Abbiamo passato quello che poteva essere considerato il mid season, la metà della stagione, per questa terza creatura supereroistica, basata sui personaggi DC, da parte di Greg Berlanti. Con Arrow (giunto alla quarta stagione) e Flash (in Italia è appena iniziata la seconda) era giusto dare spazio ad un eroe del gentil sesso, tale resta una scelta coraggiosa visto che Marvel ancora non ha osato (se escludiamo Jessica Jones su Netflix, la quale resta parte di un progetto più grande). La scelta è caduta su Supergirl e dopo un intrigante episodio, uscito pirata in rete a maggio 2015 e sugli schermi americani il 22 ottobre dello stesso anno (ne parlavamo qui), siamo andati avanti a piccoli e grandi passi.
Iniziamo col dire che la serie è decisamente divertente e, nonostante lo scarso budget per gli effetti speciali, tecnicamente ben realizzata. Al momento il gruppo di nemici è ristretto, ma variegato. A contrastare l'eroina abbiamo un esperimento scientifico fallito, alias Red Tornado, una zia incavolata, Alura, ed un miliardario deciso a scoprire la vera identità di Supergirl ad ogni costo, Maxwell Lord, perché se non c'è un miliardario una serie sui supereroi non si può fare.
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Red Tornado, fatto di quel metallo che sembra stoffa... perché lo è. |
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Alura, la zia milanese, con la sorella gemella Vegni. |
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Il riccone intelligente. |
Ovviamente nove puntate sono ancora poche per mettere sul piatto carichi pesanti, ma questa piccola interruzione della programmazione ha permesso di buttare lì un cliffhanger di quelli interessanti, Bizzarro dire, e che alla ripresa della stagione potrebbe mettere parecchia benzina sul fuoco. Red Tornado, infatti, è stata un'apparizione sporadica, anche se ritornerà visti i diversi segnali, e la minaccia consanguinea deve essere sviluppata un po' più ariosamente, date le possibili implicazioni psicologiche. Rimane da esplorare la curiosità scientifica dell'umano minaccioso e pieno di soldi con la faccia che ricorda il Wesley Crusher di Star Trek TNG.
Dalla parte dei buoni, o meglio dei non troppo pericolosi per la nostra, ci sono la sorella e la struttura per cui lavora, un alieno alienoso, un paio di amici ed il suo capo.
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Che spacca chiuli come se non ci fosse un domani. |
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E qui sono andati un po' di soldi degli effetti speciali, ben spesi. |
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Quello che ha più maglioncini dei lei, Winn(y the Pooh). |
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Quello bello, Jimmy Olsen. |
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Cat Grant, vero carisma cinico del gruppo. |
Oggettivamente tutto il cast lavora su alti livelli. Se Jeremy Jordan e Mehcad Brooks (Winn e Jimmy) stanno trovando la loro dimensione di partner/amici/piacioni della supereroina ed anche nelle situazioni difficili contribuiscono a mantenere il tono del telefilm leggero. Nota di merito a David Harewood che non conoscevo per come sta caratterizzando il suo personaggio. Ma su tutti svetta Calista Flockhart. Devo dire che questa attrice ha lavorato sempre in serie che non hanno attirato la mia attenzione, a parte la prima stagione di Ally McBeal dove già la trovavo brava. In ogni caso si conferma essere il vero momento di alta recitazione.
Lo show, in ogni caso, è incentrato sull'eroina e sulla sua interprete, Melissa Benoist. Devo ammettere, come forse ho già fatto, che all'inizio, dalle foto di pre-produzione la scelta mi aveva lasciato perplesso. Poi, però, più metabolizzavo la cosa fino a quando l'ho vista sullo schermo, ho capito che non era Melissa il problema, anzi, ma il costume. Costume con il quale sono sempre stato d'accordo al 100%, ma che non mi ha ancora convinto sulla necessità dei collant. Mi chiedo perché li debba indossare in quanto eroina mentre nei panni di Kara possa andarsene in giro tranquilla senza calze e con le ballerine. Capisco lo smorzare i bollori degli spettatori più giovani coprendole la pancia, rispetto ai diversi costumi classici, ma le calze, ancora adesso, mi sembrano abbastanza assurde.
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La ragazza d'acciaio. |
Creato nel 1959 da Otto Binder e illustrato da Al Plastino, rivisitato da Greg Berlanti nel 2015 questo personaggio dei fumetti è a metà della sua prima stagione senza notizie su un possibile rinnovo o sulla sua cancellazione.
E' la prima eroina tratta dai fumetti ad aver avuto una sua serie, altamente godibile, e sarebbe bello se gli americani ne capissero la qualità e decidessero di estenderne la storia in una seconda stagione.
«It's not a bird. It's not a plane. It's not a man. It's Supergirl»
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