Justice League 56
di DAN ABNETT, MARV WOLFMAN, PAUL LEVITZ, FEDERICO DALLOCCHIO, ANGEL HERNANDEZ, DANIEL HDR, JULIO FERREIRA, FELIPE WATANABE, JONBOY MEYERS
Contiene Earth 2: Society 13-14, Cyborg 12, Secret Origins 7
Specifiche
Titolo: Justice League 56
Linea: Lion
Collana: Justice League
ISBN: 9788893514460
ISSN: 9772280013001-60056
16,8x25,6, S, col., 72 pp
Pubblico: Per Ragazzi
Genere: Supereroi
Titolo da: edicola
Su questa uscita di Justice League c'è poco da dire se non: non c'è la Justice League. Con la scusa che Rinascita inizia mese prossimo, su questo albo abbiamo i rimasugli delle altre serie.
Infatti, procediamo con un'ampia falcata su Terra 2, dove Furia si presenta davanti alle altre Meraviglie, per presentare il suo piano di rinascita del nuovo mondo. Purtroppo il nemico che aveva a lungo tramato nell'ombra decide di impossessarsi di un manufatto prezioso in possesso della donna. Lo scontro è inevitabile. Bei disegni, ma storia un po' trita. Possibile che certe casualità accadano sempre?
Unica gioia dell'albo è la fine (sarà reale o scherzone?) di Cyborg, con l'ennesima storia inutile. Incrociamo le dite sperando che sia una condizione definitiva.
Poche pagine per un storia di formazione dedicata alla Cacciatrice. Disegni stile manga, gradevoli, ma alcune parti della sceneggiatura (quelle più personali) risultano essere imbarazzanti.
sabato 24 dicembre 2016
martedì 20 dicembre 2016
Westworld
Un Paese dei Balocchi, dove ogni visitatore possa fare quello che vuole. Anche se non era questa l'idea iniziale dei suoi creatori, Westworld è così. Facoltosi ospiti paganti posso interagire con sofisticati androidi umani e senzienti (secondo una programmazione di base predefinita) e vivere storie ed avventure nel far west americano.
Qui si intrecciano le storie dei visitatori e quelle dei robot, finché alcuni di loro non paiono lasciar emergere dalla loro programmazione un'umanità, forse, inaspettata.
Nel mondo reale che li circonda, intanto, il Dottor Ford, loro padre e creatore, sta creando il suo ultimo filone narrativo e deve cercare di resistere alle pressioni della Delos, l'azionista di maggioranza del parco di divertimenti.
Un ritorno al passato per chi, come me, ha vissuto l'epopea del film Westworld scritto e diretto da Michael Chricton ed interpretato da un grande Yur Brinner, da bambino. Lì l'ambientazione era già più vasta, con ben tre mondi messi a disposizione dalla Delos, e la storia efficace colpiva l'immaginazione. Un film che ha segnato alcuni sogni notturni del me bambino e che ho recentemente rivisto, volentieri, su raggio blu.
Ora Jonathan Nolan e Lisa Joy sono riusciti a convincere la HBO (quelli del Trono di Spade) a realizzarne una serie tv. Ora si fa per dire. La gestazione di questo show televisivo risale già dalla fine degli anni '90 del secolo scorso, ma solo nel 2014 si è riusciti a produrre il pilot che apre questa stagione del 2016. Una serie tv dagli episodi di durata variabile, mediamente quasi sessanta minuti di spettacolo, con la punta di oltre novanta per l'episodio finale, che prende spunto dal film originale, ma ne getta anche le basi. Tra intrighi ed avventure si scopre l'origine del parco, chi lo ha creato, le implicazioni sociali della creazione degli eccezionali animatroni che lo popolano. La narrazione avviene spedita, non assistiamo a puntate riempitivo tipiche di serie ben più lunghe (anche in modo in opportuno), e richiede una certa dose di attenzione da parte del pubblico, ai dettagli. Ciò che pensiamo durante le prime nove puntate potrebbe non rivelarsi corretto alla luce di quanto visto nell'ultima. Ultimo episodio che risponde in modo brillante a tutte le domande che la serie ci ha posto in quelli prima, lasciando, ovviamente, aperte un paio di porte per la seconda stagione (che notizia di fine novembre, non vedrà la luce prima del 2018, e forse qui si vede la programmazione di tipo cinematografico del piccolo di casa Nolan).
L'impianto narrativo è abbastanza semplice. Viviamo le avventure di alcuni ospiti, alla scoperta di loro stessi, gli intrighi di poteri nella dirigenza del parco, e l'evoluzione degli androidi che aspirano, consapevolmente o per via della loro programmazione?, ad una condizione da umano (ma sarà poi un evolversi od un regredire? La condizione umana è così invidiabile da volerla raggiungere?.
Le avventure degli ospiti. Westworld è un grande videogioco dal vivo. Quando si raggiunge il parco a bordo del treno, metafora del caricamento della partita?, si entra in contatto sia con altri ospiti, giocatori, umani ed ad dei veicoli d'avvio dell'avventura, i png interpretati dagli androidi. In un mondo senza regole dove si può uccidere (non gli umani) senza essere uccisi (dagli androidi), i primi istinti a scatenarsi sono quelli della violenza e del sesso. Non a caso il luogo più frequentato di Sweetwater, il portale d'accesso a tutte le missioni, è il Saloon/Bordello. Da qui si parte. Si può salvare l'ubriacone dalla diligenze e lui ci racconterà di come trovare quel tesoro, dare la caccia agli indiani, diventare sceriffo o muoversi sulle tracce del misterioso Wyatt.
Gli intrighi di potere. Westworld non è solo un parco giochi è, anche, una redditizia società per azioni, in mano alla Delos, con una tecnologia conosciuta nei dettagli solo da un uomo il Dottor Robert Ford. Lui ed il suo socio Arnold, più di trenta anni fa, crearono la prima attrazione e l'ambientazione di Westworld. Ora lui è il solo a conoscere ogni dettaglio sia del parco che della tecnologia che permette agli androidi di essere così reali. Ha un solo, fidato, assistente, Bernard, ed il resto del board contro. La situazione è difficile da gestire, ma il Dottor Ford è dotato di più risorse di quante il Consiglio possa sospettare (forse, persino, di quante lo spettatore possa supporre).
Gli androidi e la loro evoluzione. Nei trenta anni di attività del parco molte attrazioni hanno manifestato dei problemi. Se alcune sono state riparate, riprogrammate e rimesse in attività (magari in nuovi ruoli, a seconda dei filoni narrativi attivi), altre sono state proprio ritirate. Alcune ancora in attività, poche per la verità, tipo Dolores manifestano, però, comportamenti decisamente anomali rispetto a quelli degli altri androidi: sentono voci, sembrano avere sentimenti. Durante i controlli di routine, però, tutte queste anomalie non vengono rilevate dai tecnici addetti. Solo una, Maeve, però, riesce a superare la sua programmazione ed a prendere il controllo del suo destino.
Westworld può contare su un cast di eccezionale caratura.
Si parte con Sir. Anthony Hopkins. Perfetto nei panni del Dott. Ford. Sono veramente contento che si sia imbarcato in un'avventura del genere. La sua presenza dona allo spettacolo decisamente più fascino e la sua interpretazione è decisamente sublime in ogni momento.
Ed Harris è un misterioso cowboy vestito di nero, avrà qualche legame con il personaggio a cui Brinner aveva donato la vita nel film originale? Un cercatore di misteri che da anni viene a Delos e che ne vuole risolvere il più profondo. Forse l'ultimo.
Evan Rachel Wood (Dolores), una contadinella innocua innamorata del bel Teddy. Le loro strade, per via dei filoni narrativi, sono destinate, spesso, a non incrociarsi. Sarà in lei che nascerà la coscienza che porterà sia lo spettatore che William (Jimmi Simpson), un visitatore, a porsi domande importanti. Brava. La sua parte è decisamente complicata ed potuto mostrare delle doti interpretative interessanti.
Thandie Newton ritorna dopo anni che l'avevo persa dai radar. Qualche anno in più, una gravidanza, ma un fisico decisamente eccezionale (che la HBO ha deciso di mettere in risalto in più di una situazione). L'evoluzione del suo personaggio è un gran passo nello show, ma, a volte, si dimentica l'espressività.
James Marsden, è il già nominato Teddy Flood, e si beh, c'è. Un po' combattuto, un po' turbato, un po' inutile, un po' di tutto. Forse il personaggio che mi ha convinto meno, nonostante il suo ruolo chiave.
Jeffrey Wright nei panni di Bernard Lowe è bravo, ma la decisione di mettere gli occhiali in punta sul naso è veramente irritante. Li tiene così, li pulisce, ma non ci guarda quasi mai attraverso. Ricco di sorprese.
Il finale della serie risponde effettivamente, come promesso, a quasi tutte le domande e ne pone un altro paio. Tuttavia se tutta la serie l'ho trovata eccezionale sono rimasto deluso dagli ultimi venti minuti. La chiusa è abbastanza scontata, ma spero che sia utile per l'inizio della seconda. Un po' fuori luogo l'unica scena post titoli di coda di tutto lo show.
Ovviamente da vedere.
Titolo originale Westworld
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2016 – in produzione
Formato serie TV
Genere drammatico
Stagioni 1
Episodi 10
Durata 57-91 min (episodio)
Lingua originale inglese
Caratteristiche tecniche
Rapporto 16:9
Risoluzione 1080i
AudioDolby Digital 5.1
Crediti
Ideatore Jonathan Nolan, Lisa Joy
Interpreti e personaggi
Evan Rachel Wood: Dolores Abernathy
Thandie Newton: Maeve Millay
Jeffrey Wright: Bernard Lowe
James Marsden: Teddy Flood
Ben Barnes: Logan
Clifton Collins Jr.: Lawrence
Ingrid Bolsø Berdal: Armistice
Luke Hemsworth: Ashley Stubbs
Sidse Babett Knudsen: Theresa Cullen
Simon Quarterman: Lee Sizemore
Rodrigo Santoro: Hector Escaton
Angela Sarafyan: Clementine Pennyfeather
Tessa Thompson: Charlotte Hale
Jimmi Simpson: William
Shannon Woodward: Elsie Hughes
Ed Harris: l'Uomo in Nero
Anthony Hopkins: Dott. Robert Ford
Doppiatori e personaggi
Valentina Favazza: Dolores Abernathy
Rossella Acerbo: Maeve Millay
Roberto Draghetti: Bernard Lowe
Francesco Bulckaen: Teddy Flood
Gianfranco Miranda: Logan
Simone D'Andrea: Ashley Stubbs
Christian Iansante: Lawrence
Ilaria Latini: Armistice
Alessandra Korompay: Theresa Cullen
Riccardo Scarafoni: Lee Sizemore
Riccardo Rossi: Hector Escaton
Roberto Gammino: William
Domitilla D'Amico: Elsie Hughes
Rodolfo Bianchi: l'Uomo in Nero
Dario Penne: Dott. Robert Ford
Musiche Ramin Djawadi
Produttore esecutivo Bryan Burk, Jerry Weintraub, Jonathan Nolan, Lisa Joy, J.J. Abrams
Casa di produzione Kilter Films, Bad Robot Productions, Jerry Weintraub Productions, Warner Bros. Television
Prima TV Stati Uniti d'America
Dal 2 ottobre 2016
Rete televisiva HBO
Prima TV in italiano (pay TV)
Dal 10 ottobre 2016
Rete televisiva Sky Atlantic
Premi e candidature
2016
Critics' Choice Television Awards Miglior nuova serie televisiva
Critics' Choice Television Awards Migliore attrice in una serie drammatica a Evan Rachel Wood
Migliore attrice non protagonista in una serie drammatica a Thandie Newton
Candidatura per la Migliore serie drammatica
2017
Satellite Awards Candidatura per la Miglior serie tv di genere
Candidatura per la Migliore attrice in una serie drammatica a Evan Rachel Wood
People's Choice Awards Candidatura per la Serie TV sci-fi/fantasy preferita
Premio Golden Globe Candidatura per la Miglior serie drammatica
Candidatura per la Miglior attrice in una serie drammatica a Evan Rachel Wood
Candidatura per la Migliore attrice non protagonista in una serie, mini-serie o film per la televisione a Thandie Newton
Qui si intrecciano le storie dei visitatori e quelle dei robot, finché alcuni di loro non paiono lasciar emergere dalla loro programmazione un'umanità, forse, inaspettata.
Nel mondo reale che li circonda, intanto, il Dottor Ford, loro padre e creatore, sta creando il suo ultimo filone narrativo e deve cercare di resistere alle pressioni della Delos, l'azionista di maggioranza del parco di divertimenti.
Un ritorno al passato per chi, come me, ha vissuto l'epopea del film Westworld scritto e diretto da Michael Chricton ed interpretato da un grande Yur Brinner, da bambino. Lì l'ambientazione era già più vasta, con ben tre mondi messi a disposizione dalla Delos, e la storia efficace colpiva l'immaginazione. Un film che ha segnato alcuni sogni notturni del me bambino e che ho recentemente rivisto, volentieri, su raggio blu.
Ora Jonathan Nolan e Lisa Joy sono riusciti a convincere la HBO (quelli del Trono di Spade) a realizzarne una serie tv. Ora si fa per dire. La gestazione di questo show televisivo risale già dalla fine degli anni '90 del secolo scorso, ma solo nel 2014 si è riusciti a produrre il pilot che apre questa stagione del 2016. Una serie tv dagli episodi di durata variabile, mediamente quasi sessanta minuti di spettacolo, con la punta di oltre novanta per l'episodio finale, che prende spunto dal film originale, ma ne getta anche le basi. Tra intrighi ed avventure si scopre l'origine del parco, chi lo ha creato, le implicazioni sociali della creazione degli eccezionali animatroni che lo popolano. La narrazione avviene spedita, non assistiamo a puntate riempitivo tipiche di serie ben più lunghe (anche in modo in opportuno), e richiede una certa dose di attenzione da parte del pubblico, ai dettagli. Ciò che pensiamo durante le prime nove puntate potrebbe non rivelarsi corretto alla luce di quanto visto nell'ultima. Ultimo episodio che risponde in modo brillante a tutte le domande che la serie ci ha posto in quelli prima, lasciando, ovviamente, aperte un paio di porte per la seconda stagione (che notizia di fine novembre, non vedrà la luce prima del 2018, e forse qui si vede la programmazione di tipo cinematografico del piccolo di casa Nolan).
E son Dolores |
Le avventure degli ospiti. Westworld è un grande videogioco dal vivo. Quando si raggiunge il parco a bordo del treno, metafora del caricamento della partita?, si entra in contatto sia con altri ospiti, giocatori, umani ed ad dei veicoli d'avvio dell'avventura, i png interpretati dagli androidi. In un mondo senza regole dove si può uccidere (non gli umani) senza essere uccisi (dagli androidi), i primi istinti a scatenarsi sono quelli della violenza e del sesso. Non a caso il luogo più frequentato di Sweetwater, il portale d'accesso a tutte le missioni, è il Saloon/Bordello. Da qui si parte. Si può salvare l'ubriacone dalla diligenze e lui ci racconterà di come trovare quel tesoro, dare la caccia agli indiani, diventare sceriffo o muoversi sulle tracce del misterioso Wyatt.
Gli intrighi di potere. Westworld non è solo un parco giochi è, anche, una redditizia società per azioni, in mano alla Delos, con una tecnologia conosciuta nei dettagli solo da un uomo il Dottor Robert Ford. Lui ed il suo socio Arnold, più di trenta anni fa, crearono la prima attrazione e l'ambientazione di Westworld. Ora lui è il solo a conoscere ogni dettaglio sia del parco che della tecnologia che permette agli androidi di essere così reali. Ha un solo, fidato, assistente, Bernard, ed il resto del board contro. La situazione è difficile da gestire, ma il Dottor Ford è dotato di più risorse di quante il Consiglio possa sospettare (forse, persino, di quante lo spettatore possa supporre).
Gli androidi e la loro evoluzione. Nei trenta anni di attività del parco molte attrazioni hanno manifestato dei problemi. Se alcune sono state riparate, riprogrammate e rimesse in attività (magari in nuovi ruoli, a seconda dei filoni narrativi attivi), altre sono state proprio ritirate. Alcune ancora in attività, poche per la verità, tipo Dolores manifestano, però, comportamenti decisamente anomali rispetto a quelli degli altri androidi: sentono voci, sembrano avere sentimenti. Durante i controlli di routine, però, tutte queste anomalie non vengono rilevate dai tecnici addetti. Solo una, Maeve, però, riesce a superare la sua programmazione ed a prendere il controllo del suo destino.
Westworld può contare su un cast di eccezionale caratura.
Si parte con Sir. Anthony Hopkins. Perfetto nei panni del Dott. Ford. Sono veramente contento che si sia imbarcato in un'avventura del genere. La sua presenza dona allo spettacolo decisamente più fascino e la sua interpretazione è decisamente sublime in ogni momento.
Ed Harris è un misterioso cowboy vestito di nero, avrà qualche legame con il personaggio a cui Brinner aveva donato la vita nel film originale? Un cercatore di misteri che da anni viene a Delos e che ne vuole risolvere il più profondo. Forse l'ultimo.
Evan Rachel Wood (Dolores), una contadinella innocua innamorata del bel Teddy. Le loro strade, per via dei filoni narrativi, sono destinate, spesso, a non incrociarsi. Sarà in lei che nascerà la coscienza che porterà sia lo spettatore che William (Jimmi Simpson), un visitatore, a porsi domande importanti. Brava. La sua parte è decisamente complicata ed potuto mostrare delle doti interpretative interessanti.
Thandie Newton ritorna dopo anni che l'avevo persa dai radar. Qualche anno in più, una gravidanza, ma un fisico decisamente eccezionale (che la HBO ha deciso di mettere in risalto in più di una situazione). L'evoluzione del suo personaggio è un gran passo nello show, ma, a volte, si dimentica l'espressività.
James Marsden, è il già nominato Teddy Flood, e si beh, c'è. Un po' combattuto, un po' turbato, un po' inutile, un po' di tutto. Forse il personaggio che mi ha convinto meno, nonostante il suo ruolo chiave.
Jeffrey Wright nei panni di Bernard Lowe è bravo, ma la decisione di mettere gli occhiali in punta sul naso è veramente irritante. Li tiene così, li pulisce, ma non ci guarda quasi mai attraverso. Ricco di sorprese.
Il finale della serie risponde effettivamente, come promesso, a quasi tutte le domande e ne pone un altro paio. Tuttavia se tutta la serie l'ho trovata eccezionale sono rimasto deluso dagli ultimi venti minuti. La chiusa è abbastanza scontata, ma spero che sia utile per l'inizio della seconda. Un po' fuori luogo l'unica scena post titoli di coda di tutto lo show.
Ovviamente da vedere.
Titolo originale Westworld
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2016 – in produzione
Formato serie TV
Genere drammatico
Stagioni 1
Episodi 10
Durata 57-91 min (episodio)
Lingua originale inglese
Caratteristiche tecniche
Rapporto 16:9
Risoluzione 1080i
AudioDolby Digital 5.1
Crediti
Ideatore Jonathan Nolan, Lisa Joy
Interpreti e personaggi
Evan Rachel Wood: Dolores Abernathy
Thandie Newton: Maeve Millay
Jeffrey Wright: Bernard Lowe
James Marsden: Teddy Flood
Ben Barnes: Logan
Clifton Collins Jr.: Lawrence
Ingrid Bolsø Berdal: Armistice
Luke Hemsworth: Ashley Stubbs
Sidse Babett Knudsen: Theresa Cullen
Simon Quarterman: Lee Sizemore
Rodrigo Santoro: Hector Escaton
Angela Sarafyan: Clementine Pennyfeather
Tessa Thompson: Charlotte Hale
Jimmi Simpson: William
Shannon Woodward: Elsie Hughes
Ed Harris: l'Uomo in Nero
Anthony Hopkins: Dott. Robert Ford
Doppiatori e personaggi
Valentina Favazza: Dolores Abernathy
Rossella Acerbo: Maeve Millay
Roberto Draghetti: Bernard Lowe
Francesco Bulckaen: Teddy Flood
Gianfranco Miranda: Logan
Simone D'Andrea: Ashley Stubbs
Christian Iansante: Lawrence
Ilaria Latini: Armistice
Alessandra Korompay: Theresa Cullen
Riccardo Scarafoni: Lee Sizemore
Riccardo Rossi: Hector Escaton
Roberto Gammino: William
Domitilla D'Amico: Elsie Hughes
Rodolfo Bianchi: l'Uomo in Nero
Dario Penne: Dott. Robert Ford
Musiche Ramin Djawadi
Produttore esecutivo Bryan Burk, Jerry Weintraub, Jonathan Nolan, Lisa Joy, J.J. Abrams
Casa di produzione Kilter Films, Bad Robot Productions, Jerry Weintraub Productions, Warner Bros. Television
Prima TV Stati Uniti d'America
Dal 2 ottobre 2016
Rete televisiva HBO
Prima TV in italiano (pay TV)
Dal 10 ottobre 2016
Rete televisiva Sky Atlantic
Premi e candidature
2016
Critics' Choice Television Awards Miglior nuova serie televisiva
Critics' Choice Television Awards Migliore attrice in una serie drammatica a Evan Rachel Wood
Migliore attrice non protagonista in una serie drammatica a Thandie Newton
Candidatura per la Migliore serie drammatica
2017
Satellite Awards Candidatura per la Miglior serie tv di genere
Candidatura per la Migliore attrice in una serie drammatica a Evan Rachel Wood
People's Choice Awards Candidatura per la Serie TV sci-fi/fantasy preferita
Premio Golden Globe Candidatura per la Miglior serie drammatica
Candidatura per la Miglior attrice in una serie drammatica a Evan Rachel Wood
Candidatura per la Migliore attrice non protagonista in una serie, mini-serie o film per la televisione a Thandie Newton
venerdì 16 dicembre 2016
Rogue One: A Star Wars Story (senza spoiler)
In giorni come questi è meglio non mettersi a scrivere riassunti. Tanto la storia si sa dove va a parare: alla fine del film la Ribellione entrerà in possesso dei piani della Morte Nera.
L'interessante è come gli sceneggiatori ci hanno portato fin lì.
Nella costruzione di questa Star Wars Story si è cercato di calibrare il tutto. Vi è stato profuso un grande impegno nella sceneggiatura. E' stato trovato il giusto bilanciamento tra l'ambientazione classica di episodio IV ed il necessario aggiustamento di ritmo imposto dai tempi moderni. Sono stati presentati personaggi curati e calati con grande effetto nella situazione che li ha visti coinvolti.
E' stata curata in modo pedissequo la riproduzione degli ambienti che verranno visti nei film successivi, così come la tecnologia è stata resa perfettamente compatibile con quella che sarà in futuro.
La colonna sonora, a parte ad un casuale riferimento a Far Natale di Nightmare Before Christmas, segue, precedendolo, ciò che Williams realizzare nel passato per il futuro.
La regia di Gareth Edwards, classe 1975, si è rivelata adatta compagna di viaggio. Ha alternato inquadrature classiche ed iconiche dei film che verranno ed ha unito il dinamismo della battaglie in CGI, sopratutto presenti nella terza parte del film, che hanno reso questa pellicola sì più bellica, ma anche più realistica. Tanto è vero che è merito suo, oltre che degli sceneggiatori che li hanno creati e degli attori che li hanno interpretati, che i momenti in cui qualcuno viene a mancare colpiscono lo spettatore nel punto giusto.
La CGI non poteva che essere di altissimo livello. Oltre che nelle scene di battaglia, nei panorami e nell'arricchimento degli sfondi, si esalta con la realizzazione delle due chicche di questo film. E' palese che il reale sia leggermente diverso e che si noti il ricreato, un po' alla Final Fantasy il film, ma la coesistenza dei due incide solo nell'occhio dello spettatore più esperto.
Ma a dare corpo al sogno ci sono gli attori.
Famosi al di qua dell'oceano? Pochi.
Diego Luna è Cassian Andor. Pilota della Ribellione con nel passato più ricordi brutti che belli. Stereotipato, ma ben riuscito.
Ben Mendelsohn è Orson Krennic. Il funzionario dell'Impero responsabile per la realizzazione della Morte Nera. Reclutatore degli scienziati che la progetteranno ed uomo ambizioso. Caratterizza il suo personaggio in modo credibile, mettendone in evidenza soprattutto l'insicurezza che, nonostante tutto, l'ha portato ad occupare la posizione in cui si trova.
Donnie Yen è Chirrut Îmwe. Niente da dire, dovete vederlo. Un grande.
Mads "Hannibal" Mikkelsen è Galen Erso. Il progettista principale, lo scienziato che ha concepito e, quasi in venti anni, ha portato a termine la costruzione del distruttore di mondi dell'Impero. Ottima interpretazione. Sentita ed intensa.
Forest Whitaker è Saw Gerrera. Un ribelle nei ribelli. La sua azione è ancora più estremistica di quella della Ribellioni e sta causando non pochi problemi. E', involontariamente, lui il motore che traina in gioco la nostra eroina e che permette a tutti i personaggi di compiere il loro destino. Forse un personaggio meglio caratterizzabile che non ha permesso all'attore di esprimere tutto il suo potenziale. Il doppiaggio italiano non gli ha reso, oltretutto, giustizia.
Felicity Jones è Jyn Erso. Il cardine su cui ruota il film è questa bimba che cresce tra ribelle e brutta gente, si fa le ossa per sopravvivere e viene reclutata per entrare in contatto con Saw. Il personaggio non è malvagio, ma, io, Felicity Jones non la trovo un'attrice convincente. Non è riuscita a trasmettermi nulla se non la sua bellezza estetica. Sarò prevenuto io. Magari alla prossima visione coglierò le sfumature che ha voluto dare al suo personaggio, ma, per ora, è il personaggio che, nonostante tutto, ha inciso di meno.
K-2SO. Androide, con quel design alla Laputa che tanto ci piace, dell'Impero riconvertito alla Ribellione. Un tocco di genio. Ottimo per alleggerire qualsiasi situazione con la sua spropositata sincerità.
Poi c'è Darth Vader. Sì, lo sapete che c'è, era nei trailer. Non è uno spoiler. Ora. Per quanto io ne sia fan e lo possa difendere allo stremo. E' il personaggio che meno si adatta a ciò che vedremo nei seguiti che furono. In episodio III è corazzato in un modo, nel IV in un altro e fin lì ci sta, passano diversi anni tra le due situazioni. Qui è corazzato in un modo, in episodio IV, che si svolge poco, moltissimo poco, dopo, sarà completamente diverso. Cambierà il casco, cambierà il chest box, cambieranno i guanti. Capisco che possa anche lui avere un guardaroba vario, ma così è fin troppo. Il casco è decisamente strano, forse si è voluto rendere omaggio al bozzetto originale di derivazione Samurai, ma ci si è distaccati troppo dal risultato finale ottenuto nella trilogia classica. Ciò che, però, mi ha infastidito particolarmente è stato il chest box: ogni tanto con le luci accese, ogni tanto spente. Ma non nell'arco del film, persino da una inquadratura all'altra. Peccato per questi dettagli che son sfuggiti in fase di montaggio.
Il film? E' bello. E' da vedere. E' un ritorno al classico, con una salsa moderna che lo rende perfettamente godibile. Con tanto Impero e tante battaglie stellari da stordire anche il fan più accanito (anche se certe sequenze di episodio VII rifulgono ancora nei ricordi).
Consigliato a tanti. Vedibile da molti. Forse, se volessi portare un bambino troppo piccolo lo vedrei prima da solo e penserei a come potrebbe reagire a certe situazioni che vengono presentate.
Titolo originale: Rogue One: A Star Wars Story
Lingua originale inglese
Paese di produzione Stati Uniti d'America
Anno 2016
Durata 133 minuti
Rapporto 2.35:1
Genere Avventura
Regia Gareth Edwards
Soggetto John Knoll, Gary Whitta
Sceneggiatura Chris Weitz, Tony Gilroy
Produttore Kathleen Kennedy, Allison Shearmur, Simon Emanuel
Produttore esecutivo John Knoll, Jason D. McGatlin
Casa di produzione Lucasfilm
Distribuzione (Italia) Walt Disney Studios Motion Pictures
Fotografia Greig Fraser
Montaggio Jabez Olssen, John Gilroy, Colin Goudie
Effetti speciali Neil Corbould, John Knoll
Musiche Michael Giacchino
Scenografia Doug Chiang, Neil Lamont
Interpreti e personaggi
Felicity Jones: Jyn Erso
Diego Luna: Cassian Andor
Ben Mendelsohn: Orson Krennic
Donnie Yen: Chirrut Îmwe
Mads Mikkelsen: Galen Erso
Alan Tudyk: K-2SO
Jiang Wen: Baze Malbus
Forest Whitaker: Saw Gerrera
Doppiatori italiani
Valentina Favazza: Jyn Erso
Francesco Venditti: Cassian Andor
Stefano Benassi: Orson Krennic
Enrico Pallini: Chirrut Îmwe
Davide Marzi: Galen Erso
Christian Iansante: K-2SO
Dario Oppido: Baze Malbus
Roberto Stocchi: Saw Gerrera
L'interessante è come gli sceneggiatori ci hanno portato fin lì.
Nella costruzione di questa Star Wars Story si è cercato di calibrare il tutto. Vi è stato profuso un grande impegno nella sceneggiatura. E' stato trovato il giusto bilanciamento tra l'ambientazione classica di episodio IV ed il necessario aggiustamento di ritmo imposto dai tempi moderni. Sono stati presentati personaggi curati e calati con grande effetto nella situazione che li ha visti coinvolti.
E' stata curata in modo pedissequo la riproduzione degli ambienti che verranno visti nei film successivi, così come la tecnologia è stata resa perfettamente compatibile con quella che sarà in futuro.
La colonna sonora, a parte ad un casuale riferimento a Far Natale di Nightmare Before Christmas, segue, precedendolo, ciò che Williams realizzare nel passato per il futuro.
La regia di Gareth Edwards, classe 1975, si è rivelata adatta compagna di viaggio. Ha alternato inquadrature classiche ed iconiche dei film che verranno ed ha unito il dinamismo della battaglie in CGI, sopratutto presenti nella terza parte del film, che hanno reso questa pellicola sì più bellica, ma anche più realistica. Tanto è vero che è merito suo, oltre che degli sceneggiatori che li hanno creati e degli attori che li hanno interpretati, che i momenti in cui qualcuno viene a mancare colpiscono lo spettatore nel punto giusto.
La CGI non poteva che essere di altissimo livello. Oltre che nelle scene di battaglia, nei panorami e nell'arricchimento degli sfondi, si esalta con la realizzazione delle due chicche di questo film. E' palese che il reale sia leggermente diverso e che si noti il ricreato, un po' alla Final Fantasy il film, ma la coesistenza dei due incide solo nell'occhio dello spettatore più esperto.
Ma a dare corpo al sogno ci sono gli attori.
Famosi al di qua dell'oceano? Pochi.
Diego Luna è Cassian Andor. Pilota della Ribellione con nel passato più ricordi brutti che belli. Stereotipato, ma ben riuscito.
Ben Mendelsohn è Orson Krennic. Il funzionario dell'Impero responsabile per la realizzazione della Morte Nera. Reclutatore degli scienziati che la progetteranno ed uomo ambizioso. Caratterizza il suo personaggio in modo credibile, mettendone in evidenza soprattutto l'insicurezza che, nonostante tutto, l'ha portato ad occupare la posizione in cui si trova.
Donnie Yen è Chirrut Îmwe. Niente da dire, dovete vederlo. Un grande.
Mads "Hannibal" Mikkelsen è Galen Erso. Il progettista principale, lo scienziato che ha concepito e, quasi in venti anni, ha portato a termine la costruzione del distruttore di mondi dell'Impero. Ottima interpretazione. Sentita ed intensa.
Forest Whitaker è Saw Gerrera. Un ribelle nei ribelli. La sua azione è ancora più estremistica di quella della Ribellioni e sta causando non pochi problemi. E', involontariamente, lui il motore che traina in gioco la nostra eroina e che permette a tutti i personaggi di compiere il loro destino. Forse un personaggio meglio caratterizzabile che non ha permesso all'attore di esprimere tutto il suo potenziale. Il doppiaggio italiano non gli ha reso, oltretutto, giustizia.
Felicity Jones è Jyn Erso. Il cardine su cui ruota il film è questa bimba che cresce tra ribelle e brutta gente, si fa le ossa per sopravvivere e viene reclutata per entrare in contatto con Saw. Il personaggio non è malvagio, ma, io, Felicity Jones non la trovo un'attrice convincente. Non è riuscita a trasmettermi nulla se non la sua bellezza estetica. Sarò prevenuto io. Magari alla prossima visione coglierò le sfumature che ha voluto dare al suo personaggio, ma, per ora, è il personaggio che, nonostante tutto, ha inciso di meno.
K-2SO. Androide, con quel design alla Laputa che tanto ci piace, dell'Impero riconvertito alla Ribellione. Un tocco di genio. Ottimo per alleggerire qualsiasi situazione con la sua spropositata sincerità.
Poi c'è Darth Vader. Sì, lo sapete che c'è, era nei trailer. Non è uno spoiler. Ora. Per quanto io ne sia fan e lo possa difendere allo stremo. E' il personaggio che meno si adatta a ciò che vedremo nei seguiti che furono. In episodio III è corazzato in un modo, nel IV in un altro e fin lì ci sta, passano diversi anni tra le due situazioni. Qui è corazzato in un modo, in episodio IV, che si svolge poco, moltissimo poco, dopo, sarà completamente diverso. Cambierà il casco, cambierà il chest box, cambieranno i guanti. Capisco che possa anche lui avere un guardaroba vario, ma così è fin troppo. Il casco è decisamente strano, forse si è voluto rendere omaggio al bozzetto originale di derivazione Samurai, ma ci si è distaccati troppo dal risultato finale ottenuto nella trilogia classica. Ciò che, però, mi ha infastidito particolarmente è stato il chest box: ogni tanto con le luci accese, ogni tanto spente. Ma non nell'arco del film, persino da una inquadratura all'altra. Peccato per questi dettagli che son sfuggiti in fase di montaggio.
Il film? E' bello. E' da vedere. E' un ritorno al classico, con una salsa moderna che lo rende perfettamente godibile. Con tanto Impero e tante battaglie stellari da stordire anche il fan più accanito (anche se certe sequenze di episodio VII rifulgono ancora nei ricordi).
Consigliato a tanti. Vedibile da molti. Forse, se volessi portare un bambino troppo piccolo lo vedrei prima da solo e penserei a come potrebbe reagire a certe situazioni che vengono presentate.
Titolo originale: Rogue One: A Star Wars Story
Lingua originale inglese
Paese di produzione Stati Uniti d'America
Anno 2016
Durata 133 minuti
Rapporto 2.35:1
Genere Avventura
Regia Gareth Edwards
Soggetto John Knoll, Gary Whitta
Sceneggiatura Chris Weitz, Tony Gilroy
Produttore Kathleen Kennedy, Allison Shearmur, Simon Emanuel
Produttore esecutivo John Knoll, Jason D. McGatlin
Casa di produzione Lucasfilm
Distribuzione (Italia) Walt Disney Studios Motion Pictures
Fotografia Greig Fraser
Montaggio Jabez Olssen, John Gilroy, Colin Goudie
Effetti speciali Neil Corbould, John Knoll
Musiche Michael Giacchino
Scenografia Doug Chiang, Neil Lamont
Interpreti e personaggi
Felicity Jones: Jyn Erso
Diego Luna: Cassian Andor
Ben Mendelsohn: Orson Krennic
Donnie Yen: Chirrut Îmwe
Mads Mikkelsen: Galen Erso
Alan Tudyk: K-2SO
Jiang Wen: Baze Malbus
Forest Whitaker: Saw Gerrera
Doppiatori italiani
Valentina Favazza: Jyn Erso
Francesco Venditti: Cassian Andor
Stefano Benassi: Orson Krennic
Enrico Pallini: Chirrut Îmwe
Davide Marzi: Galen Erso
Christian Iansante: K-2SO
Dario Oppido: Baze Malbus
Roberto Stocchi: Saw Gerrera
Etichette:
Darth Vader,
Disney,
George Lucas,
Star Wars
martedì 13 dicembre 2016
Golden Globes 2017 - Nomination
Salta subito all'occhio, dalle nominations, come tre film si contendano gli stessi premi: miglior film, miglior regista, attore e attrice protagonista e sceneggiatura. Sono gli stessi film che sgomitano per entrare tra i migliori film nominati agli Oscar: La La Land, Moonlight e Manchester by the Sea.
Poco da dire sul resto. Ryan Reynolds, con Deadpool (candidato come Miglior film commedia/musical), è candidato come Miglior Attore in un musical/commedia, La La Land ha raccolto più nomination di tutti (7). Sembra terminato l'ostracismo nei confronti di Mel Gibson (nominato come Miglior Regia per Hacksaw Ridge). Interessanti i Migliori attori non protagonisti: Jeff Bridges, Dev Patel e Aaron Taylor-Johnson.
Nel reparto musica How Far I'll go (del Disney Moana) se la vedrà con Can’t Stop the Feeling di Trolls. Da vedere l'effetto di City of Stars in La La Land.
Intrigante e piacevole la sfida per la Miglior Attrice Drammatica: Amy Adams, Jessica Chastian, Ruth Negga, Natalie Portman e Isabelle Huppert son tutte attrici di calibro.
Che dire: appuntamento all'8 gennaio del prossimo anno per conoscere i nomi dei vincitori.
MIGLIOR FILM DRAMMATICO
•Hacksaw Ridge
•Hell or High Water
•Lion
•Manchester by the Sea
•Moonlight
MIGLIOR FILM COMMEDIA / MUSICAL
•20th Century Women
•Deadpool
•Florence Foster Jenkins
•La La Land
•Sing Street
MIGLIOR REGISTA
•Damien Chazelle, La La Land
•Tom Ford, Nocturnal Animals
•Mel Gibson, Hacksaw Ridge
•Barry Jenkins, Moonlight
•Kenneth Lonergan, Manchester by the Sea
MIGLIOR COLONNA SONORA
•Moonlight
•La La Land
•Arrival
•Lion
•Hidden Figures
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
•Mahershala Ali, Moonlight
•Jeff Bridges, Hell or High Water
•Simon Helberg, Florence Foster Jenkins
•Dev Patel, Lion
•Aaron Taylor-Johnson, Nocturnal Animals
MIGLIOR SCENEGGIATURA
•Damien Chazelle, La La Land
•Tom Ford, Nocturnal Animals
•Barry Jenkins, Moonlight
•Kenneth Lonergan, Manchester by the Sea
•Taylor Sheridan, Hell or High Water
MIGLIOR FILM STRANIERO
•Divines
•Elle
•Neruda
•The Salesman
•Tony Erdmann
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
•Viola Davis, Fences
•Naomie Harris, Moonlight
•Nicole Kidman, Lion
•Octavia Spencer, Hidden Figures
•Michelle Williams, Manchester by the Sea
MIGLIOR ATTORE COMMEDIA / MUSICAL
•Colin Farrell, The Lobster
•Ryan Gosling, La La Land
•Hugh Grant, Florence Foster Jenkins
•Jonah Hill, War Dogs
•Ryan Reynolds, Deadpool
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
•“Can’t Stop the Feeling,” Trolls
•“City of Stars,” La La Land
•“Faith,” Sing
•“Gold,” Gold
•“How Far I’ll Go,” Moana
MIGLIOR ATTORE DRAMMATICO
•Casey Affleck, Manchester by the Sea
•Joel Edgerton, Loving
•Andrew Garfield, Hacksaw Ridge
•Viggo Mortensen, Captain Fantastic
•Denzel Washington, Fences
MIGLIORE ATTRICE COMMEDIA / MUSICAL
•Annette Bening, 20th Century Women
•Lily Collins, Rules Don’t Apply
•Hailee Steinfeld, The Edge of Seventeen
•Emma Stone, La La Land
•Meryl Streep, Florence Foster Jenkins
MIGLIORE ATTRICE DRAMMATICO
•Amy Adams, Arrival
•Jessica Chastian, Miss Sloane
•Ruth Negga, Loving
•Natalie Portman, Jackie
•Isabelle Huppert, Elle
martedì 6 dicembre 2016
Dylan Dog - Cose perdute
Dylan Dog N° 363
Cose perdute
Soggetto e Sceneggiatura: Paola Barbato
Disegni: Giovanni Freghieri
Copertina: Gigi Cavenago
Periodicità: mensile
uscita 29/11/2016
Gli incubi. Dylan Dog dovrebbe esserne l'Indagatore, ma anche lui ne soffre. Dopo una notte in cui uno di essi ha preso possesso dei suoi sogni, il nostro, si sveglia scosso e trova un biglietto firmato con una misteriosa "B.". Un sensazione, una presenza, un'aura, qualcosa di strano, insomma, inizia a influenzare la vita dell'Old Boy. Sensazioni che lo riportano all'infanzia ed a misteriose presenze che l'hanno in una lontana estate. Presenze che gli permettono di ricordare eventi di un passato dimenticato.
Ciò che salta all'occhio è l'assoluta novità di questo albo: il cambio di copertinista. Da oggi al posto dello storico Stano, a presentarci la nuova avventura di Dylan Dog, ci sarà un amico di Recchioni: Gigi Cavenago. Un giovane di ottime speranze che ci regala una copertina calda e rassicurante, tranne che per quell'angolo freddo ed inquietante, che muoverà la vicenda. Si vedeva che Stano non era a suo agio a lavorare nel nuovo corso Bonelli di Dylan Dog. Alla fine è riuscito a tirarsene fuori, od è stato fatto fuori nessuno lo saprà mai, e, forse, a dedicarsi ai suoi progetti. Magari lo vedremo con una serie tutta suo, con altre storie complete di Dylan o solo ai disegni per qualche sceneggiatore o, perché no, all'opera su altri personaggi. In bocca al lupo.
La storia di Paola Barbato, ormai abbonata ad inventarsi il passato del Nostro, aggiunge tasselli a chi fu Dylan. Tasselli di cui si era dimenticato pure lui. Interessanti certi sviluppi, ma, decisamente, incredibile la motivazione di B. per perseguitare l'adulto Dylan Dog. Calza decisamente bene il finale. Traendo le conclusioni, la storia si è lasciata leggere anche se, in certi passaggi, la sospensione dell'incredulità richiesta si è rivela eccessiva.
Ai disegni Giovanni Freghieri: valore aggiunto per qualsiasi storia. Grande lavoratore. Barbato ringrazia.
Qualche cambiamento estetico, ma pochi cambiamenti di sostanza.
Cose perdute
Soggetto e Sceneggiatura: Paola Barbato
Disegni: Giovanni Freghieri
Copertina: Gigi Cavenago
Periodicità: mensile
uscita 29/11/2016
Gli incubi. Dylan Dog dovrebbe esserne l'Indagatore, ma anche lui ne soffre. Dopo una notte in cui uno di essi ha preso possesso dei suoi sogni, il nostro, si sveglia scosso e trova un biglietto firmato con una misteriosa "B.". Un sensazione, una presenza, un'aura, qualcosa di strano, insomma, inizia a influenzare la vita dell'Old Boy. Sensazioni che lo riportano all'infanzia ed a misteriose presenze che l'hanno in una lontana estate. Presenze che gli permettono di ricordare eventi di un passato dimenticato.
Ciò che salta all'occhio è l'assoluta novità di questo albo: il cambio di copertinista. Da oggi al posto dello storico Stano, a presentarci la nuova avventura di Dylan Dog, ci sarà un amico di Recchioni: Gigi Cavenago. Un giovane di ottime speranze che ci regala una copertina calda e rassicurante, tranne che per quell'angolo freddo ed inquietante, che muoverà la vicenda. Si vedeva che Stano non era a suo agio a lavorare nel nuovo corso Bonelli di Dylan Dog. Alla fine è riuscito a tirarsene fuori, od è stato fatto fuori nessuno lo saprà mai, e, forse, a dedicarsi ai suoi progetti. Magari lo vedremo con una serie tutta suo, con altre storie complete di Dylan o solo ai disegni per qualche sceneggiatore o, perché no, all'opera su altri personaggi. In bocca al lupo.
La storia di Paola Barbato, ormai abbonata ad inventarsi il passato del Nostro, aggiunge tasselli a chi fu Dylan. Tasselli di cui si era dimenticato pure lui. Interessanti certi sviluppi, ma, decisamente, incredibile la motivazione di B. per perseguitare l'adulto Dylan Dog. Calza decisamente bene il finale. Traendo le conclusioni, la storia si è lasciata leggere anche se, in certi passaggi, la sospensione dell'incredulità richiesta si è rivela eccessiva.
Ai disegni Giovanni Freghieri: valore aggiunto per qualsiasi storia. Grande lavoratore. Barbato ringrazia.
Qualche cambiamento estetico, ma pochi cambiamenti di sostanza.
lunedì 5 dicembre 2016
Batman Day - Speciale 2016
BATMAN DAY SPECIAL 2016
di James Tynion IV, Roge Antonio
(Contiene Batman Annual 4)
16,8×25,6, B, col.,
48 pp
Lo scorso settembre è stato festeggiato, con il quarto Batman Day, il successo editoriale che da più di 75 anni accompagna il Cavaliere Oscuro. La situazione narrativa di quest'anno è stata un po' diversa da quella del passato. Per via della storyline ideata da Scott Snyder ed inchiostrata da Greg Capullo, Batman non c'è più. O meglio: Batman non è Bruce Wayne. Intatti, il miliardario di Gotham, a seguito dell'epocale scontro con il Joker, colui che indossò i panni del pipistrello, ha perso la memoria e sta vivendo una vita libera da lotte, innamorato di una bella ragazza e dedito alla beneficenza. Inoltre la sua casa è stata espropriata ed utilizzata come nuova sede del Manicomio Criminale di Arkham.
Il posto di guardiano della città è stata occupato da un nuovo Batman. Un Batman istituzionale, che indossa un'armatura, e che ha il volto di Jim Gordon.
Ora, però, Bruce Wayne, grazie anche all'intervento del buon vecchio Alfred, il maggiordomo di famiglia, sta per rientrare in possesso della sua villa (volente o nolente) e di tutti i suoi segreti.
Durante la visita per la firma dei documenti, il gruppo di visitatori, però, cade preda della trappola di alcuni criminali che vogliono vendicarsi dell'uomo Bruce Wayne, il finanziatore del loro acerrimo nemico: il Crociato Incappucciato.
James Tynion IV e Roge Antonio sono gli autori dietro a questa storia dello scorso anno che RW-Lion recupera in questo albo speciale. Decidono di realizzare un episodio in bottiglia, attraverso i meandri della vecchia dimora Wayne e mettono in campo avversari determinati ed organizzati. Vediamo, anche se marginalmente, Mr. Freeze, poco sfruttato sulla testata principale, Clayface ed un vendicativo E. Nigma. La storia è decisamente, piacevolmente, claustrofobica e cavalca un ritmo narrativo sostenuto. I disegni calzano opportunamente a quanto descritto in sceneggiatura anche se, troppo spesso, gli esosi neri delle ombre deformano eccessivamente i volti (quasi a sottolineare una deriva verso il tratto grafico caratteristico delle opere argentine e sud americane).
Questo Batman Day 2016 è stata un'ottima occasione per recuperare una storia che si era persa nel tempo. Ovviamente, come la maggior parte del prodotto collaterale del fumetto americano, è un'appendici di approfondimento che non mina la comprensibilità del filone narrativo principale, ma resta una buona prova. Offre una lettura interessante e piacevole.
di James Tynion IV, Roge Antonio
(Contiene Batman Annual 4)
16,8×25,6, B, col.,
48 pp
Lo scorso settembre è stato festeggiato, con il quarto Batman Day, il successo editoriale che da più di 75 anni accompagna il Cavaliere Oscuro. La situazione narrativa di quest'anno è stata un po' diversa da quella del passato. Per via della storyline ideata da Scott Snyder ed inchiostrata da Greg Capullo, Batman non c'è più. O meglio: Batman non è Bruce Wayne. Intatti, il miliardario di Gotham, a seguito dell'epocale scontro con il Joker, colui che indossò i panni del pipistrello, ha perso la memoria e sta vivendo una vita libera da lotte, innamorato di una bella ragazza e dedito alla beneficenza. Inoltre la sua casa è stata espropriata ed utilizzata come nuova sede del Manicomio Criminale di Arkham.
Il posto di guardiano della città è stata occupato da un nuovo Batman. Un Batman istituzionale, che indossa un'armatura, e che ha il volto di Jim Gordon.
Ora, però, Bruce Wayne, grazie anche all'intervento del buon vecchio Alfred, il maggiordomo di famiglia, sta per rientrare in possesso della sua villa (volente o nolente) e di tutti i suoi segreti.
Durante la visita per la firma dei documenti, il gruppo di visitatori, però, cade preda della trappola di alcuni criminali che vogliono vendicarsi dell'uomo Bruce Wayne, il finanziatore del loro acerrimo nemico: il Crociato Incappucciato.
James Tynion IV e Roge Antonio sono gli autori dietro a questa storia dello scorso anno che RW-Lion recupera in questo albo speciale. Decidono di realizzare un episodio in bottiglia, attraverso i meandri della vecchia dimora Wayne e mettono in campo avversari determinati ed organizzati. Vediamo, anche se marginalmente, Mr. Freeze, poco sfruttato sulla testata principale, Clayface ed un vendicativo E. Nigma. La storia è decisamente, piacevolmente, claustrofobica e cavalca un ritmo narrativo sostenuto. I disegni calzano opportunamente a quanto descritto in sceneggiatura anche se, troppo spesso, gli esosi neri delle ombre deformano eccessivamente i volti (quasi a sottolineare una deriva verso il tratto grafico caratteristico delle opere argentine e sud americane).
Questo Batman Day 2016 è stata un'ottima occasione per recuperare una storia che si era persa nel tempo. Ovviamente, come la maggior parte del prodotto collaterale del fumetto americano, è un'appendici di approfondimento che non mina la comprensibilità del filone narrativo principale, ma resta una buona prova. Offre una lettura interessante e piacevole.
Etichette:
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James Tynion IV,
Rw Lion
giovedì 1 dicembre 2016
X-Men Apocalisse
Antico Egitto. En Sabah Nur, mutante millenario, si sta sottoponendo al rito di rigenerazione che lo tiene in vita da tempo immemore. La rivolta dei suoi sudditi, però, lo imprigiona in un lunghissimo sonno.
Egitto Oggi. Moira MacTaggert è sulle tracce di qualcosa e riesce ad infiltrarsi in un sotterraneo che attraversa il Cairo. Qui si trova faccia a faccia con una setta che evoca la resurrezione di En Sabah Nur. Il suo risveglio viene udito da tutti i mutanti del mondo, anche se non ne sono coscienti.
En Sabah Nur è tornato ed è deciso a tornare a ricoprire il ruolo che ha sempre sognato per se stesso: il dio degli uomini, i pochi che sopravvivranno alla sua rivoluzione mutante. Acconto a se recluta quattro cavalieri (i Cavalieri di Apocalisse) che lo aiuteranno a raggiungere il suo scopo: Tempesta, Psylocke, Arcangelo e Magneto. Presto viene a conoscenza dei poteri di Xavier e ne rimane tanto affascinato da volerli sfruttare per i suoi scopi.
A combatterlo una squadra di giovani eroi alla ricerca del proprio posto nel mondo ed alla scoperta dei loro poteri. Mystica, Bestia, Ciclope, Fenice, Quicksilver e Nightcrawler ricopriranno un ruolo fondamentale nella resistenza contro il conquistatore.
Questo film di Brian Singer è il primo discendente del nuovo inizio senza avere nei suoi ranghi gli originali Magneto e Xavier ed a reggersi solo sul nuovo cast, su attori ancora più nuovi ed un cameo, decisamente affilato, dell'originale Wolverine. Ma com'è?
Son due ore di film che offrono pochi spunti inattesi a fronte di un cast fin troppo ricco. Con questo prodotto, regista e sceneggiatori, hanno voluto mettere in campo, sia come protagonisti che come comparse per il futuro, decine di nuovi mutanti e tentare l'approfondimento degli altri. Questo esperimento riesce? Come sempre, quando si vogliono raccontare troppe cose nel, limitato, tempo di un film, si tende a restare più dalla parte del no che del sì.
Se la maggior parte della narrazione che riguarda Magneto è stata un inutile ripetersi di fatti noti o scontati (o noti, scontati e già visti nelle Origini di Wolverine), se a Xavier non è stato aggiunto nulla (anzi tolti i capelli), se su Bestia è stato persino deciso di risparmiare con il trucco, si è costruita una figura di leader per il combattuto personaggio di Mystica. Accortisi di avere in casa una delle attrici più richieste del momento, alla Fox, hanno ben pensato di ricrearle addosso il personaggio che interpretava in Hunger Games, solo colorandolo di blu. Le riesce bene e convince.
I nuovi. Finalmente ritorna Nightcrawler, a grande richiesta dopo essere apparso solo nel primo film e, purtroppo, senza venire più riproposto. Torna Ororo, personaggio da far crescere visto che sarà fondamentale negli X-Men. Si insiste su Ciclope, che per contratto deve aver la faccia di uno da prendere a schiaffi dalla mattina alla sera ed infastidire lo spettatore ogni volta che appare sullo schermo. Piacevole l'apparizione di Calibano che ci porta a conoscere il vero motivo per cui questo film va visto: Psylocke. La parte che le è stata ritagliata è veramente misera, come numero di battute, ma, fisicamente, surclassa tutte le supereroine apparse fino ad oggi. Si ringrazia la fisicità di Olivia Munn ed i costumisti che hanno deciso di mantenerle cucito addosso il costume originale direttamente dal fumetto. Da sola, per le poche scene in cui è presente, vale il prezzo del film.
Quicksilver è sempre lui e gli effetti speciali che li contraddistinguono sono sempre di altissimo livello. Ciclope è fastidioso come uno se lo ricorda. Fenice è dura da accettare. Nel senso che ti vedi sullo schermo Sansa di Games of Thrones e ti aspetti tutt'altro. La sua fisicità è particolare e, seppure il suo personaggio riesca ed offra decisivi spunti per il futuro, qualcosa (che cercherò di capire alla prossima visione) scricchiola. Arcangelo è, probabilmente, il Cavaliere di Apocalisse meno approfondito. Peccato non riuscire a sfruttare un personaggio del genere, che conserva un grande fascino.
La delusione è per Apocalisse. Tanto cattivo quanto pollo a farsi gabbare da dei giovanotti alla loro prima esperienza, lui che millenario, solo perché loro sono una squadra e lui è da solo. Decisamente una risoluzione troppo semplicistica. Anche la resa sullo schermo è piuttosto scarsa per coloro che conoscono il personaggio cartaceo. Qui è rappresentato con un fisico umano di medie dimensioni, la come un gigante blu. Strana scelta di trasposizione.
La trama? Quella è a livello prossimo allo zero. Telefonati "colpi di scena", sviluppo troppo lineare, decisamente troppi personaggi sulla brace, tanto già visto in giro nel minutaggio.
Apprezzata la scelta, nel finale tanto Avengers Age of Ultron, la riunione della futura squadra di X-Men abbigliati con costumi direttamente derivati da quelli indossati dalle loro controparti dei fumetti.
In ultimo: decisamente apprezzata l'apparizione lampo di Wolverine. La sequenza più movimentata ed onesta di tutto il film.
Tutto sommato, come la maggior parte dei film, un buon intrattenimento, ma non una pietra miliare nel campo dei film tratti dai fumetti.
Titolo originale X-Men: Apocalypse
Lingua originale inglese
Paese di produzione USA
Anno 2016
Durata 144 minuti
Rapporto 2.35:1
Genere Cinecomic
Regia Bryan Singer
Soggetto Stan Lee & Jack Kirby (personaggi); Bryan Singer, Simon Kinberg, Michael Dougherty, Dan Harris (storia)
Sceneggiatura Simon Kinberg
Produttore Bryan Singer, Hutch Parker, Lauren Shuler Donner, Simon Kinberg
Produttore esecutivo Stan Lee, Todd Hallowell, Josh McLaglen
Casa di produzione Bad Hat Harry, Kinberg Genre, Hutch Parker Productions, The Donners' Company
Distribuzione (Italia) 20th Century Fox
Fotografia Newton Thomas Sigel
Montaggio John Ottman, Michael Louis Hill
Effetti speciali Digital Domain, Direct Dimensions, Hydraulx, Legacy Effects, Moving Picture Company, Rising Sun Pictures
Musiche John Ottman
Scenografia Grant Major
Interpreti e personaggi
James McAvoy: Charles Xavier / Professor X
Michael Fassbender: Erik Lenhsherr / Magneto
Jennifer Lawrence: Raven Darkhölme / Mystica
Oscar Isaac: En Sabah Nur / Apocalisse
Nicholas Hoult: Hank McCoy / Bestia
Rose Byrne: Moira MacTaggert
Tye Sheridan: Scott Summers / Ciclope
Sophie Turner: Jean Grey / Fenice
Olivia Munn: Psylocke
Lucas Till: Alex Summers / Havok
Ben Hardy: Angelo
Evan Peters: Pietro Maximoff / Quicksilver
Kodi Smit-McPhee: Kurt Wagner / Nightcrawler
Alexandra Shipp: Ororo Monroe / Tempesta
Josh Helman: William Stryker
Lana Condor: Jubilee
Hugh Jackman: Logan / Wolverine
Doppiatori italiani
Stefano Crescentini: Charles Xavier / Professor X
Francesco Prando: Erik Lehnsherr / Magneto
Valentina Favazza: Raven Darkhölme / Mystica
Paolo De Santis: En Sabah Nur / Apocalisse
Francesco Venditti: Hank McCoy / Bestia
Francesca Manicone: Moira MacTaggert
Manuel Meli: Scott Summers / Ciclope
Rossa Caputo: Jean Grey / Fenice
Federica De Bortoli: Psylocke
Davide Perino: Alex Summers / Havok
David Chevalier: Angelo
Alessandro Ward: Pietro Maximoff / Quicksilver
Edoardo Purgatori: Kurt Wagner / Nightcrawler
Sabrie Khamiss: Ororo Monroe / Tempesta
Guido Di Naccio: William Stryker
Roisin Nicosia: Jubilee
Fabrizio Pucci: Logan / Wolverine
Egitto Oggi. Moira MacTaggert è sulle tracce di qualcosa e riesce ad infiltrarsi in un sotterraneo che attraversa il Cairo. Qui si trova faccia a faccia con una setta che evoca la resurrezione di En Sabah Nur. Il suo risveglio viene udito da tutti i mutanti del mondo, anche se non ne sono coscienti.
En Sabah Nur è tornato ed è deciso a tornare a ricoprire il ruolo che ha sempre sognato per se stesso: il dio degli uomini, i pochi che sopravvivranno alla sua rivoluzione mutante. Acconto a se recluta quattro cavalieri (i Cavalieri di Apocalisse) che lo aiuteranno a raggiungere il suo scopo: Tempesta, Psylocke, Arcangelo e Magneto. Presto viene a conoscenza dei poteri di Xavier e ne rimane tanto affascinato da volerli sfruttare per i suoi scopi.
A combatterlo una squadra di giovani eroi alla ricerca del proprio posto nel mondo ed alla scoperta dei loro poteri. Mystica, Bestia, Ciclope, Fenice, Quicksilver e Nightcrawler ricopriranno un ruolo fondamentale nella resistenza contro il conquistatore.
Cattive compagnie. |
Son due ore di film che offrono pochi spunti inattesi a fronte di un cast fin troppo ricco. Con questo prodotto, regista e sceneggiatori, hanno voluto mettere in campo, sia come protagonisti che come comparse per il futuro, decine di nuovi mutanti e tentare l'approfondimento degli altri. Questo esperimento riesce? Come sempre, quando si vogliono raccontare troppe cose nel, limitato, tempo di un film, si tende a restare più dalla parte del no che del sì.
A me le monetine del distributore |
Siamo qui, perché? |
... e non abbiamo bisogno di parole... |
Amicici 4Evaa!!! |
Fast e mai furios. |
Apprezzata la scelta, nel finale tanto Avengers Age of Ultron, la riunione della futura squadra di X-Men abbigliati con costumi direttamente derivati da quelli indossati dalle loro controparti dei fumetti.
In ultimo: decisamente apprezzata l'apparizione lampo di Wolverine. La sequenza più movimentata ed onesta di tutto il film.
Dove passa Logan. |
Titolo originale X-Men: Apocalypse
Lingua originale inglese
Paese di produzione USA
Anno 2016
Durata 144 minuti
Rapporto 2.35:1
Genere Cinecomic
Regia Bryan Singer
Soggetto Stan Lee & Jack Kirby (personaggi); Bryan Singer, Simon Kinberg, Michael Dougherty, Dan Harris (storia)
Sceneggiatura Simon Kinberg
Produttore Bryan Singer, Hutch Parker, Lauren Shuler Donner, Simon Kinberg
Produttore esecutivo Stan Lee, Todd Hallowell, Josh McLaglen
Casa di produzione Bad Hat Harry, Kinberg Genre, Hutch Parker Productions, The Donners' Company
Distribuzione (Italia) 20th Century Fox
Fotografia Newton Thomas Sigel
Montaggio John Ottman, Michael Louis Hill
Effetti speciali Digital Domain, Direct Dimensions, Hydraulx, Legacy Effects, Moving Picture Company, Rising Sun Pictures
Musiche John Ottman
Scenografia Grant Major
Interpreti e personaggi
James McAvoy: Charles Xavier / Professor X
Michael Fassbender: Erik Lenhsherr / Magneto
Jennifer Lawrence: Raven Darkhölme / Mystica
Oscar Isaac: En Sabah Nur / Apocalisse
Nicholas Hoult: Hank McCoy / Bestia
Rose Byrne: Moira MacTaggert
Tye Sheridan: Scott Summers / Ciclope
Sophie Turner: Jean Grey / Fenice
Olivia Munn: Psylocke
Lucas Till: Alex Summers / Havok
Ben Hardy: Angelo
Evan Peters: Pietro Maximoff / Quicksilver
Kodi Smit-McPhee: Kurt Wagner / Nightcrawler
Alexandra Shipp: Ororo Monroe / Tempesta
Josh Helman: William Stryker
Lana Condor: Jubilee
Hugh Jackman: Logan / Wolverine
Doppiatori italiani
Stefano Crescentini: Charles Xavier / Professor X
Francesco Prando: Erik Lehnsherr / Magneto
Valentina Favazza: Raven Darkhölme / Mystica
Paolo De Santis: En Sabah Nur / Apocalisse
Francesco Venditti: Hank McCoy / Bestia
Francesca Manicone: Moira MacTaggert
Manuel Meli: Scott Summers / Ciclope
Rossa Caputo: Jean Grey / Fenice
Federica De Bortoli: Psylocke
Davide Perino: Alex Summers / Havok
David Chevalier: Angelo
Alessandro Ward: Pietro Maximoff / Quicksilver
Edoardo Purgatori: Kurt Wagner / Nightcrawler
Sabrie Khamiss: Ororo Monroe / Tempesta
Guido Di Naccio: William Stryker
Roisin Nicosia: Jubilee
Fabrizio Pucci: Logan / Wolverine
mercoledì 30 novembre 2016
Captain America - Speciale 75° Anniversario
CAPITAN AMERICA SPECIALE 75 ANNIVERSARIO
Autori: Paul Dini (S), Joss Whedon (S), Nathan Edmondson (S), Tim Sale (S/D), Alex Ross (D), John Cassaday (D), Mike Perkins (D), Humberto Ramos (D)
17x26, S., 48 pp., col.
Contiene: Captain America: Sam Wilson 7 (II, III, IV), A+X 9 (I), Captain America: Red, White & Blue (III)
MARVEL ITALIA
C'era una volta Capitan America, quello vero. Non quello di adesso che non si sa bene chi sia, se ha le ali, se è invecchiato, se, se, se. Nasceva nel 1941, quando Steve Rogers si sottoponeva all'iniezione del siero del super soldato e si recava al fronte della Seconda Guerra Mondiale per dare un pugno in faccia ad Hitler. Nasceva così, sulla copertina di Timely Comics (che diverrà la Marvel di oggi), un eroe che ancora oggi, dopo aver vissuto periodi di appannamento, è icona del fumetto mondiale.
Oggi il Cap compie 75 e nel mondo viene festeggiato in diversi modi. In Italia, Panini Comics, licenziataria dei fumetti della Casa delle Idee, pubblica un albo speciale per celebrarlo.
L'albo si presenta accattivante già dalla copertina. Per fare le cose in grande è stata scelta una cover metallizzata , pesante, che a seconda della luce che la colpisce mostra effetti di colore cangiante.
All'interno troviamo un riassunto delle gesta di Steve Rogers scritte e disegnate dai nomi importanti del fumetto americano. Inediti di Tim Sale e Greg Rucka con Mike Perkins si alternano a storie di vecchia data firmate da Paul Dini e Alex Ross, Nathan Edmondson e Humberto Ramos. Da non trascurare, inoltre, la reunion, dopo anni di separazione, di Joss Whedon (sì, il creatore di Buffy e della visione dell'Universo Cinematografico Marvel) e John Cassaday.
Sono 5€ da investire, ma sono ben investite per gli appassionati dell'eroe più integro che il fumetto conosca.
Autori: Paul Dini (S), Joss Whedon (S), Nathan Edmondson (S), Tim Sale (S/D), Alex Ross (D), John Cassaday (D), Mike Perkins (D), Humberto Ramos (D)
17x26, S., 48 pp., col.
Contiene: Captain America: Sam Wilson 7 (II, III, IV), A+X 9 (I), Captain America: Red, White & Blue (III)
MARVEL ITALIA
C'era una volta Capitan America, quello vero. Non quello di adesso che non si sa bene chi sia, se ha le ali, se è invecchiato, se, se, se. Nasceva nel 1941, quando Steve Rogers si sottoponeva all'iniezione del siero del super soldato e si recava al fronte della Seconda Guerra Mondiale per dare un pugno in faccia ad Hitler. Nasceva così, sulla copertina di Timely Comics (che diverrà la Marvel di oggi), un eroe che ancora oggi, dopo aver vissuto periodi di appannamento, è icona del fumetto mondiale.
Oggi il Cap compie 75 e nel mondo viene festeggiato in diversi modi. In Italia, Panini Comics, licenziataria dei fumetti della Casa delle Idee, pubblica un albo speciale per celebrarlo.
L'albo si presenta accattivante già dalla copertina. Per fare le cose in grande è stata scelta una cover metallizzata , pesante, che a seconda della luce che la colpisce mostra effetti di colore cangiante.
All'interno troviamo un riassunto delle gesta di Steve Rogers scritte e disegnate dai nomi importanti del fumetto americano. Inediti di Tim Sale e Greg Rucka con Mike Perkins si alternano a storie di vecchia data firmate da Paul Dini e Alex Ross, Nathan Edmondson e Humberto Ramos. Da non trascurare, inoltre, la reunion, dopo anni di separazione, di Joss Whedon (sì, il creatore di Buffy e della visione dell'Universo Cinematografico Marvel) e John Cassaday.
Sono 5€ da investire, ma sono ben investite per gli appassionati dell'eroe più integro che il fumetto conosca.
lunedì 28 novembre 2016
Justice League 55
Justice League 55
di Geoff Johns, Dan Abnett, David F. Walker, Jason Fabok, Iban Coello, Felipe Watanabe, Daniel Hdr, Julio Ferreira
Contiene Justice League 50, Earth 2: Society 12, Cyborg 11
Specifiche
Titolo: Justice League 55
Linea: Lion
Collana: Justice League
Autore: Geoff Johns, Dan Abnett, David F. Walker, Jason Fabok, Iban Coello, Felipe Watanabe, Daniel Hdr, Julio Ferreira
ISBN: 9788893513890
ISSN: 9772280013001-60055
16,8x25,6, S, col., 84 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Supereroi
Titolo da: edicola
Prezzo: € 4.50
La Darkside War è giunta al termine. Lo sconvolgimento e le morti regalate al mondo degli eroi da questo evento hanno inciso su quello che sarà il loro futuro. Un nuova Lanterna Verde è pronta ad aggiungersi al Corpo, Batman dall'uso della sedia di Moebius ha ricevuto più dubbi che certezze, Superman ha una pesante eredità da sopportare, Wonder Woman ha scoperto un segreto a lei celato dal giorno della sua nascita ed il figlio di Superwoman è nelle mani di Grail. Cosa succederà adesso?
Geoff Johns ha lanciato semi per le testate che ospitano mensilmente gli eroi della Justice League. Dove porteranno i percorsi da lui immaginati i membri della Trinità? Come ne uscirà Superman? Cosa farà Wonder Woman? A cosa porteranno i dubbi di Batman? Speriamo di vederlo presto.
Come è stata questa corsa tra eroi, dei e distruttori di mondi? Abbastanza divertente, anche se, a volte, è sembrata un po' ripetitiva. La scelta di Fabok come disegnatore principale della serie è stata ripagata da un ottimo impatto visivo e dalla cura di tutti i personaggi. Non avevo dubbi. Speriamo una nuova storia con momenti più riflessivi, per i prossimi albi. Un po' meno fracasso non farebbe male.
Dan Abnett ci prova a dare un significato a Terra-2 ed a sprazzi ci riesce. La serie è sempre sull'orlo del "dimenticabile", ma qualche spunto dello sceneggiatore e qualche punta grafica interessante la salvano.
Cyborg sarebbe stato meglio classificarlo come n.p. ma ce lo dobbiamo sorbire. Il fallimento, in stile Avenger A.I., è sempre più dietro l'angolo. Si salva solo per lo stile grafico più moderno e godibile rispetto alla, simile, serie della concorrenza
di Geoff Johns, Dan Abnett, David F. Walker, Jason Fabok, Iban Coello, Felipe Watanabe, Daniel Hdr, Julio Ferreira
Contiene Justice League 50, Earth 2: Society 12, Cyborg 11
Specifiche
Titolo: Justice League 55
Linea: Lion
Collana: Justice League
Autore: Geoff Johns, Dan Abnett, David F. Walker, Jason Fabok, Iban Coello, Felipe Watanabe, Daniel Hdr, Julio Ferreira
ISBN: 9788893513890
ISSN: 9772280013001-60055
16,8x25,6, S, col., 84 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Supereroi
Titolo da: edicola
Prezzo: € 4.50
La Darkside War è giunta al termine. Lo sconvolgimento e le morti regalate al mondo degli eroi da questo evento hanno inciso su quello che sarà il loro futuro. Un nuova Lanterna Verde è pronta ad aggiungersi al Corpo, Batman dall'uso della sedia di Moebius ha ricevuto più dubbi che certezze, Superman ha una pesante eredità da sopportare, Wonder Woman ha scoperto un segreto a lei celato dal giorno della sua nascita ed il figlio di Superwoman è nelle mani di Grail. Cosa succederà adesso?
Geoff Johns ha lanciato semi per le testate che ospitano mensilmente gli eroi della Justice League. Dove porteranno i percorsi da lui immaginati i membri della Trinità? Come ne uscirà Superman? Cosa farà Wonder Woman? A cosa porteranno i dubbi di Batman? Speriamo di vederlo presto.
Come è stata questa corsa tra eroi, dei e distruttori di mondi? Abbastanza divertente, anche se, a volte, è sembrata un po' ripetitiva. La scelta di Fabok come disegnatore principale della serie è stata ripagata da un ottimo impatto visivo e dalla cura di tutti i personaggi. Non avevo dubbi. Speriamo una nuova storia con momenti più riflessivi, per i prossimi albi. Un po' meno fracasso non farebbe male.
Dan Abnett ci prova a dare un significato a Terra-2 ed a sprazzi ci riesce. La serie è sempre sull'orlo del "dimenticabile", ma qualche spunto dello sceneggiatore e qualche punta grafica interessante la salvano.
Cyborg sarebbe stato meglio classificarlo come n.p. ma ce lo dobbiamo sorbire. Il fallimento, in stile Avenger A.I., è sempre più dietro l'angolo. Si salva solo per lo stile grafico più moderno e godibile rispetto alla, simile, serie della concorrenza
mercoledì 23 novembre 2016
Justice League # 53
Justice League # 53
di Geoff Johns, Dan Abnett, David F.Walker, Ivan Reis, Joe Prado, Paul Pelletier, Jorge Jimenez, Felipe Watanabe, Julio Ferreira
Contiene Justice League Darkseid War Special 1, Earth 2: Society 9, Cyborg 9
Specifiche
Titolo: Justice League # 53
Linea: Lion
Collana: Justice League
ISBN: 9788893512695
ISSN: 9772280013001-60053
16,8×25,6, S, col., 72 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Supereroi
Titolo da: edicola
Prezzo: € 3.95
Le donne coinvolte nella Darkseid War stanno vivendo un momento difficile. Jessica Cruz è prigioniera del suo stesso anello e delle sue paure, probabilmente vi rimarrà per sempre se non riuscirà a trovare le giuste motivazioni per sconfiggere il suo carceriere. Wonder Woman sta cercando di capire che fine ha fatto il suo ex Steve Trevor che è prigioniero di Grail e sua madre. Le loro origini vengono svelate piano piano ed la trama intessuta dalla figlia di Darkseid si sta definendo sempre meglio.
Una squadra di disegnatori di alto livello traduce in immagini la trama femminocentrica del loro capo in testa, Geoff Johns, e, seppure con un episodio di contorno e riempitivo, convince. Gli sviluppi della trama si fanno curiosi e l'equivoco che Grail non permette alla madre di chiarire potrebbe rendere, sebbene ingenuamente, le cose interessanti.
Anche su Terra-2 le donne la fanno da padrone. Supergirl è all'opera come arma di contrasto delle ribellioni, Hawkgirl è al cospetto della Amazzoni, ritenute estinte, ma bene vive e combattive. Sullo sfondo l'organizzazione della Justice League di questo mondo ed un mistero vicino ad una pericolosa soluzione.
Terra Due è valorizzata dai disegni di Jimenez. Però, la trama di Dan Abnett sembra iniziare ad acquistare un senso. Si vedono i barlumi di una prima, decente, formazioni di una nuova, alternativa, versione della Justice League. Bisognerà vedere quanto durerà. Il mio punto di vista è sempre lo stesso: se avessi voluto leggere di Terra-2 l'avrei fatto acquistando le collane a lei dedicate; propormela qui ha sempre un senso di riempitivo.
Di Cyborg non vale neanche la pena parlarne se non per dire: se questo è il modo della DC di lanciare il personaggio in vista del film della Justice League beh, il tiro è decisamente da correggere.
di Geoff Johns, Dan Abnett, David F.Walker, Ivan Reis, Joe Prado, Paul Pelletier, Jorge Jimenez, Felipe Watanabe, Julio Ferreira
Contiene Justice League Darkseid War Special 1, Earth 2: Society 9, Cyborg 9
Specifiche
Titolo: Justice League # 53
Linea: Lion
Collana: Justice League
ISBN: 9788893512695
ISSN: 9772280013001-60053
16,8×25,6, S, col., 72 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Supereroi
Titolo da: edicola
Prezzo: € 3.95
Le donne coinvolte nella Darkseid War stanno vivendo un momento difficile. Jessica Cruz è prigioniera del suo stesso anello e delle sue paure, probabilmente vi rimarrà per sempre se non riuscirà a trovare le giuste motivazioni per sconfiggere il suo carceriere. Wonder Woman sta cercando di capire che fine ha fatto il suo ex Steve Trevor che è prigioniero di Grail e sua madre. Le loro origini vengono svelate piano piano ed la trama intessuta dalla figlia di Darkseid si sta definendo sempre meglio.
Una squadra di disegnatori di alto livello traduce in immagini la trama femminocentrica del loro capo in testa, Geoff Johns, e, seppure con un episodio di contorno e riempitivo, convince. Gli sviluppi della trama si fanno curiosi e l'equivoco che Grail non permette alla madre di chiarire potrebbe rendere, sebbene ingenuamente, le cose interessanti.
Anche su Terra-2 le donne la fanno da padrone. Supergirl è all'opera come arma di contrasto delle ribellioni, Hawkgirl è al cospetto della Amazzoni, ritenute estinte, ma bene vive e combattive. Sullo sfondo l'organizzazione della Justice League di questo mondo ed un mistero vicino ad una pericolosa soluzione.
Terra Due è valorizzata dai disegni di Jimenez. Però, la trama di Dan Abnett sembra iniziare ad acquistare un senso. Si vedono i barlumi di una prima, decente, formazioni di una nuova, alternativa, versione della Justice League. Bisognerà vedere quanto durerà. Il mio punto di vista è sempre lo stesso: se avessi voluto leggere di Terra-2 l'avrei fatto acquistando le collane a lei dedicate; propormela qui ha sempre un senso di riempitivo.
Di Cyborg non vale neanche la pena parlarne se non per dire: se questo è il modo della DC di lanciare il personaggio in vista del film della Justice League beh, il tiro è decisamente da correggere.
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Julio Ferreira,
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giovedì 17 novembre 2016
Justice League 54
Justice League 54
di Geoff Johns, Dan Abnett, AA. VV.
Contiene Justice League 49, Earth 2: Society 10-11, Cyborg 10
Specifiche
Titolo: Justice League 54
Linea: Lion
Collana: Justice League
Autore: Geoff Johns, Dan Abnett, AA. VV.
ISBN: 9788893513432
ISSN: 9772280013001-60054
16,8×25,6, S, col., 84 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Supereroi
Titolo da: edicola
Prezzo: € 4.50
La guerra di Darkseid volge agli sgoccioli. Lex Luthor è tornato sulla Terra per dimostrare la sua supremazia su Moebius. Batman continua ad essere onnisciente e Superman onnipotente. Flash ha giusto qualche problemino con la morte, mentre Wonder Woman, l'unica ancora savia è accanto alla partoriente Superwoman. Il Sindacato del Crimine è libero, con la promessa di aiutare la Justice League, ma le promesse per loro sono nulla. Il bambino che la Lois Lane di Terra-3 sta per partorire potrebbe essere la chiave per fermare la divampante battaglia. Fino al ritorno sul campo di Grail, sua madre e di un potenziato che le accompagna.
Io sono curioso di leggere la fine di questa saga per capire come i protagonisti potranno tornare alle loro vite, senza portarsi dietro retaggi degli eventi. Se Superman può scaricare il suo potere, potrà Batman convivere con l'onniscienza indotta dalla sedia dell'Anti-Monitor? E' bello vedere come Johns riesca a dare un buon peso a tutti i protagonisti che ha incluso nella sua trama, forse dovrebbero fargli scrivere un film degli X-Men.
Fabok valorizza ogni singola tavola con la sua classe e dona tratti caratteristici ad ogni personaggio (sebbene le donne tendano ad essere tutte simili).
Cala la palpebra sui soliti Terra-2 e Cyborg, che speravo fosse finito ed, invece, han trovato un nuovo spunto per prolungare l'agonia.
di Geoff Johns, Dan Abnett, AA. VV.
Contiene Justice League 49, Earth 2: Society 10-11, Cyborg 10
Specifiche
Titolo: Justice League 54
Linea: Lion
Collana: Justice League
Autore: Geoff Johns, Dan Abnett, AA. VV.
ISBN: 9788893513432
ISSN: 9772280013001-60054
16,8×25,6, S, col., 84 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Supereroi
Titolo da: edicola
Prezzo: € 4.50
La guerra di Darkseid volge agli sgoccioli. Lex Luthor è tornato sulla Terra per dimostrare la sua supremazia su Moebius. Batman continua ad essere onnisciente e Superman onnipotente. Flash ha giusto qualche problemino con la morte, mentre Wonder Woman, l'unica ancora savia è accanto alla partoriente Superwoman. Il Sindacato del Crimine è libero, con la promessa di aiutare la Justice League, ma le promesse per loro sono nulla. Il bambino che la Lois Lane di Terra-3 sta per partorire potrebbe essere la chiave per fermare la divampante battaglia. Fino al ritorno sul campo di Grail, sua madre e di un potenziato che le accompagna.
Io sono curioso di leggere la fine di questa saga per capire come i protagonisti potranno tornare alle loro vite, senza portarsi dietro retaggi degli eventi. Se Superman può scaricare il suo potere, potrà Batman convivere con l'onniscienza indotta dalla sedia dell'Anti-Monitor? E' bello vedere come Johns riesca a dare un buon peso a tutti i protagonisti che ha incluso nella sua trama, forse dovrebbero fargli scrivere un film degli X-Men.
Fabok valorizza ogni singola tavola con la sua classe e dona tratti caratteristici ad ogni personaggio (sebbene le donne tendano ad essere tutte simili).
Cala la palpebra sui soliti Terra-2 e Cyborg, che speravo fosse finito ed, invece, han trovato un nuovo spunto per prolungare l'agonia.
mercoledì 16 novembre 2016
Batman 55
Batman #55 (111)
di Scott Snyder, Peter J. Tomasi, Jackson Lanzing, Collin Kelly, Greg Capullo, Yanick Paquette, Fernando Pasarin, Scot Eaton, Roge Antonio, Gerrado Borges
Contiene Batman 50, Detective Comics 50, Grayson 18
Specifiche
Titolo: Batman #55 (111)
Linea: Lion
Collana: Batman
ISBN: 9788893513272
ISSN: 9771887472334-60111
16,8×25,6, S, col., 96 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Supereroi
Titolo da: edicola
€ 4.50
Lo scontro con Bloom giunge la termine. La resa dei conti tra il Batman Superpesante di Gordon e la sua nemesi ha luogo. Il coraggio dell'ex commissario sarà contrapposto alla smania di potere del criminale. Per fortuna al fianco della giustizia torna il mantello del Cavaliere Oscuro originale: Bruce Wayne si è ricordato chi è e qual è il suo ruolo.
Si chiude, con qualche rammarico per chi era loro affezionato e con una run non convincente, l'esperienza del team Capullo/Snyder sulle pagine di Batman. Come è stata la corsa? Divertente, intrigante ed innovativa. Rimpianti? Sì, questo ultimo arco narrativo è stato forzato ed ha richiesto un certo sforzo per essere affrontato da lettore.
Snyder decide di chiudere come ha iniziato. La rubrica "Gotham è" ritorna sulle pagine dell'albo e si ritaglia il ruolo di corona intorno alla narrazione. Quello che, in fin dei conti, un po' infastidisce è la tabula rasa di tutti gli accadimenti che viene messa in scena in questo ultimo atto. Snyder lascia al suo successore una tela pulita e gli offre la possibilità, grazie ad alcuni piccoli agganci, di sviluppare sì nuove storie, ma con i vecchi personaggi formattati a zero.
Capullo ci lascia con una prova decisamente importante. Ci ha insegnato che il Cavaliere Oscuro, per essere tale, può anche non essere disegnato in sole tonalità di nero. La luminosità dei suoi disegni può essere viatico per i suoi successori come viatico per l'uscita dal tunnel di pessimismo cosmico totale in cui è precipitato negli ultimi venti anni, e che lo rende oggetto di divertenti prese in giro nei film Lego.
Le altre due storie vedono: Gordon ancora ne panni del Batman (dalla digestione) Superpesante, ma sul campo di battaglia in medio oriente, per investigare sul triste fato costato a diversi suoi compagni tra i marines e Grayson alle prese con Spyral, reincarnazioni, vendette incrociate ed altre baggianate.
Tutti filoni dimenticabili che vengono utilizzati per coprire la foliazione dell'albo e poco altro.
di Scott Snyder, Peter J. Tomasi, Jackson Lanzing, Collin Kelly, Greg Capullo, Yanick Paquette, Fernando Pasarin, Scot Eaton, Roge Antonio, Gerrado Borges
Contiene Batman 50, Detective Comics 50, Grayson 18
Specifiche
Titolo: Batman #55 (111)
Linea: Lion
Collana: Batman
ISBN: 9788893513272
ISSN: 9771887472334-60111
16,8×25,6, S, col., 96 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Supereroi
Titolo da: edicola
€ 4.50
Lo scontro con Bloom giunge la termine. La resa dei conti tra il Batman Superpesante di Gordon e la sua nemesi ha luogo. Il coraggio dell'ex commissario sarà contrapposto alla smania di potere del criminale. Per fortuna al fianco della giustizia torna il mantello del Cavaliere Oscuro originale: Bruce Wayne si è ricordato chi è e qual è il suo ruolo.
Si chiude, con qualche rammarico per chi era loro affezionato e con una run non convincente, l'esperienza del team Capullo/Snyder sulle pagine di Batman. Come è stata la corsa? Divertente, intrigante ed innovativa. Rimpianti? Sì, questo ultimo arco narrativo è stato forzato ed ha richiesto un certo sforzo per essere affrontato da lettore.
Snyder decide di chiudere come ha iniziato. La rubrica "Gotham è" ritorna sulle pagine dell'albo e si ritaglia il ruolo di corona intorno alla narrazione. Quello che, in fin dei conti, un po' infastidisce è la tabula rasa di tutti gli accadimenti che viene messa in scena in questo ultimo atto. Snyder lascia al suo successore una tela pulita e gli offre la possibilità, grazie ad alcuni piccoli agganci, di sviluppare sì nuove storie, ma con i vecchi personaggi formattati a zero.
Capullo ci lascia con una prova decisamente importante. Ci ha insegnato che il Cavaliere Oscuro, per essere tale, può anche non essere disegnato in sole tonalità di nero. La luminosità dei suoi disegni può essere viatico per i suoi successori come viatico per l'uscita dal tunnel di pessimismo cosmico totale in cui è precipitato negli ultimi venti anni, e che lo rende oggetto di divertenti prese in giro nei film Lego.
Le altre due storie vedono: Gordon ancora ne panni del Batman (dalla digestione) Superpesante, ma sul campo di battaglia in medio oriente, per investigare sul triste fato costato a diversi suoi compagni tra i marines e Grayson alle prese con Spyral, reincarnazioni, vendette incrociate ed altre baggianate.
Tutti filoni dimenticabili che vengono utilizzati per coprire la foliazione dell'albo e poco altro.
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