Grazie la nuovo costume, creato per lui da Tony Stark, il ragno, va in giro a sventare piccoli crimini fino a quando non si imbatte in uno più significativo. Gli Avengers stanno svaligiando un bancomat. Quando Speedy interviene per fermarli scopre, con profondo disappunto, che i malviventi usano armi non convenzionali. I loro armamenti sembrano derivare da una combinazione di tecnologia terrestre con quella Chitaura, lasciata sul nostro pianeta otto anni prima durante la battaglia di New York.
Queste armi le commercializza, un deluso dalla società moderna, Adrian Toomes. Marito e padre di famiglia, Adian, con la sua banda, si occupa di realizzare armi non convenzionali ed a venderle ai malviventi. Indossando un costume volante speciale, che lo fa assomigliare ad un Avvoltoio, procaccia la tecnologia aliena la sua squadra ne tra materiale di vendita.
Quando Spiderman scopre il giro clandestino ed inizia ad occuparsene iniziano i guai anche per Peter Parker. Persino il suo mentore, Tony Stark, sembra non supportarlo più.
Riuscirà il quindicenne Peter Parker a gestire scuola, amori, amicizie ed un costume da ragno? Sopratutto senza farsi scoprire da zia May?
Come è stato questo, secondo, appuntamento con il personaggio creato da Stan Lee, Steve Ditko con al timone sia Sony (proprietaria dei diritti cinematografici) che Marvel (creatrice dell'UCM e che sbaglia pochi film)? Il cameo del Bimbo Ragno, in Civil War, era stato un buon preludio. Il costume, gli occhi che si possono modificare l'espressione, la spavalderia, insomma, un mix di caratteristiche che lasciava ben sperare.
Onestamente, questo, un po' come i due precedenti, è un film di cui ho sentito poco l'uscita cinematografica e che ho deciso di guardare in mega saldo, alla fine del periodo estivo.
Ho trovato molto interessante il costume "pelosetto" che l'amabile ragno di quartiere indossa. Non è più una tuta in neoprene con delle belle decorazioni, ma il ritorno all'idea di tessuto (ultra tecnologico) che ha seguito i supereroi fin dalla loro nascita. Ovviamente, all'interno nasconde la tecnologia più moderna delle StarK Industries: l'assistente vocale (doppiato in originale da Jennifer Connelly), impostazioni alternative delle ragnatele e, direttamente dall'armadio di Marty McFly, la capacità di adattarsi al fisico di chi la indossa. Anche il costume "originale", quello pre-Stark, si rivela intrigante. Ispirato al Ragno Rosso ed alla sua saga, è semplice, funzionale e, fin troppo, resistente.
Tom Holland è un Peter Parker credibile, basato sullo studente di liceo, non sull'evoluzione insensata che il personaggio sta subendo nella quasi decennale gestione fumettistica di Dan Slot. Piacerà di più ai ragazzini, ma il suo nervosismo e le sue paranoie, ripetute più volte nelle più di due ore di film, alla fine, mi hanno, un po', stancato.
Accanto a lui una banda di compagni di scuola multietnica ben assortita. L'amico del cuore che, già nei provini, scopre l'identità segreta di Peter, la bella, un Flash caratterizzato come un bulletto moderno (non ti picchia più, ti fa vedere che ha il soldo e ti bullizza su internet ed alle feste) e gli altri del club di decathlon accademico. Abbastanza scontato il plot twist su MJ, lo capirete subito anche voi.
Zia May, la più giovane di sempre nelle trasposizione dell'arrampicamuri su pellicola, è Marisa Tomei. Cinquanta anni, non fanno niente per ringiovanirla, non spiegano il suo dolore passato, ma offre una apprezzabile interpretazione.
Torna a vedersi Happy Hogan, il tramite tra il ragnetto e Tony Stark. Impegnato in quello che ha da fare, tiene in poco conto Peter. I siparietti che sono stati creati per loro, in ogni caso, sono divertenti.
Zia May, la più giovane di sempre nelle trasposizione dell'arrampicamuri su pellicola, è Marisa Tomei. Cinquanta anni, non fanno niente per ringiovanirla, non spiegano il suo dolore passato, ma offre una apprezzabile interpretazione.
Torna a vedersi Happy Hogan, il tramite tra il ragnetto e Tony Stark. Impegnato in quello che ha da fare, tiene in poco conto Peter. I siparietti che sono stati creati per loro, in ogni caso, sono divertenti.
Tony Stark. Il cuore dell'UCM non poteva mancare in questo capitolo (così come sono stati presenti, anche se in modo indiretto, almeno, altri due o tre Avengers. Dovrei rivedere il film per saperlo con esattezza). Per Peter Parker è il padre che non ha mai avuto, l'uomo che l'ha salvato in Iron Man 2, lo Zio Ben che non appare mai. Per lui Peter è un nipote lontano, non ammetterebbe mai di poterlo chiamare figlioccio, del quale vuole essere orgoglioso, nel quale crede e che vuole che sia migliore di lui. Passano gli anni anche per Robert, ma resta sempre carismatico.
In ultimo il cattivo. Torna ad interpretare un personaggio dei fumetti Michael Keaton. Cosa si può volere di più? Gli sceneggiatori gli offrono il ruolo di un cattivo difficile, ma gli creano un passato, delle motivazioni dandogli, così, delle solide motivazioni per agire nel modo in cui opera. L'interpretazione di Michael Keaton è straordinaria. E' un attori vero, un attore di spessore, un attore che riesce a trasmettere il pathos in ogni scena in cui appare. Risulta credibile persino da avvoltoio. Chi ha visto il costume nei fumetti sa perchè lo dico. Qui, i costumisti hanno spremuto le loro meningi ed hanno creato una delle suite più realistiche mai viste. Michael Keaton ne esce vincete ed il successo di questo film è anche merito suo, sopratutto per la regola che se crei un cattivo credibile sei già oltre alla metà dell'opera. Di James Spader, Ultron, in Italia abbiamo potuto solo apprezzare l'interpretazione fisica (e la sua presenza è uno dei motivi per i quali Age of Ultron ha retto alle critiche), ma lui e Michael Keaton sono coloro che hanno reso giustizia ai cattivi che hanno portato sullo schermo.
Colonna sonora, affidata all'onnipresente Giacchino, di ottimo livello. Brani musicali scelti per sottolineare le situazioni, non memorabili, ma neanche inopportuni.
Computer grafica di alto livello, come poteva non essere? Ma che in alcuni tratti mi ha ricordato il film/miniserie tv, dedicata all'Uomo Ragno, della fine degli anni '70 del secolo scorso.
Computer grafica di alto livello, come poteva non essere? Ma che in alcuni tratti mi ha ricordato il film/miniserie tv, dedicata all'Uomo Ragno, della fine degli anni '70 del secolo scorso.
La regia di Jon Watts non è stata affatto male. Un nome che non conoscevo, dal curriculum limitato, ma che con passione ha farcito di omaggi il film. Una sensibilità molto apprezzata anche dai fan di Batman: quella scena notturna lì, con quell'inquadratura lì, non può che ricordare quella cosa lì.
Unico neo? La lunghezza del film. Centotrentatre minuti sono troppi per questa avventura. Portano al ripetersi di scenette nerd, simpatich, ma già viste, e, quel che è peggio, a diluire la carismatica interpretazione di Michael Keaton.
Non da strapparsi i capelli, ma da vedere. Certamente più riuscito dello scorso capitolo, questo secondo reboot in pochi anni ha dalla sua di sorvolare sulle origini dell'eroe e creare una storia realmente fruibile per lo spettatore.
Sì, ci sono le scene dopo i titoli di coda, ma già il finale è epocale.
Titolo originale Spiderman - Homecoming
Lingua originale inglese
Paese di produzione Stati Uniti d'America
Anno 2017
Durata 133 min
Rapporto 2.35:1
Genere Cinecomic
Regia Jon Watts
Soggetto Stan Lee, Steve Ditko (fumetto), Jonathan M. Goldstein, John Francis Daley (storia)
Sceneggiatura Jonathan M. Goldstein, John Francis Daley, Jon Watts, Christopher Ford, Chris McKenna, Erik Sommers
Produttore Kevin Feige, Amy Pascal
Produttore esecutivo Louis D'Esposito, Victoria Alonso, Patricia Witcher, Jeremy Latcham, Avi Arad, Matt Tolmach, Stan Lee
Casa di produzione Columbia Pictures, Marvel Studios, Pascal Pictures
Distribuzione (Italia) Warner Bros. Pictures
Fotografia Salvatore Totino
Montaggio Dan Lebental, Debbie Berman
Effetti speciali Industrial Light & Magic, Digital Domain, Gentle Giant Studios, Iloura, Lidar Guys, Luma Pictures, Method Studios, Sony Pictures Imageworks, Southbay Motion Picture Technologies
Musiche Michael Giacchino
Scenografia Oliver Scholl
Costumi Louise Frogley
Interpreti e personaggi
Tom Holland: Peter Parker / Spider-Man
Michael Keaton: Adrian Toomes / Avvoltoio
Jon Favreau: Happy Hogan
Zendaya: Michelle Jones
Donald Glover: Aaron Davis
Tyne Daly: Ann-Marie Hoag
Marisa Tomei: May Parker
Robert Downey Jr.: Tony Stark / Iron Man
Doppiatori italiani
Alex Polidori: Peter Parker / Spider-Man
Luca Biagini: Adrian Toomes / Avvoltoio
Enrico Chirico: Happy Hogan
Emanuela Ionica: Michelle Jones
Simone Crisari: Aaron Davis
Aurora Cancian: Ann-Marie Hoag
Barbara De Bortoli: May Parker
Angelo Maggi: Tony Stark / Iron Man
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