Speciale Brendon N° 13
La mappa delle stelle
Soggetto e Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Giovanni Freghieri
Copertina: Fabrizio De Tommaso
Colori: Arancia Studio
Uscita: 05/08/2016
Periodicità: annuale
Prezzo: 6€
Un Cavaliere di Ventura, creduto morto e che ha ceduto un po' troppo alle lusinghe del wiskey rinforzato, e un cacciatore di taglie daltonico. Vivono in due epoche diverse, praticamente a mondi di distanza. Come possono i nemici dell'uno entrare in contatto con l'altro. I coniugi Rabbit ed il Dottor Splatter sono arrivati nella Nuova Inghilterra del futuro medioevale in cui vive Brendon e fate assassine e cavalieri onassiani stanno mietendo vittime nella New Heliopolis di Morgan Lost. Come è possibile? Sopratutto, riusciranno gli eroi dei due mondi a sistemare le cose prima che il numero di vittime cresca in modo esponenziale.
Ritorna Brendon, dopo un finale di stagione decisamente deludente rispetto alla partenza della serie, e lo fa in compagnia della nuova creatura di suo papà, Claudio Chiaverotti, Morgan Lost, che non è riuscito a prendermi con i suoi primi numeri. Cosa sarà uscito da questo mix?
E' uscito un esperimento grafico interessante nel quale si sono mischiati i colori di Brendon ed il bianco e nero sporcato di arancio di Lost. Questa soluzione grafica aiuta a mantenere una certa concentrazione nella lettura e fornisce un ritmo di riferimento in questo continuo scambio di mondi. Il lavoro di Arancia Studio è stato decisamente puntuale e non ha represso la natura grafica del tratto di Giovanni Freghieri.
Freghieri che è il punto di forza di questo albo. Il suo tratto è inconfondibile, anche a colori, e le sue donne sono qualcosa di spettacolare. Chi ha imparato ad amarlo sulle pagine di Dylan Dog non può che apprezzare ogni sua pagina ed ogni vignetta. Spettacolare, poi, Mrs. Rabbit, un'opera d'arte.
La storia di Chiaverotti, Il solito portale e tutto si risolve così come è venuto. Gli eroi riescono a far ben poco per contenere quanto accade e tutto si risolve in un'indagine, parallela nei due mondi, senza che loro riescano a far nulla di concreto. In pratica una concatenazione di eventi indipendenti da quanto i protagonisti riescano a fare. In questo, oltre alla crudeltà dei coniugi Rabbit, l'impianto narrativo più riuscito è quello creato per il Dottor Splatter: puro horror splatter anni '80 del secolo scorso.
Piacevole? Abbastanza.
Necessario? No.
Lettura di svago? Sì.
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