di transizione, in cui già non c'è più traccia di Defecer, in attesa di una nuova avventura contro un simil-Bane.

martedì 13 febbraio 2018

Batman - Rinascita - 23

BATMAN 23 (136)
(contiene Batman #22, Detective Comics #956, Nightwing #20)
di Tom King, James Tynion IV, Tim Seeley, Jason Fabok, Marcio Takara, Javier Fernandez
16,8×25,6, S, 72 pp, col.
9788833041513
3,50 €

Sulle pagine di Batman procede la storia, a cavallo della realtà di Flashpoint, che ha come motore la spilla ritrovata da Bruce Wayne nella sua Batcaverna. In questo mondo alternativo il miliardario di Gotham, grazie all'aiuto del velocista scarlatto, ha la possibilità di parlare con suo padre e per ringraziarlo della lettera ricevuta. I due eroi della nostra realtà devono, però, lasciare questo luogo il prima possibile, tornare al loro mondo anche perchè l'Anti-Flash è ancora vivo in un loop temporale.

Boh, sì. Alla fine questa storia servirà da collante per congiungere il mondo DC a quello dei Watchmen, ma anche avendo perso le pagine dedicatele sul mensile Flash bastano due righe di riassunto per tornare in pari. Storia disegnata molto bene, con il rapporto padre figlio al centro. Entusiasmante vedere i Batman delle due realtà combattere fianco a fianco.

Detective Comics porta alla conclusione la saga del La Lega delle Ombre. Orfana trova il suo posto, il Generale Kane prende il largo, Shiva segue il suo destino (sicuramente mutabile) e Ras Al'Ghul rivela il suo ruolo.

Boh, sì. Una storia che si è fatta leggere, disegnata in modo graffiato, tutto sommato piacevole. Non rimarrà negli annali, ma è servita alla crescita dei personaggi e della squadra di Batwoman.

Mi dispiace che in nessuna delle due saghe su citate abbiano avuto un ruolo le conseguenze di quanto accaduto con Bane e Gotham Girl.

Chiude anche l'avventura in coppia dei due Robin. Damin e Dick hanno la meglio, ovviamente, su chi li voleva morti od in rovina (per motivi misteriosi visti in un prossimo futuro). Si salva la figura di Defacer, materiale per le prossime cosplayer di casa DC, anche se le presupposte conseguenze non avranno luogo.

lunedì 12 febbraio 2018

Dylan Dog - Non umano

Dylan Dog n° 377 
Non umano

Soggetto e Sceneggiatura: Giancarlo Marzano 

Disegni: Giulio Camagni 
Copertina: Gigi Cavenago 

Periodicità: mensile
Uscita: 27/01/2018
Prezzo: 3,50€

Londra non è una città tranquilla. Sopratutto quando popolata di mostri soprannaturali che uccidono seguendo uno schema. Dylan Dog si trova ad indagare in quanto infatuato di una delle vittime da prima che diventasse tale. La bella Tracy fa girare la testa all'Indagatore dell'Incubo, ma non sono tutte rose e fiori quelle sul loro cammino.
L'Old Boy è sulle tracce di un normale serial killer o su quelli di qualcuno di non umano?

A questo punto penso di essere. Credo che sia proprio colpa mia se non riesco a godermi a pieno le storie di Dylan Dog della gestione Recchioni. Da quanto annunciato, la mia aspettativa di continuity, di una serie completa in dodici numeri mensili, promessa anni fa dal curatore della serie, vedrà la luce solo alla fine di quest'anno. Nel frattempo vanno ad essere prodotte ed acquistate storie di riempimento. Che non danno, neppure, soddisfazione. Torna alla scrivania Giancarlo Marzano, ma quello che scrive è di una banalità tremenda. Guarda caso Dylan è innamorato proprio di Tracy, ma va? Se, per l'ennesima volta, la sua fidanzata non fosse stata chi era, questa storia sarebbe potuta finire dopo quattro pagine, con pizza e cinema inclusi. Lo svolgimento è talmente banale da mettere tristezza al momento della rivelazione che sconvolgerà Dylan, che per sua stessa ammissione non è mai stato un poliziotto sveglio.
Si salvano, per gli amanti del disegno "alla Ferri", le tavole di Camagni. Il disegnatore viennese, nativo di Udine, con già all'attivo storie per Napoleone e Martin Mystère, ci offre il suo tratto pulito e nitido, senza sovraccaricare di inchiostro nero le tavole ambientate di notte. Ne esce una storia sì cupa quando serve, ma luminosa e dai tratti godibili.

Come detto deve essere colpa mia se non riesco a godere di queste storie come gli autori sperano.
Non voglio smettere di acquistarlo, se ho resistito a Gualdoni dovrei poter resistere a tutto.

venerdì 9 febbraio 2018

Black Panther - Senza spoiler (che ci mancherebbero pure vista la qualità del film)

La morte del padre porta T'Challa, principe di Wakanda, a succedere al trono. Sarà lui, Black Panther, il nuovo re dello Stato più nascosto e sottovalutato del mondo.
Purtroppo i peccati del padre, seppur pochi, ma così importanti, ricadono sul destino dei figlio. Un errore del passato porterà un nuovo, sconosciuto, avversario a sfidare T'Challa per la successione. Sempre dal passato, dal tempo degli eventi della battaglia contro Ultron, verrà un nemico del popolo wakandiano: l'unico straniero ad essere entrato, ed uscito con un carico di Vibranio dal loro Paese. Ulysses Klaue è in cima alla lista dei cattivi.

Non avete apprezzato, più di tanto, Civil War (come me), siete rimasti delusi da Doctor Strange, avete mal digerito Thor 2 e Ragnarok(mi metto tra loro)? Bene avete trovato la cura per tutti i mali che vi affliggono: Black Panther. Black Panther è quanto di peggio la Marvel possa offrirvi a livello di sceneggiatura, fotografia, regia, originalità e trama.
Detto questo penso che non ci sia bisogno di aggiungere alto, ma ci tengo ad approfondire, almeno un poco, il mio punto di vista.

Guardiamo il materiale con il quale ha potuto lavorare il, deludente, regista Ryan Coogler:
 - Forest Whitaker, premio Oscar del 2007, ridotto a interpretare nuovamente il ruolo visto in Star Wars. Rogue One. Voleva essere un specie di Obi-Wan del Wakanda, ma non riesce ad essere neanche il Mago Forest del cavalcavia;
 - Angela Bassett, già interprete per Forest Whitaker di Donne - Waiting to excel, attrice per Wes Craven, candidata a due Emmy per American Horror Story e tanto altro, ridotta ad essere la solida figura materna che tanto aveva fatto in passato e che è lì solo perché è venuto a mancare il padre del protagonista;
 - Lupita Nyong'o, prima attrice keniota a vincere un premio Oscar, che non riesce a sentirsi sciolta nel recitare in un film così ridicolo, ma che si diverte, almeno, nelle scene di combattimento che la vedono protagonista;
 - Danai Gurira, Michonne di Walking Dead, che riprende il suo ruolo, porta un po' di ironia dalla faccia seria e qualche riflessione su come interpretare i propri ideali e doveri;
 - Martin Freeman, Watson e Bilbo da giovane, che ormai è la macchietta di se stesso. Recita sempre nello stesso modo, sempre stesse espressioni e nessuno che abbia il coraggio di dirgli che è monotono;
 - Chadwick Boseman, poco curriculum, ma amato dalla sua prima apparizione nei panni di Pantera Nera. Dispiace vederlo dibattersi in una trama insulsa.

Sì, perché il punto forte, si fa per dire, di questo film è proprio la trama. Si parte con un pippone di cinque minuti su cos'è il Wakanda (realizzato con la stessa tecnica visto nell'ultimo Superman della DC) e con un flashback nel 1992. Metà della sala già dorme. Poi, gli stessi eventi si ripetono dalle due alle tre volte nel corso delle due ore. Si mischia una rivalsa familiare, il tradimento di un amico, l'alleanza con lo storico avversario, l'amore ritenuto, Q di 007 in versione femminile e minorenne, il supporto all'uso delle droghe leggere, la campagna politica contro Salvini e Trump, la Battaglia delle Cinque Armate coi rinoceronti invece dei maiali, l'Ultimo Anello ed altre cose a caso. Tutto animato da un ritmo da film cecoslovacco degli anni '20 del secolo scorso da una fotografia tendenzialmente tanto buia da rendere difficile il riconoscere gli attori sullo schermo. Nei momenti topici si attivano i, telefonatissimi, "sì sai qui si basa tutto sul Vibranio, ma io ho inventato il modo di renderlo inattivo" dice un personaggio, e, ovviamente...

Ulteriori zavorre al film arrivano dal reparto effetti speciali e, non è direttamente colpa loro, dal doppiaggio italiano. I primi danno il loro peggio durante le scene sulla cascata, dove riescono a creare un "effetto poster" che non vedevo dai primi episodi de I Pirati dei Caraibi. I secondi, come facilmente pronosticabile, trovano pesanti difficoltà quando i doppiatori italiani devono recitare in wakandiano: neanche parlassero con l'accetta. Un vero peccato.

Qualcosa di positivo? Il costume di Pantera Nera è realizzato molto bene, sia quando è in digitale che la sua versione "reale". Le scene di inseguimento e lotta, non che siano particolarmente originali, ma riescono, un minimo, a risvegliare la platea.

Ci sono scene post crediti? Sì, come sempre. La prima dopo i titoli animati, la seconda alla fine di tutto.

Vale la pena vedere questo film? Se non conoscete il personaggio no. Finirete per rimpiangere la spesa del biglietto del cinema e proverete un profondo disagio ogni volta che vedrete il personaggio sullo schermo. Meglio ricordarlo come lo avete visto in Civil War. Conoscete il personaggio? Allora no. Potrebbero sanguinarvi gli occhi e le orecchie per come la storia di Re T'Challa è stata trasposta dal fumetto. Ve lo sconsiglio vivamente.

L'impressione che Marvel stia producendo troppi film e che stia perdendo di vista la qualità delle sue opere è sempre più sentita. Black Panther sembra una serie televisiva condensata per essere portata sul grande schermo. Quando si dice il contrario è positivo, la proprietà inversa, invece, non si manifesta.

Al cinema c'è ben altro da andare a vedere. Potete scegliere tra Clint Eastwood, Stephen Spielberg e Tom Hanks, Gary Oldman e tanti altri. Non buttate i vostri soldi e una vostra, tanto agognata, serata libera per Black Pather.

Titolo originale Black Pather

Lingua originale inglese 
Paese di produzione Stati Uniti d'America 
Anno 2018 
Durata 134 min
Genere cinecomcis

Regia Ryan Coogler 

Soggetto Stan Lee, Jack Kirby (personaggio) 
Sceneggiatura Ryan Coogler, Joe Robert Cole 
Produttore Kevin Feige 
Produttore esecutivo Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Nate Moore, Jeffrey Chernov, Stan Lee 
Casa di produzione Marvel Studios 
Distribuzione (Italia) Walt Disney Studios Motion Pictures 
Fotografia Rachel Morrison 
Montaggio Claudia Castello, Michael P. Shawver 
Musiche Ludwig Göransson 
ScenografiaHannah Beachler 
 
Interpreti e personaggi

Chadwick Boseman: T'Challa / Pantera Nera
Michael B. Jordan: Erik Killmonger
Lupita Nyong'o: Nakia
Danai Gurira: Okoye
Martin Freeman: Everett Ross
Daniel Kaluuya: W'Kabi
Letitia Wright: Shuri
Winston Duke: M'Baku
Angela Bassett: Ramonda
Forest Whitaker: Zuri
Andy Serkis: Ulysses Klaue

martedì 6 febbraio 2018

Mercurio Loi - Il colore giallo

Mercurio Loi n°8
Il colore giallo

Soggetto: Alessandro Bilotta
Sceneggiatura: Alessandro Bilotta
Disegni: Matteo Mosca
Colori: Francesca Piscitelli
Copertina: Manuele Fior

Prezzo: 4,90€
Pubblicazione mensile

Sciarada coinvolge Mercurio Loi per indagare su un miracolo avvenuto alle porte della Città Eterna. Lucia Palmieri è una contadina muta che ama disegnare nei campi del padre. Un giorno le appare la Madonna e la Chiesa invia anche un vescovo per svelare e sfruttare il mistero. Pellegrini e corti dei miracoli non tardano ad arrivare.
La storia, un fatto di vita non anomalo per la Roma del tempo, è presentata da Bilotta con la sua solita originalità. Lo spunto di partenza è il colore giallo e la ricerca della verità. Il giallo parla al lettore, dalle sue varie incarnazioni, che siano un bastone da passeggio, un foglia che cade in autunno, un canarino, e racconta il suo punto di vista. Una visione che si oppone a quella del blu, citato come suo colore complementare. 

Nella colorimetria vera e propria il complementare del giallo è il viola, qui, però, Bilotta lo sostituisce con il blu sfruttando la teoria di Goethe in cui si individua il giallo come luce attenuata dalle tenebre ed il blu oscurità indebolita dalla luce.
La ricerca della verità, qui, è l'obiettivo di tutti, Galatea compresa, tranne da Mercurio che si addentra in un discorso di fede che, necessariamente, è alimentato dal dubbio, l'incertezza ed il punto di vista personale.

Le vendite decideranno il destino della serie di Bilotta, ma finché abbiamo la possibilità di leggerle, e che l'autore romano riesce a sorprenderci senza essere mai banale, vale veramente la pena soffrire l'attesa mensile.

lunedì 5 febbraio 2018

10 Cloverfield Lane

Michelle ha deciso di cambiare vita. Ha raccolto le sue cose in piccole scatole, lasciato il suo appartamento, chiuso con le persone che conosceva, preso la sua macchina ed imboccato la strada verso Huston.
Durante la guida notturna qualcuno sperona la sua macchine, lei finisce fuori strada dopo un pauroso incidente.
Si risveglia con una flebo attaccata al braccio, un tutore ad una gambe, ammanettata ad un tubo, in, quello che sembra uno scantinato.
Cerca di liberarsi, ma è tutto inutile. Fino a quando un uomo corpulento non le porta da mangiare e le lascia gli strumenti per liberarsi. Scopre, allora, di essere in un bunker. La Terra è stata attaccata, nell'aria c'è una tossina che stermina la vita e quello è uno dei pochi luoghi sicuri al mondo. Ospiti del bunker sono: lei, Howard, l'uomo corpulento proprietario del rifugio, ed Emmet, un conoscente di Howard che è riuscito ad entrare e che conferma la storia di Howard. Peccato che a Michelle tanti particolari non tornano e vivere con degli sconosciuti in un luogo chiuso scateni le paranoie.
Sarà veramente così o Howard nasconde qualche oscuro segreto e dei secondi fini?

Opera prima di Dan Trachtenberg, ambientato praticamente tutto in un bunker sotterraneo, costato 15 milioni di dollari, incassati 108, 10 Cloverfield Lane si traduce in un ennesimo successo di  J. J. Abrams e della sua Bad Robot.
In Cloverfield, con inquadrature in prima persona, vediamo come un gigantesco invasore alieno si scaglia su New York. 10 Cloverfield Lane la tematica dell'invasione aliena è ancora portante, ma non si sa se sia reale o meno. La costruzione della trama vuole che la ragazza interpretata da Mary Elizabeth Winstead si trovi in un bunker, ermeticamente chiuso ed isolato dall'esterno, con due uomini che sostengo la tesi dell'invasione aliena e dell'aria irrespirabile. Sarà vero? Sarà una montatura organizzata per rapirla? Lo spettatore viene tenuto nel dubbio dall'inizio alla fine, vive con Michelle ogni singola incertezza ed ogni, atteso, attimo di sollievo. Se Winstead e John Gallagher Jr costruiscono dei buoni personaggi è John Goodman ad offrire una prestazione decisamente elevata. Se il film non fosse già stato buono di suo, per atmosfere, dinamica e scrittura, lui lo avrebbe salvato. John Goodman mette sul piatto doti di attore dimenticate da anni. Trasferisce la paranoia, la necessità di proteggere, la vulnerabilità sentimentale e tutte le caratteristiche che rendono credibile un personaggio complicato come Howard Stambler.

Di più non si può dire per non cadere nel tranello di rivelare più di quanto non possa essere detto. Si può aggiungere soltanto che 10 Cloverfield Lane va visto, indipendentemente da quale sia il vostro genere di film preferiti.


Titolo originale: 10 Cloverfield Lane

Lingua originale inglese 
Paese di produzione Stati Uniti d'America 
Anno 2016 
Durata 103 min 
Genere thriller, fantascienza, drammatico, orrore 

Regia Dan Trachtenberg 

Soggetto Josh Campbell, Matthew Stuecken 
Sceneggiatura Josh Campbell, Matthew Stuecken, Damien Chazelle 
Produttore J. J. Abrams, Lindsey Weber 
Produttore esecutivo Bryan Burk, Drew Goddard, Matt Reeves 
Casa di produzione Bad Robot Productions 
Distribuzione (Italia) Universal Pictures 
Fotografia Jeff Cutter 
Montaggio Stefan Grube 
Musiche Bear McCreary 
Scenografia Ramsey Avery 

Interpreti e personaggi

Mary Elizabeth Winstead: Michelle
John Goodman: Howard Stambler
John Gallagher Jr.: Emmet DeWitt

Doppiatori originali

Bradley Cooper: Ben

Doppiatori italiani

Letizia Scifoni: Michelle
Edoardo Siravo: Howard Stambler
Edoardo Stoppacciaro: Emmet DeWitt
Massimiliano Plinio: Ben