martedì 29 settembre 2015

Dylan Dog - L'impostore

Dylan Dog n. 317, mensile 
L’impostore  
 
Soggetto e sceneggiatura: Alessandro Bilotta
Disegni: Nicola Mari 
Copertina: Angelo Stano  
 

Un famoso conduttore televisivo viene assassinato in casa sua. L'unica testimone dell'omicidio è la sua ragazza, che sostiene che sia stato ucciso da un suo doppio. L'unica persona così abile da potersi trasformare in un altro è un famoso imitatore della televisione, che la sera prima aveva preso in giro la vittima. Scotland Yard non le crede e lei si rivolge a Dylan Dog, per indagare su suo incubo. Quando un'altro personaggio famoso rimane vittima del suo sosia, questa volta ripreso dalle telecamere, i dubbi sulla sua colpevolezza decadono.
L'Old Boy non si rassegna e grazie all'aiuto della dirigente della rete televisiva riesce a contattare il presunto killer. I due si trovano ben presto in una situazione mortale. Perché vengono commessi questi omicidi e qual mente malata c'è dietro a tutto questo orrore?

Ammettiamolo: l'incipit del sosia/gemello cattivo è usato ed abusato nel mondo della narrazione e non è nuovo neanche sulle pagine dell'indagatore dell'Incubo. Tuttavia, da un giovane sceneggiatore promettente di si aspetta una storia originale ed intrigante, ma le aspettative vengono ben presto deluse. L'intricato ordito tessuto da Alessandro Bilotta, che firma sia sceneggiatura che soggetto, si rivela una pesante macchine utile a nascondere un colpo di scena che tale non è. Fin dalle prime pagine, proprio grazie alla ricchezza di indizi falsi e tendenziosi disseminati, si riesce ad intuire chi è il vero colpevole. Infatti, al momento del colpo di scena finale penso che pochi lettori ne siano rimasti stupiti. L'innovazione di questo albo è che in 96 è pagine Dylan riesce a conquistare due ragazze in un botto solo, non un caso unico, ma molto raro. Come ci si immagina, per di più, due ragazze belle ed espansive.
I disegni di Nicola Mari, che era tanto che non vedevo all'opera, non sono più quegli A4 neri sporcati di bianco dei tempi di Nathan Never. Adesso il disegnatore Bonelli riesce a dosare meglio l'equilibrio tra bianco e nero senza, comunque, passare dai toni del grigio o da tinte sfumate. Nonostante la caratterizzazione grafica dei personaggi non sia canonica (Dylan ha un'altra faccia, lo sappiamo) i disegni di Mari aiutano una storia sotto tono a non sprofondare.
La copertina di Stano è un compito a casa svolto con la solita abilità, ma senza quello spunto d'eccellenza che tante illustrazioni dell'anno scorso aveva acceso. Graficamente ineccepibile, colorata con luminosa passione, rispecchia l'albo a cui è dedicata, ma non si staglia oltre la media dei buoni lavori dell'illustratore e disegnatore della scuderia di Via Buonarroti.

Un albo che si colloca nella media della collana mensile, ma che non stupisce. Fila e si lascia leggere, ma non incide niente nella memoria. Un albo come tanti, una buona mezz'ora di svago.

Speciale Dylan Dog - La casa delle memorie

Speciale Dylan Dog N°  29 
La casa delle memorie

Soggetto e Sceneggiatura Alessandro Bilotta 

Disegni Giampiero Casertano 
Copertina Massimo Carnevale 

Periodicità annuale 
Uscita 19/09/2015 


In una Londra di un futuro non troppo distante, Dylan Dog è invecchiato ed a capo di un corpo speciale di Scotland Yard per il contrasto dei ritornanti, che altro non sono che morti viventi affamati di carne umana. 
Ora, oltre a questo problema, ne è sorto un altro: quello degli Immemori. Gli immemori altri non sono persone che tornano alle loro case dopo anni dal momento della scomparsa. Non sono morti, non sono affamati di carne umana, ma non hanno ricordi del tempo trascorso lontano. Da dove arrivano? Dalle misteriose Oasi delle quali si parla sottovoce e che sembrano accogliere chi paga cifre profumante? O queste oasi non esistono, come afferma il Primo Ministro Lynwood?

Saggia decisione quella di Roberto Recchioni quella di dedicare gli Speciali di Dylan Dog alla saga de "Il pianeta dei morti " di Alessandro Bilotta. Iniziata sul seconde Color Fest e proseguita prima sul decimo numero della medesima collana e poi sul ventiduesimo Albo Gigante, tutte le storie, poi, raccolte da BAO in questo volume qui, è un aspetto narrativo interessante del mondo di Dylan Dog.
La storia di questo albo è un nuovo inizio, un po' in tutti i sensi, e permette a chi non ha mai letto, goduto, recuperato le storie precedenti di addentrarsi in questa era angosciosa. Il Dylan di Bilotta è disincantato, alcolizzato, solo per scelta e senza più una ragione di vita. L'atmosfera che lo circonda è cupa e pesante ed i soli raggi di luce sono dovuti alla presenza delle tre bionde figure femminili che si alternano sulle 160 pagine del volume.
La storia scorre e funziona, mettendo tanta carne al fuoco per il futuro (come se non ne fosse stata messa abbastanza nei capitoli precedenti). La scelta di riempire alcune pagine con il passato di alcuni ritornanti è utile sia al narratore, per riempire spazi morti nella sceneggiatura, che al lettore, per distrarsi dalle vicende dei protagonisti e vedere gli eventi da un punto di vista differente. Poi quella sorpresa finale ed i vari cliffhanger lasciati in sospeso mantengono alta la curiosità.
Giampiero Casertano alle matite è una garanzia. Belle donne, tratto coinvolgente, dettagli felici di esserci, buon ritmo.
La copertina illustrata da Massimo Carnevale è un po' così. Stilisticamente molto bella, ma poco comunicativa.
Il titolo, La casa delle memorie, sembra riferirsi a qualcosa di più astratto che reale. Adatto? Ad ora, ancora, non lo so. Però, sicuramente, intrigante.

Appuntamento a tra un anno con un nuovo, mortale, episodio.

lunedì 28 settembre 2015

Inside Out

Riley è una ragazzina di undici anni che sta per subire un invadente trauma familiare. Cambiare Stato, scuola, amici, passioni si rivelerà traumatizzante. Le emozione che l'hanno accompagnata fino a quel momento saranno sconvolte e dentro di se dovrà trovare un nuovo equilibrio.

La trama di Inside Out, per non svelare troppo a chi non l'ha visto, è decisamente essenziale. Le emozioni, Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, vengono esaminate vivendo la crescita ed i cambiamenti che Riley si trova ad affrontare. La caratterizzazione di questi cinque personaggi è decisamente appropriata, tanto da rendere petulanti e fastidiose Gioia e Tristezza. Sono emozioni pure che stillano se stesse secondo dopo secondo, ma che, in un adulto generano l'effetto del troppo dolce: ad un certo punto tendono a nauseare. L'idea, peraltro non originale (ma in casa Disney questo non è poi tanto strano), di descrivere il carattere di una persona attraverso le sue emozioni è decisamente intrigante. Viene sfruttata al meglio e si può rivelare, per le menti semplici dei tagliaboschi del Nebraska, un valido aiuto per comprendere ciò che passa per la testa di chi ha di fronte. Identificare le emozioni con figure antropomorfe che interagiscono tra loro è, decisamente, più semplice che immaginare concetti astratti.

Ma il film com'è? E' un film, dalla struttura semplice e prevedibile, che la gioca facile con i sentimenti. Se da un lato capiamo come si evolveranno le isole della personalità, costruite dai ricordi di Riley nei suoi primi anni di vita, dall'altro siamo ben consci del destino del personaggio secondario, ma importante, al quale sarà semplice affezionarsi. Gli sceneggiatori spendono giocano facile la carta della commozione, ma prima si rivelano lunghi e ripetitivi nella narrazione. Non si risparmiano gag divertenti, come quella del dentifricio, personaggi secondari simpatici, i pulitori dell'archivio, ed i titoli di coda finali, dove vediamo le forme delle emozioni di altri che non siano la nostra protagonista ed i suoi genitori.

Se escludiamo Ribelle, dopo Up, la Pixar ha preso una pericolosa china discendente. Toy Story 3, Cars 2, Monster Univeristy, tutti seguiti di film di successo che non sono riusciti ad uguagliare la gloria dei loro predecessori. Inside Out è un' idea diversa dal solito che, però non viene sviluppata al meglio. La sceneggiatura ha momenti di vuoto e di ripetitività che si sarebbero potuti risparmiare offrendo, così, allo spettatore uno spettacolo di settanta, settantacinque minuti, contro i quasi cento, più godibile e vivace.

Non è un film da buttare, ma certamente, nonostante l'iconografia intrigante dei personaggi e le trovate comiche azzeccate, non uno dei migliori film della controllata Disney.


Di una tristezza piacevole è, invece, l'originale Lava. Il corto pre film che la casa di produzione americanca ci offre è un musicarello carino che nella sua staticità, l'impossibile storia d'amore di due vulcani, offre un'interessante dinamica narritiva.

Nota a margine sui cinema UCI. Più di trenta minuti di pubblicità sono un'esagerazione. I biglietti del cinematografo non costano poco e inondare con così tanti spot gli spettatori può portare ad un'ennesima ondata di disaffezione. Spero che rivedano la loro politica e che contengano gli spota ad un più accettabile quarto d'ora.

Titolo originale Inside Out 

Lingua originale inglese 
Paese di produzione USA 
Anno 2015 
Durata 94 minuti 
Rapporto 1.85:1 
Genere animazione

Regia Pete Docter, Ronnie del Carmen (co-regia) 

Soggetto Pete Docter, Ronnie del Carmen 
Sceneggiatura Pete Docter, Meg LeFauve, Josh Cooley 
Produttore Jonas Rivera 
Produttore esecutivo John Lasseter, Andrew Stanton 
Casa di produzione Pixar Animation Studios 
Distribuzione (Italia) Walt Disney Pictures 
Musiche Michael Giacchino 

Doppiatori originali

Amy Poehler: Gioia
Phyllis Smith: Tristezza
Lewis Black: Rabbia
Bill Hader: Paura
Mindy Kaling: Disgusto
Kaitlyn Dias: Riley Anderson
Diane Lane: Madre di Riley
Kyle MacLachlan: Padre di Riley
Richard Kind: Bing Bong
Josh Cooley: Jangles
John Ratzenberger: Fritz
Paula Poundstone: Smemoratrice Paula
Bobby Moynihan: Smemoratore Bobby
Paula Pell: Regista sogni
Paula Pell: Rabbia mamma
Lori Alan: Tristezza mamma
Carlos Alazraqui: Paura papà
Peter Sagal: Gioia clown
Paris Van Dyke: Meg
Dave Goelz: Guardia Subconscio Frank
Frank Oz: Guardia Subconscio Dave
Carlos Alazraqui: Pilota dell'elicottero
 
Doppiatori italiani

Stella Musy: Gioia
Melina Martello: Tristezza
Paolo Marchese: Rabbia
Daniele Giuliani: Paura
Veronica Puccio: Disgusto
Vittoria Bartolomei: Riley Anderson
Claudia Catani: Madre di Riley
Mauro Gravina: Padre di Riley
Luca Dal Fabbro: Bing Bong
Giorgio Locuratolo: Jangles il clown
Renato Cecchetto: Fritz
Cristina Poccardi: Smemoratrice Paula
Carlo Scipioni: Smemoratore Bobby
Chiara Salerno: Regista sogni
Alessandra Cassioli: Rabbia mamma
Roberta Pellini: Tristezza mamma
Alberto Caneva: Paura papà
Emiliano Ragno: Gioia clown
Luna Iansante: Meg
Giorgia Ionica: Meg bambina
Davide Lepore: Guardia Subconscio Frank
Achille D'Aniello: Guardia Subconscio Dave
Diego Suarez: Pilota dell'elicottero

giovedì 24 settembre 2015

Operazione Palindromo Tronco Ep.2


Ieri sera è successo. Un po' perché Facebook è più veloce di quanto crediamo, un po' perché una volta messo un like tutto cambia.
Da ieri la misteriosa Operazione Palindromo Tronco ha un nome vero e proprio: La Ragazza Incompleta.
Direte voi: dov'è finito il palindromo? Beh, per quello c'è tempo. Intanto gustatevi e riempitevi gli occhi con le prime immagini e le prime novità.

Ebbene sì. Ecco il titolo del misterioso fumetto al quale io ed Anna Diaz stiamo lavorando da circa un anno. 

Cosa serve la pagina Facebook? Serve per farvi conoscere il nostro progetto e serve a voi per farlo conoscere ad i vostri amici. Sarà il posto dove vi annunceremo le evoluzioni del progetto, vi parleremo delle caratteristiche tecniche, vi faremo conoscere ed affezionare ai nostri personaggi. Sarà anche il viottolo che percorreremo insieme per arrivare al cinque novembre duemilaquindici. 

Cosa succede il cinque novembre duemilaquindici? Succede che, al grido di "ce la vogliamo farcela"  parte la campagna Kickstarter per la raccolta fondi destinati a rendere compiuta l'opera. Se raccoglieremo abbastanza soldi, per questo vi chiediamo di coinvolgere anche i vostri amici, potremo portare a termine il nostro viaggio e voi potrete vivere l'avventura con  i protagonisti del nostro fumetto.

Lo leggerete anche sulla pagina.  La Ragazza Incompleta ha un respiro internazionale. Al momento è destinata ad essere disponibile in tre lingue: italiano, inglese e francese. Quindi, se conoscete appassionati di fumetti oltre oceano, in Paesi in cui domina la lingua transalpina o che semplicemente si destreggiano nell'idioma di John Lennon e Robespierre fategli conoscere La Ragazza Incompleta.



Ricordate: ce la vogliamo farcela!

mercoledì 23 settembre 2015

Emmy Awards 2015


Colpa mia e della dannata ambrosia se sono in ritardo sugli Emmy Awards.


Cosa è successo quest'anno? Un record è stato infranto ed un altro pure, ma per un diverso motivo. Il record positivo è quello fatto segnare da Il trono di spade: dodici statuette raccolte tra premi agli attori e tecnici. La creatura di HBO, alla quinta stagione, si porta a casa anche la statuetta per miglior serie drammatica ed è la prima volta che questo succede per una serie fantasy.

GoT!


Altro record infranto: Modern Family. Era candidata come miglior serie comica per il quinto anno di fila. Poteva segnare il record. Ma il sogno è stato infranto. Veep, sempre HBO e che si è accaparrata quattro premi, le ha strappato il premio dalle mani. Veep regala anche, per il quarto anno consecutivo, a Julia Louis-Dreyfus la soddisfazione di vincere nella categoria miglior attrice in una comedy.


Momento emozionante il ritorno sul palco di Tracy Morgan, ad un anno e mezzo dall'incidente che l'ha tenuto lontano dalle scene.

Mel!
Momento da ricordare: Mel Brooks, che consegna il premio per la miglior comedy. Sincera commozione per un così bell'uomo.


Momento wtf: Lady Gaga, che consegna a Richard Jenkins il premio come miglior attore protagonista in una miniserie o film tv.


Premi a persone conosciute anche da noi? Bill Murray come miglior attore non protagonista in una miniserie o film tv ed a Frances McDormand come miglior attrice in una miniserie o film tv.


Premi "finalmente" come migliore attore in una serie drammatica jon hamm per mad men e migliore attrice in una serie drammatica viola davis, prima attrice di colore a vincerlo, per how to get away with murder


NUMERO DI VITTORIE PER SERIE

•Olive Kitteridge: 6

•Game of Thrones: 12

•Veep: 4

•The Daily Show with Jon Stewart: 3

•Transparent: 2

•American Crime: 1

•How to Get Away With Murder: 1

•Inside Amy Schumer: 1

•Mad Men: 1

•Mom: 1

•Orange is the New Black: 1

•The Voice: 1

NUMERO DI VITTORIE PER NETWORK

•HBO: 14

•Comedy Central: 4

•ABC: 2

•Amazon: 2

•AMC: 1

•CBS: 1

•NBC: 1

•Netflix: 1

Premi

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA COMEDY

•Allison Janney per Mom

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA COMEDY

•Tony Hale per Veep

MIGLIOR SCENEGGIATURA IN UNA COMEDY

•Simon Blackwell, Armando Iannucci e Tony Roche per Veep, “Election Night”

MIGLIOR REGISTA IN UNA COMEDY

•Jill Solloway per Transparent

MIGLIOR ATTORE IN UNA COMEDY

•Jeffrey Tambor per Transparent

MIGLIORE ATTRICE IN UNA COMEDY

•Julia Louis-Dreyfus per Veep

MIGLIOR REALITY

•The Voice

MIGLIOR SCENEGGIATURA IN UNA MINISERIE O FILM TV

•Jane Anderson per Olive Kitteridge

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA MINISERIE O FILM TV

•Regina King per American Crime

MIGLIOR REGIA PER UNA MINISERIE O FILM TV

•Lisa Cholodenko per Olive Kitteridge

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA MINISERIE O FILM TV

•Bill Murray per Olive Kitteridge

MIGLIORE ATTRICE IN UNA MINISERIE O FILM TV

•Frances McDormand per Olive Kitteridge

MIGLIOR ATTORE IN UNA MINISERIE O FILM TV

•Richard Jenkins per Olive Kitteridge

MIGLIOR SCENEGGIATURA PER UNO SHOW DI VARIETA’

•The Daily Show con Jon Stewart

MIGLIOR SHOW SKETCH / VARIETA’

•Inside Amy Schumer

MIGLIOR REGIA PER UN TALK SHOW DI VARIETA’

•The Daily Show

MIGLIOR TALK SHOW DI VARIETA’

•The Daily Show

MIGLIOR SCENEGGIATURA PER UNA SERIE DRAMMATICA

•David Benioff – D.B. Weiss per Game of Thrones

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE DRAMMATICA

•Uzo Aduba per Orange is the New Black

MIGLIOR REGIA IN UNA SERIE DRAMMATICA

•David Nutter per l’episodio “Mother’s Mercy” in Game of Thrones

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE DRAMMATICA

•Peter Dinklage per Game of Thrones

MIGLIORE ATTORE IN UNA SERIE DRAMMATICA

•Jon Hamm per Mad Men

MIGLIORE ATTRICE IN UNA SERIE DRAMMATICA

•Viola Davis per How to Get Away with Murder

MIGLIOR SERIE COMEDY

•Veep

MIGLIOR SERIE DRAMMATICA

•Game of Thrones

venerdì 18 settembre 2015

Killer Mermaid


Amiche da una vita Kelly e Lucy decidono di godersi una vacanza in Montenegro nella casa di una ex fiamma di Lucy. Peccato che la zona sia nota, a loro insaputa, per la sparizione di coppie di giovani innamorati.

Cioè. anche volendo. Non è che ci sia molto di più da raccontare della trama.
Il film è tette per i primi cinque minuti, intreccio tra i personaggi principali (tre donne e due uomini), capatine di Franco Nero e gite in barca. La parte di tette finisce subito, se siete qui per quello cambiate film, anche se c'è parecchio "costume da bagno" essendo ambientato il film tra le isolette della ex Jugoslavia. L'atto, fin troppo lungo, dedicato ad approfondire i personaggi, eccessivamente ed inutilmente dato lo spessore del film, lascia presto lo spettatore annoiato ed interdetto tanto che si ritrova più a rimirare i paesaggi e le location scovate per le riprese che a seguire la trama.
La recitazione è abbastanza piatta, ma nulla di scandaloso: persino Natalie Burn ha un paio di scene in cui scopre le sue credenziali come degna erede di Megan Fox. E pensare che solo un anno dopo (2015) si porterà a casa nove premi in altrettanti Film Festival minori per Pefect Vacation.
Espressione uno.
Espressione due
Ad attirare l'attenzione ed unica ragione per essere incuriositi dal film è la presenza di Franco Nero. Nero di film bruttini, onestamente, alle spalle qualcuno ne ha. A questi ci aggiunge, senza troppo rimorso, anche questo.
Gli effetti speciali sono tendenzialmente assenti fino agli ultimi venti minuti. Qui si vede dove è andato il budget non speso per attori e sceneggiatori. La sirena è realizzata decisamente bene, in entrambe le versioni (umano e nature). Movimenti sinuosi, texture della pelle godibile la rendono, forse, la parte più interessante del film.
Come sono
Come mi vedi
Nymph, Mamula, Killer Mermaid è un film horror che non è assolutamente necessario vedere. Certo c'è in giro roba peggiore, ma un appassionato del genere se lo può godere solo in un caldo pomeriggio d'agosto quando non ha nulla da fare. Le dinamiche sono ovvie, i colpi di scena non sono tali, gli eventi incredibili più che paradossale. Merita per location, Franco Nero, citazionista di classici (da Moby Dick a Kafka passando per l'Odissea) e la sirena.

A voi la scelta. 

Titoli Alternativi: Mamula, Nymph
 Nazione: USA, Serbia
 Durata: 90 minuti
 Regia: Milan Todorovic
 Anno: 2014
 Cast: 
Natalie Burn
Dragan Micanovic
Franco Nero
Kristina Klebe
Sofija Rajovic
Zorana Kostic Obradovic
Slobodan Stefanovic
Miki Peric

mercoledì 16 settembre 2015

Orfani: Ringo - C'era una volta...

Orfani: Ringo N°  12 
C'era una volta...

Soggetto e Sceneggiatura: Roberto Recchioni 
Disegni: Roberto Zaghi 
Colori: Giovanna Niro 

Copertina: Emiliano Mammucari 

Periodicità: mensile 
Uscita: 15/09/2015 

Da Dorsoduro, la Juric, ha inviato tre compagnie di Orfani alla caccia di Ringo. Ormai sa che si trova nel campo missilistico per le partenze clandestine verso il Nuovo Mondo e lo vuole morto.
Ringo e Rosa devono scendere a patti con il comandante del campo, il capitano Cesar, per ottenere un passaggio verso un futuro migliore, per loro ed il bambino che la ragazza porta in grembo. Ma quale sarà il prezzo da pagare? Le perdite di Nuè e Seba saranno già un prezzo pagato od il destino verrà a riscuotere qualche altra vita?

Capitolo finale della seconda stagione di Orfani: Ringo. Nel dettaglio, questo numero scritto e sceneggiato da Recchioni, come giusto che sia, ci presenta alcuni spunti interessanti ed alcune scelte attese. Belli sono il paragone con la Morte Rossa ed il finale con l'alternanza di situazioni parallele. Eccessivamente lunga, forse, la parte sui ricordi dell'avventura trascorsa, anche se giustificata. Alla fine succede più o meno quello che ti aspetti, ci sono certe cose nella narrazione che non si possono fare ed anche in questo fumetto la regola viene rispettata: vero Cappuccetto Rosso?
La scelta del disegnatore finale, Roberto Zaghi, è stata una grandissima e piacevole sorpresa. Tratto pulito, morbido, preciso e con inquadrature coraggiose. Non credo di aver avuto il modo di osservarlo all'opera sulle pagine di Julia ed è stato un peccato.
La colorazione di Giovanna Niro è, come sempre, strepitosa. Riuscire a rendere la luminosità come fa lei sulle pagine di carta avoriata, utilizzate da Bonelli, è veramente una gran dote. I bianchi luminosi sono quelli che mi hanno più piacevolmente sorpreso, ma non da meno è la gestione classica, per la serie, dei toni del verde, del rosso e del blu.
La copertina di Mammucari è curata (si nota sopratutto negli ingrandimenti digitali visibili sul sito Bonelli), luminosa nel suo tramonto, e ricca di speranza. Forse una delle migliori di questa stagione, oltre che l'ultima. Infatti, su Orfani: Nuovo Mondo, meglio conosciuta come la terza stagione di Orfani, il copertinista cambierà, sarà Matteo De Longi. e cambierà tanto altro. Almeno così ci dicono.

Appuntamento tra un mese con la nuova serie? Non lo so. Sicuramente appuntamento con il numero uno. Ringo non è stato niente di eccezionale. Bella l'idea, ormai frequente ed azzeccata, di contestualizzare nel proprio Paese l'avventura, mica tutto succede negli Stati Uniti od in Giappone. A mio parere, però, il tutto si è rivelato troppo prolisso. Fosse durato quattro numeri in meno la scelta sarebbe stata apprezzata e la lettura più fluida. Recchioni è stato coraggioso in alcune scelte, come lo è stato nella prima stagione, sia narrative che di collaboratori. Se Ambrosini e Mari, colonne storiche bonelliane, non si sono rivelate adatte alla situazione lo sono stati Davide Gianfelice, Giovanna Niro, Paolo Bacilieri, Werther Dell'Edera, Annalisa Leoni e molti altri, non ultimo Roberto Zaghi.

martedì 15 settembre 2015

Operazione Palindromo Tronco


Quello di oggi è un post un po' particolare. Non si parla di film, non ci sono serie tv, ne, direttamente, un fumetto, ma a tenere banco è la prima operazione editoriale targata Smurfland.

Con oggi, ma già in lavorazione da quasi un anno, parte l'Operazione Palindromo Tronco.

Cos'è? E' un progetto Kickstarter che sarà on line dal 5 di Novembre 2015, questa dovrebbe essere la data.

L'idea? E' un fumetto, uno di quei fumetti che non si leggono più da tanto tempo. Una storia semplice, senza contorsionismi confusionali presenti in tante produzioni del giorno d'oggi, divertente ed intrigante.

Ci dici di più? No. Al momento non vi posso dire niente di più. L'unico consiglio che vi posso dare è quello di iscrivervi a Kickstarter, c'è la piattaforma italiana da qualche mese, ed aspettarci.

Come funziona Kickstarter? L'utente si registra, scova il progetto che lo affascina (poi vi dico io qual è) e decide di contribuirvi con una somma di denaro ottenendo, in cambio, delle ricompense. Il progetto ha una data di scadenza, mediamente resta on-line per trenta/quaranta giorni, ed un budget da raggiungere. Se il budget viene raggiunto il sito riscuote i soldi e li mette a disposizione dei fondatori del progetto. Se il budget non viene raggiunto i soldi rimangono nelle tasche degli investitori. Senza rischi.

Hai detto ricompense? Sì. Con l'offerta minima si ottiene il fumetto in digitale (nelle sue uscite mensili, urka forse ho spoilerato un po' troppo?), donando di più... beh, la lista delle ricompense sarà sulla pagina del progetto, adesso, proprio, non mi permettono di dire altro.

Cosa vogliamo noi? Il nostro progetto è importante ed articolato. Vogliamo offrire una lettura avventurosa al maggior numero di persone nel mondo, Kickstarter è internazionale, e ce la vogliamo farcela.

Chi siamo noi? Noi siamo Flavio Salvatori, cioè il sottoscritto, per il soggetto e la sceneggiatura e Anna Diaz per gli stupendi disegni che vi culleranno gli occhi. In più, beh, magari, qualche guest star, se riusciamo a coinvolgerla.

Quindi? Quindi tenete drizzate le orecchie, pronto il mouse, spargete la voce tra i vostri amici appassionati di fumetti, allertate le fumetterie della vostra città. Coinvolgete tutti. Spammate la notizia nell'Internet. Suonate la Campana della Libertà e svegliate i pigri: che nessuno si perda l'evento.

Quando? A poco a poco. Con dei post su questo blog e sulla pagina Facebook che creeremo apposta, utilizzando, anche, altri mezzi più canonici vi terremo aggiornati. Ogni tanto vi proporremo anteprime, vi faremo sbirciare dietro le quinte fino alla data dell'apertura del Kickstarter.

Allora? Registratevi, teneteci d'occhio, finanziateci ed avrete tra le mani un gran bel fumetto da leggere e rileggere.

Se ce la faremo sarà grazie a voi!

lunedì 14 settembre 2015

Avengers 26

AVENGERS 41
AVENGERS 26 ALL NEW MARVEL NOW!
Contiene: Avengers #40, Avengers World #16, Avengers Assemble #24 (seconda parte), Avengers Assemble #25
Autori: J. Hickman (S), N. Spencer (S), K.S. DeConnik (S), W. Ellis (S), S. Caselli (D), M. Checchetto (D)
17x26, S., 80 pp., col. 
MARVEL ITALIA
Disponibile dal 06/08/2015
prezzo: € 3.50

Su Avengers prosegue la narrazione caotica della saga di Hickman che porterà il tempo a finire. Qui troviamo Pantera Nera, con l'aiuto di Freccia Nera, deciso a vendicare cio che l'Altantideo Namor ha causato al suo Paese, il Wakanda. La vendetta dovrà essere definitiva e mortale. Intanto la squadra del Cap ed i cervelloni guidati da Mr. Fantastic si sono alleati per sconfiggere la Cabala, ora guidata dal Dottor Destino e da Maximus, fratello pazzo di Freccia Nera. Di Bruce Banner, dicono, si sono perse le tracce ed il mostro di giada di fa chiamare Dottor Green.
I disegni di Caselli a confronto con quelli di Deodato del mese scorso non sfigurano per niente. Anzi, la scelta di colori più vivaci, per narrare gli sviluppi della medesima sensazione, mi pare molto azzeccata.

La redenzione di Destino, su Axis, passa per la riparazione dei torti che ha commesso da malvagio grazie all'energia magica che riuscirà ad estrarre da Wanda Maximoff. Peccato che il suo tentativo gli permetterà di porre rimedio ad uno solo dei torti che ha commesso. Quale sceglierà?
Il testimone grafico sembra passare da Checchetto a Ramon Rosanas. Mamma che tristessa. Dopo aver avuto negli occhi i disegni dell'italiano per così tanto tempo lo stile di Rosanas sembra quello di un bambino delle elementari. Meglio lasciar perdere. Per non spoilerare le scelte di Destino vi dirò soltanto che potranno tornare utili per valorizzare, in un prossimo futuro, le storie cinematografiche di un personaggio del grande schermo.

Avenger Assemble si conclude. Da indagine intimista della solo Spidergirl si arriva ad avere sulle pagine decine di Vendicatori originali che l'aiutano senza colpo ferire. Tristissima la canzoncina finale, spacciata come suoneria del cellulare, anche se la storia, in fondo, pur non portando narrativamente da nessuna parte, è solo l'accettazione negli Avengers di un nuovo membro, è stata carina. David Mekis e Matteo Buffagno riescono a fare a gara a chi disegna peggio. La vince, con grande distacco, Buffagno! I suoi disegni sono roba che manco io all'asilo. Piatti. Adimensionali. Fastidiosi. Qualche volta queste ciofeche si recuperano grazie ai coloristi ed alle chine, ma qui c'è poco da fare. Una ridda di ultimi ha cercato di dare il peggio possibile di se. Mi stupisco come certa gente riesca a lavorare per colossi come la Marvel.

Meno quattro mesi alla fine del tempo. Uno speriamo sempre più grosso aleggia.

venerdì 11 settembre 2015

Avengers 25

AVENGERS 40
AVENGERS 25 ALL NEW MARVEL NOW!
Contiene: Avengers #39, Avengers World #14-15, Avengers Assemble #24 (prima parte)
Autori: J. Hickman (S), N. Spencer (S), K.S. DeConnik (S), W. Ellis (S), M. Deodato (D), M. Checchetto (D), M. Buffagni (D)
17x26, S., 80 pp., col. 
MARVEL ITALIA
Disponibile dal 09/07/2015
prezzo: € 3.50

Su Avengers si scopre il doppio gioco della Donna Invisibile. Sue Storm è sempre stata fedele a suo marito, Mr. Fantastic, e lo ha aiutato a pianificare l'attacco allo S.H.I.E.L.D. Peccato che il tutto finisca su Superior Iron Man 2 che non ho alcuna intenzione di comperare. Già sta storia di mondi che collidono e vengono distrutti non è che sia proprio di facile lettura, data la lunga cadenza mensile che fa dimenticare ciò che si è letto trenta giorni prima. Figuriamoci se con questi scherzi di marketing e vendite che i fantasiosi editor di Panini hanno deciso di mettere in piedi. Il tutto è troppo complesso per essere un semplice intrattenimento mensile. Marvel, e chi decide di realizzare storie di questo spessore, deve decidersi a pubblicare un bel cartonato che raccolga tutti i capitoli e via.
Niente da eccepire sui disegni di Mike Deodato. Che gli vuoi dire? Forse giusto qualche consiglio su una colorazione meno scura, ma lui non è mica responsabile. La sua Capitan Marvel in tuta argentata è, comunque. spettacolare.

Avengers World ci riporta a Barbuda, sull'isola di Madripor e sotto Velletri, con gli intensi di Marco Checchetto.Tutto un rissone che finisce con tutti i grossi calibri dei Vendicatori impegnati negli scontri finali contro tutti i cattivoni in questione. Alla fine una storia degna, che introduce i "figli di" da un'altra dimensione.

Axis, evento che non seguo e che ha cambiato il carattere di diversi personaggi trasformando buoni in cattivi e viceversa, ci presenta un Dottor Destino buono ed una Scarlet Witch particolarmente arrabbiata. Sarà compito del sovrano della Latveria e della piccola Valeria Richiards, figlia della coppia dei Fantastici 4, cercare di sistemare le cose. Interessante il reclutamento dei nuovi Vendicatori alternativi ingaggiati per la missione da Valeria che permette a Checchetto di disegnare personaggi in disuso da molto tempo. Axis per quanto paradossale e giunto in un momento in cui non se ne sentiva il bisogno (adesso abbiamo in contemporanea, per esempio, un Cap vecchio, uno giovane, uno malvagio ed uno nero. Va bene creare confusione, ma qui non se ne può più!) può essere uno spunto narrativo buono se inserito nella categoria dei What if.

Avenger Assemble vede Spidergirl affiancata da Iron Man alla ricerca dei bozzoli degli Inumani generati dalla liberazione delle Nebbie Terrigene da parte di Black Bolt. I disegni di Matte Buffagni faticano avere una bidimensionalità sia per colpa sua che per colpa dei colori piatti che gli sono stati affibbiati. La pochezza nel dettaglio è imbarazzante, davvero imbarazzante. L'unico merito di questa storia è quello di tenere vivo l'interesse per l'evento Inumano che stava per cadere nel dimenticatoio.

Un meno 5 che ci fa augurare che lo 0 arrivi presto.

giovedì 10 settembre 2015

Orphan Black

Sarah Manning ha una vita difficile. Madre single con figlia in affidamento, fratello adottivo, che è anche il suo migliore amico, fidanzato spacciatore e tanti altri piccoli casini da risolvere. Per caso, una sera, vede se stessa suicidarsi. Accorre sul posto e si accorge che ad essersi uccisa è una ragazza identica a lei di nome Beth Childs, poliziotta. Decide di assumerne l'identità per fuggire dalla sua vita, ma si trova in un pasticcio ancora più grande. La donna era una tossica e sotto investigazione della disciplinare per un omicidio da lei commesso in servizio.
Come se non bastasse, sbuca dal nulla un'altra donna tedesca con i suoi stessi lineamenti. Sarah è sconvolta, ma Katja sembra avere qualche risposta da darle. Una breve indagine la porta a scoprire l'esistenza di almeno altre due donne uguali a lei: Alison e Cosima.
Come può essere che tante gemelle siano sparpagliate per il globo? Sono solo sorelle o c'è dietro qualcosa di più grande?

Il trattino della H del titolo e la sigla ricca di filamenti di DNA dovrebbero suggerire una risposta.
La serie non è nuova, 2013, è di BBC America, prodotta in Canada e composta, per ora, da tre stagioni da dieci episodi. In chiaro, nel nostro Paese, hanno da poco trasmesso i primi due. Li ho visti e...
Ci sono un paio di scene interessanti nel primo episodio e poco altro. Ogni puntata si chiude con un gancio per la successiva, tenendo attaccato per bene lo spettatore, ma il tutto ha un che di già visto.  La questione dei gemelli/cloni mi ricorda, solo come atmosfere non per altro, il Dark Angel che ha reso famosa Jessica Alba, più come icona sexy che come attrice di spessore. Insieme mischia un po' di poliziesco e, per ora, poco altro.
Ciò che di questa serie stupisce veramente è la versatilità della protagonista. Tatiana Maslany è uno dei più efficaci effetti speciali visti negli ultimi anni al cinema. Nei primi episodi interpreta almeno quattro, cinque personaggi diversi a volta. Riesce, abilmente, a caratterizzarne ognuno in modo differente ed a confondere lo spettatore con la domanda: ma è lei o non è lei? La risposta, tendenzialmente, è: cerrrrto che è lei. Con un abile uso di cineprese speciali che memorizzano i movimenti della telecamera, per replicare al meglio la medesima ripresa, sul set ed un ottimo montaggio, ad oggi, siamo riusciti a vedere anche tre Tatiana Maslany contemporaneamente sullo schermo. 
Questa faccia la vedrete spesso
Al momento questa serie non sembra il massimo dell'originalità, ma la prova d'attrice di Tatiana Maslany merita di essere seguita con interesse. Se avete tempo datele un occhio, anche se dopo i primi due episodi non vi ripongo grande fiducia. E' pur vero che è un prodotto BBC, sono dieci episodi a stagione ed hanno già rinnovato per la quarta quindi le premesse ci sono.
Questa solo nella prima puntata (forse)
Titolo originale Orphan Black

Paese Canada 
Anno 2013 – in produzione 
Formato serie TV 
Genere fantascienza
Stagioni 3 
Episodi 30 
Durata 42 minuti 
Lingua originale inglese 

Caratteristiche tecniche

Aspect ratio 16:9 
Risoluzione 1080i 
Audio Dolby Digital 5.1 

Crediti

Ideatore Graeme Manson, John Fawcett 

Interpreti e personaggi

Tatiana Maslany: Sarah Manning, Beth Childs, Alison Hendrix, Cosima Niehaus, Katja Obinger, Helena, Rachel Duncan e altri cloni
Dylan Bruce: Paul Dierden
Jordan Gavaris: Felix Dawkins
Evelyne Brochu: Delphine Cormier
Kevin Hanchard: Detective Arthur "Art" Bell
Michael Mando: Vic
Maria Doyle Kennedy: Siobhan Sadler
Ari Millen: Mark Rollins
Kristian Bruun: Donnie Hendrix

Prima TV originale
Dal 30 marzo 2013 
Rete televisiva Space 

Prima TV in italiano (gratuita)
Dal 9 settembre 2015 
Rete televisiva

Italia 2 
Prima TV in italiano (pay TV)
Dal 3 giugno 2014 
Rete televisiva Premium Action 

Nomination e premi

Critics' Choice Television Award 
2013 premio per la miglior attrice in una serie televisiva drammatica a Tatiana Maslany

TCA Award
2013 premio per la miglior attrice in una serie televisiva drammatica a Tatiana Maslany
2013 candidatura per il miglior nuovo programma televisivo
2014 candidatura per la miglior attrice in una serie televisiva drammatica a Tatiana Maslany

Golden Globe
2014 candidatura per la miglior attrice in una serie televisiva drammatica a Tatiana Maslany

People's Choice Award
2014 candidatura per la miglior attrice in una serie televisiva sci-fi/fantasy a Tatiana Maslany

Satellite Award
2014 candidatura per la miglior serie o miniserie televisiva di genere
2014 candidatura per la miglior attrice in una serie televisiva drammatica a Tatiana Maslany

Young Artist Awards
2015 candidatura per la miglior performance in una serie televisiva - giovane attrice ricorrente di anni 17-21 a Zoé De Grand Maison
Screen Actors Guild Awards
2015 candidatura per la miglior attrice in una serie televisiva drammatica a Tatiana Maslany

mercoledì 9 settembre 2015

Penny Dreadful

1891. 22 di Settembre. A Londra arriva un circo itinerante americano ispirato al selvaggio west. Un emulo di Buffalo Bill, Ethan Chandler, colpisce con la sua abilita a mano armata la misteriosa Vanessa Ives. La donna si premura di incontrarlo in privato per offrigli un lavoro notturno ben retribuito. Il lavoro consiste nel fare da scorta a Sir Malcom Murray durante una pericolosa ricerca. Ricerca oltre i limiti del soprannaturale per ritrovare sua figlia Mina, rapita da una misteriosa creatura.
Il compito è estremamente difficile e Sir Murray dovrà trovare altri elementi particolari per comporre la sua squadra di recupero. Sulla sua lista ci sono sia il libertino Dorian Gray che lo scienziato Victor Frankenstein, ma ognuno di loro nasconde pericolosi segreti.

I Penny Dreadful erano periodici di piccola foliazione, diffusisi nell'epoca vittoriana in Inghilterra, che per un penny offrivano avventure sanguinolente a chi le leggeva. Erano un po' quello che per il pubblico italiano rappresentavano i romanzi di appendice, solo con molto più sangue e sofferenza. Spesso sgrammaticati ed esageratamente enfatici intrattenevano i lavoratori che volevano leggerli nelle brevi pause loro concesse.
Dall'idea dei Penny Dreadful John Logan sviluppa la sua serie tv per Showtime (quelli di Dexter). Pesca nella letteratura inglese di fine ottocento del secolo scorso personaggi di indubbio interesse, affianca loro un carismatico aggregatore ed una bella misteriosa e tende a gettarli in un mistero soprannaturale.
In Italia, per ora, sono andate in onda solo le prime due puntate della prima stagione (otto episodi in tutto), ma l'idea di orrore gotico che queste due ore trasmettono è abbastanza interessante da mettere addosso la voglia di seguire la serie. Sarà un po' per la nuova collocazione dei miti orrorifici del periodo, sarà per il mistero costruito nei primi episodi, sarà per il cast di alto livello, ma questa serie merita che le venga dato un occhio.
Il cast pesca a mani piene dal grande schermo e recupera un'attrice del piccolo che avevo paura fosse andata persa o che fosse rimasta cristallizzata, non per colpa sua, nel suo personaggio più iconico.
Ma diamo un occhio con ordine al cast.
Old Tim
Torna Timothy Dalton. Il tempo gli ha data ragione, uno dei più dimenticabili James Bond di tutti i tempi, trova con l'età una sua dimensione artistica. Le rughe e la barba gli danno il carisma giusto per entrare nel personaggio torvo, tormentato e con più debolezze di quante ne voglia ammettere.
Dark Eva
Eva Green, non ha bisogno di presentazione. Esordisce col botto per Bernardo Bertolucci in The Dreamer e mai smette di essere sull'onda del successo. Dopo il recente, non per colpa sua fallimentare purtroppo, Sin City 2 si riscatta con delle belle prove in questi primi episodi della serie televisiva anglo americana. Riesce a lasciar intuire, celato nel suo personaggio, un lato oscuro in attesa di uscire e divenire, probabilmente, incontrollabile.
Chi?
Josh Hartnett non è mai stato una cima, fin dall'esordio in Halloween 20 anni dopo, ma ha al suo attivo film importanti come Pearl Harbor, Black Hawk Down di Ridley Scott, 40 giorni & 40 notti, Hollywood Homicide, Sin City, Slevin - Patto criminale, Black Dahlia di Brian de Palma. Dopo anni di limbo tra poco lavoro e film sbagliati prova la strada della serie televisiva. Al momento non mi ha ancora convinto del tutto, ma ha potenzialità e può essere che nel futuro sorprenda.
Dottore!
Arriviamo alla lei di cui si parlava poco sopra Billie Piper. Diventata iconica con il personaggio di Rose in Doctor Who negli anni ne ha ripreso più volte il ruolo. E' un piacere vederla in un ambiente completamente diverso e con degli abiti nuovi da indossare. Brona Croft è una prostituta malata che necessita di un dottore, sia mai che in un modo o nell'altro i due trovino reciproca utilità? Brava e matura, non me l'aspettavo.

Sono solo due episodi, ma, su una prima stagione di otto, possono essere significativi. Al mistero ed all'interesse per la scoperta del primo si mischia un lungo e noioso spiegone metafisico nel secondo. Se lo stallo è passato la serie ha un buon futuro davanti a se, altrimenti rischia di accartocciarsi e bruciare del proprio fuoco fatuo.
Una versione rivisitata della Lega degli Straordinari Gentlemen che potrebbe spingere ad un remake serio del film con Sean Connery di qualche anno fa.
Paese Stati Uniti d'America, Regno Unito 
Anno 2014 - in produzione 
Formato serie TV 
Genere horror
Stagioni 2 
Episodi 18 
Durata 60 minuti (episodio) 
Lingua originale inglese 

Caratteristiche tecniche
Aspect ratio 16:9 
Risoluzione 1080i 
Audio Dolby Digital 5.1 

Crediti

Ideatore e Sceneggiatura John Logan 

Musiche Abel Korzeniowski 

Scenografia Jonathan McKinstry 

Costumi Gabriella Pescucci 

Produttore James Flynnl, Morgan O'Sullivan, Sheila Hockin (st.2+) 

Produttore esecutivo John Logan, Pippa Harris, Sam Mendes 

Casa di produzione Neal Street Productions, Desert Wolf Productions, Showtime, Sky Atlantic 

Interpreti e personaggi

Reeve Carney: Dorian Gray
Timothy Dalton: Sir Malcolm Murray
Eva Green: Vanessa Ives
Rory Kinnear: La Creatura / Calibano / John Clare
Billie Piper: Brona Croft / Lily Frankenstein
Danny Sapani: Sembene
Harry Treadaway: Victor Frankenstein
Josh Hartnett: Ethan Chandler
Helen McCrory: Evelyn Poole / Madame Kali
Simon Russell Beale: Ferdinand Lyle

Doppiatori e personaggi

Alessio Nissolino: Dorian Gray
Stefano De Sando: Sir Malcolm Murray
Domitilla D'Amico: Vanessa Ives
David Chevalier: La Creatura / Calibano / John Clare
Alessia Amendola: Brona Croft / Lily Frankestein
Alberto Bognanni: Sembene
Daniele Giuliani: Victor Frankenstein
Andrea Mete: Ethan Chandler
Marco Mete: Ferdinand Lyle

Prima visione

Prima TV Stati Uniti d'America
Dal 11 maggio 2014 

Rete televisiva Showtime 

Prima TV in italiano (gratuita)

Dal 7 settembre 2015 

Rete televisiva Rai 4 

martedì 8 settembre 2015

Batman 40

BATMAN #40 (97)
(Contiene Batman 38, Detective Comics 38, Grayson 5, Batman Annual 3)
di Scott Snyder, James Tynion IV, Francis Manapul e AA.VV.
9788869711312
9771887472334-50097
16,8×25,6, S, 96 pp, col.
€ 4,50

Batman

Il Joker è tornato. Oppure non se ne era mai andato. O, addirittura, c'è sempre stato? Qual è il mistero che si nasconde dietro questo personaggio mitico che sembra essere presente in tutti i momenti decisivi della vita di Gotham City? Come potrà fare il Cavaliere Oscuro a battere questo avversario o, perlomeno, a renderlo inoffensivo?

Scott Snyder sta lavorando ad una versione del Joker alla quale avrei voluto lavorare io: IT. Una creatura mitica, presente nelle vecchie foto della città, mai invecchiato, sempre uguale a se stesso e sempre malvagio. Era un'idea che avevo in testa da anni, ma che solo chi lavora ufficialmente sul personaggio può osare proporre all'editore.
Capullo asseconda il suo partner e trasmette al lettore l'inquietudine che scorre nelle vene del Crociato Incappucciato e la determinazione che lo porterà a chiedere un aiuto insospettabile.

Detective Comics

Anarky ha piazzato e fatto esplodere delle bombe alla sede della Wayne Enterprise. Fortunatamente Batman è intervenuto per tempo ed ha salvato molte vite. Le risorse del criminale sembrano, però, essere inesauribili: la consegna anonima di maschere anonime sulla soglia di ogni abitante di Gotham ne è una dimostrazione. Da oggi ogni abitante della città ha il passato azzerato e la possibilità di iniziare una nuova vita: sapranno come sfruttare l'occasione o sarà l'ennesima occasione per gettare in pasto al caos la popolazione?

Manapul butta lì una vagamente già vista rivisitazione di V per Vendetta. L'originalità è pari a zero e sembra vanificare lo sforzo di riportare in vita questo cattivo. Probabilmente per esprimere un giudizio più accurato si dovranno attendere i prossimi capitoli di questa storia.
Buccellato è sempre lui, con la sua statica dinamica ed il disegno dal tratto deciso anche se, a volte, un po' impreciso. La colorazione in stile acquarello rende le immagini nitide, ma ne mette in risalto sia pregi che difetti.

Grayson è pur sempre una deriva di Nightwing e, dopo un inizio interessante, ha preso una deriva decisamente ripetitiva ed eccessivamente stupefacente. King butta lì pagine di nulla, anche se con un ritmo interessante grazie alle idee grafiche di Janin, In compenso la storia inizia ad appesantirsi di eccessivi orpelli. Ancora da capire se il personaggio di Midnighter mi piaccia o meno.

Bella la copertina di Capullo ed interessante l'interludio tra Batman e Detective Comics sulla prigionia errante della dottoressa dell'Arkham in balia dei pazzi seguaci del Joker. Hai disegni Kieth, co-creatore grafico del Sandman di Neil Gaiman.

lunedì 7 settembre 2015

Dylan Dog - La mano sbagliata

Dylan Dog N°  348 
La mano sbagliata

Soggetto e Sceneggiatura Barbara Baraldi 

Disegni: Nicola Mari 

Copertina: Angelo Stano 

Periodicità: mensile 
Uscita: 28/08/2015 

Il mondo dell'arte è effimero: oggi non sei nessuno, domani una celebrità. Anna Novak ha raggiunto il successo nonostante una menomazione ed il suo istinto a ritrarre la morte. Al centro degli onori della cronaca, e dell'interesse dell'Ispettore Carpenter, vi entra perché i suoi quadri rappresentano minuziosamente scene di omicidi che realmente stanno avvenendo a Londra. Omicidi di persone con cui la stessa Novak era entrata in contatto in precedenza.
La donna sembra precipitare in un incubo e solo l'indagine di un esperto indagatore degli stessi potrebbe aiutarla a dimostrare la sua innocenza.

Debutto sulle pagine del mensile dell'orrore di casa Bonelli di Barbara Baraldi. Onestamente ho trovato il soggetto poco interessante e lo sviluppo della sceneggiatura abbastanza banale. L'autrice ci tiene a legarsi alle atmosfere Hitchockiane, ma riesce a richiamarle solo utilizzando l'espediente dei nomi. Marnie e Ingrid, la vicina di casa e l'agente di, Anna Novak, la sua rivale Rita Leigh sono il modo di Baraldi di omaggiare film ed attrici che le sono piaciute in passato, probabilmente. Ma tutto si ferma lì. Lo spiegone flashback è abbastanza banale e noioso, il finale della storia è abbastanza scontato e la situazione sentimentale di Dylan Dog, scelta finale disillusa compresa, è attesa da metà albo in avanti. Una lettura faticosa di una prova d'esordio che non mi ha convinto.
Ad influire sul mio giudizio, non lo posso negare, sono stati anche i disegni di Nicola Mari. A volte mi stupisce e realizza qualcosa di godibile anche per me, ma, spesso, io ed i suoi disegni, abbiamo un rapporto conflittuale. Trovo il suo stile confusionario ed poco leggibile. Nella sua smania di colorare tutto di nero mi confonde e mi fa perdere dettagli importanti della storia. Non si possono negare la sinuosità delle sue donne (peraltro di base tutte uguali) e l'impegno di realizzare i quadri di sfondo per i diversi periodi della protagonista, ma a me continua a non impressionare.

La copertina di Stano mi ricorda molto una delle prime, Attraverso lo specchio di Villa, ma è solo una sensazione mia. Credo.

Per me una delle peggiori storie del primo anno di Recchioni com e timoniere della serie. Fatico ancora a vedere sviluppi decisi della tanto decantata trama orizzontale, ma spero di sbagliarmi. 

Attendiamo con curiosità il prossimo numero.