SPIDER-MEN 1
MARVEL SELECT
817x26, B., 48 pp., col.
Contiene: Spider-Men #1-2
Testi: Bian Micheal Bendis
Disegni: Sara Pichelli
Peter Parker è l'Uomo Ragno. Miles Morale è l'Uomo Ragno. Peter Parker lavora a New York. Miles Morales lavora a New York. La differenza e che le New York in cui prestano i loro servizi come Uomo Ragno sono su due piani esistenziali differenti. Insomma sono l'Uomo Ragno di due Terra parallele. Ah, prima di Miles Morales, nel suo universo, l'Uomo Ragno era Peter Parker, poi è morto.
Quando, in una sera di tranquilla pattuglia, Peter Parker vede una folgorante luce sorgere da un palazzo abbandonato non si fa pregare per andarne e a determinare la causa. Il problema che un super cattivo, da tempo fuori gioco, ha messo in piedi una strana attrezzatura che emette un raggio violaceo in direzione del cielo. Durante la lotta l'Uomo Ragno viene attratto all'interno del flusso.
Pochi minuti dopo, un confuso, Spiderman si trova in un limpida giornata di sole a New York. Una New York un po' diversa da come se la ricordava. Qui, su un tetto, incontra un ragazzetto con indosso uno strano costume da Uomo Ragno. Dopo un piccolo scontro, durante il quale imparerà la differenza tra i suoi poteri e quelli dello sconosciuto, verrà messo a conoscenza di quanto accaduto da una versione afroamericana, ma sempre con la benda sull'occhio, di Nick Fury, il capo dello Shield.
Anche se diviso in due piccoli albi, in uscita a distanza di due mesi l'uno dall'altro, questo è il modo in cui preferisco leggere le avventure dei supereroi americani. Piccoli albi monotematici con storie autoconclusive.
Questo della coppia Bendis/Pichelli è un esperimento, almeno per il momento, ben riuscito. L'autore trova un bell'escamotage ed un buon villain per attuarlo, per trasportare il nostro Uomo Ragno nel mondo Ultimates (che per chi non lo sapesse è quello utilizzato da Marvel per svecchiare i suoi personaggi, gettare le basi dei successi cinematografici ed attirare nuovi lettori).
Quando un tuo compatriota va a lavorare all'estero, se ti sta simpatico o non lo conosci, speri sempre il meglio per lui. Quando, poi, hai la possibilità di valutare il suo lavoro temi sempre di essere troppo super critico od accomodante. Nel caso della romana Sara Pichelli, titolare da anni dei disegni della testata Ultimate Spider-Man, non si corre nessuno di questi due rischi. Il suo tratto è piacevole e chiaro, intrigate e dinamico. Ottima prova davvero.
Un'avventura fuori dall'ordinario per Spidey (ma quale sarà il suo ordinario ci chiediamo) da leggere per svagarsi. Magari aspettando di avere tra le mani anche il secondo e conclusivo capitolo.
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