Otto anni. Tanti è passato da quando Batman si è assunto la responsabilità della morte di Harvey Dent ed è scomparso. Gotham si è ripresa e la criminalità è ai minimi storici. Grazie al Decreto Dent, mille prigionieri sono rinchiusi nella prigione cittadina di Blakcgate, senza possibilità di uscire.
La vita mondana, nel frattempo, ha perso il suo protagonista più celebre: Bruce Wayne. Ora l'eccentrico miliardario se ne sta rintanato in casa e non vede nessuno se non il suo fedele maggiordomo Alfred.
Il mondo fuori, però, continua a vivere. Il mercenario Bane ha rapito il Dr. Leonid Pavel, le imprese Wayne hanno finanziato degli studi sulle energie alternative indipendenti dai combustibili fossili ed una nuova ladra molto abile è presente in città.
Nelle ombre una congiura contro Wayne viene tramata.
Il pipistrello è pronto a tornare per fermare la nuova minaccia che sta per piombare su Gotham, ma non sarà facile. Sarà doloroso. Sarà epico.
Quattro anni. Tanti ne sono passati dall'ultimo Batman di Nolan, che era stato considerato da molti il miglior film di sempre.
Oggi il personaggio creato da Bob Kane e Bill Finger nel 1939 torna sul grande schermo in un'avventura che conclude quella che verrà ricordata come la trilogia di Nola sul personaggio.
Musiche intense e di atmosfera perfettamente calzanti, come i momenti di silenzio presenti: anche loro sono parte della colonna sonora.
Una regia misurata, decisa, mai frenetica. La macchina da presa ed i suoi movimenti sono gestiti con tale cura da non creare mai caos sullo schermo, neanche nelle grandi scene di massa.
La computer grafica si integra alla perfezione nelle scene reali.
I mezzi a disposizione dei personaggi sono curiosi, adatti e stupefacenti. I loro costumi sono strani. Ci si mette un po' ad adattarsi alle tenute dei protagonisti. Quella che lascia un po' più sospesi è quella di Batman. Il collo stretto, il mantello morbido ed aderente. Strano, ma alla fine gradevole.
La trama è un capolavoro di certosina precisione. I collegamenti, i passaggi, i flashback, i riempitivi tutto collima ed è necessario per lo svolgimento della trama. Come complessità è, necessariamente, un gradino sotto all'ultima opera dei fratelli Nolan, Inception. Il tutto porta la spettatore ad essere concentrato su ogni momento del film. Un film nel quale la tensione parte, già dalle prime battute, da un livello alto e prosegue con picchi sempre più alti.
I personaggi trovano, nei 165 minuti della pellicola, ciascuno la sua dimensione. Ognuno ha il suo spazio, il suo tempo per mettere in mostra lati nuovi od approfondire quelli vecchi, per i vecchi personaggi, o per farsi conoscere ed amare, quelli nuovi.
Marion Cotillard è Miranda Tate. Una donna bellissima per un personaggio intrigante e stupefacente.
Tom Hardy è Bane. L'avversario del Cavaliere Oscuro, cattivo, cinico, spietato. Peccato che la maschera che indossi penalizzi molto l'interpretazione di Hardy. Come nella versione originale, anche qui, la caratterizzazione del personaggio è merito all'80% dalla voce. Quella italiana, perfetta, è di Filippo Timi. E' curioso notare la contrapposizione anche estetica tra Batman e Bane. Il villain è un personaggio mascherato con il volto scoperto ad eccezione della bocca, l'eroe, decostruito in questo episodio, è completamente mascherato ad eccezione della bocca.
Anne Hathaway è Selina Kyle. Proprio Selina, non tanto Catwoman. Anche se indossa il costume il personaggio sottolineato da Nolan è quello della ladra Selina Kyle. Oltreoceano non tanti ne sono rimasti colpiti. A me, invece, questa nuova gatta non è dispiaciuta per niente. Sensuale e felina ha dato spessore al suo personaggio.
Michael Caine è Alfred Pennyworth. Se nei film passati aveva funzione di alleggerire la situazione, in questo terzo capitolo ci mette del carico. Il suo affetto per Bruce travalica ogni confine. Viene munito di un paio di piccoli monologhi seri ed intensi che colpiscono dritti allo stomaco. A Firenze beve Fernet Branca.
Gary Oldman è James Gordon. Il commissario è l'unico a non sopravvalutare la tranquilla pace che regna su Gotham. Sa benissimo che prima della tempesta vi è una strana quiete e lui non vi si adagia. Lotta e si guadagna spazio prevalentemente nella seconda parte del film.
Joseph Gordon-Levitt è John Blake. Un agente di polizia intraprendente che ha come miti Batman ed il commissario Gordon. Un motorino perpetuo filo conduttore nella storia.
Morgan Freeman è Lucius Fox. Rispetto ai due film precedenti è il personaggio più sacrificato. Da una parte il fatto che abbia meno battute del solito è un bene. Purtroppo il doppiatore che ha sostituito Renato Mori, sua voce italiano ufficiale assente per motivi di salute, non ha nelle sue corde quel fondo ruvido e caldo a cui siamo abituati. Ugo Maria Morosi, che ha fatto conoscere a me l'attore in A spasso con Daisy, è l'anello debole del cast di doppiaggio.
Andando a scorre il cast vediamo quanti nomi di rilievo del cinema americano hanno partecipato alla realizzazione di quest'opera. Ci sono Matthew Modine, Nestor Carbonell, Cillian Murphy, Juno Temple, senza contare la presenza (ben più che un cameo) di Liam Neeson. Nota negativa nella scelta del cast: il Presidente degli Stati Uniti bianco.
Infine Christian Bale è sia Bruce Wayne che Batman. Con pizzetto, senza pizzetto, ferito, in forma, in auge, allo sfascio. Il suo Batman ritorno in azione non tanto perchè la città abbia bisogno di lui, come alla sua nascita e come bene gli fa capire il suo amico e maggiordomo Alfred, ma per dimostrare a se stesso di poter essere ancora l'eroe mascherato paladino della giustizia. Infatti, per lunghi tratti, le imprese del Cavaliere Oscuro sono costellate dal fallimento. Fallimento che permette al regista di decostruire il personaggio e farlo rinascere a nuova vita. Per la sua ultima performance nei panni dell'Uomo Pipistrello Bale mette tutto se stesso. Il doppiaggio di Santamaria, alla sua seconda prova sul personaggio, è efficace e calzante. Nota estetica: peccato il neo sotto il sopracciglio destro, che in alcune scene la fa da padrone.
Che dire alla fine. Batman è trino. Batman è epico. Batman è dark. Batman è la speranza. Batman è un mito. Non importa chi ci sia sotto quel mantello, importa l'icona e quello che fa per mettere le cose a posto.
Questo film ti tiene sul filo della tensione per tutta la sua durata. Peccato che si esaurisca in 165 minuti, anche venti in più (con Batman sullo schermo) non mi sarebbero dispiaciuti. Centosessantacinque minuti che riassunti in una sola parola possono definirsi densi.
Sia come sia Christopher Nolan e Jonathan Nolan hanno realizzato un pezzo di storia del cinema e dei fumetti che difficilmente vedrà eguali. I film della DC si distanziano enormemente da quelli della Marvel, come i personaggi dei loro fumetti. Se The Avengers era un capolavoro d'azione, divertimento e metteva sullo schermo le icone più famose per la mia generazione, tutte in un botto solo, la saga di Batman analizza un personaggio tormentato ed immenso.
Di film a livello di questo ce ne sono pochi, sia come struttura che come storia. Un plauso a tutti quelli che l'hanno messo in piedi. Da oggi, come è successo con il Batman di Tim Burton, questi film cammineranno da soli..
Il mio Bruce Wayne/Batman preferito resterà sempre Micheal Keaton, ma questi film, ah questi film.
Titolo originale The Dark Knight Rises
Lingua originale inglese
Paese USA
Anno 2012
Durata 165 min
Formato 1,44:1 (sequenze IMAX)
Genere cinecomics
Regia Christopher Nolan
Basato sul personaggio dei fumetti creato da Bob Kane e Bill Finger
Soggetto Christopher Nolan, David S. Goyer
Sceneggiatura Christopher Nolan, Jonathan Nolan
Produttore Christopher Nolan, Emma Thomas, Charles Roven
Produttore esecutivo Kevin De La Noy, Benjamin Melniker, Thomas Tull, Michael E. Uslan
Casa di produzione DC Entertainment e Legendary Pictures
Distribuzione (Italia) Warner Bros.
Fotografia Wally Pfister
Montaggio Lee Smith
Musiche Hans Zimmer
Scenografia Nathan Crowley, Kevin Kavanaugh
Costumi Lindy Hemming
Interpreti e personaggi
Christian Bale: Bruce Wayne/Batman
Anne Hathaway: Selina Kyle
Tom Hardy: Bane
Michael Caine: Alfred Pennyworth
Marion Cotillard: Miranda Tate
Joseph Gordon-Levitt: John Blake
Gary Oldman: James Gordon
Morgan Freeman: Lucius Fox
Nestor Carbonell: Sindaco Anthony Garcia
Josh Pence: Ra's al Ghul (giovane)
Liam Neeson: Ra's al Ghul (adulto)
Cillian Murphy: Jonathan Crane/Spaventapasseri
Matthew Modine: Vice Commissario Peter Foley
Alon Aboutboul: Dr. Leonid Pavel
Juno Temple: Jen
Ben Mendelsohn: John Daggett
Daniel Sunjata: Capitano Jones
Burn Gorman: Stryver
Josh Stewart: Barsad
Tomas Arana: avvocato
Tom Conti: detenuto
William Devane: Presidente degli Stati Uniti
Doppiatori italiani
Claudio Santamaria: Bruce Wayne/Batman
Domitilla D'Amico: Selina Kyle
Filippo Timi: Bane
Dario Penne: Alfred Pennyworth
Claudia Catani: Miranda Tate
Andrea Mete: John Blake
Angelo Maggi: James Gordon
Ugo Maria Morosi: Lucius Fox
Roberto Gammino: Sindaco Anthony Garcia
Alessandro Rossi: Ra's al Ghul (adulto)
Simone D'Andrea: Jonathan Crane/Spaventapasseri
Antonio Sanna: Vice commissario Peter Foley
Radislav Gillonsky: Dr. Leonid Pavel
Rossa Caputo: Jen
Franco Mannella: John Daggett
Simone Mori: Capitano Jones
Massimiliano Manfredi: Stryver
Rodolfo Bianchi: avvocato
Carlo Cosolo: detenuto
Omero Antonutti: detenuto cieco
Michele Gammino: Presidente degli Stati Uniti
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