giovedì 31 gennaio 2019

Morgan Lost Black Novels - I colori del male

Morgan Lost Black Novels  N° : 1 
I colori del male

Soggetto e Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti 

Disegni: Giovanni Talami 
Copertina: Fabrizio De Tommaso 
Colori: Arancia Studio 

Periodicità: mensile 
uscita: 23/01/2019 
Formato: 17 x 23 cm, colore 
Pagine: 64 
Codice a barre: 977242169204190037 
Prezzo: 3.50€

A colori. Da questa mattina la vita di Morgan Lost è a colori. Dopo decenni di daltonismo, nei quali vedeva con una sfumatura arancione alcune così, da oggi 21 ottobre vede a colori.
Motivo di essere più contenti è che la stagione dei serial killer rockstar, con la morte di Wallendream, è finita. Questo, però, sta minando la stabilità economica malata di Heliopolis. Il Palazzo della Burocrazia, quindi, decide di importare dall'estero, in America, i più feroci serial killer internazionali.
Non sempre tutto va come ci si aspetta.

Torna Chiaverotti, torna Morgan Lost e lo fanno con un numero quasi interamente a colori. Un nuovo rilancio della collana che sembra voler abbandonare la serialità delle Dark Novel per ibridarsi con la prima incarnazione del cacciatore di serial killer. 
I colori (di Arancia Studio) non sono niente di eccezionale. Subito, a pagina uno, lasciano sospettare, se pur curati, di voler mantenere una certa distanza tra lettore e disegno. A volte, i toni caldi son fin troppo esasperati (vedi Pandora), ma l'effetto nel momento in cui si passa al bianco e nero puro è decisamente straniante.
Le tavole di Giovanni Talami sono sempre molto belle, come le sue donne. Donne che hanno il "difetto" di avere, tutte, seni fin troppo sodi e perfetti.

Dopo i primi due anni, abbandonati da me dopo cinque mesi, della prima sua apparizione in edicola, Morgan Lost, con il crossover con Dylan Dog, le Dark Novel e, ora, con le Black Novels si afferma come una  creatura convincente.

martedì 29 gennaio 2019

Batman/Tartarughe Ninja

DC MINISERIE 39: Batman/Tartarughe Ninja

di James Tynion IV, Freddie E. Williams II

Contiene Batman/Teenage Mutant Ninja Turtles 1-6


Rw-Lion, Batman, Ninja, DC, Freddie E. Williams II, James Tynion IV. 


Specifiche

Linea: Lion
Collana: Dc Miniserie 39
Serie: Batman/Tartarughe Ninja 
Autore: James Tynion IV, Freddie E. Williams II
ISBN: 9788893512305
16,8x25,6, B, col., 144 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Supereroi
Titolo da: libreria
Prezzo: € 12.50

E' un notte strana quella di Gotham. Una squadra di ninja assale un laboratorio scientifico per rubare un componente molto raro. A contrastarli non è il solito uomo mascherato da pipistrello, ma quattro "tartarughe" che utilizzano tecniche "ninja" per combattere.
Batman, però, visto che questo non è l'unico evento di tale portata che accade negli ultimi giorni nella sua città, è sulle tracce di questi criminali.
Ben presto,  il Cavaliere Oscuro incontrerà  Leonardo, Raffaello, Donatello, Michelangelo, tartarughe ninja provenienti da un'altra dimensione. Ma dall'altra dimensione non arrivano solo le quattro tartarughe, ma l'interno Clan del Piede ed il suo comandante Shredder. Cosa avranno in mente? E gli abituali criminali di Gotham come saranno coinvolti in questo scontro epocale?

Le premesse per la storia scritta da James Tynion IV, sì quello che sta gestendo la storyline della Colonia su Detective Comics, e disegnata da Freddie E. Williams II, con un passato su Green Arrow, sono quelle del criptico riassunto di qualche riga sopra.
Com'è alla fine questa strana storia? Strana è l'aggettivo giusto. Vedere Batman, che non fa una piega, combattendo contro e a fianco, a dividere la scena con quattro tartarughe ed un topo troppo cresciuti è decisamente particolare. Vedere come loro riescono a scoprire l'identità segreta del più grande detective del mondo, senza che lui sospetti nulla, lo è altrettanto.
La storia di Tynion IV è, sotto certi punti di vista, eccessivamente semplice. Un pretesto classico, il salto dimensionale e la necessità del ritorno a casa in tempi brevi, viene dipanato, con qualche crisi esistenziale e molte scazzottate, per quasi 150 pagine.
Williams gioca con uno stile di disegno abbastanza grasso e rotondo. Tale tratto grafico si adatta bene alle tartarughe, che grazie alla colorazione con tinte alla Snyder (anche se più luminose), ma che rende Batman meno tenebroso di quanto altri stili sul suo albo da edicola.

La storia resta godibile per tutta la sua corsa. I disegni, in fin dei conti piacevoli, offrono anche alcune inquadrature di impatto. La storia, per quanto semplice, ha dei risvolti curiosi (gli eventi ad Arkham) ed è godibile.

Una one shot (anche se ne è, ovviamente, uscito il seguito) che visto il prezzo contenuto, per un'edizione tutto sommato non male (data la copertina di cartoncino spesso, la rilegatura stretta e le pagine di una carta dalla grammatura adeguata).

Una curiosità che si può soddisfare, visto il prezzo abbordabile.

venerdì 25 gennaio 2019

Morgan Lost & Dylan Dog


Morgan Lost & Dylan Dog N° : 1 
Incubi e Serial Killer

Soggetto e Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti 

Disegni: Val Romeo 
Colori: Arancia Studio 
Copertina: Fabrizio De Tommaso 
  
Periodicità: mensile 
uscita: 23/11/2018 
Formato: 23 x 17 cm, b/n e rosso 
Pagine: 64 
Codice a barre: 977242169204180035 
Prezzo: 3,50€

Morgan Lost  N° : 2 
Londra in rosso e grigio

Soggetto: Claudio Chiaverotti, Roberto Recchioni 

Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti 
Disegni: Val Romeo 
Colori: Arancia Studio 
Copertina: Fabrizio De Tommaso 

Periodicità: mensile 
uscita: 22/12/2018 
Formato: 23 x 17 cm, b/n e rosso 
Pagine: 64 
Codice a barre: 977242169204180036 
Prezzo:  3,50 €

Con questa nuova mini serie di crossover, Bonelli, cala l'asso definitivo dei What If.
Cosa sono i What If? Il mercato del comics americano è pieno di questi esempi. In casa DC abbiamo il classico "se Superman fosse atterrato in U.R.S.S. e non negli USA, cosa sarebbe successo?", alla Marvel "e se Cap fosse un infiltrato dell' HYDRA"?
Ecco questo sta succedendo su diverse testate Bonelli. Il caso eclatante è: "Se Dylan Dog esistesse nel mondo di Morgan Lost, chi sarebbe?". Ecco da qui parte la vicenda orchestrata dallo sceneggiatore Claudio Chiaverotti, papà di Brendon e Morgan Lost, ma, anche creatore di molte avventure dell'Indagatore dell'Incubo.

In questa epoca parallela Morgan Lost si è ritirato dalla sua professione di cacciatore di serial killer, si è sistemato con una donna in carriera, anche se ogni tanto pensa al passato. Dylan Dog è l'Indagatore dell'Incubo, ha un assistente di nome Groucho ed è innamorato di Bree Daniels.
Le strade di questi due personaggi, che poco sapevano l'uno dell'altro, si incrociano quando un serial killer inizia ad uccidere persone ricche e potenti che prendono decisioni che arrecano torti alle persone di ceto basso.

La storia in due albi scritta da Chiaverotti, con una marginale partecipazione di Recchioni, è un esperimento interessante. L'autore cerca di dare una nuova prospettiva agli storici personaggi su cui ha lavorato. Riesce a mantenere l'atmosfera interessante per tutte le cento venti pagine, anche se, pur marginali, si riscontrano delle idee che mi pare di aver già incontrato su altri media. I ruoli che i due protagonisti si trovano ad interpretare sono ben supportati dai comprimari e da un ambiente londinese distopico che non troppo si allontana dalla nostra realtà. La caratterizzazione dei personaggi non può far altro che mettere in risalto, in modo convincente e permeante, l'amarezza che travolge la vita di Morgan e la malinconia che persiste in quella di Dylan.

Valentina Romeo è disegnatrice storica della testata e, pur con un tratto che a volte non mi convince per gusto personale, ben si comporta per tutta la corsa in cui è coinvolta.

Quello che mi scoccia di questi albi è che siano di 64 pagine. Come per lo Speciale di Brendon dell'anno scorso, di Chiaverotti/Bertolini, ho trovato fastidiosa e poca attenta al lettore la scelta di non pubblicare la storia in un unico albo autoconclusivo.

In ogni caso, rimango in attesa, tra un anno, della seconda parte (in du

giovedì 24 gennaio 2019

Injustice: Gods Among Us Vol. 6

Injustice: Gods Among Us Vol. 6
di Tom Taylor, Bruno Redondo, Mike S. Miller, Xermanico

(contiene Injustice: Gods Among Us Year Three #8-12, Injustice : Gods Among Us Year Three Annual #1)
Videogames Limited 16
16,8×25,6, C, 160 pp, col.
9788833048420
€ 17,95

Il sesto volume di Injustice conclude il terzo anno della saga e ci presenta l'epilogo dello scontro tra Superman e Batman al fianco di forze magiche. Il tranello ordito nei confronti dell'Uomo d'Acciaio da parte di Batman e Constantine, con il rapimento e la neutralizzazione di Raven, sembra avere avuto gli esiti aspettati. Superman è indebolito, la sua corte non riesce a tenere testa agli alleati del Cavaliere Oscuro. Ovviamente anche l'ex Azzurrone ha a disposizione forze magiche alternative che possono contrastare quelle degli avversari, il problema è che lo scontro rischia di portare al collasso il mondo.

Taylor deve avere, da qualche parte in casa, una di quelle lavagne immense che la polizia usa per visualizzare gli schemi delle indagini in corso. Ha in mente gli schieramenti, le interferenze, i personaggi che ancora non sono entrati in gioco (o che lo sono, ma di cui noi non sappiamo nulla). Ogni tanto mette talmente tanta carne al fuoco che viene paura che qualcosa si bruci. Per fortuna, lo scrittore, deve essere un maestro della griglia e sa quando girare o togliere le bistecche da fuoco. Rosola per bene Wonder Woman, aggiunge quella spezia a sorpresa che sembrava essere lo Spettro, porta Trigon sul nostro piano dimensionale, rivela le macchinazioni di Constantine e ci svela come riesce a sorprendere Batman. Poche morti a sorpresa in questo albo cartonato, ma molte emozioni.

I disegni partono come sono finiti sul numero 5: non convincenti, sopratutto nella raffigurazione di Superman. L'occhio si adatta con l'andare delle pagine e il volume si conclude con disegni più morbidi e convincenti.

Molto interessanti le due storie pubblicate in calce al volume. Sono degli prologhi che trovano la loro giusta collocazione come epiloghi al terzo anno narrativo.

Continuo a sostenere il mio punto di vista: questa è una pubblicazione coerente. Un universo narrativo di spessore che ha al timone un ottimo scrittore con grandi idee. Credo di aver fatto la scelta giusta nel volerlo leggere aspettando gli albi cartonati, penso di godermelo molto. Nonostante il costo (circa 20€ ogni tre o quattro mesi) è una delle poche collane fumettistiche americane in uscita periodica che non taglierei.

Recuperate gli arretrati, se ancora ce ne sono.

martedì 22 gennaio 2019

Oscar 2019 - Le nomination

Nel giorno in cui per l'Italia viene nominato Lino Banfi ambasciatore presso l'UNESCO, gli americani decidono di contrastare la notizia con le Nomination agli Oscar 2019.

Prima di passare alla lista vediamo un po' cosa è successo,

Roma e  La Favorita sono i due film che con dieci nomination ciascuno sperano di far saltare il banco. Li seguono a ruota A Star is Born, con otto (in compagnia di Opera Senza Autore e Van Gogh), Vice – L’Uomo nell’Ombra e  Green Book, vincitore del PGA pochi giorni fa, ma che non entra in quella per la miglior regia.. Black Panther (fenomeno tutto americano) con sette (mai un cinecomic aveva ottenuto tante candidature, tra cui quella per miglior film). Il film campione d’incassi e fenomeno dell'anno Bohemian Rhapsody ne ha ricevute cinque (tra cui miglior film e miglior attore protagonista).

Roma prodotto da Netflix non è l'unico film della casa di straming on line che le porta lustro, anche La Ballata di Buster Scruggsle offre tre chance per conquistare la statuetta dallo zio. Sempre Roma il film di Alfonso Cuaron è nominato come miglior film, miglior film straniero (da notare l'accoppiata che non so a quanti altri film sia riuscita, anche solo in nomination), miglior regia, fotografia, sceneggiatura, sonoro e montaggio del suono, attrici. 
Oltre alla doppia nomination per Roma ci sono anche la migliore attrice protagonista a La Favorita (Rachel Weisz ed Emma Stone), e quella a nomination a Sandy Powell per i costumi di La Favorita e Il Ritorno di Mary Poppins.

Mi fa piacere vedere BlaKkKlansman confermare la sua caratura, anche se non porterà a casa premi di rilievo. E' un bel ritorno per Spike Lee, la cui opera porta a casa candidature per film, regia, montaggio e colonna sonora e Adam Driver, come attore non protagonista.

Come detto, Bohemian Rhapsody potrebbe confermare la sua posizione di film di rilievo, l'attore protagonista in lotta, sempre con Green Book, film, attore protagonista e non. Ali è da sempre un grande, da tempi non sospetti, e mi fa piacere vedere affermate le sue capacità. Mentre dispiace per Brian Singer che, fautore del film di maggior successo dell'anno, viene dimenticato in ogni dove, per accuse ancora da provare.

Vice, film difficile e complesso da interpretare per Christian Bale rischia di rimanere a bocca asciutta, ma potrebbe sorprendere.

Gleen Close proverà a strappare la statuetta dalle mani affusolate da Lady Gaga e sarà una piacevole lotta. Certo sarebbe un debutto sul grande schermo memorabile per la pop star di fama mondiale, ma, anche, una scommessa vinta da Bradley Cooper averla scelta per il suo film (candidato a miglior film, ma non miglior regista).

A cuore mi sta, come sempre, la categoria di miglior film d'animazione. Vedere piccoli prodotti come Mirai (di cui non mi hanno parlato benissimo) e L'isola dei cani (che non mi ha mai ispirato) lottare contro i personaggi Disney Disney/Marvel è stimolante. Penso, però, che andrà a finire come a Globes.

Attendiamo la notte 24 del febbraio per scoprire i vincitori.

•Nomination Miglior film: 
Black panther, 
BlacKkKlansman, 
Bohemian Rhapsody, 
The favourite, 
Green book, 
Roma, 
A star is born, 
Vice.

•Nomination Miglior regista: 
Spike Lee (BlacKkKlansman), 
Paweł Pawlikowski (Cold War), 
Yorgos Lanthimos (The favourite), 
Alfonso Cuarón (Roma), 
Adam Mckay (Vice).

•Nomination Miglior attrice protagonista: Yalitza Aparicio (Roma), 
Glenn Close (The wife), 
Olivia Colman (The favourite), 
Lady Gaga (A star is born), 
Melissa McCarthy (Can you ever forgive me?).

•Nomination Miglior attore protagonista: 
Christian Bale (Vice), 
Braedly Cooper (A star is born), 
Willem Dafoe (At eternity’s gate), 
Rami Malek (Bohemian Rhapsody), 
Viggo Mortensen (Green book).

•Nomination Migliore sceneggiatura originale: 
The favourite, First reformed, 
Green Book, 
Roma, 
Vice.

•Nomination Migliore sceneggiatura non originale: 
The ballad of Buster Scruggs, 
BlacKkKlansman, Can you ever forgive me?, 
If Beale Street could talk, 
A star is born.

•Nomination Migliore canzone: 
All the stars (Black panther), 
I’ll fight (Rbg), 
The place where the lost things go (Mary Poppins returns), 
Shallow (A star is born), 
When a cowboy trades his spurs for wings (The ballad of Buster Scruggs).

•Nomination Miglior film d’animazione: 
Incredibles 2, Isle of dogs, 
Mirai, 
Ralph breaks the internet, 
Spider-Man: into the spider-verse.

•Nomination Miglior trucco: 
Border, 
Mary Queen of Scots, 
Vice.

•Nomination Migliori effetti speciali: 
Avengers: infinity war, 
Christopher Robin, 
First Man, 
Ready player one, 
Solo: a Star Wars story.

•Nomination Migliore fotografia: 
Cold War, 
The favourite, 
Never look way, 
Roma, 
A star is born

•Nomination Migliore scenografia: 
Black panther, 
The favourite, 
First man, 
Mary Poppins returns, 
Roma.

•Nomination Miglior documentario: 
Free Solo, 
Hale county this morning, this evening, 
Minding the gap, 
Of fathers and sons, 
Rbg.

•Nomination Miglior cortometraggio documentario: 
Black Sheep, 
End Game, 
Lifeboat, 
A night at the garden, 
Period. End of the sentence.

•Nomination Miglior film straniero: 
Capernaum (Libano), 
Cold War (Polonia), 
Never look away (Germania), 
Roma (Messico), 
Shoplifters (Giappone).

•Nomination Miglior attore non protagonista: 
Mahershala Ali (Green book), 
Adam Driver (BlacKkKlansman), 
Sam Elliott (A star is born), 
Richard E. Grant (Can you ever forgive me?), 
Sam Rockwell (Vice).

•Nomination Miglior montaggio: 
BlacKkKlansman, 
Bohemian Rhapsody, 
The favourite, 
Green book, 
Vice.

•Nomination Migliore colonna sonora: 
Black panter, 
BlacKkKlansman, 
If Beale Street could talk, 
Isle of dogs, 
Mary Poppins returns.

•Nomination Miglior cortometraggio: 
Detainment, 
Fauve, 
Marguerite, 
Mother, 
Skin.

•Nomination Miglior cortometraggio d’animazione: 
Animal Behaviour, 
Bao, 
Late afternoon, 
One small step, 
Weekends.

•Nomination Miglior montaggio sonoro: 
Black Panther, 
Bohemian Rhapsody, 
First man, 
A quiet place, 
Roma.

•Nomination Miglior sonoro: 
Black Panther, 
Bohemian Rhapsody, 
First Man, 
Roma, 
A star is born.

lunedì 21 gennaio 2019

Batman 48

Titolo: BATMAN 
Editore: RW LION
Collana: BATMAN - N° 48 
Serie: BATMAN - N° 161 
Prezzo:   € 3,95
ISBN: 9788829300440        

Su Batman si conclude la trilogia del Dono. Quello che Booster Gold credeva di fare a Bruce Wayne impedendo, con un viaggio nel tempo nel passato, la morte dei suoi genitori. Lui cercava di far apprezzare a Bruce il suo ruolo di Cavaliere Oscuro, ma la presenza dei genitori in vita, nonostante la decadenza senza limiti di Gotham City, hanno crogiolato l'animo del ragazzo miliardario tanto da non avere cuore del ritorno alla sua realtà. La storia di Tom King, disegnata mirabilmente da Tony Daniels, è meno banale di quanto sembri. Segna un mutamento negli eventi della genesi dell'Uomo Pipistrello: la notte in cui muoiono i suoi genitori anche un Bruce adulto, di cui nessuno è a conoscenza della presenza in quella realtà non sua, muore suicida. Tutta la famiglia Wayne, in un certo senso, muore nello stesso giorno. Bruce addirittura due volte, una moralmente mentre vede cadere le perle della collana della madre, l'altra fisicamente anche se è un altro Bruce Wayne. Cambia anche Booster Gold. All'inizio della trilogia lo vediamo assistere indifferente al suicidio di Hal Jordan, mentre il sangue che ricoprirà i suoi occhiali nelle ultime pagine del terzo tomo, rimarrà sulla suo coscienza.
Come detto, una storia meno banale di quanto si potesse pensare. Tom King non si smentisce mai.

James Tynion IV giunge al termine della sua lunga corsa sulle pagine di Detective Comics. Come in tutti i casi in cui finisce in arco narrativo, ci si aspetta che le cose tornino come erano all'inizio, come se nulla fosse successo, sopratutto nei fumetti americani. Qui non è proprio così. Il futuro immaginato da Tynion IV non si realizzerà perché Spoiler riesce a mostrare la realtà completa a Tim. Questo da il via ad un ventaglio di possibilità narrative decisamente varie per chi sostituirà lo scrittore nelle prossime storie. Tynion IV ha avuto il merito di presentarci nuovi personaggi Spoiler, Orfana e vecchi, Clayface e Batwoman, con un nuovo punto di vista. I disegni di Barrows non sono per il mio palato, ma avercene.

Chiude la trilogia di storie... no, non è Nightwing. Fortunatamente è una storia di Batman apparsa su Detective Comics che aggiunge valore a questo numero 161 dell'albo italiano. Scritto da Fiumara, disegnato da Moreci non è una storia proprio originale, ma c'è un buon Batman e tanto basta.

sabato 19 gennaio 2019

Batman 47

Titolo: BATMAN 
Editore: RW LION
Collana: BATMAN - N° 47 
Serie: BATMAN - N° 160 
Prezzo:  € 3,95
ISBN: 9788829300433        

Sulle pagine di Batman, Booster Gold sta cercando di rimediare al danno che ha posto in essere. Impedendo nel passato la morte di Thomas e Martha Wayne ha, anche, cambiato la realtà. Bruce Wayne non è più Batman, di Joker non ce ne è uno solo, Catwoman sembra abbastanza fuori di testa e le grandi nazioni sono dominate dal Pinguino e Ras'Al Ghul. Dopo che lo stesso Bruce ha distrutto il drone di Booster sembra che sia impossibile rimettere la linea temporale a posto. Ma forse, lo stesso, Booster ha un'idea.

King e Daniels, bravissimo (ma che bella la sua Catwoman e che belle tavole ci offre in questa minisaga), giocano con il classico What If inserendo la presenza di Booster Gold per renderlo reversibile. La seconda parte di questa trilogia si chiude con un bagno di sangue inimmaginabile e del quale le conseguenze sono abbastanza prevedibili.

Kate Kane sta per venire a conoscenza della motivazione per la quale il Batman del futuro ci avrebbe tenuto ad eliminarla. Il piano di Ulysses Armstrong per trasformare Tim nel Batman Omac è riuscito e lo stesso Tim è contento e convinto del suo percorso di crescita. Il fascismo con il quale vuole mettere ordine nel mondo, partendo da Gotham, è un vessillo che tiene alto, un manifesto che dichiara ai suoi avversari. Probabilmente neanche Batman, Spoiler e Orfana hanno possibilità contro di lui e la Colonia di Omac al suo servizio.

Tynion IV ci sta per stupire e se conclude la vicenda come spero ci sorprenderà davvero. La sua è una storia complessa, intricata, ma che ci mostra come ipotesi che il lettore si poteva essere fatto su due personaggi femminili della Squadra dei Batman avevano un senso. E' una saga che meriterebbe un bel cartonato tutto per sé, perché la pubblicazione in albo rischia di toglierle impatto.

Di Nigthwing si comprende sempre di più che è un personaggio che da solo rende poco. Per farlo funzionare ha bisogno di un "gruppo di supporto" accanto a sé. Con questo nuovo ciclo di avventura, con un virus informatico che fa esplodere le pile dei cellulari, ho l'impressione che lo vedremo supportato da Batgirl, Barbara Gordon, (che è sempre un piacere vedere in azione). Speriamo che queste pagine di riempitivo si dimostrino piacevoli e non un peso.

mercoledì 16 gennaio 2019

Batman 46

Batman 46
di Tom King, James Tynion IV, Michael Moreci, Tony Daniel, Philippe Briones, Minkyu Jung
(contiene Batman 45, Detective Comics 979, Nightwing 43)

16,8×25,6, S, 72 pp, col.
9788829300129
€ 3,50

Sempre più vicino e più distante il matrimonio tra Bruce Wayne e Selina Kyle. Da futuro giunge Booster Gold pronto ad offrire, al Cavaliere Oscuro, un regalo decisamente originale: l'annullamento della morte dei suoi genitori. Da questa premessa, come insegnano i molti film, fumetti, libri e le molte teorie sul continuum temporale, non possono nascere che guai, come una realtà, per lo stesso Bruce Wayne, a cui potrebbe essere difficile rinunciare. Tom King e Tony Daniel ci mettono in difficoltà in questa mini saga, in tre parti, spiazzandoci sin dall'inizio.

Tim Drake, Red Robin, non ha una vita facile. Ne è d'esempio anche solo la sua ultima settimana. Ha visto ripudiato il suo progetto da Batman, si è visto lasciare da Spoiler, il suo ingegno non viene capito e, ora, Ulysses Armstrong sta cercando di trasformarlo in OMAC. Riuscirà la sua volontà a piegare il progetto del folle Generale?
James Tynion IV affida questo capitolo dedicato alla Colonia ed all'ex gruppo guidato da Batwoman alle tavole dalla struttura fantasiosa di Philippe Briones. Il quasi cinquantenne autore francese legge bene i personaggi che deve mettere su carta e gioca con le inquadrature in modo interessante.

Un'altra one-shot per Nigthwing. Lui, Robin e Arsenal si ritrovano a Gotham per contrastare un gruppo di ninja che minacciano la vita dei cittadini ignari. Ormai chiunque può scrivere e disegnare un personaggio che rimane un spalla, per quanto il suo editore ed il curatore a cui è affidato tentino di cambiarne il destino.

martedì 15 gennaio 2019

Batman 45

BATMAN 45 (158)
(contiene Batman 44, Detective Comics 978, Nightwing 42)
di Tom King, James Tynion IV, Jackson Lanzing, Collin Kelly, Mikel Janin, Joelle Jones, Javier Fernandez, Jorge Corona
16,8×25,6, S, 72 pp, col.
9788829300112
€ 3,50

Per la regia di Tom King, prosegue su Batman la, lunga, marcia di avvicinamento la matrimonio tra la gatta ed il pipistrello. Con la collaborazione di Mikel Janin e Joelle Jones ai disegni veniamo portati lungo il sentiero dei ricordi dal primo incontro tra i due amanti fino al giorno d'oggi, attraversando gli eventi più significati e i costumi che indossavano in quei momenti. Un costume di cui è alla ricerca anche Catwoman: quello che la accompagnerà lungo la navata della chiesa, fino all'altare, per celebrare le nozze con Batman.
Onestamente la stiamo tirando un po' per le lunghe. Effettivamente è un bel numero di pagine che non accade niente di significativo, ma la DC ci sta portando ad un evento lungamente atteso e che sta orchestrando per vendere il più possibile. Speriamo che l'attesa ne valga la pena.

Batwoman, su Detective Comics, sta cercando di assumere nel modo migliore il comando della Colonia. Peccato che Ulysses Armstrong abbia piani diversi e che la sua intelligenza malvagia, pari a quella di Tim Drake come minimo, abbiano come unico scopo sia annientare l'esercito del Generale Kane che sterminare Batman ed i suoi alleati. Grazie alle sue capacità, il giovane folle genio, riesce ad abilitare al funzionamento un sistema che Batman aveva progettato come estrema soluzione.
Nonostante tutto Detective Comics viene ancora utilizzata come pubblicazione veicolante i vecchi nemici. Tynion IV ha costruito una storia di ampio respiro per presentare una nuova declinazione di un iconico personaggio dai natali Kirbyani.
I disegni di  Javier Fernandez sono fastidiosi, per ciò che piace a me. Sono tratti decisi e graffianti, con colorazione opaca, che puntano su un impatto dinamico, piuttosto che sulla cura del dettaglio.

Nightwing va a Tokyo per aiutare Damian Wayne.
Anche qui i disegni di Jorge Corona, in stile manga iberico, sono poveri mentre puntano al dinamismo piuttosto che al dettaglio. La storia di Fernandez, una one shot, tiene un ritmo elevato tipico di un videogame a livelli, ma che ha il merito di introdurre il lettore all'arte del teatro Kabuki. 

venerdì 11 gennaio 2019

Dampyr - Cuba libre!

Dampyr N° : 223 
Cuba libre!

Soggetto e Sceneggiatura: Luigi Mignacco 

Disegni: Dario Viotti 

Copertina: Enea Riboldi 

Periodicità: mensile 
uscita: 04/10/2018 
Prezzo: 3.50€

Cuba, ancora prima che fosse Cuba. I conquistadores che giunsero su questa nuova isola, tra un saccheggio, uno sterminio e una serie di stupri, scoprirono, a loro spese, che le divinità locali non erano proprio astratte come pensavano. Tainos, un potente Maestro delle Tenebre, era già lì e proteggeva le popolazioni locali. Quando l'evidenza del potere degli stranieri divenne manifesta si ritirò al centro dell'isola impedendo a chiunque di raggiungerlo. Nonostante questo, durante la Revolucion Ernesto “Che” Guevara ebbe a che fare con lui e sopravvisse.
Ora, è il turno del Dampyr, giunto a Cuba sulle tracce di una giornalista investigativa in cerca di guai, di cercare di contrastare questa figura mitologica. Harlan, Tesla e Kurjac devono affrontare il suo piccolo esercito di non morti per arrivare a lui e cercare di non lasciare le penne sull'isola caraibica.


E' tanto che non leggo Dampyr, a parte il crossover del 2017 con Dylan Dog. L'avevo smesso perché lo trovavo decisamente statico nello sviluppo delle trame. Lui, mezzo uomo e mezzo vampiro nato da madre umana, il suo compare fraterno, alla Tex, coinvolto sentimentalmente con un bella vampira. I tre formano un gruppo eterogeneo ed equilibrato che si prende cura dell'umanità ignara dell'esistenza di vari tipi di creature della notte. Questo schema, con l'introduzione del Maestro della Notte padre di Harlan ha subito una leggera variazione, ma si è, poi, continuato a ripetere.
Ora, con il numero 223, un evento che ha visto la presenza dell'autore della sceneggiatura e del soggetto, Mignacco, e dei disegni, Viotti, ho colto l'occasione per acquistare questo numero particolare, ambientato a Cuba. Il lavoro di Mignacco è affettuoso e puntuale. Ricerche sul passato dell'isola e della sua colonizzazione da parte degli europei permeano, sopratutto, le prime pagine della vicenda. Con scaltrezza riesce a coinvolgere i miti della Rivoluzione Cubana, Che e Castro, e nello stesso tempo ambientare la vicenda ai giorni nostri, per coinvolgere il Dampyr e la sua piccola compagnia. A parte qualche piccolo rallentamento, la storia fila, coinvolge e, con fantasia, insinuandosi nei momenti sconosciuti della vita dei miti cubani ci insegna anche qualcosa.


Ai disegni Dario Viotti. Non seguendo la collana non so se sia disegnatore fisso o la sua sia stata un'ospitata. So che avevo conosciuto, ed apprezzato allo spasimo, il suo stile di disegno sulle pagine di The Cannibal Family, edito da Ed.Ink di Rossano Piccioni, e mi sono innamorato del suo stile realistico. Il suo tratto è pulito, preciso, luminoso in ogni vignetta. La cura che dedica ai fondali è qualcosa di maniacale. Non parlo solo della riproduzione delle vie e delle atmosfere dei centri urbani cubani, decadenti e vissuti sia esternamente che internamente, ma mi riferisco, sopratutto, alla rappresentazione della natura selvaggia delle foreste dell'isola. Larga parte dell'albo vi è ambientata e il disegnatore bresciano vi si dedica con certosina passione. Ogni foglia, ogni arbusto, ogni ombra sembra essere pensata per creare un'atmosfera indimenticabile. Unico appunto: la realizzazione dell'effetto del movimento accelerato di Tesla. Non mi ha convinto, ma non so se sia perché e un canone da seguire o per un eccesso di bellezza e realismo, caratteristici del tratto di Viotti.

Se si vuole leggere una storia che riassuma molte delle soluzioni narrative di Dampyr, se si vuole vedere Cuba, se si vuole leggere qualcosa di nuovo, se si vuole essere coinvolti nei realistici disegni di Viotti.

The Purge - La serie

E' il 2022 quando i Nuovi Padri Fondatori hanno completamente rinnovato gli Stati Uniti d'America. Durante l'anno i tasso di criminalità è sceso vertiginosamente, tanto che la polizia risulta essere quasi disoccupata. Per riuscire a centrare questo obiettivo è stata adottata un soluzione inusuale. Per dodici ore all'anno, in una notte senza controlli e quasi senza regole, ogni cittadino può accedere allo Sfogo. In questo lasso di tempo è possibili commettere qualsiasi azione illegale con qualsiasi mezzo, escluse le armi da guerra pesanti. L'assassino di un altro essere umano, che non sia un Livello 10, è permesso, torture, stupri, violenze di ogni genere devono essere perpetrate in queste dodici ore. Dodici ore in cui tutta la rabbia, le insoddisfazioni, le umiliazioni represse durante il resto dell'anno possono emergere ed essere libere.
Non è obbligatorio, ma chi non vuole partecipare deve barricarsi, con i più alti sistemi di sicurezza possibili, in casa od in qualche altro luogo sicuro.
Da anni, ormai, questa pratica è consolidata. Il Governo ne è orgoglioso e se ne fa vanto con i suoi alleati esteri.
Durante gli avvenimenti di questo Sfogo seguiamo gli accadimenti che segneranno la vita di diversi cittadini americani. C'è Miguel, ex marine, che rientrato in città è alla ricerca di sua sorella Penelope, che è entrata a far parte di una setta. C'è Jane che è obbligata dal suo capo a lavorare la notte dello Sfogo. Ci sono Jenna e Rick che, alla ricerca dell'affare della loro vita, pur pensandola al loro opposto, si recano ad una festa dei sostenitori dei Nuovi Padri Fondatori. C'è Joe che ha una motivo recondito per perseguire il suo scopo nella notte.
"Vorrei mettermi ancora nei guai, che dici?"
Come immaginabile, The Purge prende spunto dall'idea di James DeMonaco. Questo ragazzo di Brooklyn, ora cinquantenne, nel 2013 ha avuto l'idea di dare sfogo alla sua immaginazione gettando le basi della Notte del Giudizio. Due seguiti cinematografici dopo, l'ultimo del 2016, eccolo alle prese con un'analisi più approfondita di quello che succede durante lo Sfogo. La serie, dieci episodi, che coprono le 12 ore della folle notte più qualche altra ora prima e dopo, esplora le vicende personali che portano gente comune a spingersi fuori dai luoghi, più o meno sicuri, nei quali si sono rifugiati. In questa città americana indefinita, che nella realtà è New Orleans, offre un vasto panorama di umanità. C'è la donna nera retta e morale, che non riesce a fare carriera per via del maschilismo del suo capo, c'è il marine preoccupato per la sorella, c'è il vendicatore di torti e ci sono tutta una flotta di criminali improvvisati, ma organizzati, che attendono e si preparano a questa Halloween del massacro per tutto l'anno. Vediamo suore a led, circhi della violenza, venditori di auto che sacrificano le vite di passanti per offrire un promozione sui loro veicoli, la folle setta del sacrificio dall'autobus azzurro, con ragazzini contenti di morire per qualcun altro. Ma ci presentano anche personaggi positivi e riusciti come Pete lo sbirro e la sua taverna di pace durante le ore buie.
Un tipo rassicurante
Tutti questi personaggi sono interpretati da un cast ben equilibrato. Se fa la sua piacevole apparizione William Baldwin, la scena è dominata dai protagonisti della serie. 
Gabriel Chavarria e Jessica Garza sono coloro che più ci accompagnano nella notte, le loro storie si intrecciano con altre, ma hanno il merito di portare nella mischia uno dei personaggi che mi sono piaciuti di più: Pete lo Sbirro di Dominic Fumusa. Hannah Emily Anderson e Colin Woodell, i coniugi Betancourt, ci mostrano le due facce di ciò che può avvenire in una notte così estrema. Ma è Lee Tergesen, l'attore dal curriculum più nutrito del gruppo, a interpretare il personaggio che ci offre più chiavi di lettura.

Sorella Led
La trama si dipana bene, con intrecci e svolte che, spesso, non ti attendi, ma che ti lasciano capire come le vite di ognuno, senza saperlo, sono così intrecciate tra loro che, in una notte come questa, ti puoi trovare in una gabbia, con degli sconosciuti, alla mercè di qualcuno che si vuole purificare, solo per non aver detto un grazie, mentre eri soprappensiero.

The Purge è una serie che, pur nella sua crudezza, fa riflettere. Se si gratta via il primo strato di glassa grottesca che lo copre, ci fa scoprire qualcosa di più su noi stessi. Ci fa pensare a tutti i piccoli torti che subiamo ogni giorni, commettendone altri, e a come ci tornerebbe utile una notte del genere. Ci fa riflettere anche su se saremmo in grado, poi, di affrontare le conseguenze, per la nostra coscienza, di quello che potremmo fare, avendo a disposizione dodici ore di violenza impunita.

L'allegro pullman della morte
Pensavo che dopo il film originale il fenomeno The Purge avesse perso mordente, non avendo visto i due seguiti. Devo ammettere, però, che, scegliendo con oculatezza le situazioni da portare sul piccolo schermo e offrendo loro uno spazio narrativo adeguato, questa serie offre spunti interessanti. 

The Purge non è una banalità. E' una serie televisiva che chiede di essere vista in breve tempo, per vivere le avventure dei protagonisti al loro ritmo. Ancora non si sa se SyFy, o Amazon, produrrà una seconda stagione. Gli indizi ci sono, ma, in ogni caso, vedrei in questa serie un'antologia per seguire le dodici ore più pericolose della vita di persone diverse in luoghi diversi degli Stati Uniti. O del mondo intero.

Titolo originale The Purge


Paese Stati Uniti d'America 
Anno 2018 – in produzione 
Formato serie TV 
Genere thriller
Stagioni 1 
Episodi 10 
Durata 45 min (episodio) 
Lingua originale inglese 
Rapporto 16:9 

Crediti

Ideatore James DeMonaco 

Soggetto dalla serie di film ideata da James DeMonaco 

Interpreti e personaggi

Gabriel Chavarria: Miguel
Jessica Garza: Penelope
Amanda Warren: Jane
Colin Woodell: Rick
Lili Simmons: Lila
Hannah Emily Anderson: Jenna
Lee Tergesen: Joe

Musiche Tayler Bates 
Produttore Aaron Seliquini 
Produttore esecutivo Michael Bay, Andrew Form, Brad Fuller, Sébastien K. Lemercier, Jason Blum, James DeMonaco, Thomas Kelly, Anthony Hemingway 
Casa di produzione Blumhouse Productions, Platinum Dunes, Universal Cable Productions 

Prima visione
Prima TV originale
Data 4 settembre 2018 
Rete televisiva Syfy
USA Network 

Distribuzione in italiano

Data 23 novembre 2018 
Distributore Amazon Video 

mercoledì 9 gennaio 2019

Bird Box

Se guardi muori. Questa è la sintesi di Bird Box, film, in esclusiva Netflix da 21 dicembre 2018, con Sandra Bullock, John Malkovich e Rosa Salazar. Costato un ventina di milioni di dollari, dopo aver fatto il giro di un paio di studi cinematografici, è stato prodotto dal leader mondiale dei canali in streaming sulla sceneggiatura di  Eric Heisserer tratta dal libro di Josh Malerman.

Approfondiamo la storia, senza spoiler?  Tutto ad un tratto, nell'intero globo, la popolazione umana impazzisce. Gli occhi vedono qualcosa, invisibile per altri, e l'individuo prova l'irrefrenabile voglia di suicidarsi. Per sopravvivere, chi ha fatto in tempo ad accorgersi di questa situazione, si muovo in spazi aperti bendato o rimane chiuso in casa senza poter vedere fuori.

Tutto questo a me ricorda un altro film: E venne il giorno. Qui erano le piante ad emettere un tossina che faceva impazzire e suicidare l'uomo e lo costringeva a vivere in ambienti chiusi e dalla popolazione ridotta. Nel film di Susanne Bier, invece, la causa non è nota. Che sia un'invasione di alieni invisibili? Che sia una tossina? Un esperimento del governo? Un'autoinduzione per ridurre la specie? Non si sa. Si sa solo che se si guarda in un ambiente aperto si muore. Ma perché in casa no? Cioè, se lascio la porta aperta, con una tenda appesa di modo da non vedere fuori, perché queste cose non entrano e non si fanno vedere per uccidermi? E perché appena esco mi devono rompere le scatole? Boh.


In pratica assistiamo ad un film su dei non vedenti (perché bendati) che se ne vanno in giro in un mondo semi deserto, con le macchine parcheggiate sui marciapiedi, con degli ostacoli che li fanno inciampare, per tentare di vivere la loro vita un giorno dopo l'altro.

Protagonista di questa storia è Sandra Bullock (e ci si chiede perché abbia accettato). Il suo ruolo è quello di una madre non mamma che deve crescere due figli in questo mondo disastrato e con poche speranze. Primi piani troppo lunghi del suo volto mi fanno domandare cosa la spinga a truccarsi così tanto se nessuno la può vedere e poco altro. Lei è sempre lei, ma il personaggio è debole per via del modo in cui è stato scritto.
Accanto a lei Bambino e Bambina, uno inespressivo come la cenere di un caminetto e l'altra inerte come un gas nobile, e Trevante Rhodes che, almeno lui, seppure con un background che ti aspetti e che non riserva sorprese, ci mette del suo per dare un po' di brio alla pellicola. Inutile quanto inutile la presenza di John Malkovich, vecchio iroso ed alcolizzato. Meritano un accenno, tra gli altri, solo BD Wong, che riesce a fare la fine che fa in modo fortemente imbecille, e Rosa Salazar, giusto perché è molto carina.

Un film di una inutilità abissale. Di una banalità e di una piattezza che potrebbero essere considerate epocali. Mi chiedo a chi sia venuto in mente di acquistare i diritti del libro per trarne un film così mediocre. 

Non è che se guardi muori, ma se non guardi è meglio.

Due ore buttate via.

Titolo originale: Bird Box

Lingua originale inglese 
Paese di produzione Stati Uniti d'America 
Anno 2018 
Rapporto 2,35 : 1 

Genere thriller 

Regia Susanne Bier 

Soggetto dal romanzo di Josh Malerman 
Sceneggiatura Eric Heisserer 

Produttore Chris Morgan, Barbara Muschietti, Scott Stuber, Clayton Townsend 
Produttore esecutivo Ryan Lewis 
Casa di produzione Bluegrass Films, Chris Morgan Productions 
Distribuzione (Italia) Netflix 

Fotografia Salvatore Totino 
Montaggio Ben Lester 
Effetti speciali Michael Meinardus 
Musiche Trent Reznor, Atticus Ross
Scenografia Jan Roelfs 
Costumi Signe Sejlund 
Trucco Kristina Vogel, Danny Wagner 

Interpreti e personaggi

Sandra Bullock: Malorie Hayes
Trevante Rhodes: Tom
Jacki Weaver: Cheryl
Rosa Salazar: Lucy
Danielle Macdonald: Olympia
Lil Rel Howery: Charlie
Tom Hollander: Gary
Colson Baker: Felix
BD Wong: Greg
Sarah Paulson: Jessica Hayes
John Malkovich: Douglas
David Dastmalchian:
Parminder Nagra: dott.ssa Lapham
Taylor Handley: Jason
Amy Gumenick: Samantha
Keith Jardine: Eagle Eye
 
Doppiatori italiani

Antonella Baldini: Malorie Hayes
Andrea Mete: Tom
Graziella Polesinanti: Cheryl
Eleonora Reti: Lucy
Joy Saltarelli: Olympia
Alessio Puccio: Charlie
Simone D'Andrea: Gary
Flavio Aquilone: Felix
Simone Crisari: Greg
Marina Guadagno: Jessica Heyes
Luca Biagini: Douglas
Alessandra Cassioli: dott.ssa Lapham


martedì 8 gennaio 2019

Aquaman - Senza Spoiler

Arthur Curry è figlio della regina Atlanna di Atlantide e di un umano guardiano del faro. E' legittimo erede al trono di Atlantide, ma ha scelto di vivere la sua vita sulla terraferma. Dopo l'esperienza con la Justice League, ha, anche, iniziato a sentirsi più altruista ed a proteggere oltre ai mari, anche le persone accanto a se.
Il salvataggio di un sottomarino russo dall'attacco dei pirati lo metterà di fronte ad un nemico in cerca di vendetta, David Kane alias Black Manta. Sarà, però, dai fondali marini che arriverà la vera minaccia. Re Orm, secondogenito di Atlanna e del suo marito atlantideo dal quale è dovuta tornare, è deciso a dichiarare guerra agli umani che inquinano i mari e che non rispettano il suo regno. Una guerra che la Principessa Mera, figlia di  re Nereus e promessa sposa di Orm, non intende avvallare e per impedire la quale chiederà aiuto a Aquaman.

Questa in sintesi e senza spoiler la trama delle, quasi, ricche, due ore e mezza di film dedicato all'uomo pesce. Trama che, a parte un paio di soluzioni narrative talmente telefonate che non dovevano neanche passare dal centralino, è coinvolgente e offre una storia dal ritmo ben orchestrato. Conosciamo meglio le origini di Arthur, vediamo il suo cambiamento, la sua visita ad Atlantide (è la prima volta per lui come lo è per noi) che è davvero stupefacente, l'avventura in stile Indiana Jones e la battaglia finale dei mari. Ciascuno di questi momenti è ricco visivamente sia che le ambientazioni siano ricreate dal vivo che siano in CGI. Come deve essere, Atlantide, gli animali marini, lo stesso ambiente subacqueo, parte di coloro che abitano gli abissi, sono tutti realizzati su sfondo blu. Se per tanti altri film questa, unica possibile, soluzione poteva essere disastrosa qui, con James Wan alla regia e Brenden Barry Brown, Hauk Olafsson, Tony Watt agli effetti speciali si tramuta in un successo visivamente orgiastico di colori e vita.


Un aspetto che mi ha colpito molto nella messa su schermo è stata la realizzazione dei costumi da parte di Kym Barrett. Oltre alle trasformazioni dei protagonisti, la rivisitazione del classico costume di Aquaman (che acquisisce dignità dopo essere stato bistrattato dai Superamici, e chi lo sa lo sa), le tenute dell'affascinante Mera, Orm, persino Atlanna, ancora più potenti sono, però, le tenute da battaglia dell'esercito di Orm, con le loro declinazioni in vari colori: sembrava di essere in un film di Star Wars da tanto sono curati.


Nella storia vengono a coesistere due cattivi: Re Orm e Balck Manta. Per questioni essenzialmente di portata della minaccia è ovvio che il secondo sia meno incisivo del primo. Il suo utilizzo è limitato, giusto per intralciare Mera e Aquaman nelle loro ricerche, ma il personaggio in se stesso è ben sviluppato. Gli viene fornito un background, delle origini, una ragione ed uno scopo per essere avversario di Aquaman, ed assistiamo, anche, ad un saggio delle sue abilità tecniche con la creazione, motivata, della sua iconica tuta da battaglia.
Re Orm è quello che occupa il maggiore spazio dello slot dedicato alla cattiveria. E' un malvagio con un piano, con delle motivazioni e con un modus operandi per ottenere quello che vuole. Patrick Wilson, con la sua spaziosa fronte alta spazzata dai mari e dagli oceani, alterna, per il suo personaggio, momenti di lucidità e di follia iraconda che lo rendono credibile e pericoloso.


Protagonisti della vicenda sono, ovviamente Mera e Aquaman. Chi ha un'infarinatura delle trame dei fumetti DC sa come andrà a finire ed aspetta il momento anche sullo schermo. Mera è una donna forte, decisa, l'ideale per affiancare il burbero e tamarro Aquaman. Amber Heard la rappresenta fisicamente in uno modo perfetto. Il rosso tanto innaturale dei capelli del suo personaggio si adatta al suo viso in modo piacevole, anche quando sono bagnati. Il costume di Mera è un gran bel pezzo di sartoria, così come quello di Atlanna, e già in tante ragazze lo stanno replicando nel mondo del cosplay. Amber Heard, classe 1986, ex moglie di Johnny Depp, non è che sia un'attrice dalle capacità memorabili, ma in film come questi non serve. Ha un viso piacevole, espressioni coerenti con il personaggio ed un fascino che è destinato ad attrarre il pubblico di entrambi i generi.
Aquaman è Jason Mamoa ed ho la sensazione che Jason Mamoa si sia divertito un mondo ad interpretare l'uomo pesce che parla, sì, con i pesci e che cavalca, davvero, i cavallucci marini. Il suo personaggio è un allegro tamarro di porto, che ancora non si rende conto dell'importanza che i superumani stanno rivestendo nel suo periodo storico. Nonostante il suo personaggio acquisisca consapevolezza di sé durante il percorso formativo che è questa avventura in giro per globo terracqueo, lui, rimane sempre se stesso, anche se all'uscita dalla cascata acquisisce un tasso di figaggine decisamente superiore alla media. C'è chi si è lamentato dell'eccessiva dose di battute comiche in stile Marvel che vengono pronunciate dal personaggio. Quello che mi sento di dire io: ma davvero voi, per tutta la giornata o tutta la settimana, mantenete un tono serio in ogni vostra conversazione? Non alleggerite mai il discorso? Ma che tristezza! Le battute sono parte della quotidianità, sopratutto sul posto di lavoro e, o, nei momenti di tensione, quando si vuole cercare di recuperare un po' di stabilità. Sì, nella vita ci sono le battute. Sì, nei film, anche in quelli di supereroi le battute non sono il male. Sempre che il  film non venga imbastito completamente in modo incoerente su una sequenza di battute inutili (Thor Ragnarok è uno di quegli esempi in cui si è sbagliata la dose ed il contesto della comicità).


Il film funziona. La scelta di affidare la regia, ed un terzo dell'impostazione della storia, a James Wan (esperto di film horror, sia da regista che da produttore e sceneggiatore, grazie ad suo percorso formativo attraverso i vari capitoli di Saw, Annabelle, Skeletons, Insidious a The Conjuring, e regista del settimo capitolo di Fast&Furious) è stata azzeccata dai vertici della Warner. La sua presenza ha bilanciato quella di Zack Snyder e Deborah Snyder, che rimangono, per me, insieme a Geoff Johns, fondamentali per creare una coerente, solida, spina dorsale per l'universo cinematografico DC.
Certo 143 minuti, con una scena post mid-credits, non sono pochi. Ma mi chiedo: perchè sforbiciare minuti di un film così visivamente piacevole, quando il pubblico chiede di vederne il più possbile? Stiamo ancora rimpiangendo (o comunque sperando di vedere) la versione Snyder cut di Justice League.


Wonder Woman era stato un successo, Aquaman potrebbe aver raggiunto, in questi giorni, il milione di dollari di incasso nel mondo, Suicide Squad ha vinto un Oscar, Justice League mi era piaciuto, anche se con un cattivo di maggior caratura sarebbe stato ancora meglio, Man of Steel e Batman vs Superman sono stati fondamentali. A me la linea Warner/DC continua a piacere molto. Aspettiamo Shazam e Wonder Woman 1984 e, nella mia fantasia, un secondo Superman ed un film di Batman in solo. Ma mi sa che, a meno che non li stiano sviluppando in segreto, che prima di cinque o sei anni non se ne farà nulla.

Godiamoci Aquaman.

Titolo originale Aquaman

Lingua originale inglese 
Paese di produzione Stati Uniti d'America, Australia 
Anno 2018 
Durata 143 min 
Rapporto 2.39:1 
Genere cinecomic

Regia James Wan 

Soggetto dai fumetti di Mort Weisinger e Paul Norris
Storia Geoff Johns, James Wan e Will Beall 

Sceneggiatura David Leslie Johnson-McGoldrick, Will Beall  
Produttore Peter Safran, Rob Cowan 
Produttore esecutivo Jon Berg, Rob Cowan, Geoff Johns, Deborah Snyder, Zack Snyder 
Casa di produzione DC Entertainment, Warner Bros. 
Distribuzione (Italia) Warner Bros. 
Fotografia Don Burgess 
Montaggio Kirk M. Morri 
Effetti speciali Brenden Barry Brown, Hauk Olafsson, Tony Watt 
Musiche Rupert Gregson-Williams 
Scenografia Bill Brzeski 
Costumi Kym Barrett 
Trucco Tess Natoli 

Interpreti e personaggi

Jason Momoa: Arthur Curry / Aquaman
Amber Heard: principessa Mera
Willem Dafoe: Nuidis Vulko
Yahya Abdul-Mateen II: David Kane / Black Manta
Temuera Morrison: Thomas Curry
Nicole Kidman: regina Atlanna
Patrick Wilson: re Orm / Ocean Master
Dolph Lundgren: re Nereus
Otis Dhanji: Arthur Curry da bambino
Ludi Lin: Murk
Michael Beach: Jesse Kane
Randall Park: dott. Stephen Shin
Djimon Hounsou: re dei pescatori
Graham McTavish: Atlan
 
Doppiatori originali

Julie Andrews: Karathen
John Rhys-Davies: re dei Brine

Doppiatori italiani

Francesco De Francesco: Arthur Curry / Aquaman
Francesca Manicone: principessa Mera
Ennio Coltorti: Nuidis Vulko
Jacopo Venturiero: David Kane / Black Manta
Dario Oppido: Thomas Curry
Chiara Colizzi: regina Atlanna
Gabriele Sabatini: re Orm / Ocean Master
Alessandro Rossi: re Nereus
Mattia Fabiano: Arthur Curry da bambino
Stefano Mondini: Jesse Kane
Riccardo Scarafoni: dott. Stephen Shin
Roberto Draghetti: re dei pescatori
Marco Mete: Atlan
Ludovica Modugno: Karathen
Alberto Bognanni: re dei Brine