martedì 27 giugno 2017

Mercurio Loi - La legge del Contrappasso


Mercurio Loi n°2
La legge del Contrappasso

Soggetto e Sceneggiatura: Alessandro Bilotta 


Disegni: Giampiero Casertano 

Colori: Stefano Simeone 
Copertina: Manuele Fior 

Il Contrappasso, il criminale che ha lasciato senza voce il Colonnello Belforte, è tornato a seminare il panico tra i malvagi altolocati di Roma. E' il carnevale nella città eterna e le persone si preparano ad indossare le maschere ed a mettere a nudo la propria anima. In questo groviglio di sentimenti, attese, colpi di scena, sarà Mercurio Loi a mettersi sulla strada del vendicatore ed a tentare di svelarne l'identità celata dalla maschera.

Tanto sulla griglia. Questo numero di Mercurio Loi mi pare meno solido del primo. Se si vede la voglia di raccontare e l'abilità nel farlo di Bilotta, si nota anche l'eccessiva presenza di sottotrame che faticano a trovare il loro spazio per essere espresse. I carbonari, Amalia ed il suo impresario, il sarto e la sua apprendista, Contrappasso, Mercurio, Belforte tutti hanno una linea narrativa che li guida e che li intreccia. Per essere un Bonelli di 96 pagine, tutti, fanno fatica a trovare il loro spazio. Se, in un passato remoto, il settantenne Castelli riempiva di verbosità il suo Detective dell'Impossibile, ora, Bilotta, riempie di dialoghi, di ottima fattura anche se necessiterebbero, nei baloon più ricchi, di un lettering meglio scandito, la vita di Loi e dei suoi co-protagonisti. L'ambientazione, gli intrecci, le trovate narrative sono d'effetto intrigante, ma tutto viene soffocato dal troppo diversificare le linee narrative. Non so se l'autore ha un numero massimo di albi in cui sviluppare la storia del suo eroi fuori dai canoni, ma ha infilato in questo albo ciò che avrebbe potuto essere materiale per almeno due mesi di pubblicazione.

Ai disegni il vate Giampiero Casertano, che, onestamente, svolge il suo compito, ma non lascia il segno. Non credo per demerito suo, ma più per il tipo di colorazione decisa da Stefano Simeone.

La copertina di Fior è sintetica e puntuale.

Rimango in attesa dell'assestamento del terzo numero, ma Mercurio Loi rimane la serie più interessante partorita dalla casa delle idee milanese negli ultimi anni.

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