Adèle ha 17 ed è già un futuro ben chiaro davanti a sé: diventare maestra, magari prima d'asilo e poi alle elementari. Quello che non ha ben chiaro è con chi vivere la sua vita. La sua prima esperienza con un ragazzo non l'ha colmata a pieno. Nei suoi sogni c'è sempre una ragazza dai capelli blu, vista ad un incrocio e mai più incontrata.
Quando riuscirà a ritrovarla, per lei diventerà la donna più importante della sua vita. Poserà per lei, che è pittrice, vi vivrà insieme e ne condividerà i momenti di gioia e sconforto. Nel frattempo tenderà anche a realizzare il suo sogno d'insegnamento.
Ma nella vita non tutto va come vorremmo ed anche le cose più belle e sicure nel nostro mondo possono venire a mancare.
Tre
ore. Tanto dura questo film di Abdellatif Kechiche (forse
conosciuto per Cous Cous) sulla vita della giovane Adèle. Il regista
traspone sullo schermo, rivisitandolo senza remore, il romanzo
a fumetti di Julie Maroh "Il blu è un colore caldo". La storia ruota attorno alle esperienze di vita di Adèle: le sue amicizie scolastiche, la sua famiglia, i suoi amori eterosessuali ed omosessuali, le sue aspirazioni, le persone che incrociano la sua vita. Essendo vita comune, anche se poi così comune non è, è normale assistere ad una serie di dialoghi scontati e ripetuti: sopratutto quando la protagonista entra in contatto con persone nuove che cercano di conoscerla e si fanno conoscere. Lo spettatore non mancherà di ritrovare dialoghi e situazioni già da lui vissute centinaia di volte.
Si assiste ad un alternarsi, per la protagonista, di situazioni familiari di tipo tradizionale all'inizio del film e meno nella seconda parte. Infatti, durante il periodo scolastico la sua famiglia risulta essere sempre molto presente. Appena finita la scuola ed acclarata la sua relazione con Emma, a casa di cui andrà a vivere, la sua famiglia scomparirà completamente. Anche nei momenti di crisi non se ne fa più accenno. Buco narrativa? Rinnegata perché lesbica? Quali sono le ragioni di questa assenza? Nelle tre ore di narrazione trenta secondi per spiegarlo non si sono trovare?
Tanto si è parlato per le forti scene di sesso che sarebbero presenti in questo film. Ma cosa succede veramente? Le esperienze che Adèle vive, e che noi vediamo, sono molto limitate. La ragazza (ancora minorenne) ha un rapporto completo con un ragazzo suo coetaneo e poi con Emma. Lo spettatore assisterà a due rapporti tra Adèle e la sua futura compagna (che poi è un'unica scena spezzata e poi montata a minuti di distanza). Qualche scena di nudo ancora, ma niente di volgare. Certo per alcuni queste scene possono risultare al limite del porno, ma, nonostante il probabile imbarazzo delle attrici, sembrano essere girate con sincerità. Le attrici appunto. Entrambe circa trentenni, e sulle scene dagli inizi degli anni 2000, hanno ben interpretato i ruoli a loro assegnati e si sono superate per rendere un film che avrebbe potuto essere un misto di noia e nudo rendendolo interessante anche nelle parti di vita quotidiana. Se il film a riscosso successo è gran parte merito delle due professioniste: Adèle Exarchopoulos e Léa Seydoux. Oltre che fisicamente in forma ed interessante, ovviamente necessario, si sono rivelate, appunto, attrici di spessore. I co-protagonisti sono tutti mediamente bravi e molto "francesi". La colonna sonora non è niente di che, non vengono presentati brani, né cantati né sinfonici, che rimango in mente.
Tanto si è parlato per le forti scene di sesso che sarebbero presenti in questo film. Ma cosa succede veramente? Le esperienze che Adèle vive, e che noi vediamo, sono molto limitate. La ragazza (ancora minorenne) ha un rapporto completo con un ragazzo suo coetaneo e poi con Emma. Lo spettatore assisterà a due rapporti tra Adèle e la sua futura compagna (che poi è un'unica scena spezzata e poi montata a minuti di distanza). Qualche scena di nudo ancora, ma niente di volgare. Certo per alcuni queste scene possono risultare al limite del porno, ma, nonostante il probabile imbarazzo delle attrici, sembrano essere girate con sincerità. Le attrici appunto. Entrambe circa trentenni, e sulle scene dagli inizi degli anni 2000, hanno ben interpretato i ruoli a loro assegnati e si sono superate per rendere un film che avrebbe potuto essere un misto di noia e nudo rendendolo interessante anche nelle parti di vita quotidiana. Se il film a riscosso successo è gran parte merito delle due professioniste: Adèle Exarchopoulos e Léa Seydoux. Oltre che fisicamente in forma ed interessante, ovviamente necessario, si sono rivelate, appunto, attrici di spessore. I co-protagonisti sono tutti mediamente bravi e molto "francesi". La colonna sonora non è niente di che, non vengono presentati brani, né cantati né sinfonici, che rimango in mente.
Tre ore.
Alla fine cosa dire di questo film che ha vinto la Palma d'Oro a Cannes? E' un film che nonostante la sua lunghezza si fa vedere. Certo, per accettarlo bisogna essere persone abbastanza aperte di mente e voler, almeno, valutare un modo diverso di vivere la vita rispetto ai canoni sociali comuni.Premi e Nomination
2013
- European
Film Awards
Nomination
Miglior
film
Nomination
Miglior
regista ad Abdellatif
Kechiche
2013
- Festival
di Cannes
Palma
d'oro a Abdellatif
Kechiche, Adèle
Exarchopoulos e Léa
Seydoux
Premio
FIPRESCI a Abdellatif
Kechiche
2014
- Golden
Globes
Nomination
Miglior
film straniero (Francia)
2014
- Satellite
Awards
Nomination
Miglior
attrice a Adèle
Exarchopoulos
Nomination
Miglior
attrice non protagonista a Léa
Seydoux
Nomination
Miglior
film straniero (Francia)
2014
- Sindacato
Belga della Critica Cinematografica
Nomination
Grand Prix
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