venerdì 30 agosto 2013

Supereroi per caso: Le disavventure di Adam West e Bart Ward

La Batmobile è in mostra presso il museo dell'automobile per un'operazione benefica  favore degli orfani. Adam West e Burt Ward ricevono l'invito per partecipare alla serata d'inaugurazione, ma all'improvviso la macchina del duo delle meraviglie viene rubata.
Adam e Burt si sentono obbligati ad indagare sul misterioso furto avvenuto sotto i loro occhi. Durante l'indagine, però, sono costretti dal malfattore a ricordare eventi del passato per venire a capo degli indizi disseminati. Sul viale dei ricordi, le due glorie, rivivranno i momenti passati nei tre anni in cui la serie televisiva dedicata a Batman è andata in onda.

E' un film da vedere! Per chiunque abbia amato, sia cresciuto, abbia visto anche una volta solo lo splendido Batman di Adam West questo film è da vedere. Oltre ad essere divertente e curato è auto ironico e contiene un mare di curiosità e citazioni dalla serie stessa. Grandiosa è la scena della lotta nel bar con Adam e Burt da una parte e diversi malviventi dall'altra, ciascuno con sulla maglietta scritta la caratteristica fisica opposta a come si presenta. La trama è semplice ed inesistente, come in molto episodi, ma è solo un vezzo per riunire il vecchio, in tutti i sensi, Dinamico Duo e alcuni coprotagonisti della loro serie. L'interessante scelta di far rivivere i ricordi a due attori somiglianti è azzeccata. Se Jason Marsden nei panni di Robin ricorda veramente Bart Ward, Jack Brewer come Adam West sembra essere parecchio più in forma di come non era l'originale negli anni '60 del secolo scorso. Accanto a loro due vecchi cattivi come  Frank Gorshin, interprete de L'Enigmista, e Julie Newmar, la più celebre ed amata tra le tre Catwoman della serie e non solo.
Non mancano, giustamente, le onomatopee, gli enigmi, le ovvietà più strampalate, ma il divertimento è assicurato. Impagabile, a distanza di 35 anni, dalla chiusura della serie, il vedere ricreate la Batcaverna, i Bat-accessori, e tutto quello che ci ha fatto sognare da bambini.

Erano anni che volevo vedere questo film. L'impossibilità di vederlo trasmesso da qualche rete televisiva mi ha sempre deluso, la sua indisponibilità sul mercato dell'home video mi ha inflitto una grande tristezza. Trovarlo sulla rete in visione libera ed in italiano è stata una bella sorpresa. Il titolo con cui cercarlo è: Supereroi per caso Le disavventure di Adam West e Burt Ward. Oltretutto è molto utile per imparare il vero nome di Robin, che d'ora in poi mi ricorderò.

Un'operazione amarcord innegabilmente riuscita.

Alla fine delle indagini gli autori del furto si rivelano essere..

Titolo originale Return to the Batcave: The Misadventures of Adam and Burt 

Paese Stati Uniti d'America 
Anno 2003 
Formato film TV 
Genere azione, commedia 
Durata 90 min 
Lingua originale inglese 
Caratteristiche tecniche 
Aspect ratio 1,78 : 1 
Crediti 
Regia Paul A. Kaufman 
Soggetto Duane Poole 
Sceneggiatura Duane Poole 

Interpreti e personaggi 
Adam West: se stesso
Burt Ward: se stesso
Jack Brewer: Adam West/Batman
Jason Marsden: Burt Ward/Robin
Julie Newmar: se stessa/proprietaria del bar
Julia Rose: Catwoman
Frank Gorshin: se stesso
Brett Rickaby Frank Gorshin/Enigmista
Lyle Waggoner: se stesso/Narratore
Lee Meriwether: Cameriera
Julie Newmar: se stessa/Proprietaria dell'Arizona Bar
Betty White: Donna alla finestra
Amy Acker: Bonnie Lindsey
Curtis Armstrong: Jerry the Butler
Jim Jansen: William Dozier
Stacy Kamano: Nghara Frisbie-West
Ray Buktenica: Robert Butler
Steve Vinovich: Barista
Andy Umberger: Sam Strangis (assistente regista)
Joel Swetow: Direttore artistico
Nina West: amante occasionale di Burt Ward
Darla Haun: Conduttrice dello spettacolo di beneficenza
Julia Rose: Julie Newmar/Catwoman
Erin Carufel: Yvonne Craig/Batgirl
Nikki Ziering: Lucy (con il nome Nikki Schieler Ziering)
Quinn K. Redeker: Vincent Price/Egghead
Tony Tanner: Burgess Meredith/Pinguino
Bud Watson: Cesar Romero/Joker
Christopher Darga: Lou (agente di Adam West)
Ivar Brogger: Dottore
Silas Cooper: Guardarobiere
Todd Merrill: Direttore del network televisivo
John E. Goetz: Parcheggiatore
Elisa Marchand: Fem fatale
Heidi Androl: Fan sexy
Kelli King: Jonell
Rory Thost: Hunter
Tait Ruppert: Publicista
Ben Perkins: Fan
Traci L. Crouch: Segretaria
Frank Addela: Stuntman di Robin
Steve Blalock: Stuntman di Batman
Bobby Porter: Scagnozzo - Big Joe
Scott L. Schwartz: Scagnozzo - Curly (con il nome Scott Schwartz)
Carl Ciarfalio: Scagnozzo - Slim
Anthony G. Schmidt: Scagnozzo - Pretty Boy (con il nome Anthony Schmidt)
Brian Shakti: Pony express
Chris Dawson: Giornalista (non accreditato)
Bryan Hanna: Direttore/Cameraman (non accreditato)
Paul A. Kaufman: Direttore del network televisivo (non accreditato)
Burgess Meredith: Pinguino (filmati di repertorio) (non accreditato)
Zack Milan: Misterioso straniero (non accreditato)
Cesar Romero: Joker (filmati di repertorio) (non accreditato)
 
Doppiatori e personaggi 
Adolfo Fenoglio: Adam West
Riccardo Peroni: Burt Ward
Giorgio Bonino: Batman
Felice Inverici: Robin
Stefania Patruno: Julie Newmar
Elda Olivieri: Catwoman
Antonello Governale: Frank Gorshin e Brett Rickaby/Enigmista
 
Fotografia James Glennon 
Musiche Douglas J. Cuomo 
Scenografia Bill Boes 
Costumi Greg LaVoi 
Trucco Raqueli Dahan, Corrina Duran 
Effetti speciali Paul Staples 
Produttore Paul A. Kaufman, Jodi Ticknor 
Casa di produzione Artisan Entertainment, The Kaufman Company 
Prima visione 
Prima TV Stati Uniti d'America 
Data 9 marzo 2003 
Rete televisiva  
Prima TV in italiano (gratuita) 
Data 28 agosto 2004 
Rete televisiva 

mercoledì 28 agosto 2013

Brazil

l futuro. La burocrazia ha preso il sopravvento sulla vita vissuta. Per eseguire una qualsiasi attività è necessario un modulo, un'autorizzazione, una serie di firme e contro firme. I burocrati sono al potere, occupano i posti più alti nella scala sociale, ma la maggior parte di loro sono inetti e timorosi di sbagliare. Nella loro lungimiranza non prendono decisioni e si rimettono alla buona volontà dei loro sottoposti. Uno di loro è Sam Lowry, umile impiegato del Ministero dell'Informazione, un uomo che si è adattato alla situazione, ma dentro di se vorrebbe ribellarsi. Nei suoi reconditi onirici ha frequenti sogni ad occhi aperti dove vede se stesso salvare una misteriosa fanciulla, indossando un'armatura alata. Uno dei pochi ancora capaci di sognare in un mondo grigio.
La sua vita cambierà il giorno in cui gli verrà dato il compito di correggere un errore commesso dalla perfetta macchina burocratica. Per un errore di battitura viene arrestato Archibald Buttle al posto di Archibald Tuttle. L'arresto e l'interrogatorio porteranno alla morte dell'innocente e per rimediare verrà emesso un assegno di rimborso da consegnare alla famiglia. Qui Sam incontrerà la sua damigella in pericolo. La donna del suo sogno è reale e si chiama Jill. Lei, però, è sfuggente, nel senso che scappa e per rintracciarla dovrà accettare una promozione al Reparto recupero informazioni.
Sulla strada per la ricerca del suo amore Sam avrà a che fare con il Tuttle originale, un vecchio amico che custodisce un oscuro segreto e con molti altri burocrati.

Per anni ho aspettato ed anelato di vedere Brazil. Il film definito il "film fantascientifico per eccellenza", nei migliori 500 del mondo, nei migliori 80 film inglesi. Acclamato da tanti e portato in palmo di mani da molti.
E' innegabili che il talento visionario di Terry Gilliam sia esplosivo e perforante. I suoi quadri narrativi ti  entrano in testa e la sua visione burocratica del mondo rappresenta la realtà quasi senza renderle giustizia. Il modo di oggi è, forse, persino più burocratizzato di quello esasperato dal regista/sceneggiatore/scrittore del film. 
La produzione è mastodontica. I set creati, anche solo con i mascherini per la pellicola sono impressionati. Il ritmo, anzi i due ritmi lavorativi degli uffici burocratici sono resi al meglio e l'ambientazione è ridicolamente azzeccata.
Il cast vanta attori di calibro, anche solo in ruolo di comparse. Robert De Niro, Ian Holm, Bob Hoskins ed il protagonista Jonathan Pryce sono solo i più noti. Con loro collaborano caratteristi inglesi dalle facce note e dai nomi un po' meno.
La regia è citazionista, in modo opportuno, e visionaria. Il film sarà, dal 1985 in poi, fonte di spunto e saccheggio per autori e registi futuri. Tanto di quello che si vede in Brazil, inteso sia come atmosfere, sceneggiatura, trama, sarà base e germe per la nascita di altre pellicole che hanno fatto la storia del cinema.

Il film non mi è piaciuto. L'ho trovato prolisso e lungo. Si sofferma troppo su fronzoli che non arricchiscono la trama, anziché sviscerare con maggiore sagacia diretta ciò che comporta l'eccesso di burocrazia. Persino la storia d'amore del protagonista è eccessiva ed a tratti inopportuna.
Tanta attesa e tanta delusione. Sarà che mi aspettavo un film diverso e che troppe aspettative portano inevitabilmente ad un fallimento.

Titolo originale Brazil 
Paese di produzione Gran Bretagna 
Anno 1985 
Durata 132 min
142 min (director's cut) 
Genere fantascienza
Regia Terry Gilliam 
Soggetto Terry Gilliam 
Sceneggiatura Terry Gilliam, Tom Stoppard, Charles McKeown 
Produttore Arnon Milchan 
Fotografia Roger Pratt 
Montaggio Julián Doyle 
Effetti speciali Ron Burton 
Musiche Michael Kamen, Kate Bush, Ray Cooper 
Scenografia Norman Garwood 

Interpreti e personaggi 
Jonathan Pryce: Sam Lowry
Robert De Niro: Archibald "Harry" Tuttle
Katherine Helmond: Ida Lowry
Ian Holm: M. Kurtzmann
Bob Hoskins: Spoor, tecnico del Central Service
Michael Palin: Jack Lint
Ian Richardson: Mr. Warrenn
Peter Vaughan: Mr. Helpmann
Kim Greist: Jill Layton
Jim Broadbent: Dr. Jaffe
Barbara Hicks: Alma Terrain
Charles McKeown: Harvey Lime
Jack Purvis: Dr. Chapman
 
Doppiatori italiani 
Mauro Gravina: Sam Lowry
Paolo Poiret: Archibald "Harry" Tuttle
Sergio Fiorentini: M. Kurtzmann
Raffaele Uzzi: Spoor, tecnico del Central Service
Luigi La Monica: Jack Lint
Arturo Dominici: Mr. Helpmann
Rossella Izzo: Jill Layton
Renato Cortesi: Dr. Jaffe
Sandro Iovino: Harvey Lime
 
Premi 
British Academy of Film and Television Arts 1985: migliore scenografia (Norman Garwood), migliori effetti speciali (George Gibbs e Richard Conway)
Boston Society of Film Critics 1985: miglior attor non protagonista (Ian Holm)
Los Angeles Film Critics Association Award 1985: miglior regista, miglior film, miglior sceneggiatura
 

martedì 27 agosto 2013

About Cherry

Angelina ha diciotto anni, lavora in una lavanderia, ha una madre alcolizzata, un patrigno violento, una sorella che la adora ed un fidanzato musicista un po' farfallone. I problemi di soldi si fanno sentire, ma lei è una bella ragazza e le viene offerta un'occasione: posare, nuda, per delle foto che andranno su un sito internet a pagamento. Con i soldi racimolati da questo lavoro e l'amicizia con Andrew, da sempre innamorato di lei, nasce una fuga a San Francisco per iniziare una nuova vita,. Contando sull'aspetto fisico riesce a farsi assumere come cameriera in un strip club, ma la sua vera professione è dietro l'angolo. Attratta dai soldi facili e supportata dal suo esibizionismo entra a testa alta nel mondo del porno.

Tratto dal libro di Lorelei Lee (ex pornostar) e  Stephen Elliott (scrittore), il film vuole tentare una disamina dell'ambiente del porno paragonandolo alle professioni più normali. Per un certo periodo costruisce anche un parallelismo tra l'avvocatura e la strada intrapresa dalla protagonista per tentare di spiegare la sua tesi. Il problema, però, è che se il messaggio principale può anche passare è la mutazione della ragazza di campagna in porno attrice senza remore che non riesce ad essere convincente. Sempre allegra e solare Ashley Hinshaw (Angelina) mostra come il suo personaggio si trovi a suo agio in qualsiasi situazione lavorativa e con partner di qualsiasi sesso. Purtroppo sono le motivazioni assenti alla base di qualsiasi sua scelta a rendere noioso e prevedibili il film. Nel cast, che sarebbe potuto essere stato composto da attori sconosciuti, non spicca nessuno in particolare se non Heather Graham. Qui l'attrice di Milwaukee riprende un ruolo che sembra la prosecuzione di quello interpretato in Boogie Nights e che le calza a pennello. Tutto il resto del cast sembra essere un po' raffazzonato. La protagonista, Ashley Hinshaw, sembra essere messa lì per la fotogenicità del suo seno, Dev Patel, The Millionaire, sembra non trovare la sua strada ad Hollywood ed accettare qualsiasi lavoro che gli venga proposto. Investimento inutile e pessimo è quello su James Franco. Un attore che ultimamente lavora tantissimo, ma che qui è inutile come il cacio sulla torta di fragole.
Il regista è lo stesso autore del libro e non si distingue per particolari doti di comunicazione.

Un film lungo, sfrondato di una mezz'ora potrebbe essere vedibile, e tendenzialmente inutile. Credo di essere uno dei pochi in Italia ad averlo visto.

Titolo originale About Cherry
Running time 102 minutes 
Country United States 
Language English
Directed by Stephen Elliott 

Produced by Gordon Bijelonic, Elizabeth Destro, Chris Kientz 
Written by Lorelei Lee, Stephen Elliott 
Music by Jeff Russo 
Cinematography Darren Genet 
Distributed by IFC Films 
Release date(s) February 2012 (2012-02) (Berlin International Film Festival), September 21, 2012 (2012-09-21)
Starring 
Ashley Hinshaw as Angelina
James Franco as Francis
Dev Patel as Andrew
Heather Graham as Margaret
Lili Taylor as Phyllis
Diane Farr as Jillian
Megan Boone as Jake
Vincent Palo as Paco
Jonny Weston as Bobby
Steven Wiig
Zachary Culbertson
Ernest Waddell as Vaughn
Sensi Pearl as Vikki
Maya Raines as Jojo

lunedì 26 agosto 2013

Brendon - Il terzo peccato mortale

Brendon 92
Il terzo peccato mortale
Soggetto e Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Lola Airaghi
Copertina: Massimo Rotundo

Sono tempi di magra anche per i cavalieri di ventura ed anche Brendon fatica a trovare un ingaggio. E' ormai fermo da troppo tempo a Faithtown nell'ostello gestito dalla corpulenta Melody. Aiutare una vecchina con problemi alla stufa e sentire voci su persone scomparse sono le sue principali occupazioni. Tutto cambia il giorno in cui incontra la bellissima ed irresistibile Zandalee. La diafana donna dopo averlo sedotto gli promette amore eterno in cambio della morte di Melody. Il cuore di Brendon è combattuto anche perché è conscio che entrambe le donne nascondano qualcosa.

Non un albo esaltante, ma ben costruito. Le due donne in contrasto l'una con l'altra, la rivelazione finale, il mischiare magia ed omicidi, insomma qualcosa che vale la pena di leggere e nel quale trovare anche qualche spunto originale. Il lavoro di Chiaverotti prosegue per il meglio, almeno sulla serie regolare.
Lola Airaghi ai disegni non è male. A parte qualche tavola svogliate ed a qualche soluzione grafica sulla quale ripensare rende abbastanza bene il mondo post apocalittico del cavaliere di ventura della casa editrice milanese.
La copertina di Rotundo è specchio di uno dei reconditi segreti nascosti nella narrazione della vicenda. Ottima la resa grafica.

Un albo piacevole da leggere.

venerdì 23 agosto 2013

Iron Sky

2018. La corsa alla rielezione per l'uscente Presidente degli Stati Uniti d'America è sempre più dura. Con una strategica mossa d'immagine, decide, quindi, di inviare una nuova missione sulla Luna. A bordo della navetta spaziale c'è il primo astronauta di colore James Washington. La sua missione è quella di attirare i voti delle minoranze verso una Presidente in calo di consensi. La vera missione del viaggio spaziale è quella di trovare, sulla Luna, giacimenti di Elio 3, capace, in piccole quantità, di sprigionare grandi dosi d'energia.
Quello che James Washington troverà sulla Luna, però, sarà un insediamento di nazisti fuggiti dalla Terra nel 1945. Sotto il comando del fuhrer Wolfgang Kortzfleisch, i nazisti si stanno organizzare per scagliare la loro offensiva contro la madre Terra. E' pronta, quasi, un'enorme nave spaziale, la Crepuscolo degli Dei, che con il suo armamento potrebbe distruggere città in pochi minuti. In Doktor Richter è alla ricerca di una fonte di energia che possa alimentare la sua nave e farla volare. La manna dal cielo, è proprio il caso di dirlo, cade quando Washington viene catturato ed il suo smartphone utilizzato per dare energia alla nave.
Viene organizzata così una missione sulla Terra per recuperare alti dispositivi ad alta tecnologia, nella quale saranno coinvolti Renate Richter, conoscitrice delle nostre abitudini, e Klaus Adler, futuro prossimo fuhrer.
Visto che la Presidente degli Stati Uniti non ritiene veritiere le minacce portate dai due nazisti lunari, l'unico che si oppone all'invasione è lo stesso James Washington, fuggito dalla sua prigionia lunare, ma albinizzato.

Il film tratta in modo spiritoso un argomento piuttosto spinoso: l'esistenza dei nazisti. I tedeschi vengono mostrati in tutta la loro crudeltà ed i loro ideali di conquista e sterminio non vengono mai nascosti. Quello che Timo Vuorensola  ed i suoi collaboratori, però, mostrano anche è l'aspetto ingenuo di certi sostenitori del reich. La figura di Renate Richter (interpretata da Julia Dietze) ne è un esempio. Manipolata dai superiori insegna ai suoi allievi i concetti di un nazional socialismo buono ed assistenziale, ignorando le malvagità commesse dal 1945. Esempio di distorsione è come viene citato nelle sue lezioni il film Il grande dittatore di Charlie Chaplin, dove la critica ed il dileggio nei confronti del fuhrer vengono travisati come ammirazione.
Pure essendo una produzione che come nome noto, almeno alle più vecchie generazioni, ha solo Udo Kier, il film conta sulla partecipazioni di bravi attori.  Nessuno di loro noto al grande pubblico, ma ciascuno riesce a dare spessore e sfaccettature interessanti al suo personaggio. Particolarmente bravi i due protagonisti della pellicola Julia Dietze e Christopher Kirby.
Nella trama sono inseriti spunti e trovate molto interessanti. L'abinizzante utilizzato per sbiancare Washington è geniale, ma l'idea dell'esistenza di un de-albinizzante lo è ancora di più: perché i nazisti dovrebbero volere persone di colore tra i loro ranghi? Le citazioni da Star Wars si sprecano: il rumore emesso dagli "UFO" nazisti ricorda quello dei caccia-TIE di Guerre Stellari, le tute dei piloti ricordano quelle dei piloti dell'Impero, "The Reich Strikes Back" gioco di parole presente nel titolo originale del film riprende il titolo di Episodio V "The Empire Strikes Back". Ma anche altri film correlati alla tematica trattata hanno la loro citazione. Quando, ad esempio, la pubblicitaria si esibisce in una sfuriata ad i suoi collaboratori è impossibile non notare come questa si rifaccia alla scena del film La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler. Ultima citazione evidente: nel 2018, senza mai essere chiamata per nome, il Presidente degli Stati Uniti sarà Sara Palin, ovvi i riferimenti alle sue passioni presenti nella sala ovale della Casa Bianca.
Menzione d'onore agli effetti speciali. Di tutto quello che vediamo sullo schermo ben poco esiste. I fondali sono curati nel minimo dettaglio e coinvolgono a tal punto da non far pesare la loro inesistenza. Grande fantasia, anche, nella realizzazione delle astronavi ed ottima dinamica nelle scene spaziali.

Le leggende sulla creazione di "ufo" da parte dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale sono rivisitate ed espanse per creare la trama di questa pellicola. Un film dove nessuno è buono e dove tutti i politici perseguono solo ed esclusivamente i loro obiettivi personali. L'unica speranza risiede in una ex-nazista ariana ed in un modello di colore de-albinizzato.

Una commedia divertente, ma che, inevitabilmente, non può che portare alla memoria lo schifo combinato dai tedeschi e dal nano austriaco.

Titolo originale Iron Sky 

Lingua originale inglese, tedesco 
Paese di produzione Germania, Finlandia, Australia 
Anno 2012 
Durata 93 min 
Genere fantascienza

Regia Timo Vuorensola 

Soggetto Johanna Sinisalo, Jarmo Puskala 
Sceneggiatura Michael Kalesniko 
Produttore John Buckman, Michael Cowan 
Produttore esecutivo Sean O'Kelly, San Fu Maltha 
Distribuzione (Italia) Moviemax 
Fotografia Mika Orasmaa 
Montaggio Suresh Ayyar 
Musiche Laibach 
Scenografia Ulrika von Vegesack, Jussi Lehtiniemi 
Costumi Jake Collier 
Trucco Sybille Löffelholz, Bliss Macgillicuddy, Anita Morgan, Jeannette Tripodi 

Interpreti e personaggi 

Julia Dietze: Renate Richter
Udo Kier: Wolfgang Kortzfleisch
Peta Sergeant: Vivian Wagner
Kym Jackson: McLennan
Stephanie Paul: presidente Negli Stati Uniti
Götz Otto: Klaus Adler
Christopher Kirby: James Washington
Monika Gossmann: disegnatore
Jim Knobeloch: ufficiale alle armi nazista
Yuki Iwamoto: rappresentante del Giappone
Tilo Prückner: Doktor Richter
Nick Dong-Sik: rappresentante della Corea del Nord
Jeffrey Coulas: rappresentante inglese
Michael Cullen: segretario della difesa
Andrew Buchanan: terzo ufficiale GWB
James Quinn: reporter
Alois Moyo: Tassista Newyorkese
Milo Kaukomaa: Siegfried
Claus Wilcke: rappresentante russo (accreditato come Claus Wilke)
Martin Grelis: secondo ufficiale GWB
Ben Siemer: Sanders
Vivian Schneider: Brunhilde
Tom Hoßbach: Dieter
 
Doppiatori italiani 
Emanuela Damasio: Renate Richter
Edwin Alexander Francis: Wolfgang Kortzfleisch
Benedetta Degli Innocenti: Vivian Wagner
Silvia Pepitoni: presidente Negli Stati Uniti
Roberto Pedicini: Klaus Adler
Roberto Draghetti: James Washington
Giorgio Lopez: Doktor Richter
 
Premi 
Festival internazionale del cinema fantastico di Bruxelles - 2012 
Premio Pegaso: Iron Sky di Timo Vuorensola

giovedì 22 agosto 2013

La casa

Cinque ragazzi si ritrovano in una casa nel bosco disabitata. La loro presenza deve fungere da supporto ad una di loro con pesanti problemi di droga: Mia. Quello che non sanno è che quella stessa casa è stata luogo di battaglie tra esseri umani e demoni dell'inferno.
L'astinenza di Mia inizia subito a farsi sentire e per distrarla gli altri ragazzi, Eric, David, Olivia e Natalie, iniziano a perlustra la casa fino a trovare una botola nel pavimento. Apertala si recano in cantina e dietro ad una porta di legno trovano decine di gatti impalati, una colonna portante della casa mezza bruciata ed un misterioso pacchetto avvolto nel filo spinato.
La curiosità è tanta e Eric apre il pacchetto. Al suo interno c'è un libro, apparentemente rilegato in pelle umana, con immagini mostruose di carattere satanico. Anche le scritte che lo accompagnano non paiono tranquillizzanti. Nonostante tutto il ragazzo continua nella sua esplorazione tanto da mettersi a recitare alcuni misteriosi versi ad alta voce.
Quello che accadrà dopo sarà massacro e lotta per la sopravvivenza: quando un demone assetato di sangue viene risvegliato non c'è niente che lo possa fermare. Se non una motosega.

Se questo film non fosse il remake dei film La casa del 1981 e La Casa 2 del 1987, forse sarebbe stato meglio.
Per carità Sam Raimi, Bruce Campbell e Robert Tapert (rispettivamente, il regista e sceneggiatore, il protagonista, e il produttore della trilogia originale) si impegnano per dare un certo senso a tutta la vicenda. Fede Alvarez esordiente alla regia ci mette del suo citando i predecessori e tentando di sorprendere lo spettatore, ma tanto è scontato. Tanto dell'impostazione di questa pellicola la si deve all'uruguagio dietro la macchina da presa. Con la regia seria e poco avvezza ad ironie di alleggerimento, regala alcuni momenti di paura vera ed un tripudio di violenze sui corpi come non se ne vedevano da tempo. Nonostante tutto alcuni di questi momenti di truculenza risultano essere, oltre che aspettati, vagamente gratuiti e programmati, togliendo allo spettatore un po' di quella voglia di vedo e non vedo che in questi film fa sempre bene.
Sul cast poco da dire. Cinque ragazzi di limitate esperienza (tranne, forse, Shiloh Fernandez visto in Cappuccetto rosso sangue) sono, come da copione, i protagonisti della pellicola. Non c'è la bellona di turno, non c'è sesso, non c'è nudo: è richiesta solo una discreta espressività per farsi massacrare.
Curiose le scelte negli effetti speciali. Ai tempi del digitale e della computer grafica è bello vedere trucchi realizzati artigianalmente con buona abilità. Anche il trucco per le creature è di effetto ed alcune scelte stilistiche (come i movimenti a tic dei posseduti, in stile J-horror) sono apprezzabili.

Tutto sommato è un film vedibile anche se non so bene quale effetto volessero ottenere coloro che hanno messo mano a questo remake. La mia paura che abbiano finito per scontentare parecchi fan della trilogia classica e non siano riusciti ad avvicinare molti giovani spettatori. Per tutti gli altri, spettatori occasionali o meno è un intrattenimento anche gustoso.
La mia sensazione è che la forte operazione commerciale dietro a questo film e la paura di fare un enorme passo falso abbia prevalso sulla libertà ed il divertimento che richiede girare un film horror. Sembra, comunque che tutto sia andato per il meglio ai botteghini in quanto Fede Alvarez e Sam Raimi hanno annunciato che stanno lavorando a Army of Darkness 2 (seguito della trilogia originale) e, con l'aiuto di Campbell, anche un Evil Dead 2. Lo scopo finale dovrebbe essere quello di portare i protagonisti delle due serie ad incontrarsi. Quindi, se tutto andrà secondo i loro piani Ash e Mia si dovrebbero incontrare in un plausibile settimo film.
Dispiace non vedere Sam Raimi dietro la macchina da presa. Forse, però, la sua è una scelta saggia vedendo i disastri che un Maestro dell'Horror come Dario Argento sta combinando negli ultimi decenni.

Titolo originale Evil Dead 

Lingua originale inglese 
Paese di produzione USA 
Anno 2013 
Durata 91 min 
Colore colore 
Genere Horror 

Regia Fede Alvarez 

Sceneggiatura Fede Alvarez, Rodo Sayagues, Diablo Cody 
Produttore Sam Raimi, Bruce Campbell, Robert Tapert 
Produttore esecutivo Joseph Drake, Maya Fukuzawa, Nathan Kahane, Peter Schlessel 
Casa di produzione Ghost House Pictures, FilmDistrict, TriStar Pictures 
Distribuzione (Italia) Warner Bros Italia 
Fotografia Aaron Morton 
Montaggio Bryan Shaw 
Effetti speciali Jason Durey 
Musiche Roque Baños 
Scenografia Robert Gillies 
Costumi Sarah Voon 
Trucco Claire Rutledge 

Interpreti e personaggi 
Jane Levy: Mia
Shiloh Fernandez: David
Lou Taylor Pucci: Eric
Jessica Lucas: Olivia
Elizabeth Blackmore: Natalie
 
Doppiatori italiani 
Gemma Donati: Mia
David Chevalier: David
Emiliano Coltorti: Eric
Maria Letizia Scifoni: Olivia
Benedetta Degli Innocenti: Natalie

mercoledì 21 agosto 2013

After Earth

L'umanità si è dovuta trasferire su un nuovo pianeta a causa della brutta fine che ha fatto fare alla Terra. Nova Prime, però è infestato da creature senza occhi che cacciano l'uomo individuandone i feromoni della paura nell'aere. Per sfuggire agli Ursa, questo il loro nome, alcuni umani si sono evoluti in spettri. Gli spettri sono persone che non emettono feromoni quando spaventate e possono avvicinarsi abbastanza da uccidere il predatore.
Il primo spettro è stato Cypher Raige. Suo figlio adolescente vuole entrare anche lui nel corpo dei ranger per servire il suo nuovo mondo, ma viene bocciato all'esame finale. Il rapporto con il padre non è buono. Rispetto e disciplina sì, ma niente affetto spontaneo ed il ragazzino ne soffre.
Per cercare di recuperare un po' il rapporto, su consiglio della moglie, il Generale  Cypher Raige porta suo figlio Kitai con sè nella sua ultima missione interspaziale.
Durante il volo una tempesta di meteoriti si abbatte sulla nave che li sta trasportando e finisce fuori rotta. I danni impongono un atterraggio di emergenza sul pianeta più prossimo: la Terra, che ora è proibito in quanto ogni forma di vita che vi prospera è una possibile minaccia per l'uomo.
L'astronave precipita sul pianeta e nel mentre si spezza in due. I soli sopravvissuti sono padre e figlio nella parte di testa. Cypher si ritrova con entrambe le gambe rotte ed un'arteria recisa mentre il figlio è sano.
Sarà lui l'unica possibilità di sopravvivenza della coppia. Il ragazzo dovrà recuperare un segnalatore di posizione nella coda, precipitata a 100 km di distanza da loro. Oltre a sopravvivere in ambiente ostile dovrà fare i conti con l'Ursa in libertà che la nave aveva nella sua stiva.

La storia di questo film non risiede tanto nella trama dell'avventura quanto nei capricci di un bambino. Mamma, Jada Pinkett Smith, e papà, Will Smith hanno in mente un futuro radioso nel mondo dello spettacolo per il loro figli.  Dopo il debutto in io sono leggenda la loro figlia Willow (classe 2000) è diventata una cantante con all'attivo dal 2010 ad oggi poco meno di una decina di singoli. Jaden (classe 1998) è, invece, concentrato sulla recitazione. Debutto con La ricerca della felicità, infilato a forza in Ultimatum alla Terra e protagonista nell'inutile remake di Karate Kid. I risultati altalenanti hanno convinto papino a buttare giù un soggetto, produrlo con il circolo familiare ed affidarlo ad un regista in attesa di riscatto.
Partendo da quest'ultimo M. Night Shyamalan. Rivelazione con Il Sesto senso l'indiano di Hollywood è rimasto vittima del suo modo lento e ponderato di dirigere. I suoi ritmi si sono rivelati azzeccati per il film che l'ha reso noto al mondo, per Unbreakable e The Village, ma non gli hanno lasciato scampo con Lady in The Water e L'ultimo dominatore dell'aria. Fermo dal 2010 eccolo di nuovo in azione. Il ritmo lento è rimasto, come detto il suo stile non ha nulla a che vedere con gli ultimi sparatutto a cui il cinema americano ci ha abituato. Tutto sommato non è spiacevole. Forse la sceneggiatura avrebbe potuto essere un po' più snella, ma la resa scenografica della Terra senza uomini ti fa ben sperare per il futuro di questo pianeta.
Come detto la sceneggiatura, riscritta più volte da autori diversi, è troppo farcita. Nel senso che è eccessivamente monocorde per essere così lunga. Gli autori hanno preso Avatar, Il Collezionista di ossa, The Hunger Games, un pizzico de Il Signore degli Anelli ed hanno frullato il tutto al fine di ottenere After Earth che tutto è fuorché un film originale ed innovativo.
I protagonisti. All'inespressività voluta e forzata, pure un po' noiosa, di Will Smith fa da contraltare l'inesperienza di suo figlio. Jaden interpreta in solitaria gran parte del film con un pathos che chiunque potrebbe trasmettere. Nessuno dei due protagonisti sembra dannarsi l'anima per convincere il pubblico del reale pericolo in cui incorrono.
Effetti speciali di altissimo livello condiscono la pellicola che, tutto sommato, non si può definire mediocre.

E' un film che raggiunge la sufficienza, che può far piacere vedere, ma che non stimolerà per essere rivisto.

Titolo originale After Earth 

Lingua originale inglese 
Paese di produzione USA 
Anno 2013 
Durata 100 minuti 
Genere fantascienza

Regia M. Night Shyamalan 

Soggetto Will Smith 
Sceneggiatura M. Night Shyamalan, Stephen Gaghan, Gary Whitta 
Produttore James Lassiter, Jada Pinkett Smith, Caleeb Pinkett, Will Smith, Ashwin Rajan, John Rusk 
Produttore esecutivo M. Night Shyamalan, E. Bennett Walsh 
Casa di produzione Blinding Edge Pictures, Overbrook Entertainment 
Distribuzione (Italia) Sony Pictures 
Fotografia Peter Suschitzky 
Montaggio Steven Rosenblum 
Musiche James Newton Howard 
Scenografia Thomas E. Sanders 
Costumi Amy Westcott 
Trucco Shutchai Tym Buacharern, Judy Murdock, Camille Henderson, Angel Radefeld, Keith Sayer 

Interpreti e personaggi 
Jaden Smith: Kitai Raige
Will Smith: Cypher Raige
Isabelle Fuhrman: Rayna
Sophie Okonedo: Faia Raige
Zoë Isabella Kravitz: Senshi Raige
David Denman: McQuarrie
Kristofer Hivju: capo della sicurezza
Glenn Morshower: comandante Velan
Sacha Dhawan: pilota Hesper
Chris Geere: navigatore Hesper
Gabriel Caste: ranger
Lincoln Lewis: Bo
Diego Klattenhoff: ranger veterano
 
Doppiatori italiani 
Federico Bebi: Kitai Raige
Sandro Acerbo: Cypher Raige
Laura Romano: Faia Raige
Giulia Tarquini: Senshi Raige
Stefano Thermes: capo della sicurezza
Gianluca Machelli: comandante Velan
Gianfranco Miranda: pilota Hesper