mercoledì 30 novembre 2016

Captain America - Speciale 75° Anniversario

CAPITAN AMERICA SPECIALE 75 ANNIVERSARIO
Autori: Paul Dini (S), Joss Whedon (S), Nathan Edmondson (S), Tim Sale (S/D), Alex Ross (D), John Cassaday (D), Mike Perkins (D), Humberto Ramos (D) 
17x26, S., 48 pp., col.
Contiene: Captain America: Sam Wilson 7 (II, III, IV), A+X 9 (I), Captain America: Red, White & Blue (III)
MARVEL ITALIA

C'era una volta Capitan America, quello vero. Non quello di adesso che non si sa bene chi sia, se ha le ali, se è invecchiato, se, se, se. Nasceva nel 1941, quando Steve Rogers si sottoponeva all'iniezione del siero del super soldato e si recava al fronte della Seconda Guerra Mondiale per dare un pugno in faccia ad Hitler. Nasceva così, sulla copertina di Timely Comics (che diverrà la Marvel di oggi), un eroe che ancora oggi, dopo aver vissuto periodi di appannamento, è icona del fumetto mondiale.

Oggi il Cap compie 75 e nel mondo viene festeggiato in diversi modi. In Italia, Panini Comics, licenziataria dei fumetti della Casa delle Idee, pubblica un albo speciale per celebrarlo.

L'albo si presenta accattivante già dalla copertina. Per fare le cose in grande è stata scelta una cover metallizzata , pesante, che a seconda della luce che la colpisce mostra effetti di colore cangiante.

All'interno troviamo un riassunto delle gesta di Steve Rogers scritte e disegnate dai nomi importanti del fumetto americano. Inediti di Tim Sale e Greg Rucka con Mike Perkins si alternano a storie di vecchia data firmate da Paul Dini e Alex Ross, Nathan Edmondson e Humberto Ramos. Da non trascurare, inoltre, la reunion, dopo anni di separazione, di Joss Whedon (sì, il creatore di Buffy e della visione dell'Universo Cinematografico Marvel) e John Cassaday.

Sono 5€ da investire, ma sono ben investite per gli appassionati dell'eroe più integro che il fumetto conosca.

lunedì 28 novembre 2016

Justice League 55

Justice League 55
di Geoff Johns, Dan Abnett, David F. Walker, Jason Fabok, Iban Coello, Felipe Watanabe, Daniel Hdr, Julio Ferreira
Contiene Justice League 50, Earth 2: Society 12, Cyborg 11

Specifiche
Titolo: Justice League 55
Linea: Lion
Collana: Justice League
Autore: Geoff Johns, Dan Abnett, David F. Walker, Jason Fabok, Iban Coello, Felipe Watanabe, Daniel Hdr, Julio Ferreira
ISBN: 9788893513890
ISSN: 9772280013001-60055
16,8x25,6, S, col., 84 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Supereroi
Titolo da: edicola
Prezzo: € 4.50
 
 La Darkside War è giunta al termine. Lo sconvolgimento e le morti regalate al mondo degli eroi da questo evento hanno inciso su quello che sarà il loro futuro. Un nuova Lanterna Verde è pronta ad aggiungersi al Corpo, Batman dall'uso della sedia di Moebius ha ricevuto più dubbi che certezze, Superman ha una pesante eredità da sopportare, Wonder Woman ha scoperto un segreto a lei celato dal giorno della sua nascita ed il figlio di Superwoman è nelle mani di Grail. Cosa succederà adesso?
Geoff Johns ha lanciato semi per le testate che ospitano mensilmente gli eroi della Justice League. Dove porteranno i percorsi da lui immaginati i membri della Trinità? Come ne uscirà Superman? Cosa farà Wonder Woman? A cosa porteranno i dubbi di Batman? Speriamo di vederlo presto.
Come è stata questa corsa tra eroi, dei e distruttori di mondi? Abbastanza divertente, anche se, a volte, è sembrata un po' ripetitiva. La scelta di Fabok come disegnatore principale della serie è stata ripagata da un ottimo impatto visivo e dalla cura di tutti i personaggi. Non avevo dubbi. Speriamo una nuova storia con momenti più riflessivi, per i prossimi albi. Un po' meno fracasso non farebbe male.

Dan Abnett ci prova a dare un significato a Terra-2 ed a sprazzi ci riesce. La serie è sempre sull'orlo del "dimenticabile", ma qualche spunto dello sceneggiatore e qualche punta grafica interessante la salvano.
Cyborg sarebbe stato meglio classificarlo come n.p. ma ce lo dobbiamo sorbire. Il fallimento, in stile Avenger A.I., è sempre più dietro l'angolo. Si salva solo per lo stile grafico più moderno e godibile rispetto alla, simile, serie della concorrenza

mercoledì 23 novembre 2016

Justice League # 53

Justice League # 53
di Geoff Johns, Dan Abnett, David F.Walker, Ivan Reis, Joe Prado, Paul Pelletier, Jorge Jimenez, Felipe Watanabe, Julio Ferreira
Contiene Justice League Darkseid War Special 1, Earth 2: Society 9, Cyborg 9

Specifiche
Titolo: Justice League # 53
Linea: Lion
Collana: Justice League
ISBN: 9788893512695
ISSN: 9772280013001-60053
16,8×25,6, S, col., 72 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Supereroi
Titolo da: edicola
Prezzo: € 3.95

Le donne coinvolte nella Darkseid War stanno vivendo un momento difficile. Jessica Cruz è prigioniera del suo stesso anello e delle sue paure, probabilmente vi rimarrà per sempre se non riuscirà a trovare le giuste motivazioni per sconfiggere il suo carceriere. Wonder Woman sta cercando di capire che fine ha fatto il suo ex Steve Trevor che è prigioniero di Grail e sua madre. Le loro origini vengono svelate piano piano ed la trama intessuta dalla figlia di Darkseid si sta definendo sempre meglio.

Una squadra di disegnatori di alto livello traduce in immagini la trama femminocentrica del loro capo in testa, Geoff Johns, e, seppure con un episodio di contorno e riempitivo, convince. Gli sviluppi della trama si fanno curiosi e l'equivoco che Grail non permette alla madre di chiarire potrebbe rendere, sebbene ingenuamente, le cose interessanti.

Anche su Terra-2 le donne la fanno da padrone. Supergirl è all'opera come arma di contrasto delle ribellioni, Hawkgirl è al cospetto della Amazzoni, ritenute estinte, ma bene vive e combattive. Sullo sfondo l'organizzazione della Justice League di questo mondo ed un mistero vicino ad una pericolosa soluzione.

Terra Due è valorizzata dai disegni di Jimenez. Però, la trama di Dan Abnett sembra iniziare ad acquistare un senso. Si vedono i barlumi di una prima, decente, formazioni di una nuova, alternativa, versione della Justice League. Bisognerà vedere quanto durerà. Il mio punto di vista è sempre lo stesso: se avessi voluto leggere di Terra-2 l'avrei fatto acquistando le collane a lei dedicate; propormela qui ha sempre un senso di riempitivo.

Di Cyborg non vale neanche la pena parlarne se non per dire: se questo è il modo della DC di lanciare il personaggio in vista del film della Justice League beh, il tiro è decisamente da correggere.

giovedì 17 novembre 2016

Justice League 54

Justice League 54
di Geoff Johns, Dan Abnett, AA. VV.
Contiene Justice League 49, Earth 2: Society 10-11, Cyborg 10

Specifiche
Titolo: Justice League 54
Linea: Lion
Collana: Justice League
Autore: Geoff Johns, Dan Abnett, AA. VV.
ISBN: 9788893513432
ISSN: 9772280013001-60054
16,8×25,6, S, col., 84 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Supereroi
Titolo da: edicola
Prezzo: € 4.50


La guerra di Darkseid volge agli sgoccioli. Lex Luthor è tornato sulla Terra per dimostrare la sua supremazia su Moebius. Batman continua ad essere onnisciente e Superman onnipotente. Flash ha giusto qualche problemino con la morte, mentre Wonder Woman, l'unica ancora savia è accanto alla partoriente Superwoman. Il Sindacato del Crimine è libero, con la promessa di aiutare la Justice League, ma le promesse per loro sono nulla. Il bambino che la Lois Lane di Terra-3 sta per partorire potrebbe essere la chiave per fermare la divampante battaglia. Fino al ritorno sul campo di Grail, sua madre e di un potenziato che le accompagna.

Io sono curioso di leggere la fine di questa saga per capire come i protagonisti potranno tornare alle loro vite, senza portarsi dietro retaggi degli eventi. Se Superman può scaricare il suo potere, potrà Batman convivere con l'onniscienza indotta dalla sedia dell'Anti-Monitor? E' bello vedere come Johns riesca a dare un buon peso a tutti i protagonisti che ha incluso nella sua trama, forse dovrebbero fargli scrivere un film degli X-Men.
Fabok valorizza ogni singola tavola con la sua classe e dona tratti caratteristici ad ogni personaggio (sebbene le donne tendano ad essere tutte simili).

Cala la palpebra sui soliti Terra-2 e Cyborg, che speravo fosse finito ed, invece, han trovato un nuovo spunto per prolungare l'agonia.

mercoledì 16 novembre 2016

Batman 55

Batman #55 (111)
di Scott Snyder, Peter J. Tomasi, Jackson Lanzing, Collin Kelly, Greg Capullo, Yanick Paquette, Fernando Pasarin, Scot Eaton, Roge Antonio, Gerrado Borges
Contiene Batman 50, Detective Comics 50, Grayson 18

Specifiche
Titolo: Batman #55 (111)
Linea: Lion
Collana: Batman
ISBN: 9788893513272
ISSN: 9771887472334-60111
16,8×25,6, S, col., 96 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Supereroi
Titolo da: edicola
€ 4.50

Lo scontro con Bloom giunge la termine. La resa dei conti tra il Batman Superpesante di Gordon e la sua nemesi ha luogo. Il coraggio dell'ex commissario sarà contrapposto alla smania di potere del criminale. Per fortuna al fianco della giustizia torna il mantello del Cavaliere Oscuro originale: Bruce Wayne si è ricordato chi è e qual è il suo ruolo.

Si chiude, con qualche rammarico per chi era loro affezionato e con una run non convincente, l'esperienza del team Capullo/Snyder sulle pagine di Batman. Come è stata la corsa? Divertente, intrigante ed innovativa. Rimpianti? Sì, questo ultimo arco narrativo è stato forzato ed ha richiesto un certo sforzo per essere affrontato da lettore.
Snyder decide di chiudere come ha iniziato. La rubrica "Gotham è" ritorna sulle pagine dell'albo e si ritaglia il ruolo di corona intorno alla narrazione. Quello che, in fin dei conti, un po' infastidisce è la tabula rasa di tutti gli accadimenti che viene messa in scena in questo ultimo atto. Snyder lascia al suo successore una tela pulita e gli offre la possibilità, grazie ad alcuni piccoli agganci, di sviluppare sì nuove storie, ma con i vecchi personaggi formattati a zero.
Capullo ci lascia con una prova decisamente importante. Ci ha insegnato che il Cavaliere Oscuro, per essere tale, può anche non essere disegnato in sole tonalità di nero. La luminosità dei suoi disegni può essere viatico per i suoi successori come viatico per l'uscita dal tunnel di pessimismo cosmico totale in cui è precipitato negli ultimi venti anni, e che lo rende oggetto di divertenti prese in giro nei film Lego.

Le altre due storie vedono: Gordon ancora ne panni del Batman (dalla digestione) Superpesante, ma sul campo di battaglia in medio oriente, per investigare sul triste fato costato a diversi suoi compagni tra i marines e Grayson alle prese con Spyral, reincarnazioni, vendette incrociate ed altre baggianate.
Tutti filoni dimenticabili che vengono utilizzati per coprire la foliazione dell'albo e poco altro.

giovedì 10 novembre 2016

Doctor Strange - Senza spoiler

Stephen Strange è uno dei più abili chirurghi americani. Le sue mani salde e la sua mente lucida, dotata di memoria fotografica, gli permettono di salvare vite operando veri e propri miracoli. D'altra parte, nascosta dietro un umorismo spesso sarcastico, l'aura di superiorità che lascia pesare su chi gli sta intorno lo rende arrogante e presuntuoso. Solo quando un terribile incidente gli costerà l'uso delle mani si renderà conto della sua umanità e della sofferenza che ha indotto negli altri. Su questo cammino sarà aiutato dall'Antico, un mentore che gli insegnerà ad incanalare l'energia magica che ci circonda per creare incantesimi e sopperire alla menomazione di cui soffre. In breve tempo riuscirà a trovare, dentro di se, la forza per affrontare le sue difficoltà ed a rivalutare gli aspetti del suo carattere che credeva punti di forza, ma che lo ancoravano ad un passato troppo egoistico. La sua nuova condizione gli permetterà di affrontare un essere multidimensionale desideroso di fagocitare il nostro pianeta. 


Finalmente la Marvel ha introdotto il concetto di magia nel suo Universo Cinematografico. Se con Thor erano stati affrontati in modo laterale, ma già presentati al grande pubblico, come poteri divini, qui si analizzano nel dettaglio. La magia è da sempre presente e da sempre qualcuno la usa per fare del male, altri per fare del bene e proteggere il nostro pianeta. La resa visiva degli effetti, dal più semplice cerchio tracciato nell'aere ad i complessi effetti derivati dalle tecniche in CGI sperimentate in Inception, convincono lo spettatore che sta assistendo a qualcosa di particolare. La suddivisione dello schermo in sezioni alla Escher rende, giustamente, complicato seguire tutto ciò che vi accade, ma porta stupore e divertimento.

Troppa solitudine nell'Internet per lui
Non è da sottovalutare anche l'introduzione del concetto di Multiverso che viene presentata dall'Antico a Strange. Spero solo che Marvel decida di giocarsela il più tardi possibile questa carta. Onestamente io preferisco i personaggi originali che le loro versioni alternative. 

Il film è ben calibrato, diviso in tre tronconi netti nei quali si assiste all'evoluzione del personaggio principale. Si parte da un arrogante Dottore in medicina e si arriva ad un altruista Maestro in magia. Il tutto passa per una formazione, a scopo egoistico, battute simpatiche (e ti rendi conto su Shamballa di quanta gente non veda i provini dei film in televisione, ma vada al cinema spinta da una sensazione) e scontri a mani nude, ed incantesimi, che avrebbero potuto essere coordinati meglio, ma che hanno reso l'idea. In fondo Stephen Strange non aveva mai combattuto prima e tutti gli aiuti che ha ricevuto erano fondamentali.

Attenti che Mordo.
Ciò che, con il passare degli anni, ho paura che potrebbe ancorare nel passato gli effetti speciali di questo film è la scelta dei colori fluo e psichedelici impiegati in certe sequenze: oggettivamente d'impatto, ma che potrebbero invecchiare poco bene. 

The col miele, grazie.
Per quanto riguarda le riprese dal vero: decisamente convincenti e coinvolgenti gli scenari Nepalesi, intrigante lo skyline di New York con la torre degli Avengers. 


Le scenografie sono grandiose. Ma. Ma la strada di Hong Kong si vede che è ricostruita in studio, gran bel lavoro ricco di dettagli e soluzioni tecniche, ma è decisamente palese che non è "reale". In ogni caso la sua distruzione, davvero un peccato, è stata ammirevole. Come ammirevole è stata la scelta di come presentarcela. 

Beyoncè
Il film, seppur piacevole e scorrevole, si regge principalmente sulle grandi capacità recitative di Benedict Cumberbatch. La sua disponibilità a calarsi in questo, rischioso, personaggi, creato da Stan Lee e Steve Ditko, Non era facile interpretare un altro eroe col pizzetto, dopo il successo di Tony Downey Jr Stark, con i medesimi pregi e difetti del su predecessore: pieno di sè, ironico, ricco, con un problema fisico e che sta vivendo una crisi depressiva. L'interpretazione dell'attore inglese è stata di livello ed il suo personaggio più si è immerso nella magia più e risultato coinvolgente per il pubblico. 

Ho giusto un po' di tempo che avanza.
A far da contorno Mordo, destinato ad evolversi in futuro, Wong. l'Antico e Kaecilius. Chiwetel Ejiofor interpreta il primo e affronta, anche lui, un'evoluzione intrigante. Benedict Wong è Wong e la sua faccia tonda ed il suo carattere lo rendono indispensabile. Tilda Swinton, a sorpresa per molti, è l'Antico. Anche lei mette sullo schermo tutta la sua classe e le sue capacità. Senza fronzoli e con la testa rasata si rivela la guida perfetta per i suoi discepoli. Mads "Hannibal" Mikkelsen è il motore della distruzione. Il traditore Kaecilius. Un personaggio fiacco che, per certi versi, mi ha ricordato l'elfo oscuro di Thor Dark World (uno dei peggiori film Marvel di sempre).  

Dottoressa, mi curi!
Ai superdotati si aggiunge l'interesse romantico di Strange, Christine Palmer, alla quale presta le fattezze Rachel McAdams. Dottoressa di Pronto Soccorso, caritatevole amante dei casi disperati, è il volto umano della vicenda. Il suo affetto per Strange la porta ad avere un ruolo da protagonista nella sua vita. Speriamo non faccia la fine di Natalie "Foster" Portman. 

Un personaggio non personaggio è il mantello che si adagia sulle spalle del protagonista. Dotato di una personalità ed una comicità sua è un diversivo che alleggerisce, forse fin troppo in qualche caso, situazioni pesanti.

Nella versione italiana i fan di Benedict Cumberbatch faranno fatica ad abituarsi alla sua voce. Infatti, per questo ruolo, a Francesco Pezzulli, che lo doppia in Sherlock, gli è stato preferito, alla sua prima esperienza con questo attore, Francesco Bulckaen. Un doppiatore in più che si aggiunge alla lista di italiani che gli hanno prestato la voce. 

Il film è piacevole, le due ore scorrono senza farsi sentire, ed è un intrattenimento diverso rispetto a quello usualmente proposto da Marvel. I toni rimangono leggeri, non c'è mai una reale cupezza ed un po' più del solito lo spettatore è accompagnato, tenuto per mano, verso un finale rassicurante.  

Ovviamente: Sì. C'è una scena dopo i primi titoli grafici e: Sì. C'è una scena al termine dei titoli di coda. Entrambe sono fondamentali per avere qualche informazione sugli sviluppi dell'UCM. 
 
Titolo originale Doctor Strange 

Lingua originale inglese  
Paese di produzione Stati Uniti d'America  
Anno 2016  
Durata 115 min  
Rapporto 2.35:1  
Genere Cinecomics
 
Regia Scott Derrickson  

Soggetto Stan Lee & Steve Ditko (fumetto), Jon Spaihts, Scott Derrickson, C. Robert Cargill (storia)  
Sceneggiatura Scott Derrickson & C. Robert Cargill  
Produttore Kevin Feige  
Produttore esecutivo Charles Newirth, Stan Lee, Victoria Alonso, Stephen Broussard, Louis D'Esposito  
Distribuzione (Italia) Walt Disney Studios Motion Pictures  
Fotografia Ben Davis  
Montaggio Wyatt Smith, Sabrina Prisco  
Musiche Michael Giacchino  
Scenografia Charles Wood  
Costumi Alexandra Byrne 


Interpreti e personaggi 

Benedict Cumberbatch: Stephen Strange / Dottor Strange 
Chiwetel Ejiofor: Karl Mordo 
Rachel McAdams: Christine Palmer 
Benedict Wong: Wong 
Michael Stuhlbarg: Nicodemus West 
Benjamin Bratt: Jonathan Pangborn 
Scott Adkins: Lucian 
Mads Mikkelsen: Kaecilius 
Tilda Swinton: Antico 

Doppiatori italiani 
Francesco Bulckaen: Stephen Strange / Dottor Strange 
Massimo Rossi: Karl Mordo 
Gaia Bolognesi: Christine Palmer 
Carlo Cosolo: Wong 
Roberto Gammino: Nicodemus West 
Stefano Thermes: Jonathan Pangborn 
Valerio Sacco: Kaecilius 
Franca D'Amato: Antico

lunedì 7 novembre 2016

Batman 54

Batman #54 (111)
di SCOTT SNYDER, PETER J. TOMASI, Jackson Lanzing, Collin Kelly, Greg Capullo, Yanick Paquette, Fernando Pasarin, Scot Eaton, Roge Antonio, Gerrado Borges
Contiene Batman 50, Detective Comics 50, Grayson 18

Specifiche
Titolo: Batman #54 (111)
Linea: Lion
Collana: Batman
Autore: SCOTT SNYDER, PETER J. TOMASI, Jackson Lanzing, Collin Kelly, Greg Capullo, Yanick Paquette, Fernando Pasarin, Scot Eaton, Roge Antonio, Gerrado Borges
ISBN: 9788893513272
ISSN: 9771887472334-60111
16,8×25,6, S, col., 96 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Supereroi
Titolo da: edicola
Prezzo: € 4.50

Superpesante è alle botte finali. Mister Bloom sta raggiungendo il suo, disastroso, scopo e Gotham sta per essere rasa al suolo (ancora). Centinaia di vittime si accatastano e nessuno può farci nulla. Nei panni del Batman di regime, Gordon è più di la che di qua. Dopo una parentesi nell'anonimato, Bruce Wayne torna ad indossare i panni del vero Batman ed a portare speranza ai suoi concittadini. La resa dei conti sarà difficile e sanguinosa.

Si conclude la run di Snyder e Capullo dove Batman non è Batman, nell'attesa di Batman. Come è stato? Io, nonostante la stima nei due autori, l'ho vissuta con un artificio forzato e forzosa. L'ho trovata un'idea rischiosa che non ha ripagato il fan, visto che da sempre si sapeva come sarebbe finita. Ha appesantito di un passato, impossibile da dimenticare, la futuro evoluzione de Commissario Gordon e non ha aggiunto nulla al vero protagonista della testata. Al momento, ne ha solo resettato, e potenziato, le capacità fisiche; per quelle intellettuali dovremo attendere gli sviluppi. Sviluppi che prevedranno un ritorno del Joker, chissà con quali mire. Insomma l'arco più debole in quattro anni (strano, come nelle serie tv dove la quarta stagione è spesso la più scadente).

Su Detective Comics il Gordon/Batman è alle prese con un misterioso assassino che mutila le vittime e le traveste da personaggi storici. Di chiara ispirazione "Trono di Spade" la soluzione narrativa scelta non mi ha impressionato. L'immagine finale dell'albo l'ho, anche, vissuta come un momento di eccessivo, violento, compiacimento di un uomo che, prima di indossare la tutina nera, seguiva una morale più retta.

Di Grayson, come al solito, è inutile parlarne. Spero in una sua celere chiusura adesso che il "Signor Malone" è tornato.

Emmy numero 68, in ritardassimo!

Mi è scappato un evento! La cerimonia di premiazione della 68° edizione dei premi Emmy, i più importanti riconoscimenti assegnati dai membri della Academy of Television Arts & Sciences che sono riservati agli attori e ai prodotti appartenenti al mondo della TV (in questo nostro articolo trovate molte informazioni e curiosità sull’evento).

Game of Thrones si è aggiudicato il titolo di Miglior Serie Drammatica, mentre Rami Malek – star di Mr. Robot – ha vinto il suo primo Emmy come Miglior Attore Protagonista. Stesso successo ha toccato Tatiana Maslany, che ha portato a casa il suo primo award per il suo eccezionale lavoro in Orphan Black. Tra le comedy segnaliamo l’ottimo risultato avuto da Veep, che ha dominato nella categorie Miglior Serie e Miglior Attrice (Julia Louis-Dreyfus). Miglior miniserie The People v. O.J. Simpson: American Crime Story, altro trionfatore della serata.

Da notare il fatto che Game of Thrones, con i tre premi ai Primetime Emmy e i nove premi ai Creative Arts Emmy, raggiunge il record dei 12 premi vinti l’anno scorso: la serie sale complessivamente a 38 emmy vinti, diventando lo show in prima serata con più Emmy nella storia. Sono invece 9 i premi complessivi raccolti da The People v. O.J. Simpson: American Crime Story, seguito dai 3 premi di Making a Murderer, Downton Abbey, Transparent e Veep.

Il network con il maggior numero di premi è, ancora una volta, la HBO con 22 Emmy complessivi, seguita dai 18 premi di FX, dai 9 di Netflix, dagli 8 della PBS e dai 6 di Amazon, FOX e NBC.


Qui di seguito tutti i vincitori (sono evidenziati in blu)

Miglior Serie Drammatica
The Americans
Better Call Saul
Downton Abbey
Game of Thrones
Homeland
House of Cards
Mr. Robot

Miglior Serie Comedy
Black-ish
Master of None
Modern Family
Silicon Valley
Transparent
Unbreakable Kimmy Schmidt
Veep

Miglior Attore in una Serie Drammatica
Kyle Chandler, Bloodline
Rami Malek, Mr. Robot
Bob Odenkirk, Better Call Saul
Matthew Rhys, The Americans
Liev Schreiber, Ray Donovan
Kevin Spacey, House of Cards

Miglior Attrice in una Serie Drammatica
Claire Danes, Homeland
Viola Davis, How to Get Away with Murder
Taraji P. Henson, Empire
Tatiana Maslany, Orphan Black
Keri Russell, The Americans
Robin Wright, House of Cards

Miglior Attore non protagonista in una Serie Drammatica
Jonathan Banks, Better Call Saul
Peter Dinklage, Game of Thrones
Michael Kelly, House of Cards
Kit Harington, Game of Thrones
Ben Mendelsohn, Bloodline
Jon Voight, Ray Donovan

Miglior Attrice non protagonista in una Serie Drammatica
Emilia Clarke, Game of Thrones
Lena Headey, Game of Thrones
Maggie Smith, Downton Abbey
Maura Tierney, The Affair
Maisie Williams, Game of Thrones
Constance Zimmer, UnREAL

Miglior Attore in una serie Comedy
Anthony Anderson, Black-ish
Aziz Ansari, Master of None
Thomas Middleditch, Silicon Valley
Will Forte, The Last Man on Earth
William H. Macy, Shameless
Jeffrey Tambor, Transparent

Miglior Attrice in una serie Comedy
Ellie Kemper, Unbreakable Kimmy Schmidt
Julia Louis-Dreyfus, Veep
Lauri Metcalf, Getting On
Tracee Ellis Ross, Black-ish
Amy Schumer, Inside Amy Schumer
Lily Tomlin, Grace and Frankie

Miglior Attore non protagonista in una serie Comedy
Louie Anderson, Baskets
Andre Braugher, Brooklyn Nine-Nine
Tituss Burgess, Unbreakable Kimmy Schmidt
Ty Burrell, Modern Family
Tony Hale, Veep
Keegan-Michael Key, Key & Peele
Matt Walsh, Veep

Miglior Attrice non protagonista in una serie Comedy
Anna Chlumsky, Veep
Allison Janney, Mom
Gaby Hoffmann, Transparent
Judith Light, Transparent
Kate McKinnon, Saturday Night Live
Niecy Nash, Getting On

Miglior Serie Limitata
American Crime
Fargo
The Night Manager
The People v. O.J. Simpson: American Crime Story
Roots

Miglior Film TV
A Very Murray Christmas
All the Way
Confirmation
Luther
Sherlock: The Abominable Bride

Miglior Attore in un Film TV/Serie Limitata
Bryan Cranston, All the Way
Benedict Cumberbatch, Sherlock: The Abominable Bride
Idris Elba, Luther
Cuba Gooding Jr., The People v. O.J. Simpson: American Crime Story
Tom Hiddleston, The Night Manager
Courtney B. Vance, The People v. O.J. Simpson: American Crime Story

Miglior Attrice in un Film TV/Serie Limitata
Kirsten Dunst, Fargo
Felicity Huffman, American Crime
Audra McDonald, Lady Day at Emersons Bar and Grill
Sarah Paulson, The People v. O.J. Simpson: American Crime Story
Lili Taylor, American Crime
Kerry Washington, Confirmation

Miglior Attore non protagonista un Film TV/Serie Limitata
Sterling K. Brown, The People v. O.J. Simpson: American Crime Story
Hugh Laurie, The Night Manager
Jesse Plemons, Fargo
David Schwimmer, The People v. O.J. Simpson: American Crime Story
John Travolta, The People v. O.J. Simpson: American Crime Story
Bokeem Woodbine, Fargo

Miglior Attrice un un Film TV/Serie Limitata
Kathy Bates, American Horror Story: Hotel
Olivia Colman, The Night Manager
Regina King, American Crime
Melissa Leo, All the Way
Sarah Paulson,American Horror Story: Hotel
Jean Smart, Fargo

Miglior Programma reality/competizione
The Amazing Race
American Ninja Warrior
Dancing with the Stars
Project Runway
Top Chef
The Voice

giovedì 3 novembre 2016

Dylan Dog - Dopo un lungo silenzio

Dylan Dog N°  362 
Dopo un lungo silenzio

Soggetto e Sceneggiatura: Tiziano Sclavi 

Disegni: Giampiero Casertano 

Copertina: Nessuno

Periodicità: mensile 
uscita 28/10/2016 

L'alcolismo è una gran brutta bestia. Dylan Dog lo sa bene, visto che ne è uscito a costo di grandi sofferenze. E' un incubo che si nasconde dietro ad i momenti più belli. Infatti un bicchiere di vino bevuto in un momento di felicità è il sasso che sdruciola e che fa precipitare l'Old Boy, nuovamente, lungo il burrone dell'alcool. Parallelamente a lui, un uomo, la cui moglie è morta da tempo, è nella sua stessa situazione e gli chiede aiuto per contattare il fantasma della defunta compagna.
Due uomini nello stesso abisso. Due punti di partenza così diversi, ma un traguardo identico alla fine di un percorso di sofferenza.

Dopo un tempo lunghissimo torna ad impugnare la penna il papà di Dylan Dog. Tiziano Sclavi racconta una nuova pagina di autobiografica sofferenza tramite il suo figlio prediletto. Il problema di un personaggio seriale, mensile, in edicola da trenta ininterrotti anni, è quello di rischiare di scrivere storie tanto per riempire pagine ed andare in stampa. Questo succede. Il piacere si riscontra quando un autore posa la penna per un po' e poi la riafferra tra le sue dita capaci. Se, poi, la scelta è quella di narrare di un'esperienza personale, seppur dolorosa, il riscontro positivo da parte del lettore sarà forte. Sclavi percorre lo stesso sentiero che ha portato Recchioni a diventare curatore della sua creatura. Con Mater Morbi, Recchioni, raccontava del suo dolore e della sua malattia. Ha aperto una breccia nei cuori dei fan dell'Indagatore dell'Incubo ed è diventato colonna portante della collana; addirittura colui che ha convinto l'eremita di Broni a sceneggiare nuovi soggetti. Due, E un quarto. Incluso questo.
Ai disegni Casertano. Anche se all'inizio ho trovato strana la scelta di combinare il ritorno di Sclavi con Casertano, devo ammettere che l'accoppiata ha funzionato. Dove lo sceneggiatore ha riempito con tavole di passaggio, l'artista è riuscito a giocarle a suo favore per evocare emozioni con il suo tratto.
La scelta della copertina completamente bianca è stilosa, ma, in edicola, è difficile trovare un esemplare del fumetto che conservi l'idea iniziale. Il bianco, pulito e luminoso, lascia presto spazio a polvere e segni neri, anche quando trattato con la massima cura. La scelta di lasciarla bianca potrebbe anche essere il modo di sottolineare il cambiamento di copertinista che ci aspetta il mese prossimo. Da dicembre 2016 perderemo Stano, autore di un ottimo lavoro anche sotto la gestione Recchioni, che cederà l'iconico testimone ad un giovane di belle speranze (sempre amico del curatore).
La mancanza di redazionali ha messo in evidenza la poca voglia di Recchioni nel curarli, più che il rispetto per il ritorno del padre prodigo all'ovile. Se la scelta fosse stata seguita per tutta la linea non avremmo dovuto trovare nemmeno nulla in terza di copertina e godere dell'anteprima del prossimo albo solo in quarta.

Dopo un lungo silenzio è tornato Sclavi ed è stato un piacere.