Gli abitatori del sottosuolo
Soggetto e sceneggiatura: Paolo Morales
Disegni: Roberto Cardinale e Alfredo Orlandi
Copertina: Giancarlo Alessandrini
Africa. Congo. Nazione devastata dalla guerra civile. Sulle televisioni di tutto il mondo, però, passa un'altra notizia. Il cadavere di un umanoide, con tutte le caratteristiche di essere nato e vissuto nel sottosuolo, viene rinvenuto dalle forze speciali dell'O.N.U. incaricate di mantenere l'ordine nella zona. Gli spettatori di tutto il mondo rimangono stupiti. Tranne Martin Mystère. Lui sa che quello mostrato sui teleschermi è il cadavere di uno degli abitatori del sottosuolo, discendenti dai nazisti rifugiatisi in caverne europee, da lui già incontrati in una grotta in Austria.
Il BVZM si reca con Diana a Vienna e, grazie a contatti nella polizia locale, riesce a sollevare il velo su alcuni misteri che lo porteranno nel cuore dell'Africa nera a rischiare la vita.
Paolo Morales, deceduto pochi mesi fa ancora giovane, è uno che sapeva dare senso alle sceneggiature. La sua storia, una delle ultime che aspettano di uscire sulle pagine della Casa delle Idee Milanese, è un buon motivo per leggere questo albo di Martin Mystère. Con delicata decisione tocca tasti, a diverso livello, nella coscienza del lettore. Se da un parte propone una bella storia di avventura che si dipana in tutto il mondo, dall'altra non si esime dal suo compito di denuncia. Attraverso il punto di vista dello spietato padrone d'azienda, puramente volto al profitto attraverso il risparmio, si entra nell'ottica del non riuscire a capire cosa sia veramente giusto o sbagliato. Tanto da lasciare anche perplesso e con incubi notturni finali il BVZM, che di acqua sotto i ponti ne ha vista passare. Interessante anche il modo dello scrittore di mettere in rilievo personaggi solitamente minori. Un ottimo esempio sono sia Diana, di cui parleremo dopo, e del poliziotto amico fraterno di Martin, Travis. Molta marginalità è stata data a Java, che sempre più sembra diventare un peso per gli autori. Pur di escluderlo, Morales, permette ad un giovane abitatore del sottosuolo di assurgere ad aiutante muto del BVZM per più di metà dell'albo. Forse l'albo Java addio era arrivato un po' presto, ma da lì il neanderthaliano non si è più ripreso.
Se non teniamo conto dell'elevato numero di imprecisioni che il duo Roberto Cardinale e Alfredo Orlandi commette quando realizza gli ambienti e ne cura i dettagli (cioè non li cura, buttando lì disegni a caso con oggetti che si spostano da una vignetta all'altra senza che nessuno li tocchi) allora i disegni sono di alto livello. Martin Mystère ringiovanisce ed i tratti del suo viso, nei primi piani, sono ben incarnati e dettagliati. Meritevole il lavoro svolto dal duo anche sulla
La copertina di Alessandrini è una bella idea. Peccato che con i nuovi colori i disegni non sembrano nemmeno più i suoi. Se a livello grafico è sempre bello vederlo all'opera è difficile abituarsi ad i nuovi toni pastello del giovane che ci mette i colori. Non lo so. Mi ci devo abituare.
Che dire. Una bella storia che restituisce, dopo le delusioni degli ultimi bimestri, la voglia di continuare a leggere le avventure del Detective dell'Impossibile creato più di 30 anni fa da Alfredo Castelli. I dubbi sulla tenuta della serie rimangono, ma la strada giusta è ancora in tempo per essere presa.
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