mercoledì 29 aprile 2015

Mondo Avengers

Titolo Mondo Avengers. Avengers 
Autore Hickman Jonathan; Opena Jerome; Kubert Adam 
Prezzo di copertina € 9,90  

Dati: 2014, 140 p., ill., rilegato 
Traduttore Gamberini F. 
Editore Panini Comics  (collana Marvel Now!) 

Tony Stark e Steve Rogers hanno imparato che i Vendicatori devono essere più grandi. Non solo come ideali, ma, anche, come numero. Inizia, così, il reclutamento degli eroi da parte dei due.  Le scelte, i consensi, l'onore di essere parte dei Vendicatori, tutto, verrà presto messo a dura prova.
Il Costruttori sono su Marte e, dopo aver creato lì una zona verde ed abitabile, stanno valutando se la Terra ed i suoi abitanti meritino di vivere o debbano essere estinti e poi ricreati. Gli attacchi di Ex Nihilo mirano a sondare le due possibilità; lui vedrebbe bene l'evoluzione mentre Aleph prediligerebbe procedere con lo sterminio.
In nuovi eroi saranno chiamati subito in servizio: Cannonball, Sunspot, Hyperion, Capitan Marvel, Eden e molti altri saranno fondamentali per questa battaglia e per quella più grande che si prospetta all'orizzonte.

Hickman è stato incaricato di dare un nuovo inizio ai Vendicatori ed al loro Marvel Now. Lo fa in grande. Mette in piedi una saga interplanetaria, che subodora di intergalattico visto il coinvolgimento di Smasher e degli Shi'ar, nella quale, forse mai come prima, l'estinzione della razza umana era palpabile nell'aria.
Opena e Kubert si dividono equamente le pagine di questa raccolta dei primi sei numeri di Avengers, ad ognuno ne spettano tre. Tirate le somme, sul filo del rasoio e per gusto personale, preferisco lo stile grafico dei primi tre volumi, ad opera di Opena. Mi piace come ha curato di più il dettaglio, la pulizia di certe linee e, tutto sommato, l'impostazione grafica nel complesso. Non che Kubert sia da meno, ma tende ad essere meno incisivo nelle scene di contorno, non dando importanza e cura alle scene collaterali.

Devo dire che continuo a preferire questo genere di malloppi narrativi rispetto alle uscite mensili. Preferisco immergermi per un tempo maggiore nelle atmosfere della storia, potendola interrompere quando voglio, piuttosto che attendere le uscite periodiche od accumularle per poi leggere a ruota.
Nonostante il prezzo non irrisorio, questo volume ha tutte le carte in regola per essere piacevole. Oltre alla storia ed ai disegni anche la confezione non è male. Una copertina rigida dai colori brillante, morbida al tatto, ma resistente alle sollecitazioni. Una costa, per quando è riposto in libreria, elegante e sobria. Pagine lucide e ben stampate, tranne per una piccola eccezione verso al fine.

Il volume, ad oggi su sito Panini, è esaurito. Se vi piacciono gli Avengers, le saghe spaziali, le buone storie e lo trovate in vendita potete tranquillamente lanciarvi in un acquisto compulsivo.

giovedì 23 aprile 2015

Avengers: Age of Ultron - Recensione senza spoiler

Dopo tre anni di attesa, più o meno nello stesso periodo del primo, è uscito nelle sale cinematografiche Avengers: Age of Ultron, seguito del film di grande successo Avengers. Ma ne è valsa la pena?
La risposta ovviamente è sì, ma con alcune distinzioni rispetto alla prima pellicola. Joss Whedon sapeva benissimo che sarebbero cambiate le condizioni per la realizzazione e l'accettazione da parte del pubblico di questo film. Era ben cosciente di non poter sfruttare l'effetto WOW! del vedere riuniti per la prima volta sul grande schermo gli eroi più potenti della Terra ed ha creato un sceneggiatura che sopperisce a questa mancanza, senza farla sentire come tale.
Il primo passo è stato quello di instaurare legami, di diversa natura, tra i componenti della squadra. Dopo Captain America: The Winter Soldier ci si sarebbe potuti aspettare una determinata dinamica tra due personaggi, sappiamo quali e non c'è bisogno che vi dica chi, ma qui gli interessi cambiano. Emergono per la prima volta, seriamente, le frizioni che potrebbero portare alla Civil War e si scoprono dei segreti a cui, neanche lontanamente, avremmo potuto pensare. L'introduzione dei gemelli, che non sono né di una specie né di un'altra, esperimenti di Struker realizzati grazie allo scettro di Loki, è ben riuscita. Elizabeth Olsen, sorella delle gemelle Olsen, e Aaron Taylor-Johnson, ex Kick-Ass, hanno portato sullo schermo due personaggi coinvolgenti, sia per il background (seppure a tratti un po' scontato) che per la loro evoluzione ("Se esci da quella porta sei un Avenger"). Al terzo film consecutivo assieme la loro intesa sembra essersi consolidata, ebbene sì oltre al cameo nell'ultimo Cap ed in questo film hanno recitato fianco a fianco anche in Godzilla (che non ho ancora visto, male).
Poi c'è la Visione. E qui Paul Bettany fa il salto. Personaggio puro ed innocente, stilisticamente grandioso, logico, di grande espressività stupisce veramente.
I personaggi storici evolvono, come detto in precedenza. Maggiore spazio, rispetto al primo capito, viene riservato per Occhio di Falco e Bruce Banner. Certe situazioni portano, inoltre, alla luce il background di alcuni di loro e le paure di altri. Sarà, infatti, proprio una paura a muovere la trama ed a dare vita ad Ultron.
Ultron. L'avversario che spinge gli Avengers contro un nemico di nuovo tipo. Non più un alieno. Non una minaccia extraplanetaria. Un avversario nato del genio umano, con lo scopo di preservare la vita sulla Terra, ma che travisa la sua programmazione originale e tende a portare a termine il suo compito con conseguenze estreme per l'umanità. Un nemico, dotato di coscienza informatica e quindi diffuso per tutto il pianeta, che spinge gli Avengers a compiere un passo in più verso una possibile coesione pur di sconfiggerlo. Coesione che è mostrata sopratutto nelle coreografie delle scene di combattimento di gruppo, sopratutto in quella finale. Scene che ho trovato dinamicamente molto fluide, ricche (a volte con quasi tutti i personaggi contemporaneamente sullo schermo) e decisamente ben coreografate. Tornando ad Ultron: c'è chi lo definisce il miglior cattivo del cinema dai tempi di Darth Vader. Non so se questo sia vero, ma, a mio parere, ci andiamo molto vicino ed il merito è di James Spader. Sì, perché sotto quella corazza di metallo in CGI ci sono i movimenti, gli atteggiamenti, le espressioni di una attore che è notevolmente migliorato con gli anni. Chi ha seguito Boston Legal non potrà fare a meno di notare certe pose dell'attore nato, appunto, a Boston nel 1960. La sua interpretazione l'ha reso davvero un grande malvagio, carismatico ed intrigante, al quale ci si affezione sinceramente. Un po' attore schakespeariano un po' burattino di Geppetto è una minaccia pericolosa ed inquietante, ma, forse, mai così credibile e percepibile come un esercito di alieni invasori. Non così cattivo come dovrebbe essere, ma, d'altronde, pur essendo una forma di vita artificiale non è che si possa evolvere eccessivamente nel lasso temporale coperto dal film.
Non si contano le comparse note, Peggy Carter, Andy Selvig ed Heimdall, e meno note come Ulysses Klaw (con le fattezze di Andy Serkis, Gollum e Cesare, qui con la sua vera faccia e molto bravo), più alte che non vi dico neanche. Qui sta la cura di Whedon nella realizzazione di un ottimo film; anche i personaggi minori hanno il loro carisma, la loro ragione di essere lì ed un loro background. Certo è che l'ingombrante, ripetuta, omissione fisica sullo schermo di alcuni personaggi, presenti solo in alcuni dialoghi, risulta realisticamente anomale seppure funzionali al non appesantimento della trama.
La colonna sonora originale di questo film è stata affidata a Brian Tyler ed a Danny Elfman. Il secondo ha rielaborato il tema musicale di Avengers, originale di Alan Silvestri e composto la musica addizionale. Il primo, alla terza collaborazione con i Marvel Studios, ha voluto richiamare le musiche dei precedenti Cinecomics della Casa delle Idee ed omaggiare le musiche di John Williams. Tutto ben riuscito.
Gli effetti sonori si sentono. Anche l'impianto della sala del cinema dove ho assistito io alla proiezione aveva qualche problema di sincronia dei canali audio, sopratutto nei dialoghi, la forza dei rumori d'ambiente ha reso bene ed impressionato molti spettatori.
Ultima nota per gli effetti speciali. La lotta tra Hulk ed Iron Man nella Hulkbuster è molto di più di quello che si vede nei trailer ed è l'evento che rimarrà più impresso nella fantasia dello spettatore: uno scontro pesante tra due Vendicatori che non si dimenticherà facilmente. Certo che Tony ha avuto da ridire con tutti, a partire dal primo film: ha litigato col Cap, si è azzuffato con Thor, ha messo le mani addossa a Hulk, però! Ma la computer grafica è nascosta un po' ovunque e, onestamente, poco si nota. E' stato svolto persino un ottimo lavoro di sostituzione del viso alla controfigura di Scarlett Johansson che la impersonava come Vedova Nera nelle scene a figura intera con quello della sua interprete principale (ricordiamo che l'attrice era in cinta durante le riprese e che questo ha richiesto alcuni accorgimenti tecnici, come inquadrature in primo piano dalle scapole in su e la sua sostituzione nei campi lunghi con una controfigura). Non vale neanche la pena di parlare del realismo di Ultron e delle sue copie e dell'alto standard qualitativo nelle scene di combattimento, dove il carico di lavoro si è fatto particolarmente pesante..
Nota per i costumi. Estremamente interessante la nuova suite della Vedova, con i led in stile Tron dei quali resta da vedere l'utilità. Le armature di Iron Man variano e son sempre belle, qui con un ritorno all'oro. Thor ha un costume che richiama molto il suo ultimo film. Il Cap è forse quello che pur restando riconoscibile è quello che cambia di più: azzurro più scuro, dettagli diversi, inserti in pelle, per fortuna lo scudo rimane quello classico anche se i colori non sono proprio quelli standard della bandiera americana. Hulk è bello coi suoi pantaloni ed Occhio di Falco è visivamente anonimo come sempre, ma le sue frecce non finiscono mai. Dei nuovi convince molto Wanda Maximoff, con la sua scollatura tattica, e meno suo fratello Pietro, solo per il fatto di essere sponsorizzato da una nota casa europea di abbigliamento sportivo.

Tre anni sono tanti, ma il lavoro svolto da tutti coloro che hanno lavorato a questo film ha ripagato le attese. La storia non è più grande della precedente, d'altronde si partiva con un'invasione aliena, ma è più umanamente intensa. Lavorare palesemente sui rapporti interpersonali tra gli eroi è un valore aggiunto che caratterizza questa pellicola. Il testimone passa, ora, nelle mani dei fratelli Russo che con Captain America: Civil War e le due parti di Avengers: Infinity War, in uscita nel 2018 e 2019, ci traghetteranno nella Fase 3. 
Ricco di rivelazioni, situazioni in aspettate, personaggi complessi, Avengers. Age of Ultron è un film maturo, per grandi e piccini, che ci permette di passare quasi due ore e mezza in compagnia dei più grandi eroi della Terra interpretati da attori sui quali questi personaggi calzano a pennello.
Vale davvero rendere omaggio alla fantasia ed alle capacità creative di Joss Whedon andando a vedere questo suo film. La sfida al suo primo film sembra vinta. E' riuscito a realizzare una storia equilibrata dove ti mostra ciò che ti aspetti, dosi accademiche di mazzata visto che si parla di Vendicatori, ma, anche, romanticismo, sofferenza, sogni e paure dei personaggi di cui si è preoccupato di portare le storie sullo schermo.
Vendicatori Un-

Ah c'è una solo scena post crediti. Potete uscire dalla sala subito dopo i titoli artistici.

Lingua originale inglese 

Paese di produzione USA 
Anno 2015 
Durata 141 min
Colore colore 
Audio sonoro 
Rapporto 2.35:1 
Genere Cinecomics

Regia, Soggetto, Sceneggiatura Joss Whedon 

Soggetto originale Stan Lee, Jack Kirby (fumetto)

Produttore Kevin Feige 
Produttore esecutivo Victoria Alonso, Louis D'Esposito, Alan Fine, Jeremy Latcham, Stan Lee 
Casa di produzione Marvel Studios 
Distribuzione (Italia) Walt Disney Studios Motion Pictures 
Fotografia Ben Davis 
Montaggio Jeffrey Ford, Lisa Lassek 
Effetti speciali Industrial Light & Magic 
Musiche Brian Tyler, Danny Elfman (addizionale) 
Scenografia Charles Wood 
Costumi Alexandra Byrne 

Interpreti e personaggi 
Robert Downey Jr.: Tony Stark / Iron Man
Chris Hemsworth: Thor
Mark Ruffalo: Bruce Banner / Hulk
Chris Evans: Steve Rogers / Capitan America
Scarlett Johansson: Natasha Romanoff / Vedova Nera
Jeremy Renner: Clint Barton / Occhio di Falco
Don Cheadle: James Rhodes / War Machine
Aaron Taylor-Johnson: Pietro Maximoff / Quicksilver
Elizabeth Olsen: Wanda Maximoff / Scarlet
Paul Bettany: Visione
Cobie Smulders: Maria Hill
Anthony Mackie: Sam Wilson / Falcon
Hayley Atwell: Peggy Carter
Idris Elba: Heimdall
Stellan Skarsgård: Erik Selvig
James Spader: Ultron
Samuel L. Jackson: Nick Fury
 
Doppiatori originali 
Paul Bettany: J.A.R.V.I.S.
Lou Ferrigno: Hulk
 
Doppiatori italiani 
Angelo Maggi: Tony Stark / Iron Man
Massimiliano Manfredi: Thor
Riccardo Rossi: Bruce Banner / Hulk
Marco Vivio: Steve Rogers / Capitan America
Domitilla D'Amico: Natasha Romanoff / Vedova Nera
Christian Iansante: Clint Barton / Occhio di Falco
Fabrizio Vidale: James Rhodes / War Machine
Flavio Aquilone: Pietro Maximoff / Quicksilver
Gemma Donati: Wanda Maximoff / Scarlet
Nino D'Agata: Visione / J.A.R.V.I.S.
Federica De Bortoli: Maria Hill
Nanni Baldini: Sam Wilson / Falcon
Ilaria Latini: Peggy Carter
Alberto Angrisano: Heimdall
Ambrogio Colombo: Erik Selvig
Stefano Alessandroni: Ultron
Paolo Buglioni: Nick Fury

martedì 21 aprile 2015

Superman L'Uomo d'Acciaio 11

SUPERMAN L'UOMO D'ACCIAIO
Editore: RW LION 
Collana: SUPERMAN L'UOMO D'ACCIAIO - n° 11 
di Scott Lobdell, Greg Pak, Tony Daniel e AA.VV. 
Contiene Superman Doomed 1, Superman Wonder Woman 8, Batman Superman 11

ISBN: 977228440200950011 
€ 4,95 

Inutile fare distinzione tra le tre testate comprese in questo albo. Sia la serie Doomed che Superman/Wonder Woman che Batman/Superman seguono la mutazione dell'azzurrone.
Doomsday si è liberato, misteriosamente, dalla zona negativa e sta spargendo distruzione intorno a sé. Non serve neanche che tocchi qualcosa, per metri intorno a lui tutto muore. E' alla costante ricerca di una fonte energetica dalla quale ricaricarsi. Il suo obiettivo è Superman, nessun altro essere ha più energia in corpo sul pianeta Terra.
L'unica speranza è che l'uomo d'acciaio riesca a sconfiggere questa creatura infernale. La battaglia sarà all'ultimo sangue e cambierà per sempre l'alter ego di Clark Kent, così tanto che Diana e Batman saranno tanto preoccupati per lui da andare a cercare una soluzione, persino, nella zona negativa.

Autori e disegnatori si alternano in ogni albo. La narrazione rimane fluida ed organica per tutto l'incrocio di testate. Lodbell, Pak, Soule si dividono il primo capitolo, proseguono in solo Soule nel secondo e Pak nel terzo. I disegni sono, invece, stilisticamente riconoscibili. Lashley ama molto le ombre e le linee decise; a volte i personaggi danno la sensazione di essere solo tratteggiati, ma, poi, ci si accorge dell'effetto completo che caratterizza quell'insieme di linee. Tony Daniel è all'opera su Superman/Wonder Woman 8 ed il suo stile è inconfondibile. Diana, versione guerriera in cappotto, a casa di Clark e veramente molto intrigante e tutti i suoi disegni sono sempre un piacere per gli occhi. I tratti tondi ed i toni freddi caratterizzano la gita dei due migliori amici di Superman nella Zona Fantasma.

Sinceramente questa prassi di dover alternare la lettura dell'Uomo d'Acciaio con l'albo Superman è fastidiosa. Dover leggere prima Superman/Wonder Woman 8, poi Superman 35, poi Batman/Superman 11, poi Superman 36 non è nelle mie corde. Come ho già scritto in precedenza, se mi volete proporre la lettura di una storia me la rilegate tutta in un albo, od in una collana, ed io la seguo senza problemi. Se si inizia a dover saltare da un albo all'altro: no grazie.
Su Superman 36, Geoff Johns e John Romita Jr., daranno nuova linfa a questo storico personaggio, magari un occhio ce lo butto anche se non ne proseguirò la lettura. Però, con il numero 12 sarà probabile che interromperò questa collana.

lunedì 20 aprile 2015

Orfani: Ringo - Bambini contro

Orfani: Ringo N° 7 
Bambini contro

Soggetto: Luca Vanzella e Roberto Recchioni 
Sceneggiatura: Luca Vanzella 
Disegni: Luca Genovese 

Copertina: Emiliano Mammucari 
Colori: Annalisa Leoni 

Periodicità: mensile 
Uscita: 15/04/2015 

Dalle parti di Bologna c'era un centro di costruzione di navi spaziali per lasciare la Terra. Nella speranza che questo sia ancora attivo e che vi sia un modo di portare in salvo i suoi orfani, Ringo vi porta i ragazzi. Quello che non si aspettano è che la città sia sotto il controllo della Leonessa: un ragazzina che comanda un piccolo esercito di bambini e ragazzi, che odiano tutti gli adulti. Il gruppo viene catturato e per riconquistare la libertà dovrà superare delle prove che potrebbero metterne a rischio la già fragile unione.

La voglia di Recchioni, e Vanzella in questo numero, di mettere in risalto ciò che potrebbe accadere alle varie zone del Bel Paese dopo una così intensa catastrofe tende a diluire troppo la storia. Qui gli sceneggiatori si sbizzariscono in citazioni, buttando lì anche una Principessa Mononoke, attraverso un racconto in stile "Il signore delle mosche".  La storia ci propone una serie di situazioni viste e riviste, ma che per qualche nuovo lettore potrebbero essere utili per andare a ripescare qualche classico della cinematografia. Ad una prima occhiata, infatti, si possono riconoscere, appunto, Il signore delle mosche, La Principessa Mononoke, Event Orizon per, poi, passare a citazioni più sottili come quella di Matrix. Non manca anche di citare se stessa, la serie, il motore della vicenda, infatti, è il riferimento ad una tecnologia utilizzata in Orfani per compiere lunghi viaggi spaziali.
Lo stile grafico di Genovese è in linea con la maggior parte di quanto visto fino ad ora. La scelta di ambientare la storia durante delle calde giornate permette all'artista di rappresentare Rosa in reggiseno ed i ragazzi a torso nudo, così da rimpolpare un po' le fila dei lettori. I colori sono ricchi e saturi, i toni dominanti sono il giallo, il rosso ed il blu, che segnano le diverse fasi della storia.
Finalmente, infine, una copertina sulla quale Mammucari ha voluto lavorare più di cinque minuti. L'orda di ragazzini ai piedi di Ringo, il coltellaccio, purtroppo, non insanguinato nella sua mano destra, uno sfondo di distruzione ed una tinta rossa dominante, rendono questa sua ultima illustrazione una delle più valide della serie.

Si spera che negli ultimi, rimanenti, cinque numeri la storia inizi a prendere un strada definitiva. Per adesso la formazione dei ragazzi ha abbastanza saturato la narrazione, tanto da spingere il lettore su due possibili strade: attendere il cambiamento di registro o interrompere la lettura.

Il fattore "più" di questo albo ne è il profumo delle pagine: odore di stampa e di colori che non smetteresti mai di inalare.

venerdì 17 aprile 2015

Avenger 21

AVENGERS 36
AVENGERS 21 
ALL NEW MARVEL NOW!
Autori: J. Hickman (S), N. Spencer (S), L.F. Yu (D), S. Caselli (D) 
17x26, S., 80 pp., col. Contiene: Avengers #34, Avengers World #7 (seconda parte), Avengers World #8, Avengers A.I. #11
MARVEL ITALIA
Disponibile dal 12/03/2015

Avengers

Le conseguenze degli eventi di Original Sin coinvolgono anche Capitan America. Affiorati i ricordi del tradimento degli Illuminati e riapparsa la Gemma del Tempo, Steve Rogers è giunto all'ultima fermata del suo viaggio nel futuro. Qui incontrerà l'ultimo Vendicatore e se tornerà alla sua epoca avrà ben chiaro quali mezzi mettere in atto per difendere il pianeta Terra dai suoi veri nemici.

Un esame di coscienza per il Cap. Una buona prova narrativa per Hickman e per i pennelli di Yu. Si vede poco e male la Vedova e, quindi, il disegnatore si è dovuto concentrare per realizzare tavole dove non vi fosse il fattore "distrazione femminile" a mitigare certe sue piccole superficialità. E' andato tutto bene. L'autore della sceneggiatura ha messo molta carne al fuoco e speriamo che nei prossimi otto mesi tutti i nodi vengano al pettine e che qualche rivelazione permanete ci sconvolga in seno positivo.

Avengers World.

Sotto Velletri, la squadra di Vendicatori mandata a recuperare l'Euroforce ha qualche problema con Morgana Le Fay ed il suo esercito di non morti. Starbrand è di nuovo ai suoi piedi e non riesce a reagire. Peccato, perché un aiuto del giovane supereroe sarebbe proprio necessario ai due gruppi nei guai.
Nei cieli sopra Shangai, il Cerchio presenta a Falcon la nuova formazioni di eroi cinesi pronti a difendere il mondo accanto ai Vendicatori. Il drago di Madripor è sempre più pericolosamente vicino a minaccioso.

Checchetto e Caselli sono belli. Vedere un team italiano che realizza storie così d'impatto per una testata dei Vendicatori è un piacere. Per tutti colora Andreas Mossa ed è stata una mossa intelligente. Mi piacerebbe sapere dove vuole andare a parare Spencer, come sospettato chi sembrava morto non lo è, tirando fuori dal cilindro e dagli archivi Marvel queste due nuove squadre di eroi. Una lettura piacevole, ma ho paura che possa lasciare il tempo che trova.

Avengers A.I. mi aveva illuso di essere terminato ed, invece, eccolo di nuovo qui. Come la polvere da sotto i tappeti. Le promesse dell'editore italiano dicono di pazientare ancora un paio di numeri e staccheranno la spina. A dire il vero questo numero non è stato male, ma è una serie nata sotto una cattiva ed inutile stella e non merita altro che concludersi.

mercoledì 15 aprile 2015

Justice League 35 – Versione Jumbo

Justice League 35 – Versione Jumbo
di Geoff Johns, J.M. DeMatteis, Andrea Sorrentino e AA.VV.
 Contiene League 31-32, Justice League Dark 31, Green Arrow 31, Whiz Comics 1

Specifiche
Titolo: Justice League 35 – Versione Jumbo
Linea: Lion
Collana: Justice League  35
Variant: Jumbo Edition
Autore: Geoff Johns, J.M. DeMatteis, Andrea Sorrentino e AA.VV.
ISBN: 9788868737498
16,8×25,6, S, col., 100 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Supereroi
Titolo da: edicola
Prezzo: € 4.95 (da sito) € 5.50 (all'acquisto)
Justice League

Lex Luthor, nella sua smania di diventare membro della Justice League in quanto salvatore del mondo, si reca a casa di Bruce Wayne convinto di sapere il suo segreto. Lui crede che il miliardario di Gotham sia Batman.
A Metropolis, alla sede della Lexcorp, viene convocato Leonard Snart, alias Capitan Cold, per ricoprire un ruolo fondamentale all'interno della società di Luthor.
Nel nuovo quartier generale, Shazam sta cercando di ambientarsi e di imparare qualcosa da Cyborg.
Il dottor Caulder, sconosciuto ai più, ha raccolto intorno a sè i più sventurati eroi della Terra. Ultima ad entrare nella Doom Patrol è Elemental Girl, di cui si erano perse le tracce durante la battaglia al Sindacato del Crimine. Il nervoso dottore vorrebbe creare un Justice League personale, più propensa ad eseguire i suoi ordini che a salvare il prossimo, con l'obiettivo primario di recuperare il perduto anello di Power Ring, la Lanterna Verde del Sindacato.
Anello e Sindacato che non sono scomparsi dalla nostra realtà. Il primo ha scelto di manipolare per i suoi scopi una giovane ragazza, Jessica Cruz, che dopo aver subito una violenza ha deciso di non uscire più di casa. Il secondo vede una dei suoi tre membri sopravvissuti prigioniera e gravida: Super Woman.

Tanta, tanta, carne al fuoco nei due numeri della Justice League contenuti in questo albo. L'ampia storia di Geoff Johns ci sta portando verso nuovi orizzonti ed i disegni di Mahnke forniscono il loro contributo. Variazioni di colore e gradienti si sprecano fino a perderne il conto. Un buon ritmo narrativo porta il lettore a voler sapere, già da subito, come si evolverà la situazione e se il tutto sarà ben gestito dagli autori.

Justice League Dark

Zatanna è stata scelta dalla Casa del Mistero per esserne la nuova padrona. Nightmare Nurse è talmente affaticata dalla lotta con Blight che perde il controllo e crede di essere una certa Alice Winter. Ma chi è veramente? Perché il suo subconscio va alla ricerca di Constantine mentre Zatanna è impegnata a sondarle la mente con i suoi incantesimi? Avrà ragione lei a temere Asa o John a volerle permettere di ricongiungersi il suo corpo fisico?

La Justice League Dark è interessante, per lo meno per i suoi tre personaggi principali: Constantine, Zatanna e Nightmare Nurse. DeMatteis ritorna allo stato embrionale, crea conflitti ed alleanze per mettere alla prova la solidità del nuovo team che sta costruendo. L'idea sembra buona, vediamo cosa salta fuori. Guinaldo offre un bel lavoro delicato ed abbastanza europeo nei tratti fisici.

Poi c'è Freccia Verde con la storia degli Outsiders. Si sistema tutto, ma non finisce la serie. Ci eravamo dimenticati che a Seattle, città dell'arciere di smeraldo, opera Richard Dragon. Il criminale, interessato a tutti i commerci illegali della città, vuole la testa di Oliver su un piatto d'argento. Sappiamo già che non ci riuscirà. Vedremo come. L'importante che Sorrentino in questo numero sperimenti poco ed alleggerisca, con vignette fluide, la narrazione di Lemire.

Se avete deciso di comperare la versione Jumbo, disponibile accanto a quella regolare, vi troverete la copertina in testa al post: quella con Shazam. Perchè? Perchè è il suo 75° compleanno ed hanno deciso di festeggiarlo pubblicando la ristampa della sua prima apparizione. Ci rendiamo conto dei balzi pazzeschi che ha compiuto la narrazione a fumetti in questi 3/4 di secolo. I colori da sei sono diventati infiniti, la rappresentazione dei personaggi pretende un dettaglio enorme, così come gli sfondi, tinti di omogenei colori, paiono piatti e tirati via. Questa è la storia del fumetto americano. Questo è quello che erano anche il Batman di Bob Kane ed il Superman di Siegel e Shuster. Oggi abbiamo delle pretese nettamente superiori, ma non dobbiamo permetterci di criticare il passato. Ogni passo che i fumetti hanno compiuto in questi lunghi anni li hanno portati a ciò che sono oggi. Chissà cosa saranno domani.

Senza nulla togliere alla bella iniziativa Rw-Lion, mi chiedo: ma era proprio necessario impaginare il numero 35 di Justice League in questo modo? Inserendo lo speciale di Shazam prima dell'ultima pagina della seconda storia delle Justice League? Non si poteva trovare una soluzione diversa e meno invasiva?

Justice League 36

Justice League 36
di Geoff Johns, J.M. DeMatteis, Jeff Lemire e AA.VV.
 Contiene Justice League 33, Justice League Dark 32-33, Green Arrow 32
 
Categoria: DC Universe, Lion.  
Titolo: Justice League 36
Linea: Lion
Collana: Justice League
ISBN: 9788868738761
ISSN: 9772280013001-50036
16,8×25,6, S, col., 84 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Supereroi
Titolo da: edicola
Prezzo: € 4.50

Justice League

Lo scontro tra la Doom Patrol e la JLA sta avvenendo a causa del potere della nuova Power Ring, controparte malvagia di Lanterna Verde giunta nel nostro mondo tramite il sindacato del crimine. Luthor spera di essere decisivo con il suo intervento e crede di poter entrare nella Justice League grazie ai segreti di cui è a conoscenza. Batman, Superman e Wonder Woman dovranno decidere come comportarsi con il miliardario di Metropolis.

Johns è sempre il deus ex machina di tutto quello che accade nelle storie della JL. Sarà curioso vedere come verranno gestite le conseguenze che avranno i segreti di cui Luthor sta entrando in possesso. Conoscendo i fumetti americani, alla fine, tutto avrà un reset, ma, intanto, godiamoci gli eventi. I disegni sono di livello altalenante: ogni tanto piacevoli, ogni tanto, vedi l'ultima tavola, quasi ridicoli. Non che io sappia realizzare un'illustrazione del genere, ma non è neanche il mio lavoro.

Justice League Dark

Zatanna è posseduta dallo spirito di Asa. La Casa del Mistero viene spinata nello stesso limbo dal quale, a stento, si erano salvati John Constantine e Nightmare Nurse. Solo l'intervento di potenti stregonerie ed un sacrificio estremo potranno dare qualche possibilità di salvezza ai membri della JLD.

Un po' di transizione, un po' di banalità, un qualche colpo di scena. Questi sono gli ingredienti di questa doppia storia della JLD. Curiosa la condizione in cui si troverà Deadman per qualche numero ed ancora da capire come vorranno essere gestiti i nuovi rapporti di potere all'interno della magica organizzazione.
La storia è interessante, speriamo che il nuovo ciclo di storie sia fresco e non una ripetizione di ciò che si è già visto nei mesi scorsi.

In coda Freccia Verde torna a Seattle, la città che ha deciso di proteggere, per ritrovarla in mano a Richard Dragon, rischiare la vita contro una coalizione di cacciatori di taglie sulle sue tracce e scoprire che John Diggle è prigioniero del nuovo re del crimine in città. Nell'editoriale si promette la fine delle vicende realizzata dal due Lemire Sorrentino: speriamo. Non che a tratti qualche innovazione stilistica non sia stata piacevole solo che, adesso, è stancante seguire le vicende di questo ero abbastanza inutile. Al momento rende molto di più nella sua versione televisiva che in quella cartacea. Speriamo che idee fresche ne giustifichino la permanenza su queste pagine. Visto che poco non costano.

venerdì 10 aprile 2015

He-Man and the Masters of the Universe 12

He-Man and the Masters of the Universe 12
di Keith Giffen, Tony Bedard, Pop Mhan e AA.VV.

Contiene DC Universe vs Masters of the Universe 5-6

Linea: Lion
Collana: He-Man And The Masters Of The Universe  12
Autore: Keith Giffen, Tony Bedard, Pop Mhan e AA.VV.
ISBN: 9788868737641
16,8×25,6, S, col., 48 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Fantastico
Titolo da: edicola
Prezzo: € 2.95

Orko è l'oscuro signore che manovra le azioni di Skeletor sulla Terra. I sifoni magici gli servono per diventare ancora più potente ed elevarsi a rango di un dio. Balck Alice e Skeletor non sono più così convinti di seguire il piano e nella loro mente si fa largo l'idea di tradire Orko e sopravvivere.
Intanto la Justice League, o quello che ne rimane, ed i Dominatori dell'Universo cercano di trovare un accordo su come agire, dopo aver scoperto che Superman non è veramente morto per mano di He-Man. Chiave di volta per poter contrastare i poteri magici in gioco potrebbe essere Evil Lyn, ex alleata dello zio di Adam. Teela, però, non si fida molto di lei.

Alla fine è stata una storia divertente. A volte con risvolti banali e citofonati, ma per lo più si è lasciata leggere. Gli autori, Keith Giffen e Tony Bedard, hanno messo in campo legioni di Supereroi, sopratutto nel finale, ma il tutto è stato orchestrato in modo equilibrato e senza troppe pretese (al contrario di quanto successo nel finale di Original Sin). I disegni sono da capire. Nonostante il tratto di Pop Mhan si sia alternato a quello di numerosi altri autori l'impronta grafica di questo ultimo numero aveva una sua identità. Che può piacere o meno. A parte alcuni vignette riuscite male, tipo un Black Alice seduta dall'aspetto anoressico, tutto sommato, i neri spessi dei bordi e le linee a volte grossolane per i dettagli, nel complesso, prendono bene il lettore. Come detto all'inizio, alcuni dettagli peculiari non funzionano: il nuovo stile grafico di Skeletor e Roboto sono i primi problemi, ma anche Teela con l'armatura ci perde un po' rispetto ai primi numeri (ma questo è puro, spassionato parere personale). La nuova spada del potere, invece, per ora mi lascia indifferente. Note positive vengono dalla resa di Stratos e Evil Lyn. Orko Dark Lord Version è intrigante.

Un albo senza troppe pretese che diverte e non impegna.

giovedì 9 aprile 2015

Justice League 34

Justice League 34
di Geoff Johns, J.M. DeMatteis, Jeff Lemire, Ivan Reis e AA.VV.
Contiene Justice League 30, Justice League Dark 30, Green Arrow 30
Categoria: DC Universe, Lion. 
Specifiche
Titolo: Justice League 34
Linea: Lion
Collana: Justice League  34
Autore: Geoff Johns, J.M. DeMatteis, Jeff Lemire, Ivan Reis e AA.VV.
ISBN: 9788868736880
ISSN: 9772280013001-50034
16,8×25,6, S, col., 72 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Supereroi
Titolo da: edicola
Prezzo: € 3.95

Justice League

La battaglia contro il Sindacato del Crimine è finita. Un uomo ha riportato la pace nel nostro mondo. Quell'uomo è il miliardario egocentrico di nome Lex Luthor; il più accanito avversario di Superman. Oggi, sui media, è lui l'eroe. Lu ha salvato la Terra. Lui e non la Justice League che era scomparsa per tutta la battaglia, ad eccezione di Batman che ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco ed allearsi con lui.
Ora Luthor si aspetta di entrare a farà parte della Justice League ed userà ogni mezzo per ottenere il suo scopo, d'altronde dalla sua parte ha anche l'ingenuo supereroe Shazam

Justice League Dark

La battaglia contro Blight prima ed il progetto Thaumaton, la JLD ha modificato i suoi assetti. La Casa del Mistero ha cacciato John Constantine ed ha riconosciuto come nuova padrona Zatanna. Deadman cerca di vendicarsi del mago truffatore e spera di riuscire a trattenere due membri che hanno deciso di andarsene. Nightmare Nurse, invece, non vede l'ora di tornare ad essere fondamentale per il gruppo, ma un nuova presenza cerca un modo per comunicare con gli abitanti della casa. Sarà amica o nemica?

Entrambe le due League devo affrontare il post Forever Evil con una storia di transizione. Johns detta un nuovo equilibrio all'interno dei ranghi e delle gerarchie della sua così come prova a fare DeMatteis nella sua. Entrambi offrono possibili spunti interessanti. Se nella JLD ancora non si subodorano i nomi nuovi, per la JL sembrano essere abbastanza chiari. E' probabile che un'opportunità verrà data a Shazam, Captain Cold e, perchè no, a Luthor, almeno fino a quando i suoi veri scopi non verranno svelati. I disegni di Reis sono sempre intriganti e pieni ed un occhio di riguardo lo riserva per la pagina in cui ci viene svelato dove è ora l'anello di Power Ring. Mahnke e Guinaldo alternano disegni belli a disegni goffi, per la JLD. Il loro compito non mi convince troppo, magari miglioreranno nel futuro. Anche le pagine che avrebbero dovuto intrigare i maschietti, con Zatanna ed Asa, scorrono abbastanza indifferenti. Peccato.
Forse il prossimo sarà l'ultimo capitolo della saga di Freccia Verde, che ovviamente è sopravvissuto alla freccia nel cranio con un colpo di scena. Un'altra morte, però, ci aspetta nell'ultima di queste pagine. Tuttavia... Lemire, qui, continua a scrivere del nulla. Sorrentino è diventato monotono, anche se alcune idee sono ancora interessanti. Io, proprio per questo, continuo a chiedermi cosa centri questo personaggio, inutile, su questo albo. Ha legami con la Justice League America, che ha un suo albo, e non vedo perché ci si debba appioppare a noi lettori della JL classica.
Speriamo che ci costi solo un ultimo sforzo e che con l'inizio del quarto anni tutto passi.

mercoledì 8 aprile 2015

Dylan Dog - Nel fumo della battaglia

Dylan Dog N° 343 
Nel fumo della battaglia

Copertina: Angelo Stano 

Soggetto, sceneggiatura e disegni: Gigi Simeoni

Periodicità: mensile 
Uscita: 28/03/2015 

E' un anno che il piccolo Joy è morto, suicidatosi lanciandosi da una finestra aperta in un manicomio per bambini. Susy, sua madre, non si da pace e ne piange la perdita ogni singolo momento di ogni giorno. Fino a quando, tra lo speranzoso ed il terrorizzato non riceve un messaggio del suo piccolo: via chat. Tra il pensiero per uno scherzo di cattivo gusto e la folle speranza prima si rivolge alla polizia e poi si ricorda che in vita il bambino era un fan di Dylan Dog. Susy si gioca anche la carta del paranormale per capire quello che le sta veramente accadendo.
In un apparente aldilà, spaventoso e ricco di creature minacciose, il piccolo Joy cerca dei punti di contatto per continuare a parlare con la madre, ma il Male è sempre in agguato e si nutre del suo Bene verso di lei per trovare una via d'uscita dal regno in cui è relegato.
La battaglia infurierà su più piani astrali. All'ex Old Boy il compito di essere l'alfiere a caccia dell'anima del piccolo Joy.

Tutto "made in Simeoni". Disegni, sceneggiatura e soggetto. Tutto tranne la stupenda copertina di Angelo Stano. Dopo le 50 sfumature di grigio al cinema, sulla copertina del mensile dell'horror di casa Bonelli poche sfumature di nero  e due punti di azzurro. Una delle copertine più azzeccate di sempre.
Tornando a Gigi, che quando esce di casa gli citofonano gli amici per sbranargli il gelato in freezer. I disegni hanno un delicato e piacevole gusto retrò che coinvolge parecchio il lettore. Sono densi di neri, ricchi di dettagli e di linee narrative. La qualità si mantiene costante per tutto l'albo e tiene incollati ad una storia particolarmente ostica e ricca di metafore.
Per portare in vita le sue idee, Simeoni, sceglie di rappresentarle utilizzando un'iconografia piuttosto canonica: l'angelo crocifisso, il male nero, oscuro e nascosto ed il percorso di avvicinamento di Joy verso la madre costellato di punti di salvataggio, come nei videogame. Inseguito dai nemici, il bambino, dovrà raggiungere queste isole luminose e, per poco, sicure dove potrà prendere fiato e entrare in contatto con Susy.
Si rispetta, anche, il cliché del latin lover nell'animo dell'Indagatore dell'Incubo, seppure alla luce di quanto scoperto nei mesi precedenti, ma tra qualche scelta aspettata, qualche metafora semplice, il messaggio dell'autore passa e giunge al lettore.

Simeoni ha portato a casa un bel lavoro. A cinque mesi dall'entrata nell'era Recchioni possiamo essere positivi su quanto ci attende nei prossimi numeri, anche se, ancora, non si sono viste mantenute le promesse di serialità dell'albo. Non si è ancora capito bene lo scopo di questa "prima stagione" in dodici episodi. A meno che non sia quello di presentare i nuovi personaggi ed evolvere Dylan verso un nuovo se stesso.

Dylan Dog Magazine N° 1

Dylan Dog Magazine 
N° 1 
Periodicità: annuale 
Dylan Dog Magazine 2015

Uscita: 24/03/2015 
Prezzo 6.20€

Copertina: Bruno Brindisi 

Prima c'era l'Almanacco. Ora c'è il Magazine. L'impostazione è simile. Si parla  di paura sullo schermo, grande e piccolo, nei videogiochi, tra le pagine dei libri. C'è il dossier sui piccoli paesini fantastici (o meno) in cui l'orrore si annida e sorge per devastare la vita delle persone comuni. C'è un acculturato viaggio tra le origini del genere gotico partendo dal Castello d'Otranto e vagando, poi, tra molti autori di romanzi, europei e non. C'è la pratica guida a come sopravvivere in uno slash movie, riconoscere il cattivo che si ha davanti e comportarsi nel modo giusto. C'è una storia di 96 pagine di Dylan Dog, o meglio con l'ex Ispettore Bloch e poi ce n'è un'altra con Dylan Dog. C'è un storia di due facciate, interessante.
Non c'è più la bella carta lucida che ha contraddistinto l'Almanacco di Dylan Dog fino all'anno scorso e non si capisce il perché. C'è, purtroppo, la copertina di Brindisi, che aveva già fallito sugli albi di Repubblica ed ora mette tristezza anche qui. Ci sono i disegni di De Gennaro, anche se molto più contenuti che nei numeri degli anni passati.
L'ho già detto che la mancanza della carta lucida è sminuente? E' una vera delusione. Anche se i servizi e le storie possono essere interessanti, la mano vuole la sua parte e sfogliare, almeno una volta l'anno, delle pagine lisce, curate, è da sempre stato un piacere. Quest'anno la scelta editoriale non mi ha trovato d'accordo, anche a fronte di un prezzo non certo contenuto non più giustificato. Va bene che ci sono due storie, una nuova di Barzi e Brindisi, che nel disegnare tavole è molto più bravo che a realizzare copertine, ed una di riciclo. Un soggetto rimaneggiato e sforbiciato di Gualdoni supportato ai disegni da De Tommaso. Incredibile, ma è la cosa migliore di Gualdoni che ho letto negli ultimi anni. Funziona. Ecco, forse abbiamo trovato la sua strada: short stories. Magari un filo meno banali, ma già così è un grosso salto avanti rispetto a prima. La scelta di realizzarla in bianco , nero e rosso mi ha lasciato un po' perplesso. Mica l'ho capito il significato del rosso. Non credo indichi nulla di particolare, ma che sia solo una scelta stilistica di De Tommaso. Però carino.

Le storie.

Nuovo Cinema Wickedford

Soggetto e sceneggiatura: Davide Barzi
Disegni: Bruno Brindisi

Wickedford, tranquillo paesotto in cui Bloch si è ritirato per godersi il pensionamento. Insomma tranquillo. L'arrivo di alcuni ragazzi interessati alla leggenda del "Blumenbach", una misteriosa pellicola horror girata negli anni settanta del secolo scorse e che non ha mai visto la luce, porterà a vivere tragici momenti ai membri del cast ancora in vita e residenti a Wickedford.
La presenza di Dylan Dog, in visita al suo vecchio amico Bloch, spingerà l'ex Ispettore di New Scotland Yard ad indagare ed a vivere una nuova avventura al limite dell'antiemetico.

Il saldo

Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Gualdoni
Disegni: Fabrizio De Tommaso

Soldi a terra vicino ad un bancomat. Saranno caduti a qualcuno? Perché loschi figuri impongono a Dylan di accettarli senza fare domande, senza dargli la possibilità di restituirli alla banca, anche con le cattive maniere? Tutto per un errore od una macchina impazzita? O c'è qualcosa di più?

Tutto sommato il Magazine è godibile e le storie sono interessanti, ma la mancanza delle pagine lucide fa perdere molto al volume.
Da migliorare in vista dell'anno prossimo, anche se dubito che succederà.

mercoledì 1 aprile 2015

He-Man e Dominatori dell'Universo 11

HE-MAN AND THE MASTERS OF THE UNIVERSE
Editore: RW LION 
Collana: HE-MAN AND THE MASTERS OF THE UNIVERSE - n° 11 
Testi: Giffen, Bedard, Soy
Disegni: Mhan, Santacruz, Ponce

ISBN: 977228434300550011 
ISSN: 9772284343005-50011
16,8×25,6, S, col., 48 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Fantastico
Titolo da: edicola
€ 2,95

I Dominatori dell'Universo, guidati da He-Man e grazie alle stregonerie di Evil Lyn sono arrivati sulla Terra per seguire Skeletor. Qui, lo zio del Principe Adam, sta raccogliendo la poco utilizzata energia magica in speciali sifoni. Il suo obiettivo è l'annientamento del pianeta e servire la misteriosa entità che l'ha riportato in vita e che lo comanda.
Lo scontro dei Dominatori con la Justice League ha portato alla morte di Superman. Tutti gli eroi, ora, sono in caccia dei visitatori da Eternia. Tutti tranne Batman che ha qualche perplessità su quanto è accaduto e su quanto i suoi occhi hanno visto.
Intanto un nuovo gruppo di alieni giunge a Metropolis: Man-at-Arms con i suoi amici alla ricerca di He-Man e Teela. Lo scontro con la Justice League America è scontato.
Chi è il misterioso utilizzatore di poteri magici che sta manipolando tutti per il suo scopo?

Giffen siede in cabina di regia e lascia nelle mani di Bedard la sceneggiatura dei due numeri della saga Supereroi Vs Dominatori. Il plot è molto semplice. La morte di Superman non può considerarsi realistica per due motivi principali: 
1) siamo in pieno reboot dell'Universo DC e ci sono troppe serie a fumetti che vedono l'azzurrone protagonista
2) la sua morte non ha avuto risalto sui giornali e quindi non può che essere un espediente narrativo.
La sceneggiatura è eccessivamente schematica. Si salta da un posto all'altro, lo si identifica solo per mezzo delle didascalie e si spingono ad interagire i protagonisti a suon di mazzate. L'idea di utilizzare le tre Justice League è molto carina e permette a chi non le legge tutte di vedere in opera personaggi conosciuti di vista, ma mai incontrati per davvero. Io sono rimasto molto stupito da Martian Manhunter.
Però, nell'insieme, il tutto è divertente. Ovviamente il colpo di scena finale era palesemente atteso da dieci numeri. Se Skeletor è sgherro, Hordak è impegnato nella campagna su Eternia, restava un solo possibile cattivo da mettere in gioco.
Ai disegni si alternano prima la coppia Santacruz/Ponce e poi, in solitaria, Pop Mhan. Tutti e dico proprio tutti, puntano molto sulla sensualità delle forme femminili, sia delle protagoniste che delle comparse. Ci riescono molto bene. Evil-Lyn e Black Alice riescono ad essere ancora più wow di Teela in questo numero. Gli stili di disegno sono abbastanza ben distinguibili, ma non fanno a pugni tra loro. Graficamente tutto l'albo si mantiene su un ottimo livello ed i cambi di disegnatore non pesano sulla sua leggibilità. Ecco, una cosa sola: Roboto. Roboto no! Non è così. Ridimensioniamolo per favore.

Per adesso si conferma una buona serie.