Dylan Dog N° 374
La fine dell'oscurità
Soggetto e Sceneggiatura: Mauro Uzzeo
Disegni: Giorgio Santucci
Copertina: Gigi Cavenago
Periodicità: mensile
uscita: 28/10/2017
Prezzo: 3.5€
Un'entità sconosciuta sovrasta il cielo di Londra. Cavi di consistenza metallica si congiungono alla spina dorsale di molti londinesi e strapparli significa la morte. La città è in rovina. Unico punto d'attrazione è un grattacielo al centro della città.
Dylan Dog cerca di mantenere lucidità e rimanere ancorato alla realtà, a costo di tenere un diario che gli ricordi chi era e cosa c'era prima di tutto ciò che, ora, lo circonda. In un mondo dove il confine tra fantastico, menzogna, realtà non esiste più, riuscirà l'ex Old Boy a sopravvivere.
La fine dell'oscurità poteva essere un presagio: Recchioni è riuscito a trovare il bandolo della matassa ed a impostare la serie come aveva promesso tre anni fa. Finalmente dodici numeri della serie regolare compongono una serie con uno spesso filo conduttore che l'attraversa. Invece non è così.
La fine dell'oscurità è l'ennesima prova autoriale, che dovrebbe trovare spazio su altre pubblicazioni e non sulla serie regolare, che viene qui proposta per riempire buchi lasciati dal curatore. Peccato.
La storia, autogestita da Mauro Uzzeo, ha un suo perché, ma molti perché? dovuti al modo in cui è stata proposta al lettore. L'incipit è decisamente interessante, scade un po' nel banale con la citazione delle teorie complottiste dell'internet, crea un memo dei nostri tempi per le generazioni future che leggeranno questo albo, ma non aggiunge niente a Dylan Dog. La sua vita non cambierà dopo questi eventi, perché tutti avranno dimenticato tutto. Hope sparirà nel prossimo numero, che è stato scritto da Tiziano Sclavi, e tutto tornerà nei ranghi. Quindi: perché?
Giorgio Santucci, che guardacaso proprio questo mese ha in uscita un volume a fumetti di altro genere, dopo aver disegnato nel 2014 il numero 7 di Orfani, affitta la sua matita alla Sergio Bonelli per realizzare graficamente questo numero. Il disegnatore di Viterbo è da anni sulla breccia, con lavori autonomi per lo più, ma ci offre 96 tavole riccamente dettagliate, quasi scavate nei neri piuttosto che disegnate su fogli bianchi. Quasi tatuate. Santucci, segue con attenzione la trama propostagli da Uzzeo, affascina l'occhio, intriga con le sue donne, ma alla fine non mi lascia dentro niente. Forse non è colpa sua, ma dell'ennesima delusione di questa serie.
A Lucca Comics 2017 c'è stato l'annuncio de Il Ciclo Meteora: 12 numeri legati l'un l'altro. Altri due annunci hanno riguardato il numero 400, che sarà scritto da Recchioni e tutto a colori (pubblicazione prevista tra due anni e mezzo) e la nuova serie Dylan Dog – I racconti di domani scritta da Sclavi è in lavorazione. Non è ancora disponibile una data di pubblicazione ma è stato fatto sapere che il disegnatore del primo episodio sarà Gigi Cavenago. Saranno notizie positive? Lo scopriremo solo restando a bordo. Almeno fino al numero 400. Di sicuro attendo, l'annunciato da tempo, Dylan Dog scritto, inchiostrato e matitato, da Leo Ortolani e rimango curioso per quello scritto da Dario Argento e disegnato da Corrado Roi.
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