venerdì 16 dicembre 2016

Rogue One: A Star Wars Story (senza spoiler)

In giorni come questi è meglio non mettersi a scrivere riassunti. Tanto la storia si sa dove va a parare: alla fine del film la Ribellione entrerà in possesso dei piani della Morte Nera.
L'interessante è come gli sceneggiatori ci hanno portato fin lì.
Nella costruzione di questa Star Wars Story si è cercato di calibrare il tutto. Vi è stato profuso un grande impegno nella sceneggiatura. E' stato trovato il giusto bilanciamento tra l'ambientazione classica di episodio IV ed il necessario aggiustamento di ritmo imposto dai tempi moderni. Sono stati presentati personaggi curati e calati con grande effetto nella situazione che li ha visti coinvolti.
E' stata curata in modo pedissequo la riproduzione degli ambienti che verranno visti nei film successivi, così come la tecnologia è stata resa perfettamente compatibile con quella che sarà in futuro.
La colonna sonora, a parte ad un casuale riferimento a Far Natale di Nightmare Before Christmas, segue, precedendolo, ciò che Williams realizzare nel passato per il futuro.



La regia di Gareth Edwards, classe 1975, si è rivelata adatta compagna di viaggio. Ha alternato inquadrature classiche ed iconiche dei film che verranno ed ha unito il dinamismo della battaglie in CGI, sopratutto presenti nella terza parte del film, che hanno reso questa pellicola sì più bellica, ma anche più realistica. Tanto è vero che è merito suo, oltre che degli sceneggiatori che li hanno creati e degli attori che li hanno interpretati, che i momenti in cui qualcuno viene a mancare colpiscono lo spettatore nel punto giusto.
La CGI non poteva che essere di altissimo livello. Oltre che nelle scene di battaglia, nei panorami e nell'arricchimento degli sfondi, si esalta con la realizzazione delle due chicche di questo film. E' palese che il reale sia leggermente diverso e che si noti il ricreato, un po' alla Final Fantasy il film, ma la coesistenza dei due incide solo nell'occhio dello spettatore più esperto.



Ma a dare corpo al sogno ci sono gli attori.
Famosi al di qua dell'oceano? Pochi.
Diego Luna è Cassian Andor. Pilota della Ribellione con nel passato più ricordi brutti che belli. Stereotipato, ma ben riuscito.




Ben Mendelsohn è Orson Krennic. Il funzionario dell'Impero responsabile per la realizzazione della Morte Nera. Reclutatore degli scienziati che la progetteranno ed uomo ambizioso. Caratterizza il suo personaggio in modo credibile, mettendone in evidenza soprattutto l'insicurezza che, nonostante tutto, l'ha portato ad occupare la posizione in cui si trova.

Donnie Yen è Chirrut Îmwe. Niente da dire, dovete vederlo. Un grande.
Mads "Hannibal" Mikkelsen è Galen Erso. Il progettista principale, lo scienziato che ha concepito e, quasi in venti anni, ha portato a termine la costruzione del distruttore di mondi dell'Impero. Ottima interpretazione. Sentita ed intensa.
Forest Whitaker è Saw Gerrera. Un ribelle nei ribelli. La sua azione è ancora più estremistica di quella della Ribellioni e sta causando non pochi problemi. E', involontariamente, lui il motore che traina in gioco la nostra eroina e che permette a tutti i personaggi di compiere il loro destino. Forse un personaggio meglio caratterizzabile che non ha permesso all'attore di esprimere tutto il suo potenziale. Il doppiaggio italiano non gli ha reso, oltretutto, giustizia.



Felicity Jones è Jyn Erso. Il cardine su cui ruota il film è questa bimba che cresce tra ribelle e brutta gente, si fa le ossa per sopravvivere e viene reclutata per entrare in contatto con Saw. Il personaggio non è malvagio, ma, io, Felicity Jones non la trovo un'attrice convincente. Non è riuscita a trasmettermi nulla se non la sua bellezza estetica. Sarò prevenuto io. Magari alla prossima visione coglierò le sfumature che ha voluto dare al suo personaggio, ma, per ora, è il personaggio che, nonostante tutto, ha inciso di meno.



K-2SO. Androide, con quel design alla Laputa che tanto ci piace, dell'Impero riconvertito alla Ribellione. Un tocco di genio. Ottimo per alleggerire qualsiasi situazione con la sua spropositata sincerità. 



Poi c'è Darth Vader. Sì, lo sapete che c'è, era nei trailer. Non è uno spoiler. Ora. Per quanto io ne sia fan e lo possa difendere allo stremo. E' il personaggio che meno si adatta a ciò che vedremo nei seguiti che furono. In episodio III è corazzato in un modo, nel IV in un altro e fin lì ci sta, passano diversi anni tra le due situazioni. Qui è corazzato in un modo, in episodio IV, che si svolge poco, moltissimo poco, dopo, sarà completamente diverso. Cambierà il casco, cambierà il chest box, cambieranno i guanti. Capisco che possa anche lui avere un guardaroba vario, ma così è fin troppo. Il casco è decisamente strano, forse si è voluto rendere omaggio al bozzetto originale di derivazione Samurai, ma ci si è distaccati troppo dal risultato finale ottenuto nella trilogia classica. Ciò che, però, mi ha infastidito particolarmente è stato il chest box: ogni tanto con le luci accese, ogni tanto spente. Ma non nell'arco del film, persino da una inquadratura all'altra. Peccato per questi dettagli che son sfuggiti in fase di montaggio.



Il film? E' bello. E' da vedere. E' un ritorno al classico, con una salsa moderna che lo rende perfettamente godibile. Con tanto Impero e tante battaglie stellari da stordire anche il fan più accanito (anche se certe sequenze di episodio VII rifulgono ancora nei ricordi).

Consigliato a tanti. Vedibile da molti. Forse, se volessi portare un bambino troppo piccolo lo vedrei prima da solo e penserei a come potrebbe reagire a certe situazioni che vengono presentate.

Titolo originale: Rogue One: A Star Wars Story

Lingua originale inglese 
Paese di produzione Stati Uniti d'America 
Anno 2016 
Durata 133 minuti
Rapporto 2.35:1 
Genere Avventura

Regia Gareth Edwards 

Soggetto John Knoll, Gary Whitta 
Sceneggiatura Chris Weitz, Tony Gilroy 
Produttore Kathleen Kennedy, Allison Shearmur, Simon Emanuel 
Produttore esecutivo John Knoll, Jason D. McGatlin 
Casa di produzione Lucasfilm 
Distribuzione (Italia) Walt Disney Studios Motion Pictures 
Fotografia Greig Fraser 
Montaggio Jabez Olssen, John Gilroy, Colin Goudie 
Effetti speciali Neil Corbould, John Knoll 
Musiche Michael Giacchino 
Scenografia Doug Chiang, Neil Lamont 

Interpreti e personaggi

Felicity Jones: Jyn Erso
Diego Luna: Cassian Andor
Ben Mendelsohn: Orson Krennic
Donnie Yen: Chirrut Îmwe
Mads Mikkelsen: Galen Erso
Alan Tudyk: K-2SO
Jiang Wen: Baze Malbus
Forest Whitaker: Saw Gerrera

Doppiatori italiani

Valentina Favazza: Jyn Erso
Francesco Venditti: Cassian Andor
Stefano Benassi: Orson Krennic
Enrico Pallini: Chirrut Îmwe
Davide Marzi: Galen Erso
Christian Iansante: K-2SO
Dario Oppido: Baze Malbus
Roberto Stocchi: Saw Gerrera

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