Almanacco del Mistero 2011 , annuale
Il leone del Transvaal
Soggetto e sceneggiatura: Alfredo Castelli
Disegni: Alfredo Orlandi e Roberto Cardinale
Copertina: Giancarlo Alessandrini
Anno 1901, Transvaal, Sud Africa. Infuria la guerra tra boeri e inglesi. Il conflitto è vinto dagli inglesi, ma gli scontri continuano. Nel corso di un'azione disperata, un guerrigliero scompare e si trova faccia a faccia con un mistero che, più tardi, desta l’attenzione di un uomo appartenente all’esercito britannico; ma non è un soldato, si tratta di uno spietato assassino disposto a uccidere e a torturare per impadronirsi di quel segreto. La vicenda arriva per vie traverse fino alle orecchie di uno scrittore italiano, che la giudica molto interessante. Anno 2011. Martin Mystère fa la conoscenza di una giovane e avvenente esperta della vita e delle opere di Emilio Salgari. La ragazza sostiene di essere in possesso di appunti e altro materiale relativo a un romanzo inedito del grande scrittore: un’opera che, per ragioni ignote, rimase sempre incompiuta e mai pubblicata.
Come da classico anche quest'anno Martin Mistère pone il punto della situazione su libri, telefilm, film, e videogiochi riguardanti il suo campo. Troviamo per ognuno un'ampia panoramica di consigli per la visione, il ludicismo o la lettura per i quali i pareri sono talvolta condivisibili talvolta meno. L'anomalia delle rubriche di quest'anno è insita in alcuni argomenti trattati, più da Dylan Dog che da Martin Mystère.
I dossier su C.S Lewis, creatore del mondo di Narnia, le variegate forme assunte nel tempo dall'Uomo Invisibile e la vita e le opere di Emilio Salgari rendono l'almanacco completo, istruttivo ed interessante. Certo per ciascuno degli argomenti si tratta di un'infarinatura di conoscenza che sta poi al singolo lettore utilizzare come spunto per crescere culturalmente.
Il punto debole dell'Almanacco di quest'anno è la storia completa che lo correda. La storia, scritta da Castelli, si sviluppa intorno ad un romanzo mysterioso di Salgari. Un romanzo scritto dal prolifico autore italiano, ma andato perso nel corso degli anni. Si tratta, probabilmente, della più noiosa, lenta ed ostica storia di Martin che leggo da quando ho iniziato a collezionarne le uscite. Dialoghi pesanti, che ancorano gli sviluppi di una storia che non si sviluppa, accompagnano il lettore lungo tutte le pagine. Forse è solo a me che non ha convinto, forse per l'argomento trattato (Salgari non è mai stato, neanche da piccolo, tra gli scrittori che hanno suscitato un mio minimo interesse), ma lo sforzo di Castelli questa volta non mi ha convinto. I disegni di Cardinale ed Orlandi portano a casa il compitino senza exploit degni di nota e con qualche errore, li abbiamo visti fare di meglio. Il più clamoroso: in due vignette affiancate che ritraggono un'autovettura con a bordo i nostri
Interessante la parte culturale, affossante la intrattenitiva. Un albo da leggere per mantenere vivo l'interesse sul mondo del Mysterioso che ci circonda.
Nessun commento:
Posta un commento