Dieci anni fa Ellison Oswalt aveva ottenuto un grande successo come scrittore. Il suo libro Kentucky Blood lo aveva reso ricco e famoso ora, però, è, dopo una serie di fallimenti, alla ricerca di una nuova storia che lo riporti in auge. Il suo genere è il crimine d'inchiesta. Dopo aver scavato negli archivi dei giornali e trovato una storia irrisolta si reca sul posto ed indaga per fornire una, sua, versione, interessante e romanzata, dei fatti.
La sua ultima scoperta è un misterioso caso di massacro di una famiglia, quattro membri impiccati ad un albero, e la scomparsa di una delle loro figlie. Per indagare al meglio vende la sua casa e si trasferisce a King County, Pennsylvania, con la moglie Tracy e i figli Trevor e Ashley, proprio nella casa in cui si è svolto l'evento di cronaca nera: la casa della famiglia Stevenson.
La sua famiglia è in bilico sul filo dello sfascio. Tracy lo comunica chiaramente a Ellison: se anche questa volta fai cilecca ti trovi un lavoro normale e stop. Trevor soffre di incubi notturni, che da quando si son trasferiti nella nuova casa son peggiorati, ed Ashley ha la passione di disegnare sui muri.
Durante il trasloco, in soffitta, Ellison trova una misteriosa scatola blu contenente cinque filmini in super8 ed un cineproiettore. Nel suo studio installa la cinepresa ed inizia, incuriosito, a proiettare il filmini, che coprono un arco di diversi decenni, partendo dal più recente. Con sua somma sorpresa scopre che riguarda proprio gli Stevenson e la loro morte. Lo stesso argomento è trattato nelle altre pellicole: famiglie morte, annegate, bruciate, falciate. Da ogni famiglia, poi, viene sempre rapito uno dei figli. Il particolare più inquietante è che in ogni, sacrosanto, filmino si vede un elemento, costante, estraneo alla famiglia: un uomo, un donna, una creatura alta, con radi capelli neri lungi, occhi cerchiati di nero e senza bocca, che sembra sorvegliare le famiglie.
L'inquietudine è tanta e la tensione si taglia col machete. L'alcool sta iniziando a prendere il sopravvento sullo scrittore. Ma in un momento di lucidità decide di piantare tutto e di tornare nella vecchia casa, ancora invenduta, e cambiare vita.
Ma il terrore è solo all'inizio.
Quello che c'è di buono in questo film è lo sforzo degli sceneggiatori di presentare il protagonisti della vicenda in modo indiretto. Veniamo a conoscenza della vita passata dei personaggi principali non tramite un elenco di cose fatte nella vita, ma grazie ad argomentazioni, dialoghi, rimandi, flashback bene costruiti e che danno spessore alla truppa.
Il resto è scontato. No, non nel senso che paghi meno il biglietto del cinema perchè il film è una boiata. No, no. E' proprio perchè dal momento in cui la famiglia si trasferisce nella nuova casa sai già come va a finire il tutto. Due figli... Una che scrive sui muri... Uno che soffre di incubi notturni... Il papà che investiga su cose che sarebbe meglio non sapere... Una creatura misteriosa...
Lo so che nell'horror ormai abbiamo visto di tutto e di più, ma almeno sforzarsi di essere un po' originali non guasterebbe. Una marea di già visto in un film che vorrebbe essere il punto di partenza di una saga in stile Saw, ma che, probabilmente, segna anche il suo stesso capitolo finale.
Per il ritorno di Ethan Hawke, un buon scrittore frustrato alle prese con i suoi demoni interiori, mi aspettavo qualcosa di meglio, ma tant'è. Del cast non si può dire molto: è ridotto (tra le cinque/sei persone in tutto) e non è né eccelso né infame. La costruzione mitologica del mostro "Mr. Boogie" è affidata ad uno studioso in collegamento in videochat col protagonista e la sua realizzazione nella realtà della finzione è abbastanza elementale, anche se con un paio di spunti interessati.
Le scene dei massacri sono simpatiche e goliardicamente divertenti.
Un film girato in ristrettezze economiche che sfrutta il classico ambiente della casa infestata, itinerante oltre tutto, per risparmiare ed un cast ridotto. Una storia debole e scontata che perde mordente immediatamente. Diciamo che lo si guarda nella speranza che ipotesi e previsioni sulla trama siano sbagliate: no, tranquilli, non avrete sorprese.
I film di terrore con i bambini, per ora, li fanno bene solo i giapponesi. Non ci sono storie!
Titolo originale Sinister
Lingua originale inglese
Paese di produzione Stati Uniti d'America
Anno 2012
Durata 110 min
Genere horror
Regia Scott Derrickson
Sceneggiatura Scott Derrickson, C. Robert Cargill
Produttore Jason Blum, Brian Kavanaugh-Jones
Produttori associati: Jessica Hall, Bailey Conway, Jeanette Volturno-Brill, Rick A. Osako
Produttore esecutivo Scott Derrickson, Charles Layton
Casa di produzione IM Global, Automatik Entertainment, Blumhouse Productions, Possessed Pictures
Distribuzione (Italia) Koch Media
Fotografia Christopher Norr
Montaggio Frédéric Thoraval
Musiche Christopher Young
Scenografia David Brisbin
Costumi Abby O'Sullivan
Trucco Lauzanne Nel, Dawn Tunnell
Interpreti e personaggi
Ethan Hawke: Ellison Oswalt
Juliet Rylance: Tracy Oswalt
Fred Dalton Thompson: sceriffo
James Ransone: agente di polizia
Michael Hall D'Addario: Trevor Oswalt
Clare Foley: Ashley Oswalt
Nick King: Bughuul/Mr. Boogie
Vincent D'Onofrio: Professor Jonas
Doppiatori italiani
Francesco Bulckaen: Ellison Oswalt
Stella Musy: Tracy Oswalt
Simone D'Andrea: agente di polizia
Vittoria Bartolomei: Ashley Oswalt
Massimo Rossi: Professor Jonas
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