martedì 6 dicembre 2016

Dylan Dog - Cose perdute

Dylan Dog N°  363 
Cose perdute

Soggetto e Sceneggiatura: Paola Barbato 
Disegni: Giovanni Freghieri 

Copertina: Gigi Cavenago 

Periodicità: mensile 
uscita 29/11/2016 

Gli incubi. Dylan Dog dovrebbe esserne l'Indagatore, ma anche lui ne soffre. Dopo una notte in cui uno di essi ha preso possesso dei suoi sogni, il nostro, si sveglia scosso e trova un biglietto firmato con una misteriosa "B.". Un sensazione, una presenza, un'aura, qualcosa di strano, insomma, inizia a influenzare la vita dell'Old Boy. Sensazioni che lo riportano all'infanzia ed a misteriose presenze che l'hanno in una lontana estate. Presenze che gli permettono di ricordare eventi di un passato dimenticato.

Ciò che salta all'occhio è l'assoluta novità di questo albo: il cambio di copertinista. Da oggi al posto dello storico Stano, a presentarci la nuova avventura di Dylan Dog, ci sarà un amico di Recchioni: Gigi Cavenago. Un giovane di ottime speranze che ci regala una copertina calda e rassicurante, tranne che per quell'angolo freddo ed inquietante, che muoverà la vicenda. Si vedeva che Stano non era a suo agio a lavorare nel nuovo corso Bonelli di Dylan Dog. Alla fine è riuscito a tirarsene fuori, od è stato fatto fuori nessuno lo saprà mai, e, forse, a dedicarsi ai suoi progetti. Magari lo vedremo con una serie tutta suo, con altre storie complete di Dylan o solo ai disegni per qualche sceneggiatore o, perché no, all'opera su altri personaggi. In bocca al lupo.

La storia di Paola Barbato, ormai abbonata ad inventarsi il passato del Nostro, aggiunge tasselli a chi fu Dylan. Tasselli di cui si era dimenticato pure lui. Interessanti certi sviluppi, ma, decisamente, incredibile la motivazione di B. per perseguitare l'adulto Dylan Dog. Calza decisamente bene il finale. Traendo le conclusioni, la storia si è lasciata leggere anche se, in certi passaggi, la sospensione dell'incredulità richiesta si è rivela eccessiva.
Ai disegni Giovanni Freghieri: valore aggiunto per qualsiasi storia. Grande lavoratore. Barbato ringrazia.

Qualche cambiamento estetico, ma pochi cambiamenti di sostanza.

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