martedì 30 aprile 2013

Le streghe di Salem

Heidi, bella ragazza che tende a non indossare la biancheria intima, lavora come DJ per una radio locale di Salem. Conduce un programma notturno di musica hard rock e di discussione sui fenomeni paranormali. Una mattina, a fine turno, riceve un misterioso disco in vinile, confezionato in una custodia di legno, dei Signori, subito ribattezzati i Signori di Salem. La notte dopo, complice la presenza in studio di un esperto studioso della storia locale delle streghe, il disco viene suonato in radio provocando disagio in Heidi ed in diverse donne della cittadina.
Dietro alla produzione musicale si nascondo tre streghe che hanno lo scopo di far sorgere nel nostro mondo il figlio di Satana e di vendicarsi dei discendenti del reverendo Jonathan Hawthorne, cacciatore di streghe nel 1700. Il tutto in sette giorni.

Io ne ho visti di film brutti, ma questo li batte tutti.
Devo dire che sono andato sulla fiducia, senza aver letto niente sulla pellicola nè critiche nè trama, e sono stato tradito bellamente da Rob Zombie. Il regista/soggettista/sceneggiatore/produttore di questo film gode, ormai, negli Stati Uniti, della fama di Maestro dell'horror, alla pari dei vari Carpenter, Romero e Argento, nonostante la sua estremamente ridotta filmografia. Nel suo curriculum si leggono film piacevoli, La casa dei 1000 corpi e Halloween - The Beginning, i loro più scadenti seguiti, La casa del diavolo e Halloween II, un film mai arrivato in Italia, The Haunted World of El Superbeasto, e sta boiata.
La trama è di un inutile ed assurdamente idiota che mi stupisco di come dei produttori indipendenti si siano sprecati a buttare via soldi e come un ignoto distributore abbia osato portarlo nelle sale cinematografiche italiane.
Di buono c'è veramente poco. Persino la bella moglie del regista, Sheri Moon, mostrata più volte senza abiti non riesce a risollevare le sorti della pellicola.
Oltre la trama anche l'aspetto visivo è importante per generare ripugnanza e noia nello spettatore. Se gli ambienti tendono ad essere cupi e mal arredati i protagonisti non sono meno male agghindati. Jeff Daniel Phillips, il primo Herman, sfoggia una barba schifosa e lercia, Ken Foree, il secondo Herman (grande fantasia anche nei nomi, me li vedo "come li chiamiamo i protagonisti maschili?" "direi il bianco Herman ed il nero con un nome poco usato. Che ne dici di Herman?" "Wow sei un genio!") con indosso un parrucchino realizzato con topi ricci morti. La stessa Sheri Moon viene ammazzata con dei capelli rasta emananti sporco ed insofferenza. Il trittico di, insospettabili, streghe che irretisce l'inconsapevole protagonista, è composto da tre attrici decenti vagamente poco credibili. L'unico che si sforza di dare un tono al tutto, anche perché si è accorto di essere capitato in un film pessimo e di poter svettare, è Bruce Davison (Spie come noi, 6 gradi di separazione, La seduzione del male, L'allievo, X-Men e X-Men 2 per citarne alcuni). Un po' ingrassato, ma l'unico capace di recitare in tutto sto pantano incomprensibile. Ah, non dimentichiamo il cane! Il secondo miglior attore del film, che almeno non muore (lo so, è uno spoiler forte e senza avvisi, ma mi è scappato).
Volutamente offensivo e blasfemo nei confronti della Chiesa Cattolica, porta sullo schermo preti che masturbano falli di gomma rossi, dialoghi in cui, come nella realtà dei satanisti presumo, si urla alla falsità di Cristo, della Madonna e della Bibbia, spingendo a rinnegarli ed a sputarci su. Strano come tutto questo sia passato alla censura ottenendo solo un VM 14 e non peggio.  Mi piacerebbe conoscere il pensiero di coloro che si sono mossi dietro le quinte, hanno svolto l'adattamento ed il doppiaggio di questo capolavoro. Anche perché tra di loro si riconoscono, seppur contraffatte, probabilmente per la vergogna, voci note; una su tutte Laura "Candy Candy" Boccanera.
Tre le scene cult di questo obbrobrio non dimentichiamo la scena madre in cui la protagonista cavalca un caprone, che probabilmente passava di lì per caso, povera  lei e povero anche il caprone (come avrebbe detto il poeta recentemente scomparso).
Gli effetti speciali, chiamiamoli così, sono volgarmente ridicoli. Si parte dal trucco, spero lo fosse, dei corpi delle streghe impegnate nel sabba, si passa allo Scrondo che interpreta Satana (che incintifica la protagonista per mezzo di due joystick tentacolari che gli escono dallo stomaco e che lei tiene in mano) , si arriva al figlio di Satana che altro non è che un parassita di Alien. Non si escludano dalla menzione le particolarmente pessime transizioni di scena tra un incubo e l'altro della protagonista.
La colonna sonora non è nelle mie corde, ma quello può dipendere da me e non dalla scelta della scaletta musicale del regista.

Se un film qualitativamente di questo livello l'avesse diretto Dario Argento non si sarebbe lesinato di criticarlo dal profondo. Nonostante la vena esaurita del vero Maestro dell'horror italiano alcuni dei suoi ultimo lavoro sono nettamente superiori a questo. Non so l'ultimo Dracula 3D (di cui tutti parlano male), ma, sicuramente, La Terza Madre, Il Fantasma dell'Opera e persino il Cartaio sono film che meritano maggiore visibilità di questo inutile spreco di pellicola e di tempo. E sono costati tutti meno del milione e mezzo di dollari a cui si è dato fuoco producendo sta raccolta di escrementi.
Noia e risate abbondanti sono le reazioni che questo film provoca nel pubblico in sala (decisamente ridotto visto che al quarto giorno di programmazione eravamo addirittura in 7 ad occupare le poltroncine).
A me ha provocato sconforto e delusione. Non intendo impedire a nessuno di esprimere le sue visioni, la sua arte ed i suoi pensieri, ma che tutto sia fatto con coscienza, chiarezza. Non basta dividere il film con cartelli neri riportanti i giorni della settimane per dargli ritmo e senso della narrazione, ci vogliono anche le idee.

Uno dei peggiori film visti da dieci, venti anni a questa parte. Ah, se vedete un essere peloso ed alto non è una guest di Chewbacca, ma l'ennesima pagliacciata.

Titolo originale The Lords of Salem 

Lingua originale inglese 
Paese di produzione Stati Uniti d'America, Regno Unito, Canada 
Anno 2012 
Durata 101 min 
Rapporto 1,85 : 1 
Genere Horror

Regia, Soggetto, Sceneggiatura Rob Zombie 

Produttore Rob Zombie, Jason Blum, Andy Gould, Oren Peli, Steven Schneider 
Produttore esecutivo Brian Kavanaugh-Jones 
Casa di produzione IM Global, Alliance Films, Automatik Entertainment, Blumhouse Productions, Haunted Movies 
Distribuzione (Italia) Notorius Pictures 
Fotografia Brandon Trost 
Montaggio Glenn Garland 
Musiche Griffin Boice, John 5 
Scenografia Jennifer Spence 
Costumi Leah Butler 
Trucco Michelle Denering 

Interpreti e personaggi 

Sheri Moon: Heidi Hawthorne
Bruce Davison: Francis Matthias
Jeff Daniel Phillips: Herman Whitey Salvador
Judy Geeson: Lacy Doyle
Ken Foree: Herman Jackson
Patricia Quinn: Megan
Dee Wallace: Sonny
Meg Foster: Margaret Morgan
Maria Conchita Alonso: Alice Matthias
Richard Fancy: AJ Kennedy
Andrew Prine: Reverendo Jonathan Hawthorne
Michael Berryman: Virgil Magnus
Sid Haig: Dean Magnus
Lisa Marie: Priscilla Reed
Torsten Voges: Gorgann
Roger W. Morrissey: Satan

lunedì 29 aprile 2013

Iron Man 3

ATTENZIONE ATTENZIONE!!! IL FILM E' PRATICAMENTE USCITO IERI, QUINDI, SE NON VUOI RISCHIARE DI BECCARTI UN SPOILER A TRADIMENTO NON LEGGERE QUESTO POST. IO CERCO DI NON METTERCELI, MA NON SI SA MAI.

E' passato poco dagli eventi di New York e Tony Stark non riesce più a dormire dove essere entrato in contatto con alieni e dei provenienti da dimensioni parallele. La sua insonnia si traduce in giorni e notti nella taverna di casa sua a Malibu a costruire nuove versioni dell'armatura di Iron Man. Una dipendenza  che quando viene interrotta gli provoca forti attacchi di panico.
Dal passato, intanto, ritorna un vecchio peccato di gioventù di Tony: Aldrich Killian si presenta alla Stark Industries per proporre una nuova tecnologia: Extremis. Secondo gli studi della dottoressa Maya Hansen, ex fiamma di Stark, è possibile hackerare il cervello, grazie all'iniezione della sostanza Extremis, peccato che gli effetti collaterali siano decisamente importanti.
Sul fronte delle minacce internazionali un nuovo terrorista, dalle tecniche cruente e impietose, si affaccia sulla scena: il Mandarino. La minacce al governo americano ed al Presidente degli Stati Uniti si fanno sempre più precise e vicine al cuore della società americana. L'errore del terrorista è quello di ferire in un attentato il più caro amico di Tony Stark Happy Hogan.
La caccia al terrorista da parte di Iron Man sarà senza quartiere, ma non sarà facile e le ferite che l'eroe subirà sia a livello fisico che morale saranno molto profonde.

Non aspettatevi un film esplosivo e di ampio respiro come The Avengers. Questo Iron Man 3, o Three come scritto nei titoli di coda in stile anni '60 del secolo scorso, è molto più introspettivo e doloroso per il protagonista. Il primo tassello della Fase 2 dei cinecomics della Marvel è una ricostruzione dell'uomo, più che dell'eroe, dentro l'armatura. Tony Stark riconosce quello che ha di più caro ed il suo desiderio di proteggerlo con tutti i mezzi, peccato che la sua scelta rischi di rivelarsi tanto pericolosa per lui come per Pepper.
La sceneggiatura è solida, con le giuste battute brillanti in bocca ai protagonisti giusti. La scelta di valorizzare Pepper, molto sacrificata in The Avengers, è intelligente ed offre un nuovo spaccato della personalità della ragion d'essere di Tony Stark. La scelta degli avversari è su due livelli: quello esposto e quello nascosto. Non si lesinano neanche sottotrame motivazionali (ce ne è anche una che strizza l'occhio ai pards tanto cari a Stan Lee al momento della creazione dei supereroi) e rimorsi dell'ultimo minuto. Drastica è la trasformazione di War Machine in Iron Patriot, che rende più gradevole l'armatura, ma non convince più di tanto. Insomma, niente brividi. Però, poi, quando arivano 40epassa armature sullo schermo, allora sì, che ti esalti.
Robert Downey Jr. è nella parte, come sempre, anche se, a volte, fatica ad esprimersi. Brillante e tormentato, porta, comunque, sullo schermo la dipendenza del suo personaggio con coscienza e conoscenza.
Gwynet Paltrow si è divertita tantissimo a girare questo film, me lo sento. Vedetela nelle situazioni che gli autori l'hanno messa e mi darete ragione. Grandiosa.
Lo scienziato pazzo di turno è interpretato da Guy Pearce. Bello, bravo, intrigante, convinte, ma mi ha dato tanto l'idea di già visto.
Il genio, la follia, l'assoluta ragione di visione del film è, però, Ben Kingsley. Il suo Mandarino è molto di più di quello che ci si aspetta (quasi un Arancio). Una sorpresa su tutta la linea. Non sorprendente, ma confortante, vedere come un grande attore si riesca a mettere in gioco in un fumetto, gli dia spessore e dimostri in ogni scena il suo carisma. Fenomenale. Il must del film.
Di scene d'azione vere e proprie non ce ne sono molte, come detto è un film sui demoni interiori più che esteriori, ma quelle che ci sono ti piaceranno. Sia l'attacco alla villa che il gran finale che hai visto nei promo sono coinvolgenti.
La regia di Shane Black (alla sua seconda regia dopo Kiss Kiss Bang Bang del 2005, sempre con Robert Downey Jr.) non stona con i primi due film di Favreau (indimenticabile all'inizio del film con i capelli lunghi). Fluida e scorrevole focalizza il punto e lo tiene al centro dell'attenzione.
Colonna sonora apprezzabile, anche se di musica non me ne intendo.

Il film è disponibile nelle sale in versione classica ed in 3D. Ovviamente io ho visto la prima. Lasciatelo dire: non ci sono scene che valga la pena di vedere in 3D. Se hai visto Thor in 3D e vuoi andare a spendere i soldi extra del biglietto anche per questo non aspettarti troppe differenze. Anche la profondità di campo del girato in 3D non viene resa in 2D, quindi o è stato fatto un po' così od è stato convertito in post produzione.

Quindi cosa troverai che ti potrà non convincere in questo film? Per prima cosa il mutamento del rapporto tra Tony e Rhodes: qui da ironico dei film precedenti si trasforma spesso in comicità, quasi a ricalcare il rapporto tra Watson e Holmes, ed a molti potrebbe non soddisfare. Ti potrebbero deludere le due conclusioni a fine film, buttate lì senza un vero motivo, che, sinceramente avrebbero meritato maggiori spiegazioni.
Inoltre, se sei un fan duro e puro dei comics, potrebbero non andarti a genio i ruoli assegnati ad i villains del film. Se invece sei uno di quelli che pensano, come me, che al cinema si stia facendo qualcosa di nuovo con il meglio dei fumetti allora gradirai ciò che è stato messo in scena. Gradirai il modo in cui ti lascia basito una rivelazione fondamentale, che, comunque, non preclude strade future.

Se te lo stai chiedendo: sì c'è la scena post crediti e l'abbiamo vista in 10 al cinema. Se te lo stai chiedendo: sì, c'è qualcosa ancora un pochino dopo che ti lascia meno perplesso rispetto al finale del flim. Ah, sì c'è Stan Lee, anche se il cammeo è proprio piccolo piccolo.

Vedilo e poi mi dici. A me è piaciuto, anche se mi aspettavo più mazzate. E' un nuovo modo di intendere i film con i personaggi dei fumetti. Un film serio, che parla di problemi reali, ma con un tono più leggero, meno cupo, rispetto al capolavoro di Nolan per il personaggio principale de la Distinta Concorrenza. Un po' tutti, con chiarezza da Iron Man 3, dovremo guardare a questo genere di film non più solo come ad eroi in calzamaglia, ma a un vero e proprio modo di raccontare ogni genere di storia.

Aspiro il bigino da Wikipedia, non lo leggere se non vuoi ulteriori spoiler. Se lo fai non dirmi che non ti avevo avvisato.

Titolo originaleIron Man 3
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneUSA
Anno2013
Durata130 min


AudioDolby DigitalDatasatSDDS
Rapporto2,35:1
Generecinecomic
RegiaShane Black
SoggettoStan LeeLarry LieberDon Heck,Jack Kirby
SceneggiaturaShane BlackDrew Pearce
ProduttoreKevin Feige
Produttore esecutivoStan LeeJon FavreauVictoria AlonsoStephen BroussardLouis D'EspositoAlan FineDan Mintz,Charles Newirth
Casa diproduzioneMarvel StudiosParamount PicturesDMG EntertainmentNoble MediaOutlaw Sinema
Distribuzione(Italia)Walt Disney Studios Motion Pictures
FotografiaJohn Toll
MontaggioJeffrey Ford
Effetti specialiMarc BanichJohn P. CazinJoel MitchellDavid HeronAlec Muradian4DMaxCapital T,CinesiteDigital Domain,FramestoreFuel VFXGentle Giant StudiosLuma PicturesMakeup Effects LaboratoriesMethod StudiosThe Base StudioThe Third FloorWeta Digital
MusicheBrian Tyler
ScenografiaBill Brzeski
CostumiLouise Frogley
TruccoAllan A. AponeJohn BlakePeter Tothpal
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
Doppiatori italiani

venerdì 26 aprile 2013

La madre

Sconvolto dagli insuccessi sul lavoro Jeffrey, torna a casa, dopo aver ucciso il suo socio in affari, e spara alla moglie, uccidendo anche lei. Prende le due figlie di uno e sei anni, Lilly e Victoria, e fugge. L'alta velocità, la strada innevata e la tensione lo fanno sbandare e finire fuori strada in una zona boscosa. A piedi il terzetto raggiunge un capanno abbandonato. Qui, l'omicida, ha il suo ultimo eccesso di follia e decide di uccidere anche le due figlie e togliersi la vita. Purtroppo per lui il capanno è infestato da un misterioso fantasma che gli impedisce di uccidere le bambine, spezzandolo in due, e che decide di prendersi cura delle piccole.
Passano sei anni ed il suo fratello gemello Lucas è ancora alla ricerca sua e delle nipoti. La perseveranza paga e gli uomini da lui ingaggiati trovano la macchina di Lucas e grazie ai cani risalgono al capanno. Vi trovano le bambine vive e selvatiche e riescono a portarle in una struttura per prestare loro soccorso.
Grazie ad una collaborazione con il Dr. Dreyfuss, che le ha in cura, le bambine vengono affidate a Lucas, illustratore di libri, ed alla sua ragazza, cantante in un gruppo rock, Annabel e non alla zia ricca e ricca, Victoria. In più il Dr. Dreyfuss mette a disposizione, gratuitamente, un grande villa per la nuova famiglia, a patto che lui possa proseguire i suoi studi sul rientro nella civiltà delle piccole.
Qualcosa di anomalo si muove intorno alle bambine, però. E' una figura di fantasia che loro chiamano Madre e che il Dr. Dreyfuss cerca di indagare con l'aiuto di Victoria, la più grande, l'unica delle due con un lessico strutturato, attraverso sedute di ipnosi regressiva.
Quando si viene a scoprire che Madre non è proprio una creatura di fantasia la vita di tutti gli adulti vicini alle bambine è in pericolo, qualcosa ben la sa Lucas.

Sei Guillermo del Toro. Avevi le mani in pasta nel Lo Hobbit. Hai fatto robe belle come Il Labirinto del Fauno. Perchè ci fai questo? Perchè prendi un corto della famiglia Muschetti e ne fai un film per il cinema? Magari era anche bello, ma perchè prima non leggi la sceneggiatura del lungometraggio e non scopri che è scontato come i fazzoletti ad un velo all'Esselunga?
Il più sfigato protagonista maschile di sempre. Ecco questo sì che può essere un primato. Assoldato Nikolaj Coster-Waldau (visto nel Le Crociate di Ridley Scott) lo si vuole sfruttare fino in fondo. Prima lo si ammazza e poi lo si fa tornare come suo fratello gemello per: farlo finire in ospedale per più di metà film, farlo tornare nella scena clue e lasciarlo tramortito a terra per tutto il tempo. Dei geni.
Notevole, solo per bellezza fisica, che poi al suo posto ci poteva essere qualsiasi altra e la differenza non si sarebbe vista, è Jessica Chastain (candidata all'Oscar quest'anno per Zero Dark Thirty). Sinceramente non capisco come mai sia così ben valutata nello showbiz Hollywoodiano (ma considerando che una delle più pagate in quel mondo è Kristen Stewart la cosa non mi stupisce) se non per l'essere rossa naturale. Infatti, per sfruttare al meglio questa sua caratteristica nel film i capelli sono nero corvino.
Una trovata originale del film è che le bambine, tornate alla civiltà, disegnano sui muri! Cavolo non si era mai vista! E sapete cosa disegnano? Scene inquietanti con Madre! E nessuno si prende la briga di interpretarle!
Lasciando perdere i buchi di sceneggiatura (se devo andare in un capanno che ritengo infestato perchè parto di sera e ci vado col buio? Non è meglio andare di mattina ed arrivare lì in pieno sole?), le insulsaggini e la inutile colonna sonora, per fortuna, si salvano un paio di scene con Madre e poco altro.

Davvero. Non fatevi ingannare dalla pubblicità e dai trailer.

Titolo originale Mama 

Lingua originale inglese 
Paese di produzione Spagna, Canada 
Anno 2013 
Durata 100 minuti 
Genere horror 

Regia Andres Muschietti 

Sceneggiatura Neil Cross, Andres Muschietti, Barbara Muschietti 
Produttore J. Miles Dale, Barbara Muschietti 
Produttore esecutivo Guillermo del Toro 
Casa di produzione Toma 78, De Milo 
Distribuzione (Italia) Universal Pictures 
Fotografia Antonio Riestra 
Montaggio Michele Conroy 
Effetti speciali Jaime Fortea 
Musiche Fernando Velázquez 
Scenografia Anastasia Masaro 
Costumi Luis Sequeira 

Interpreti e personaggi 
Jessica Chastain: Annabel
Nikolaj Coster-Waldau: Lucas/Jeffrey
Megan Charpentier: Victoria
Isabelle Nélisse: Lilly
Daniel Kash: Dr. Dreyfuss
 
Doppiatori italiani 
Chiara Colizzi: Annabel
Riccardo Rossi: Lucas
Sara Labidi: Victoria
Vittoria Bartolomei: Lilly
Massimo Rossi: Dr. Dreyfuss

mercoledì 24 aprile 2013

Alien - La clonazione

Sono passati più di 200 anni da quando Ellen Ripley è morta nella colonia penale Fiorina 161, per salvare l'umanità, e se stessa, dalle bestie aliene.
Oggi la Weyland-Yutani non esiste più, ma a bordo della U.S.S. Auriga qualcuno sta portando avanti esperimenti che non dovrebbe. E' qui che Ellen Ripley, viva, si trova ed è dal suo ventre che viene estratto un feto di regina  xenomorfa. Chiamata semplicemente numero 8 passa la sua esistenza a giocare da sola a basket, a dormire nella sua cella, ad essere sottoposta ad esami medici ed a sanguinare sangue acido rosso.
Tutto si ripete costante fino all'attracco della Betty, una nave di mercenari spaziali con un carico per l'Auriga. Il motivo della presenza dell'equipaggio della Betty sulla nave militare è semplice: consegnare degli esseri umani in criostasi ai vertici di comando per proseguire gli esperimenti con gli xenomorfi. Alla fine, infatti, gli scienziati militari riusciranno a generare 12 alieni, che saranno in grado di sopraffarli ed iniziare lo sterminio degli umani a bordo.
Solo Ripley, che ha un'empatia speciale con le fameliche creature potrà aiutare i membri della Betty a tentare la fuga. Solo una sorpresa spiacevole sarà sul loro cammino: una nuova specie di xenomorfo, partorito direttamente dalla regina, che darà loro la caccia all'ultimo respiro.

Era il 1979 quando Ridley Scoot dirigeva, con un budget ridotto, il primo Alien (ne riparleremo). Sarà il 1997, semplice inversione di due cifre, quando Jean-Pierre Jeunet (sei film fino al 2009, tra cui Delicatessen, l'esordio, ed Il favoloso mondo di Amélie, suo maggior successo internazionale)  dirigerà l'ultimo capitolo della saga (prima di Prometheus, che comunque viene prima del primo).
Una saga del genere, dopo il mezzo flop del terzo capitolo, non poteva tornare al cinema e quindi ecco allestito un ottimo cast per il suo ritorno. Torna, imprescindibile Sigourney Weaver, clonata, con qualche anno in più sulle spalle, ma sempre in formissima in tutta la sua altezza ed eslposività. Le rivelazioni maggiori vengono dal ricco sottobosco dei co-protagonisti. Prima di tutte, a me è piaciuta molto, ma non faccio testo, un'ottima Winona Ryder nei panni di Call, personaggio che nasconde un segreto fino alla fine del film e non sarò certo io a svelarvelo. Piacevole, dopo anni, accorgersi che l'occhio lungo dei produttori aveva imbarcato sulla nave stellare Gary Dourand (guardatevi CSI, quello originale), Brad Dourif (Grima ne Il Signore degli Anelli), Dan Hedaya (in un mucchio di film ci trovi il suo faccione) ed il mitico Ron Perlman (cioè, dai l'hai visto in un mare di film, sì anche in Star Trek - La Nemesi). Ah, già, e come possiamo dimenticarci le chiappe di Kim Flowers ed il suo poetico perizoma nella scena del massaggio equivoco. 
Una, inutile, scena CULt del film.
Poi arrivi al bello e scopri che dopo aver creato, scritto e diretto alcuni episodi di Buffy l'ammazzavampiri questo è il primo copione ad essere stato il primo scritto in solitaria da Joss Whedon. Non è che questo cambi il giudizio che ti eri fatto negli anni tra il 1997 ed oggi, ma capisci che lui già ti piaceva dall'epoca senza neppure saperlo.
La sceneggiatura non è un'intrusione nel mondo di Scoot, ne è una conseguenza. Una conseguenza ancora più rimarcata alla luce di Prometheus, che bene gli si voglia o no, e delle sceneggiatura, a volte zoppicante di Jon Spaihts e Damon Lindelof. Joss accompagna sia l'appassionato che il conoscitore in questa avventura al limite dell'horror con spiegazioni e sottintesi che rendono le, quasi, due ore di film piacevoli. Ci mostra orripilanti deformazioni, sia fisiche che mentali, e lancia un grido per chiedere fino a dove la scienza abbia diritto di sperimentare.
Da parte sua Jeunet si affida a Nigel Phelps per creare ambienti in sintonia con quelli proposti nel '79 da Michael Seymour nel film originale. Bassi, squadrati, sporchi, unti e male illuminati. Tutto torna per dare tensione allo spettatore. Discutibile la scelta di mostrare così tanto gli xenomorfi, tenuti ben nascosti nell'originale, ma sono così ben realizzati che sarebbe stato un peccato non vederli. Neri come il petrolio ed estremamente lucidi sono spaventosi ed agguerriti.

Non posso non dire che il film mi sia piaciuto, anche ad una visione a così tanti anni di distanza. Il difetto maggiore della versione televisiva italiana è un audio pessimo. Estremamente durante i dialoghi, quello che sconcerta è che non per tutto il film è così, e roboante negli effetti sonori. La pessima gestione dei canali audio della copia che gira in tv costringe lo spettatore ad evoluzioni con il telecomando per muoversi rapidamente in un range tra 8 e 44 sulla scala dei volumi.

Un must, come tutta la saga.

Titolo originale Alien Resurrection 

Paese di produzione USA 
Anno 1997 
Durata 109 min
116 min (Director's cut) 
Rapporto 2.35:1 (anamorfico) 
Genere Fantascienza

Regia Jean-Pierre Jeunet 

Sceneggiatura Joss Whedon 
Fotografia Darius Khondji 
Montaggio Hervé Schneid 
Effetti speciali Alec Gillis, Tom Woodruff Jr. 
Musiche John Frizzell 
Scenografia Nigel Phelps 

Interpreti e personaggi 
Sigourney Weaver: Ellen Ripley
Winona Ryder: Call
J.E. Freeman: Dott. Wren
Dominique Pinon: Vriess
Ron Perlman: Johner
Gary Dourdan: Christie
Dan Hedaya: Gen. Perez
Brad Dourif: Dott. Gediman
Raymond Cruz: DiStefano
Michael Wincott: Elgyn
Kim Flowers: Hillard
Leland Orser: Larry Purvis
 
Doppiatori italiani 
Ada Maria Serra Zanetti: Ellen Ripley (8)
Laura Boccanera: Annalee Call
Giorgio Lopez: Dott. Wren
Fabio Boccanera: Vriess
Massimo Corvo: Johner
Andrea Ward: Christie
Bruno Alessandro: Gen. Perez
Roberto Pedicini: Dott. Gediman
Roberto Certomà: Sold. Distephano
Mauro Magliozzi: Elgyn
Francesca Guadagno: Hillard
Tonino Accolla: Larry Purvis
 
Premi 

Blockbuster Entertainment Award 1998:
Migliore Attrice non Protagonista in Film di Fantascienza (Winona Ryder)(Premio)
Migliore Attrice Protagonista in Film di Fantascienza (Sigourney Weaver)(Nomination)

Science Fiction, Horror, and Fantasy Films Academy (1998):
Migliore Attrice (Sigourney Weaver) (Nomination)
Migliore Regista (Jean-Pierre Jeunet) (Nomination)
Migliore Attrice non Protagonista (Winona Ryder) (Nomination)

Bogey Awards (Germania 1997):
Miglion Film (Premio)

Golden Satellite Awards (1998):
Miglion Film nella categoria Animazione o Altri Media (Bill Badalato, Gordon Carroll, David Giler, Walter Hill)