Dylan Dog N° 355
L'uomo dei tuoi sogni
Soggetto e Sceneggiatura: Paola Barbato
Disegni: Paolo Martinello
Copertina: Angelo Stano
Periodicità: mensile
Uscita: 30/03/2016
Chi è quell'uomo che compare da tempo, regolarmente, nei sogni di Sandy, la ragazza di Dylan Dog? Ogni volta che lei si addormenta, appena inizia a sognare, lui è lì: la aspetta. E' come se volesse farle del male, se fosse lì, minaccioso, per lei. Ma perché? Oltretutto, Dylan, riesce a scoprire che il sogno della sua ragazza ha qualcosa di anomalo. è un incubo che altre persone stanno vivendo e che le porta alla morte. Violenta. Come potrà l'Indagatore dell'Incubo aiutare la donna che ama? Ci potrà riuscire? A che prezzo?
Finalmente Paola Barbato ritorna in forma. Dopo qualche passaggio a vuoto riesce a maneggiare l'incubo con consapevole coinvolgimento. Rielabora in modo scorrevole e convincente il mito di Morfeo e lo mischia con il retaggio che Wes Craven e Freddy Kruger ci hanno lasciato in anni di film horror. Il risultato è un avversario temibile, e giurato, che Dylan Dog potrebbe tornare a trovarsi di fronte.
Fluidi, ricchi di dettagli, con qualche soluzione stilistica decisamente apprezzabile, sono i disegni di Paolo Martinello. Mi chiedo, vista la dovizia di dettagli, le innumerevoli sfumature dal nero al grigio che utilizza, quanto tempo ci metta a realizzare non dico una storia, ma, anche, solo, una tavola. Uno stile grafico decisamente corposo e ricco di particolari che rischia di saturare anche l'occhio più attento. Un bene od un male? A me è piaciuto, ma penso che sia un fattore puramente soggettivo.
Successo a metà per la copertina di Angelo Stano. L'idea di utilizzare vernice, o colori, fluorescenti per valorizzarla è interessante. Peccato che sia un'operazione all'apparenza riuscita a metà. L'idea grafica è che oltre all'area intorno alla testa di Dylan altre zone dovessero beneficiare dello stesso trattamento è forte. Infatti ci si aspetta che spenta la luce anche la chiave ed il volto del protagonista della serie diventino visibili. Così non è. Io punto su problemi in fase di stampa per questa mancanza. Se così non fosse sarebbe un peccato non averci pensato ed una pecca ulteriore nella gestione Recchioni.
Gestione Recchioni che merita due righe a parte. Dal momento in cui è stato annunciato come curatore ho supportato e sperato nel suo lavoro. E' innegabile, però, che troppo cose inizino alla lunga a non quagliare. Che fine hanno fatto le stagioni da dodici episodi, legate tra loro da una trama orizzontale? Come mai il rapporta tra Dylan e Rania continua a non svilupparsi, in un modo o nell'altro, nonostante l'accelerazione vista nel numero scorso?
Tutta la carne lasciata sulla brace ormai da due anni inizia a bruciare, speriamo che qualcuno si ricordi di toglierla dal fuoco prima che diventi indigesta.
Continuiamo a confidare, in fondo questa è stata una buona storia. Ma di buone storie, per caso e senza tutti i proclami pregressi, c'erano anche durante l'era Gualdoni. Il che è tutto dire.
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