Dylan Dog 316, mensile
Blacky
Soggetto e Sceneggiatura: Giovanni Gauldoni
Disegni: Daniele Bigliardo
Copertina: Angelo Stano
Durante un'importante corse ippica uno dei cavalli fatica ad entrare nel suo cancelletto di partenza. Solo l'intervento della sua padrona lo convince a calmarsi ed a partire allo start. La corsa, però, sembra maledetta. Infatti, a pochi metri dall'arrivo una fitta nebbia cala sul tracciato ed il cavallo in testa s'imbizzarrisce. Al termine della gara il fantino dichiarerà di aver visto il fantasma di un cavallo affiancarsi al suo quadrupede e di averlo spaventato.
Il fantasma sembra essere quello di Blacky, cavallo vincitore di quella stessa gara, diversi anni prima, giunto al traguardo menomato e per questo soppresso.
Un mistero del genere, ed incubo annesso, non può che essere pane di un'indagine di Dylan Dog.
La storia parte bene. Documentata e curata sotto l'aspetto ippico della sceneggiatura, ma quando i personaggi iniziano ad apparire e scomparire senza costrutto dalla scene giungono i primi sospetti di essere davanti ad un pessima storia. Giovanni Gualdoni che, evidentemente, sta scrivendo troppi soggetti e sceneggiature perchè siano tutte di qualità, parte bene, ma non riesce a portare a termine con costrutto una storia dall'apparenza interessante.
Nota positiva sono gli ottimi disegni, ricchi di dettagli e di piena corposità, opera di Daniele Bigliardo (già apprezzato nei numeri 289, 290 e 304 dell'Indagatore dell'Incubo). Con il suo tratto curato ed intrigante. Non risparmia china e fatica pur di rendere il lettore partecipe e soddisfatto. Peccato, come detto, che debba lavorare su una sceneggiatura scadente e deficitaria.
La copertina di Stano è azzeccata ed evocativa. Forse non la migliore dell'anno, ma sicuramente un'ottima prova dell'illustratore di Santeramo in Colle, ormai milanese d'adozione.
Il modo peggiore per dare appuntamento al 2013 ad i fan dell'Old Boy.
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