mercoledì 10 febbraio 2016

Jessica Jones (senza spoiler)


Dal 20 di novembre del 2015 che questa serie aspetta che io la veda, oppure è il contrario ancora non so, ma alla fine, con molta calma, ci sono riuscito: finita!
Come è andata?
Onestamente pensavo andasse meglio. Non che la serie non sia interessante, ma...

Partiamo dall'inizio. Jessica Jones è una serie tv nata dal fumetto Alias scritto da Brian Michael Bendis, uno dei migliori sceneggiatori degli ultimi anni di casa Marvel. Una graphic novel molto noir, con protagonisti personaggi a dir poco problematici. L'infanzia travagliata, per un senso di colpa immenso, condiziona tutta la vita di Jessica così come quella di Patsy, sua migliore amica e quasi sorella, le ha portato il distacco totale dalla tirannica madre. Il tratto è comune anche con l'antagonista di Jessica: Kilgrave. Il cattivo della serie ha avuto, forse, l'infanzia più difficile di tutti nonostante sia cresciuto con entrambi i suoi genitori che hanno fatto quello che pensavano dover fare per lui (e non sono cose belle). Vite difficili le hanno anche gli altri co-protagonisti della vita di Jessica. L'avvocato Jeri Hogart, lesbica, sposata, in via di divorzio ed innamorata di una donna più giovane e Luke Cage, dotato e con una pesante perdita alle spalle.

L'impianto originale è decisamente molto buono ed adulto. Infatti, come da copione Netflix, le storie che vengono portate sul piccolo schermo da queste miniserie si rivolgono sempre più ad un pubblico maturo ed adulto piuttosto che ai giovani innamorati dei costumi sgargianti e dall'azione spasmodica. Lo spaccato di vita di Jessica che seguiamo insieme a lei è decisamente difficile e triste. La sua più grande nemesi ritorna in città ed inizia a mietere cadaveri intorno a lei. Sarà questa sublimazione dell'agonia, del disagio, dell'inferiorità e della paura a far cercare a Jessica, alcolizzata che si nutre solo di whisky ed altre bevande ad alto tasso alcolico, un motivo per uscire dalla sua situazione e reagire. Motivo che, ovviamente, è più vicino a lei di quanto lei stessa pensi. Anzi, nel corso della sua ordalia scoprirà che c'è solo una persona alla quale può offrire il suo affetto e la sua fiducia e che anche altri possono credere in lei come persona e non solo come investigatrice privata, quindi pagata per ascoltare.

La serie è caratterizzata da personaggi riusciti.
In primo Jessica Jones. Krysten Ritter riesce a rendere tanto interessante quanto irritante il suo personaggio. Trasmette empaticamente al pubblico il disagio di essere un essere umano dotato di superpoteri, ma, allo stesso tempo, incapace di accettarli per fare qualcosa di più che guadagnare il pane minacciando le sue prede. Per tutto il telefilm i suoi abiti rimangono praticamente gli stessi jeans chiari, maglietta scura e chiodo nero. Praticamente, senza esserne cosciente, già indossa un costume. come uno scudo, per proteggere se stessa, per mezzo di uno scudo di routine, e non lasciarsi coinvolgere dai casi che segue. Per colpa di Kilgrave e dai danni che ha procurato alla giovane Hope, non ci riuscirà ancora a lungo.
"Un goccio?"
Kilgrave ha la faccia di David Tennant. Tanti lo definiscono il miglior cattivo Marvel di sempre, nelle produzioni video, anche migliore del Loki di Tom Hiddelston. Quello che ho visto io è stato un attore capace di entrare nel personaggio, caratterizzarlo al punto giusto, ma che si è ritrovato con il freno a mano tirato per via di alcune scelte narrative. Se un impianto narrativo va bene per una storia a fumetti non è detto che si possa ripetere anche per la sua trasposizione televisiva. Il telefilm si è ritrovato troppe volte, a mio parere, a ripetere situazioni e concetti già viste. Il gioco del gatto col topo tra Jessica e Kilgrave è risultato essere eccessivamente ripetitivo ed ha portato diversi momenti di stanca. Onestamente, tuttavia, dopo aver letto il nome del curatore della serie ero molto più preoccupato. Melissa Rosenberg, che rimarrà sempre sui nostri stomaci per averci propinato Twilight e l'ultimo capitolo in due, inutili, parti, è riuscita non andare eccessivamente fuori strada, grazie alla traccia sicura di Bendis, molto più solita di quella che la guidava nel suo recente passato di vampiri emo. A mio parere se fosse stato condensato il tutto in non più di otto episodi la serie ne avrebbe giovato.
"Ho qualcosa da dirti."
Per fortuna parte del tempo eccedente all'ideale, mio, ha permesso di sviluppare anche i personaggi di contorno che potrebbero tornare utili nella seconda stagione (già annunciata).

Rachael Taylor presta la sua arte per portare sullo schermo Patricia Walker. La scelta, diversa da quanto presente nel fumetto, si rivela interessante ed azzeccata. Il rapporto tra lei e Jessica cresce, tra amicizia e conflitto; lei è la coscienza che riesce a farla riflettere su quanto può essere importante. In più potrebbe essere un modo per portare una nuova eroina non prevista nel rooster di Netflix. Infatti, nei fumetti Patsy diventa Hellcat, ma questa è un'altra storia.
"E son problemi."
Carrie-Anne Moss, senza che neanche te l'aspetti, da forma allo squalo avvocato Jeri Hogarth. Una donna sicura che vede crollare le sue certezze, la sua vita sembra prendere una china specularmente opposta a quella della protagonista alla quale è legata principalmente per motivi di lavoro, è che esalta le doti di un'attrice da troppo tempo lontano dalle attenzioni che merita.
"Shark attacks!"
Wil Travalm, è Will Simpson una porta aperta sul futuro dell'eroina, che potrebbe essere già esplorata in un prossimo futuro. Eka Darville è Malcolm Ducasse, attore da non sottovalutare che ha saputo dare vita ad un personaggio difficile. La condizione di partenza e di arrivo di Malcom, con i suoi dubbi, incertezze e paure è uno dei passaggi paralleli migliori della serie. Erin Moriarty è Hope Shlottman, motore della serie. E' la coscienza di Jessica, il suo ritorno al passato ad una verginità morale persa per colpa di Kilgrave: come lei. Brava, bella ed incisiva.

Discorso a parte merita Mike Colter, che introduce Luke Cage (prossimo protagonista della nuova serie Netflix/Marvel). Per sua fortuna, Luke Cage, risulta essere un personaggio, seppur minore, altamente trasversale. L'idea di utilizzarlo già con Jessica Jones si rivela interessante in ottica della sua futura serie in solo. Serie che potrebbe sia percorrere il sentiero del passato del personaggio, pre-Jessica, la sua vita contemporanea alla venuta di Jessica od un post-Jessica pre-Defenders. Chi vivrà vedrà, ma, comunque: gran scelta! Se non è lui Luke Cage nessun altro può esserlo! Complimenti.
"Se proprio ci tieni a litigare."
Tirando le somme?
Una serie riuscita, ma decisamente sotto allo standard di Daredevil. Non per il cast, non per i personaggi, non per la fotografia eccezionale e non per la resa, abbastanza realistica dei poteri di cui è dotata Jessica Jones. Il difetto sta nella narrazione ripetitiva e ridondante. Si lascia vedere, ma soffre un po' di questo difetto.

Prossimi appuntamenti? Daredevil 2 18 marzo 2016 (che vedrà il debutto, spoiler, de Il Punitore il quale, forse, otterrà una serie tutta sua, sempre per Netflix) e Luke Cage, probabilmente a novembre o dintorni.


Paese Stati Uniti d'America 
Anno 2015 - in produzione 
Formato serie TV 
Genere azione, supereroi, crimine 
Stagioni 1 
Episodi 13 
Durata 50-54 min (episodio) 
Lingua originale inglese 

Caratteristiche tecniche
Rapporto 16:9 
Risoluzione 4K 
Audio Dolby Digital 5.1 

Crediti
Ideatore Melissa Rosenberg 

Soggetto Brian Michael Bendis, Michael Gaydos (fumetto) 
 

Fotografia Manuel Billeter 
Montaggio Jonathan Chibnall, Tirsa Hackshaw, Michael N. Knue 
Musiche Sean Callery 
Produttore Tim Iacofano 
Produttore esecutivo Jeph Loeb, Joe Quesada, Melissa Rosenberg, Kevin Feige, Liz Friedman, Stan Lee, S. J. Clarkson (solo ep. 1x01) 
Casa di produzione Marvel Television,  ABC Studios, Tall Girls Productions 

Prima visione
Pubblicazione originale internazionale 20 novembre 2015 
Sito web Netflix 

Interpreti e personaggi
Krysten Ritter: Jessica Jones
Mike Colter: Luke Cage
Rachael Taylor: Patricia Walker
Wil Traval: Will Simpson
Eka Darville: Malcolm Ducasse
Erin Moriarty: Hope Shlottman
Carrie-Anne Moss: Jeri Hogarth
David Tennant: Kilgrave

Doppiatori e personaggi
Giuppy Izzo: Jessica Jones
Metello Mori: Luke Cage
Monica Ward: Patricia Walker
Alan Bianchi: Will Simpson
Federico Campaiola: Malcolm Ducasse
Rossa Caputo: Hope Shlottman
Emanuela Rossi: Jeri Hogarth
Alessandro Quarta: Kilgrave

Nessun commento:

Posta un commento