Estate del 1959. Castle Rock. Oregon. USA.
Gordie Lachance, Chris Chamber, Teddy Ducamp e Vern Tessio stanno per passare dall'infanzia all'adolescenza. Con i loro dodici anni questa sarà l'ultima estate che passeranno assieme prima di iniziare gli studi al ginnasio.
La possibilità di passare un'estate memorabile gli si offre quando Vern sente da suo fratello maggiore parlare dell'omicidio di un ragazzo. I quattro amici, ognuno per un motivo diverso, sentono il bisogno di andare alla ricerca del corpo del ragazzo. I perigli saranno numerosi ed ostici, ma affrontarli li spingerà a crescere ed affrontare i mostri che si portano dentro.
Il film di Rob Reiner (il cui periodo d'oro era iniziato proprio con questo film nel 1986 e proseguito fino al 1992 con La storia fantastica, Harry ti presento Sally, Misery non deve morire e Codice d'onore) è una pellicola imprescindibile per gli amanti del cinema. Tratta dei quattro racconti di Stephen King presente nella raccolta Stagioni diverse (da cui hanno visto la trasposizione cinematografica anche Le ali della libertà e L'allievo) con il titolo The body, la storia è un percorso di crescita per quattro ragazzini alle prese con pericoli di ogni sorta, sia naturali che causati dagli uomini. La storia originale del Maestro del Brivido di Bangor è eccezionale e l'adattamento per la sceneggiatura operato da due dei tre produttori rende la narrazione cinematografica fluida e gustosa. La scrittura dei personaggi ed i momenti di approfondimento loro dedicati per tutto il film consente ai ragazzini di acquisire spessore e creare empatia con lo spettatore.
I giovani attori che vennero scelti per i personaggi principali si riveleranno una preveggenza azzeccata per la loro carrirera. Se quella di River Phonix è finita prima del previsto e quella di Wil Wheaton ha avuto il picco con Star Trek: The Next Generation nel quale interpretava il guardiamarina Wesley Chruser, quella di Corey Feldman e Jerry O'Connell è proseguita, tra alti e bassi, fino ad oggi. Accanto a loro un figlio d'arte Kiefer Sutherland, forse nel primo film importante, ed un unico attore affermato Richard Dreyfuss.
Ambientazioni e musiche completano il quadro con pennellate gustose. La scelta della canzone finale (Stand by me di Ben E. King), che poi darà il titolo alla pellicola, calza a pennello.
Da vedere senza pensarci due volte.
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