Sulla stazione spaziale orbitante si sta aspettando l'evento. Una sonda deve rientrare dal pianeta rosso con, probabilmente, a bordo una forma di vita.
Gli astronauti a bordo, scienziati, meccanici, ingegneri, sicurezza, sono tutti allertati. Una minuscola forma di vita è veramente inclusa in uno dei campioni prelevati. Ogni cellula che compone l'organismo si comporta contemporaneamente come cellula muscolare, cellula nervosa e cellula oculare. "Calvin", così come è stato soprannominato dall'equipaggio, inizia a svilupparsi. Durante un esperimento, però, un incidente lo induce, nuovamente, allo stato di ibernazione iniziale. La paura che sia deceduto è tanta, così Hugh Derry, l'exobiologo, cerca di rianimarlo con una scarica elettrica.
Niente sarà più come prima.
Un po' Alien, un po' la Cosa, un po' Gravity, un po' di classici mostri spaziali.
Life non è che sia proprio questa novità nel panorama dalla fantascienza cinematografica e non. Però crea atmosfera.
Intendiamoci, se uno non avesse mai visto un film di fantascienza (sopratutto dei classici) la pellicola di Daniel Espinosa sarebbe, per lui, una rivelazione. Il mostro incattivito, l'equipaggio un po' svampito, il finale annunciato. Per chi ha dimestichezza con il genere, invece, risulta un buona pellicola, giustamente claustrofobica, ma con delle telefonate in diretta prima di ogni avvenimento.
La decisione di svolgere gli eventi sulla ISS è ottima. Finalmente l'umanità scopre una forma di vita aliena e la confina appena sopra la sua testa. Alien non è ancora arrivato così vicino. Il gruppo di astronauti che se ne deve occupare è ben assortito e sai già l'ordine delle (eventuali) dipartite.
Sorprende la presenza di un attivo Bradely Cooper e di un nutrito cast di ottimi comprimari. Ovviamente i protagonisti sono il Prince di Persia, allontanato dal suo regno delle sabbie del tempo, Jake Gyllenhaal, nella tuta David Jordan, e la coprotagonista di Mission Impossible Rebecca Ferguson, sotto il casco di Miranda North. Sorvolando come la sceneggiatura prosegua da programma, quasi mandandoti degli sms, i due ben si trovano sullo schermo e non sono bocconcini facili per il piccolo Calvin.
Oltre a basarsi sulla ricostruzione parziale degli ambienti della ISS, il film vive decisamente della componente CGI. Sperimentata in modo massiccio, in un ambiente simile, per Gravity, qui viene riproposta più in piccolo, ma con un'ottima resa. Gli ambienti spaziali sono credibili ed anche i dettagli minori contribuiscono a creare l'atmosfera. L'amorevole Calvin è seguito durante la sua crescita con cura e dedizione. La visione degli autori viene portata sullo schermo e resa tanto credibile quanto pericolosa.
E' un buon film. Una buona fantascienza, anche se tanto prevedibile.
La morale? Se svegli qualcuno che dorme della grossa progigli subito una tazza di caffè, altrimenti rischi la vita.
Titolo originale Life
Lingua originale inglese
Paese di produzione Stati Uniti d'America
Anno 2017
Durata 103 min
Rapporto 2,35 : 1
Genere fantascienza
Regia Daniel Espinosa
Sceneggiatura Rhett Reese, Paul Wernick
Produttore David Ellison, Dana Goldberg, Bonnie Curtis, Julie Lynn
Produttore esecutivo Don Granger, Vicki Dee Rock
Casa di produzione Columbia Pictures, Skydance
Distribuzione (Italia) Warner Bros.
Fotografia Seamus McGarvey
Montaggio Simon Burchell, Frances Parker
Musiche Jon Ekstrand
Scenografia Nigel Phelps
Interpreti e personaggi
Jake Gyllenhaal: David Jordan
Rebecca Ferguson: Miranda North
Ryan Reynolds: Rory Adams
Olga Dihovichnaya: Ekaterina Golovkina
Hiroyuki Sanada: Sho Kendo
Ariyon Bakare: Hugh Derry
Doppiatori italiani
Stefano Crescentini: David Jordan
Gaia Bolognesi: Miranda North
Francesco Venditti: Rory Adams
Claudia Catani: Ekaterina Golovkina
Taiyo Yamanouchi: Sho Kendo
Simone Mori: Hugh Derry
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