sabato 11 gennaio 2014

Justice League - 11

JUSTICE LEAGUE N.11
(Contiene Justice League 11, Justice League International 11, The Savage Hawkman 11)
di Geoff Johns, Jim Lee, Scott Williams, Dan Jurgens, Aaron Lopresti, Matt Ryan, Rob Liefeld, Mark Poulton, Joe Bennet, Art Thibert
9772280013001-30010
Formato: 16.8X25.6 
Pagine: 72 
Colore: Colore 
Caratteristiche: Spillato

Justice League

Finalmente la Justice League scopre il vero nome del suo avversario. E' David Graves, scrittore e studioso di miti, colui che aveva dedicato un libro, divenuto bestseller, alla stessa JL prima ancora che si chiamasse così. Ora l'uomo, o la sua evoluzione, ha acquisito poteri incredibili che gli consentono di far soffrire i vivi con i ricordi dolorosi del passato ed usa il suo potere per torturare i membri della JL. Tutti loro sono colpevoli, secondo Graves, di aver causato la morte di sua moglie, sua figlia e suo figlio. Nella mente del malato Graves, la sconfitta di Darkseid ha prodotto qualche tossina che ha infettato tutta la sua famiglia, di cui lui è unico superstite.

Justice League International

 I Sovversivi, Intersek, Lightweaver e Crosscut, giudati dal carismatico Breakdown hanno in pungo le vite di tutti i membri della JLI. Ti tengono prigionieri in una gabbie energetica di fronte al Campidoglio di Washington ed intanto arringano la folla, incitandola a sollevarsi contro il potere precostituito. Solo scavando nel profondo del suo essere Omac potrà liberare se stesso ed i suoi compagni, ci riuscirà? Vedremo il lato nascosto dell'Augusto Generale in Armatura? Booster Gold saprà guidare la League alla sua prima, importante, vittoria.

The Savage Hawkman

Carter Hall ed Emma sono giunti a Roma. Nella Città Eterna sperano di trovare un aiuto per decifrare la pergamena trovata dall'archeologo con l'armatura del falco. Un contatto di Emma, parroco di una chiesa, sembra essere la persona giusta. Peccato che arrivi a considerarli infedeli, per i discorsi che fanno, ed a scagliargli contro St. Bastion. La battaglia tra il nuovo nemico e Hawkman è intensa. Come se non bastasse giunge anche l'assassino Pike a metterci il carico.
Justice League

Johns quaglia obiettivi e storia. Si inizia ad intravedere una spiegazione agli avvenimenti degli ultimi numeri ed a scoprire qualche crepa nella Lega dei Superamici. Secondo l'editoriale di Elena Pizzi, che sicuramente ha una cultura classica migliore della mia ed informazioni di prima mano dalla DC, l'autore di Detroit segue il canone di Campbell per la creazione del mito. In questo caso quasi un canone inverso in quanto dedicato alla nascita di un cattivo. A mio parere, con questo episodio della saga, intitolato Espiazione, tale pratica non viene applicata al malvagio, ma agli eroi. Infatti, l'espiazione di cui si parla sembra essere raggiunta in due momenti da parte loro: sul satellite e sul monte Sumeru. Poi, oh, sono punti di vista.
Jim Lee non sembra essere in forma. Se pure i disegni a pagina intera o le vignette di grandi dimensioni fanno sempre la loro porca figura (pur essendo un po' più statiche del solito), è nelle vignette piccole che si perde. Nelle transizioni, infatti, si perde nel dettaglio e la cura del disegno ne risente.

Justice League International

Per come la vedo io, anche se in modo più scanzonato e con mazzate più pesanti la JLI è praticamente una copia dalla JL classica. Scott Williams non riesce a stupire con la sua narrazione, se non inserendo morti nelle file dei malvagi. Forse vediamo un cattivo interessante, Intersek, però il suo utilizzo è limitato. La storia serve a collocare la JLI nel mondo DC ed a darle un senso. In questo funziona.
Lopresti non è in forma. Seppure il team che si occupa delle chine e dei colori riesce a dare un tono fresco ai disegni, il suo stile sembra stanco e svogliato. Qualche buona tavola non giustifica cadute nel banale così frequenti. Nel complesso la serie galleggia, ma pare essere una lettura inutile.

The Savage Hawkman


Liedfeld continua la sua scoperta del personaggio alato a lui assegnato. La storia, seppur breve, tocca, con poche velleità, lo spinoso argomento dell'integralismo religioso. St. Bastion ed il parroco sono il peggior esempio di questa faccia della medaglia della Fede. Riesce, comunque, a spezzare il fiato del lettore durante lo scontro fisico tra Emma ed il parroco: inteso e coinvolgente.
In aiuto alla sceneggiatura vengono i buoni disegni di Bennet e Thibert. Dettagliati, precisi e ben colorati mantengo il buon standard visto nei numeri precedenti.

Non grandiosa come tante altre, la copertina di Jm Lee, sui toni freddi del blu, mette in primo piano la tuta rossa di Flash e dietro di lui tutta la squadra. Dietro di loro torreggia, minaccioso, l'avversario di turno. Piacevole ed intrigante è un buon viatico per la fidelizzazione della serie.
Gli editoriali di Elena Pizzi non sono male. Approfondiscono, con un punto di vista personale alcune volte, le tematiche trattate nelle storie a fumetti. Piacevole da leggere anche la digressione classica, iniziata il numero scorso, sulla creazione dell'eroe (o del malvagio in questo caso) di Campbell. 

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