giovedì 28 giugno 2018

Morgan Lost - L'uomo che uccise Anna Freud

Morgan Lost  N° : 6 
L'uomo che uccise Anna Freud

Soggetto e Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti 

Disegni: Val Romeo 

Colori: Arancia Studio 

Copertina: Fabrizio De Tommaso 

Periodicità: mensile 
uscita: 19/05/2018 
Prezzo: 3.50€

Wallendream è scappato a Parigi, ma non sa che sulle sue tracce c'è ancora, dopo aver trovato alleati insospettabili, Morgan Lost.
Nella città degli innamorati, la rockstar dei serial killer cerca una nuova vita, nuovi omicidi (non più firmati dalle rose nere), nuove spiegazioni sul suo essere. Tutto questo lo porta in contatto con il dott. Freud, figlio dell'omonimo, abile indagatore delle personalità multiple. Chi è Wallendream e chi vive in lui?

Chiaverotti realizza uno dei migliori albi della serie. D'accordo, forse è un'affermazione un po' troppo ardita. Devo ammettere che, al netto della parte con la Sezione 5, l'albo mi ha convinto sia per il ritmo che tiene, per la varietà di situazioni che ci propone e per i piccoli spot luminosi che accende su personaggi secondari, ma importanti. Il doppio cliffhanger finale è decisamente stimolante.
Grande lavoro grafico è stato eseguito da Val Romeo, credo colei che abbia disegnato il maggior numero di albi di questa serie, ad oggi. La cura che ha messo nel riprodurre i nuovi panorami parigini e gli interni degli ambienti compensano alcune vignette con sfondi troppo vuoti, per i miei gusti. Scontri sanguinari tra fazioni opposte, nudi femminili integrali e frontali, quasi un nudo integrale maschile. L'artista messinese realizza un albo con tutte le caratteristiche annunciate da Chiaverotti al lancio della serie.
Evocativa la copertina di Fabrizio De Tommaso.

Un albo carico, sperando che sia un buon viatico per il prosieguo.

martedì 26 giugno 2018

Orfani - Sam - Ancora un giorno

Orfani - Sam N° : 12 
Ancora un giorno

Soggetto e Sceneggiatura: Roberto Recchioni 

Disegni: Luca Casalanguida, Andrea Accardi 

Colori: Stefania Aquaro 

Copertina: Carmine Di Giandomenico, 

colori Giovanna Niro 
  
Periodicità: mensile 
uscita: 15/06/2018 
Prezzo: 4,90 €

Orfani è stato un esperimento. Un esperimento che ha dato nuova visibilità alla Sergio Bonelli Editore. Un esperimento che ha introdotto il colore, in modo massiccio, nelle pubblicazioni della casa editrice milanese (ad un costo non eccessivamente basso per il lettore, ma abbordabile). Un esperimento con il quale Roberto Recchioni ha portato molte sue conoscenze a lavorare in Bonelli, alcune apprezzabili altre meno, e con il quale ha occupato cinque anni di vita editoriale.
Orfani non è andato benissimo dal punto di vista commerciale. Orfani doveva finire con la prima stagione (dal titolo omonimo), si è stiracchiata per un secondo anno (con Ringo) e poi ha iniziato ad imbarcare acqua. Orfani sarebbe dovuto essere, a mio parere, un progetto narrativamente più ampio, avrebbe dovuto prendere, parallelamente più strade, ed essere più organico. Le vendite non lo hanno permesso, per onorare l'impegno con lo scrittore romano si è dovuti scendere a compromessi e generare ogni tot un nuovo numero 1. Un nuovo primo numero di una saga porta un innalzamento delle vendite, un rientro maggiore che se si è fortunati riesce a coprire eventuali dati negativi dei numeri successivi.

Detto questo il nucleo originario di Orfani, Boyscout, Angelo, Mocciosa, Ringo e Eremita è quello a cui i lettori sono più affezionati. Non so cosa fosse successo prima in Sam, ma questo è un numero a se stante. Si ripercorre una giornata estiva, di libertà, dei ragazzi e si conoscono un po' meglio. Recchioni mette a disposizione di Luca Casalanguida (per il bianco e nero) e Andrea Accardi (per le pagine a colori) qualche stralcio di scritti lasciati fuori in passato, rammenta ai lettori chi erano i personaggi scoperti nei primi dodici episodi e, contemporaneamente, ci fa un riassunto di quanto successo (o di quanto succederà). Le pagine western sono proprio questo: una finestra sul futuro di Ringo e Sam, un modo in cui sarebbe stato bello fosse finito il loro rapporto.

Da mettere in coda alla prima stagione di Orfani, Sam - Ancora un giorno è un fumetto che intrattiene, che a tratti sembra eccessivamente infantile anche per i ragazzi che ne sono protagonisti e, in altri momenti, troppo maturo per loro e per i lettori giovani.

Cartuccia non di poco conto: l'arte di Carmine Di Giandomenico per la copertina.

Lo Speciale Orfani - Terra, che uscirà il mese prossimo, lo attendo per sapere come è andata a finire l'avventura dei ragazzi. La miniserie era, decisamente, troppo mini.

lunedì 25 giugno 2018

Creepy Past - Falene

Creepy Past N° : 2 
Falene

Soggetto e Sceneggiatura: Giovanni Di Gregorio 

Disegni: Federico Nardo 

Colori: Dario Calabria
Copertina: Giovanni Rigano 

Periodicità: mensile 
uscita: 13/06/2018 
Prezzo: 3,50 €

C'è un creepypasta che narra di una ragazzina entrata in ospedale per accertamenti, chiusa in una stanza e dimenticata lì per sempre. E' una storia vera? O solo un'invenzione narrativa con un fondo di realtà? In ogni caso spingerà un irascibile Qiro ed una sempre più curiosa ed euforica Ester a cercare le origini della REM.

Il numero è bello, la serie accattivante e non dedicata a lettori di primo pelo. Il linguaggio è schietto ed insolente, come i veri ragazzini dell'età dei protagonisti sanno essere, ma Di Gregorio ha messo troppa carne al fuoco, da mangiare in troppe poche pagine. Lo sceneggiatore, d'esperienza con quasi sessanta albi tra Dylan Dog e Dampyr, ha tante idee che incontrano, sulla loro strada, un collo di bottiglia decisivo: le pagine. Le pagine di Creepy Past, almeno quelle di questo numero, sono troppo poche per contenere tutte le linee narrative che l'autore propone. I personaggi secondari sono eccessivamente secondari; i compagni di stanza vengono visti per poche facciate, i professori appaiono d'improvviso, per necessità di trama arrivando ad occupare troppo spazio (pur nel loro poco). La vicenda del mostro mensile viene gestita lasciando aperte un po' di porte. L'esplorazione della vecchia REM avrebbe necessitato di molto più spazio (sono sicuro che ci torneremo, spero anche visivamente e non solo con riferimenti orali). Il salto dimensionale è solo alla sua seconda apparizione ed avrebbe meritato un'esplicazione maggiore. Anche le falene, messe per come sono messe, hanno poca giustificazione, se non per il titolo, anche se sono sicuro che saranno importanti per il futuro.

Si riuniscono due collaboratori di Monster Allergy: ai disegni Federico Nardo. E si vede. Se confrontiamo inquadrature, aspetto dei personaggi, molte tavole sembrano essere citazione del lavoro dell'artista di Dolo per il suo lavoro teen precedente. Ovviamente tra i tanti perché nel 2009, per Renoir Comics, scrive e disegna il volume “Nando & Caruso – cacciatori di draghi” e lavora alla miniserie “Young Doctor Strange”, per Panini comics. Lavora, molto, per l’editore francese Glenat, per cui ha disegnato “Le vent des Khazars”, “Un loup est un loup”, “Lépante” ed il suo ultimo progetto “Macao”. I disegni sono molto belli ed accattivanti, conditi da movimenti dinamici ed una cura del dettaglio che di elevata precisione (il vecchio studio medico, la stanza d'ospedale in apertura, tutti ambienti impressionanti). Del tratto di Nardo guadagnano tanto i personaggi. Tutti sembrano più maturi che sul numero di debutto ed agli sguardi sfacciati ed insolenti di Qiro si alterna il fascino acerbo di Ester.

Una serie, come già sospettavo, non proprio per ragazzini, ma indirizzata a loro. Se le storie, questa in particolare, potessero avere maggiore respiro (magari con il Color Fest di Dylan Dog?) la narrazione sarebbe ancora più coinvolgente. A queste condizioni il lettore, per lo meno io, può risultare spiazzato e dovere girare una pagina indietro per essere sicura di non averne saltata una.
Merito non indifferente per Creepy Past è l'avere una colorazione d'alto livello. Luminosa, calzante ed esaltatrice dei disegni sottostanti.

Che bella è la copertina di Giovanni Rigano?

Bella serie, si va avanti.

martedì 19 giugno 2018

TheGameFortress - 30 giugno e 1 luglio 2017

Quando ti mandano dei comunicati stampa ben fatti. Te ci sarai? Voi? Se vi va ci si vede lì e ci beviamo un aperitivo.


A Palmanova 30 giugno e 1 luglio 2017
TheGameFortress, Comic & Movie Festival

Area Star Wars e LEGO, incontri con autori e disegnatori.
Eventi dedicati al pagliaccio IT e al mondo di Harry Potter.

Mostra mercato fumetti e gadget. Conferenze, incontri e workshop.
Laboratori e zona bambini con giochi gonfiabili.

Ritorna a Palmanova TheGameFortress, il festival dedicato al fumetto e ai film ad esso dedicati. Illustrazioni e giochi, immaginazione e spettacoli, per grandi e bambini. Due giorni, sabato 30 giugno e domenica 1 luglio, Palmanova si trasformerà nella Fortezza del Divertimento. 

 

Dal mondo di StarWars a quello Disney, dal fumetto italiano a quello internazionale, passando per film cult come IT ed Harry Potter. Sabato sera ci sarà la possibilità di visitare le gallerie di palmanova immergendovi nelle atmosfere del celebre romanzo di Stephen King, assieme ala Compagnia teatrale Il Teatro degli Intoppi. Domenica Harry Potter a teatro, con lo spettacolo teatrale a cura del gruppo Expetco Patronum FVG,   ispirato al secondo libro "La Camera dei Segreti" di J. K. Rowling.

TheGameFortress sarà una vetrina verso un universo di mondi paralleli, per divertire ed interessare, lasciare spazio alla fantasia dei piccoli ma anche a quella degli adulti.  



“Il mondo del fumetto e dell’illustrazione sta trovando ormai casa a Palmanova. TheGameFortress è una manifestazione che sa incuriosire e interessare moltissime persone, giovani o meno giovani, che sa reinterpretare la Fortezza di Palmanova in modo originale, rilanciandola in un mondo fantastico” commenta il Sindaco Francesco Martines. “Compito dell’amministrazione comunale è quello di trovare nuove vie di sviluppo, nuovi modi di proporre o pensare la città, sostendendo le idee più innovative e funzionali alla crescita di Palmanova”.

In Piazza Grande sarà allestita una zona dedicata ai fumetti (Comic Alley) con la presenza di case editrici di incontri con gli autori, conferenze, mostre e firmacopie, oltre a workshop e laboratori con la Scuola del Fumetto di Milano. Ospiti della manifestazione alcuni dei principali protagonisti del fumetto d’autore italiano e internazionale, assieme ad alcuni giovani emergenti, già segnalati all’attenzione della critica nazionale. Tra i nomi presenti: Davide la Rosa, Bepi Vigna, Romeo Toffanetti, Massimiliano Dall’Oglio, Matteo de Longis, Francesco Cattani, Andrea Casty Castellan, Lorenzo Pastrovicchio, Giada Perissinotto, Angela Vianello. Tra gli autori di romanzi e libri, da segnalare Paolo Mosanghini e Edoardo Paolino Zuliani,  Martina dell'Ombra e Pierangelo Porazzi.



“La direzione artistica di quest'anno ha preso una strada specifica: il legame che c'è tra il mondo del cinema e quello del fumetto. Su questo tema il Festival ruoterà le sue attività per i prossimi anni. La Movie Alley e la Comic Alley diventano così il cuore pulsante della manifestazione, raddoppiando di fatto gli spazi dedicati loro nel 2017” commenta Massimo Agnese, direttore artistico di TheGameFortress. 

L'area dedicata al cinema lo scorso anno era di 50mq, quest'anno passa a 800mq. L'area dedicata ai fumetti, passa da 200mq a 550mq. Il numero degli autori presenti nella self area sarà doppio rispetto al 2017. Verrà mantenuta la portfolio review che permette ai giovani autori, di incontrare i vertici di una casa editrice e far vedere e valutare i propri lavori.

Molto apprezzata durante la scorsa edizione anche la Kids Alley, dedicata ai più piccoli: spettacoli, laboratori e giochi gonfiabili ma anche la mostra “TheBrickFortress” (allestita dentro il Palazzo Comunale) con l’esposizione di lavori realizzati con i mattoncini LEGO, l’esibizione Cosplay “Principesse Fate e Supereroi” e la Caccia al tesoro a tema sui bastioni. TheGameFortress mette infatti a disposizione per i bambini un’area a loro dedicata, che offre animazione e intrattenimento specifico, pensata per la famiglia e i più piccoli con giochi e colori. Una zona con giochi gonfiabili, laboratori di bolle di sapone, servizi igienici dedicati ai più piccoli, un luogo protetto dove si potranno divertire senza limiti di tempo.



Vicino a questa anche una zona per gli amanti dei giochi da tavolo (BoardGames Alley), un’area dimostrativa con moltissimi giochi adatti a tutte le età e X-Wing Miniatures.

 

Sulla Piazza principale di Palmanova vedrà allestita anche una Movie Alley che vedrà al suo interno Robot e prop by Prizmatec, animazione e spettacoli legati al mondo di Harry Potter, cimeli Star Trek, Stargate e Steampunk, Disney e Marvel, oltre a conferenze e incontri sui film diventati cult. Metà degli 800mq della Movie Alley saranno dedicati al fantastico mondo di Star Wars. Nel corso della manifestazione sarà possibile incontrare i membri dei due gruppi di costuming Star Wars ufficialmente riconosciuti da LucasFilm: la 501st Italica Garrison, che rappresenta il mondo dell'Impero, dei Sith, dei Villain e di tutte quelle forze che traggono beneficio dal lato oscuro della forza, e la Rebel Legion Italian Base, con i suoi Jedi, ribelli, membri della resistenza, membri del senato, principesse e generali che proteggono il lato chiaro della Forza.

Nell’Agorà Alley, conferenze e incontri con gli autori e presentazione di libri.

Sul palco allestito in Piazza, grande spettacolo con il concerto Movie Project, la proiezione di film in tema, i Maid Cafè Show, DJ Set, il Concerto Cartoon@Work, il TheGameFortess Cosplay Contest – Tappa nazionale CNC by Lucca Comics&Games.

 

Il programma della manifestazione può essere consultato su www.thegamefortress.it oppure alla pagina Facebook TheGameFortress by NovaLudica. La manifestazione fa parte del circuito “Contest Nazionale Cosplay CNC” in seno al Lucca Comics & Games.  L’ingresso al festival costerà 5 euro. Il ridotto, per i bambini sotto il metro di altezza, 3 euro.

lunedì 18 giugno 2018

Dylan Dog - Tripofobia

Dylan Dog N° : 381 
Tripofobia

Soggetto e Sceneggiatura: Giovanni Eccher 

Disegni: Paolo Armitano e Davide Furnò 

Copertina: Gigi Cavenago 
  
Periodicità: mensile 
uscita: 30/05/2018 
Prezzo: 3,50€

Il Vee-jay David Stephenson è la nuova frontiera della musica dal vivo. Grazie alle sue ricerche ed al suo talento riesce a farti assaporare un colore o udire un odore. I suoi concerti sono sempre esauriti ed i suoi fan devoti. Ma cosa si nasconde dietro al suo talento? Mentre Dylan è alle prese con i misteri che si celano tra i suoni dell'artista, Scoltand Yard si interroga su quelli che sembrano delitti rituali. Ma un filo rosso sembra collegare i due casi. Sotto traccia lavora la tripofobia, la psicosi legata alla ripetizione di elementi modulari tondeggianti.

Certo che Dylan ha la fortuna di trovare la fidanzata giusta al momento giusto. In questa storia di Eccher, Lidya soffre di tripofobia e questa caratteristica la rende una perfetta alleata per il suo cavaliere. E', infatti, questa paura dei motivi grafici ripetuti in modo ravvicinato su grandi superfici il motore della storia. Storia che, finalmente, si riaggancia a quanto visto nei primi numeri della gestione Recchioni. Vuoi che il lettore sia stato portato sulla soglia degli eventi in atto da quattro anni, finalmente? Lo scrittore ci riporta alla mente dettagli perduti nel tempo e quasi mai più ripresi da chi lo ha preceduto. La scrittura, anche se a tratti passa da un'eccesso di contorsionismo a quello di una prevedibilità eccessiva, risulta lo stesso piacevole e coinvolgente.

Paolo Armitano e Davide Furnò sono una bella rivelazione grafica. Tratti decisi e disegno curato; il tutto perfettamente si adatta alla storia loro assegnata. Unico neo, giusto di colore, è che la protagonista femminile assomiglia, forse, un po' troppo a Julia, protagonista di un'altra serie Bonelli. Sembra quasi di vedere i due personaggi agire in una storia comune. In ogni caso, Lidya, risulta essere un personaggio femminile forte che, non fossimo in un seriale italiano, potrebbe lasciare il segno.

Un passo avanti, speriamo seguito da tanti altri a breve giro di boa.

domenica 10 giugno 2018

Nathan Never Generazioni - Hell City Blues

Nathan Never Generazioni N° : 1 
Hell City Blues

Soggetto: Antonio Serra 

Sceneggiatura: Giovanni Eccher 

Disegni e Copertina: Alessandro Russo 

Periodicità: mensile 
uscita: 26/05/2018 
Prezzo: 3,90€

Corre l'anno 1963. Dopo dieci anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, la Città di San Angeles è un posto non proprio semplice dove vivere. Le innovazioni tecnologiche agevolano la vita terrena, antigravità e forni a microonde, e la Chiesa della Divina Presenza, che vede il suo maggiore esponente in Aristotele Skotos, quella spirituale.
Nathan Never è un ex poliziotto che non si è voluto piegare alla corruzione dilagante e, per tirare a campare, ora lavora per la dimessa agenzia privata Alfa. La svolta sembra avvenire quando Aristotele Skotos, che proprio una brava persona non è, ne richiede i servigi al proprietario, Edward Reiser. La missione sembra semplice, trovare un uomo,  Sigmund Baginov, fuggito dai ranghi della sua Chiesa con importanti segreti.
Riuscirà Never a trovarlo prima che il serial killer Ned Mace vi metta le mani sopra?

Ho comprato un fumetto doppio e mi pareva brutto farmi ridare i soldi dell'edicolante, per questo le mie manone si sono posate, dopo tanti anni, su questa declinazione in salsa Antonio Serra di Nathan Never. Generazioni è l'ultima delle tre esalogie su what if Nathan Never, ognuna ideata da ciascuno dei Tre Sardi originali. Le altre non le ho lette.
Probabilmente Serra, è molto impegnato e, quindi, ha delegato lo sviluppo della storia a Giovanni Eccher: il primo ha messo il soggetto, il secondo la sceneggiatura. Il tutto ha un problema: non è Nathan Never. Non lo è non per l'ambientazione, non lo è non per la rappresentazione grafica enormemente distante da quelli di "quel" Castellini originale, non lo è perché se sostituissi i nomi ai volti potrebbe essere qualunque altro fumetto in circolazione. Potrebbe essere Dylan Dog, potrebbe essere Tex, potrebbe essere Kira di Death Note: potrebbe essere chiunque. Capisco il what if, ma non capisco perché non caratterizzare meglio i protagonisti, al di fuori di pochi stereotipi.
Il disegno, per me, nonostante si ispiri alle opere di Will Eisner, è atroce. Sembra che Russo abbia disegnato con il colore bianco, andando a coprire il nero di una tavola. Che si opera manuale o di disegno digitale, in pratica, sembra di vedere il negativo di qualcosa. I disegni mi risultano confusi, eccessivamente liquidi.

Ai bei tempi avevo già letto dei puri noir dedicati a Nathan Never. Quelle erano storie con un significato. Questa lascia il tempo che trova togliendo personalità al protagonista ed a chi gli gira attorno.

martedì 5 giugno 2018

Dylan Dog Color Fest - I conigli rosa muoiono

Dylan Color Fest N° : 25 
I conigli rosa muoiono

Soggetto e Sceneggiatura: Luigi Mignacco 

Disegni: Cesare Valeri 

Colori: Sergio Algozzino 

Copertina: Lorenzo De Felici 
Periodicità: trimestrale 
uscita: 05/05/2018 

€ 4,90 

Come mai Dylan Dog è tornato nel Paese delle Ombre Colorate? E' ancora perseguitato da Pink Rabbit? E Bambola sarà ancora innamorata di lui? Guardandosi intorno, però, si accorge che c'è qualcosa di diverso in questa visita: sembra che i personaggi di fantasia possano morire davvero. Cosa sta succedendo? E' un incubo della sua mente od un incubo su cui indagare?

Si riforma la coppia Mignacco/Valeri che, anni ed anni fa, aveva dato vita ad una delle più belle storie del primo ciclo, quello bello, di Dylan Dog, I conigli rosa uccidono.
Mignacco, ai testi, realizza un'avventura in cui il carnoso Dylan si trova catapultato a sua, e nostra, insaputa nel Paese delle Ombre Colorate, nel quale resta per la maggior parte dell'avventura. Ci porta a fare conoscenza con molti residenti e ne cita di nuovi in continuazione.
Valeri fa il suo. La storia si distingue per due stili di disegno diverso. Si apre con il classico disegno bidimensionale in tinte pastello nel quale fanno incursione acquarelli che tavole in bianco e nero. Onestamente il bidimensionalismo spinto è stata la ragione che mi ha tenuto lontano dai fumetti per anni, sopratutto gli americani, e mi ha portato a perdere molto terreno in questo campo, quindi: non ho apprezzato molto lo stile di disegno principale. Ho goduto ben di più della parte più realistica, della (presunta) assenza di colore e delle forme più sostanziose. Qui ho apprezzato il talento di Valeri.

Il Color Fest si sta rivelando uno Speciale più frequente. Questo mese ha accalappiato il vecchi lettori con un richiamo storico, il prossimo numero strizzerà l'occhio ai più giovani stupendo con un incontro tra l'Indagatore dell'Incubo ed il team di Creepy Past.

Un buon numero, una lettura piacevole.