Superman Ultimo Figlio - Grandi Opere DC
di Geoff Johns, Richard Donner, Adam Kubert
16,8x25,7, C, col., 232 pp
Contiene Action Comics 844-846, 851, 855-857, Action Comics Annual 11
Editore: RW Lion
Quella che sembra un'astronave piomba su Metropolis. Con lo sguardo Superman segue la sua traiettoria e poi si lancia al suo inseguimento. Una volta raggiunto lo sferico veicolo questo si apre e mostra all'eroe venuto da Krypton un bambino dallo sguardo vispo. Subito tra Kal-El ed il nuovo arrivato si sviluppa un'empatia, dovuta anche ai trascorsi dell'eroe. Immancabilmente, per mettere in sicurezza il perimetro arriva l'esercito. Il bambino viene trasferito in una zona sicura e sottratto alle cure di Superman. La rabbia del pacioso eroe dei due mondi monta incredibilmente. Mettendo a frutto le sue doti di persuasione trova dove il giovane alieno è stato nascosto e lo rapisce. Lo porta con se alla fattoria Kent e riesce a convincere Lois a tenerlo con loro fingendo sia un lontano parente.
Neanche il tempo di imbastire la messa in scena che altre astronavi piombano sulla città. Dal loro interno escono il Generale Zod ed i suoi sgherri pronti a mettere a ferro e fuoco il mondo e sconfiggere l'ultimo figlio di Krypton.
L'unica soluzione per Superman per avere qualche speranza di battere i suoi numerosi e potenti avversari è quella di allearsi con il suo più acerrimo nemico terrestre: Lex Luthor.
Il clone imperfetto di Superman, Bizzarro, compare sulla soglia della casa natale di Clark Kent e rapisce il suo padre adottivo.
Superman, avvertito dal sua madre adottiva, interviene e scopre, grazie all'ologramma di suo padre Jor-El nella Fortezza della Solitudine, che Bizzarro potrebbe aver portato Jonathan Kent su un pianeta dal sole azzurro.
Con un razzo interstellare il figlio preoccupato si lancia al salvataggio.
Una volta trovato Mondo Bizzarro, un pianeta squadrato abitato da copie di persone che Clark conosce realmente sulla Terra ricreate da Bizzarro, scopre che suo padre è tenuto prigioniero dietro una parete trasparente come fosse l'ologramma di Jor-El.
Superman dovrà combattere contro Bizzarro e gli abitanti dello strano pianeta, nonostante gli imprevedibili effetti che la luce del sole azzurro potrebbero avere su di lui e sul suo clone.
Superman Ultimo Figlio raccoglie le prime due storie che Geoff Johns ha scritto nel suo ciclo di Superman. Con lui ai testi ed allo sviluppo narrativo di questi primi due tasselli troviamo il suo grande amico Richard Donner (già il regista dei primi due film di Superman con Christopher Reeve).
Le storie sono archi narrativi a se stanti che gettano ponti per futuri sviluppi a disposizioni di altri autori, ma che possono anche considerarsi autoconclusivi. Entrambi si possono leggere come nuove vicende sulla nascita di Superman.
Ultimi figlio è la prima run che si incontra in questo volume. E' innegabile che le similitudini sia narrative che grafiche scelte per realizzare questa vicenda tendano a richiamare, nella memoria del lettore, le origini più arcaiche dell'eroe in azzurro. La caduta del ragazzo alieno ed il bisogno che Clark e Lois sentono di prendersene cura sono i pretesti per far rivivere al lettore gli stati d'animo vissuti dai Kent quando nel 1938 hanno trovato il loro figlio adottivo. La vicenda è bene narrata e tocca dei tasti sensibili dell'animo. Quello che non riesce bene agli autori è la parte dinamica. La caratterizzazione di Lex Luthor rende l'arci nemico dell'azzurrone una macchietta con a disposizione un arsenale studiato per uccidere il suo nemico ed una squadra anti-Superman. E' curioso come con tutte quelle armi a disposizione non sia mai riuscito ad uccidere la sua nemesi. Certo l'esperienza accumulata da Kal-El sulla Terra non è minimamente paragonabile a quella dei neo-Supermen che appaiono a Metropolis, però qualche dubbio viene. I tratti distintivi degli altri personaggi sono particolari. Perry, di solito buono e mansueto, quei si rivolge ai suoi giornalisti in modo poco rispettoso, sopratutto nei confronti di Clark, Lois mette in mostra un lato oscuro di se nella realizzazione dell'articolo per il Planet in cui narra gli eventi inerenti alla battaglia finale, e Clark risulta essere ancora un po' più bambolo del solito.
I disegni di Kubert, ottimo illustratore, non sono tra i miei preferiti. La scelta di non definire i contorni dei personaggi, lasciando che il nero delle linee vada oltre i bordi che dovrebbe contenere può risultare fastidiosa. Mi ci è voluto un bel po' per abituarmici. Curiosa la scelta operata per la resa dei fondali. Sembra quasi che dopo il disegno a matita siano stati applicati direttamente i colori senza passare dalle chine. Spiazza, sopratutto all'inizio, la scelta di Kubert di realizzare tavole in wide screen. Infatti, alcune tavole occupano per il lungo entrambe le facciate che il lettore ha difronte, spiazzandolo. Fatta l'occhio l'abitudine si entra nell'ottica e non si rischia più di leggere in sequenza sbagliata. Tutto sommato ottimi disegni, ma poco gradevoli. Personalmente.
Mondo Bizzarro introduce il personaggio di Bizzarra ad un pubblico più vasto. Il clone imperfetto di Superman ha bisogno di una figura di riferimento e la sceglie, nei suoi confusi falsi ricordi, nel vero padre di Clark. Grazie alla battaglia sul mondo che ha creato, nel quale non è ben accetto ed al rincuorare paterno di Jonathan Kent, Bizzarro trova la sua dimensione come figlio ed eroe di uno strano mondo.
Qui la figura di Superman può essere considerata marginale. Il suo ruolo è quello di motore della vicenda, ma il pallino resta in mano alla figura di secondo piano ed a suo padre adottivo. Un'avventura diversa e divertente messa su tavola ad Erik Powell. I disegni sono volutamente squadrati ed imprecisi e ben trasmettono le atmosfere intime dei Bizzarro.
Forse non dei capolavori come quelli a cui Geoff Johns ci ha abituato in altre serie di supereroi, ma due avventure stand alone godibili e leggibili anche da neofiti dell'Uomo d'Acciaio. In acquisto di cui non ci si pente e che potrebbe preludere anche a quello dei due successivi volumi delle run che lo scrittore di Detroit ha realizzato per l'eroe di Krypton. Seppur ben catonata, con copertina di spessore e dai colori curati (bei toni di grigi e grafica di copertina piacevole, identica alla versione americana) l'edizione ha la tara di essere realizzata dai casinisti delle Planeta De Agostini. Seppur meno presenti che in altri loro volume sono, spiacevolmente, localizzabili errori di punteggiature, grammatica e refusi. Uno di questi errori è presente persino nella prima pagina della prima storia. Scoraggiante.
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