venerdì 21 settembre 2012

L'Esorciccio

Santa Lucia di Mentana, in provincia di Roma, è sconvolta da un violentatore che fa sue le donne che incontra. Questo malvagio personaggio altri non è che il figlio dodicenne, Luigino, del sindaco, Pasqualino Abate. Ragazzo tenero ed introverso fino al giorno prima, si trasforma dopo aver trovato per terra un amuleto demoniaco proveniente da degli scavi archeologici in Iran. Dopo aver constatato la veridicità delle storie di soprusi inferti dal figlio adolescente ed aver sottoposto il ragazzino a visite specialistiche che nulla hanno potuto, dietro suggerimento del medico di famiglia, il dottor Schnautzer, il sindaco si rivolge a l'Esorciccio. L'Esorciccio altri non è che un mago, guaritore, esorcista che vive nel paese degli Abate e che, dietro compenso, si prodiga per dare pace all'anima di Luigino.
L'Esorciccio, non appena giunto a casa del sindaco, vede il ragazzino lottare con una forza sovrumana con altre persone ed è certo della possessione. Ecco che interviene con foga e riesce, inconsapevolmente a far cadere a terra l'amuleto al ragazzo, che ritorna normale. La missione è compiuta, ma mentre sta per incassare il dovuto è il turno della figlia del sindaco, Barbara, di essere posseduta.
Durante la festa di fidanzamento con il figlio del Monsignore si presenta con un eccitante vestito da sera nero con uno spacco vertiginoso, si esibisce in uno spogliarello e causa malori a tutti i presenti. Paqualino Abate non tarda a chiamare di nuovo l'Esorciccio che si prodiga in un nuovo esorcismo nella camera della ragazza (ricorda qualcosa?). Una volta caduto di mano l'amuleto, Barbara è libera, ma la possessione non si ferma. Prima toccherà ad Annunziata, moglie di Pasqualino, e poi a Pasqualino stesso.

Son nato il giorno dell'Epifania
appeso in una calza di mia zia
Siccome preso a rate e non pagato 
dopo 3 giorni mi hanno pignorato
A 15 anni fui venduto all'asta 
per due cipolle, un aglio e un po' di pasta
Aggiudicato a un mago pakistano
a esorcizzare presto mi insegnò 
ma quando seppe che ero siciliano
la gente questo nome mi appioppò
L'Esorcì… l'Esorcì… l'Esorciccio
Vado in Cina e in Canadà
L'Esorcì… l'Esorcì… l'Esorciccio
Pure il re e il marajà
L'Esorcì… l'Esorcì… l'Esorciccio
Ma se incontro quello là
lo strizzo, lo allaccio, lo straccio, l'agghiaccio, bisticcio, lo scorcio, l'arriccio, lo sbuccio, lo faccio, lo trincio, lo caccio, ecco quello che fò
Tolgo tutti dall'impiccio
perché son l'Esorcì… l'Esorcì… l'Esorciccio!" 

Come può un film che inizia con una canzone così speciale, diretto da uno degli attori siciliani più in voga e di riferimento, per quel tipo di cinema, a non essere considerato un capolavoro del trash, un'icona cult e stracult?
L'Esorciccio di basa su due punti cardini del classico del cinema horror da cui prende spunto, l'Esorcista, e sono la scena iniziale (nella quale cambia lo Stato di rinvenimento dell'amuleto dall'Iraq all'Iran) e la scena dell'esorcismo sulla figlia del sindaco.
Il film, si vede, è stato girato in ristrettezze economiche. Gli ambienti non sono vari, gli effetti speciali risibili, ma tutto concorre a farne un film storico e memorabile
La regia di Ciccio Ingrassia non è memorabile, ma il suo è un lavoro onesto e gradevole. Due sono gli elementi forti del film, oltre allo stesso Ciccio Ingrassia nel ruolo dell'Esorciccio, il soggetto e Lino Banfi.
Il soggetto, sempre opera di Ingrassia, ben si allinea al film di cui vuol essere parodia e citazione. Alterna, però, gag esilaranti e gag divertenti senza mai toccare minimamente accenni di paura e terrore. Le citazioni, di cui parleremo più sotto, sono divertenti e facilmente rintracciabili, ma è tutto il film a funzionare bene ed a resistere al passare degli anni.
Lino Banfi fa il suo personaggio. Pronunce difettose dell'italiano, famiglia scalcinata, insicurezze esuberanti, equivoci: tutto nel suo stile sopra le righe che, anche se visto e rivisto, sentito e risentito, rimane divertente e coinvolgente. L'attore pugliese si esibisce anche in un rock scatenato nelle ultime battute del film, che resta memorabile.
Ciccio Ingrassia, prima di dedicarsi alla regia, ha lavorato per anni con tutti gli attori di B-Movie italiani e li chiama a partecipare a questa allegra parodia. Ecco, quindi, susseguirsi sullo schermo Tano Cimarosa, Mimmo Baldi, Dante Cleri, l’immancabile Jimmy il Fenomeno e Salvatore Baccaro (nel ruolo della madre di Satanetto). Una menzione a parte la merita Ubaldo Lay, nome che a quelli della mia generazione dice poco, così come il personaggio che interpreta nel film, ma che per i nostri genitori è stato un'icona di Carosello. Per Ciccio riprende il suo ruolo del Tenente Sheridan e dimostra una grande auto ironia mostrando un lato divertente e giocoso.
Chi manca in questo film? In pratica manco solo Franco Franchi. Ma perché? Sembra che la storica coppia, come accade un po' per tutte le coppie, del cinema italiano Franco e Ciccio negli anni settanta del secolo scorso stesse attraversando una crisi artistica e di rapporto personale. Storiche litigate tra loro si ebbero anche in diretta televisiva sui canali nazionali, come quella da Raffaella Carrà, Dopo aver dovuto sopportare la presenza di Franco nel suo primo film da regista, Paolo il freddo, perché imposto dalla produzione al posto di Lino Banfi, qui Ciccio si prende una rivincita. Non lo chiama. Non un cameo, non un'apparizione. Niente. La rottura è forte, tanto che quando Satanetto ne farà un'accurata imitazione, durante l'esorcismo, verrà scagliato fuori da una finestra. Negli anni ottanta del mille novecento, comunque, grazie all'intervento di Pippo Baudo, i due si riconciliarono, sempre in tv, e il loro sodalizio proseguì.

Il film funziona anche a distanza di quasi quaranta anni. Il mix di comicità esplosiva di Banfi e contenuto di Ingrassia è motore di risate e divertimento, Come detto non un cult, ma un stracult di cui il cinema italiano deve essere orgoglioso.

Prima di lasciarci ecco qualche curiosità.
Gli appassionati sia de L'Esorciccio che de L'Esorcista si sono divertiti a trovare le somiglianze tra le due pellicole:
Gli scavi archeologici si svolgono in Iran anziché in Iraq;
Il figlio del Sindaco predice la morte ad un alleato del padre, ma quest'ultimo lo manda a letto intimandogli di non urinare per terra;
Il Capitan Howdy diventa il Colonnello Bernacca, conduttore delle previsioni del tempo;
Durante la notte Pasqualino è svegliato da strani rumori, in più ha la visione di uno strano uomo con la barba chiuso nel frigorifero, seduto in bagno, e coricato nel letto;
Il dialogo tra l'Esorciccio e il Tenente Sheridan è una parodia del dialogo tra Padre Karras e il detective Kinderman;
Durante l'ispezione del Tenente Sheridan in casa del Sindaco quest'ultimo chiede l'autografo al Tenente fingendo che sia per conto di sua figlia. Nel film è il detective Kinderman che chiede l'autografo alla madre di Regan sempre per conto della figlia;
Durante la cerimonia di fidanzamento il pianista Armando accusa il Dr. Schnautzer di essere un ex nazista torturatore di partigiani, in riferimento al dialogo tra l'ubriaco Burke Dennings e il maggiordomo svizzero, accusato di aver giocato a bocce con Goebbels; 
Nella scena dell'esorcismo il diavolo assume le baffute sembianze della madre di Satanetto, parodiando i sensi di colpa di Padre Karras per la morte della madre;
Mentre Pasqualino urina con le spalle al pubblico gira la testa di 360°.

Infine, alcune curiosità per godere meglio della pellicola diretta ed interpretata da Ciccio Ingrassia:
La canzone iniziale del film è cantata dallo stesso Ciccio Ingrassia; 
Ubaldo Lay interpreta nel film lo stesso Tenente Sheridan che lo aveva reso celebre attraverso Carosello;
La canzone che canta Banfi quando è indemoniato si intitola Sciamanin Rock (in pugliese Andiamocene Rock) autori Godi-Banfi. Nel testo è citata l'opera Jesus Christ Superstar all'epoca in gran voga a teatro e a cinema, nonché molti nomi di politici del tempo;
In una scena del film si presenta un imitatore dall'esorciccio che dopo aver imitato Franco Franchi viene fatto volare dalla finestra: l'imitatore in questione è il personaggio dello spettacolo siciliano Ciccio Pasticcio, che ebbe un periodo di notorietà in Sicilia per via di numerose audiocassette prodotte negli anni 70 e 80 dove si esibiva in "scenette" in solo audio rappresentanti episodi equivoci o scollacciati con donne, in ossequio all'andazzo "trash" dello spettacolo italiano dell'epoca;
Ne Il secondo tragico Fantozzi (Luciano Salce, 1976), quando gli impiegati si ribellano alla visione forzata de La corazzata Kotiomkin, impongono al direttore fanatico di film d'essai la visione ininterrotta di Giovannona Coscialunga, L'esorciccio, e La polizia s'incazza, che dovrebbero rappresentare l'antitesi alla cinematografia intellettuale e d'autore che erano costretti a sorbire;
Nel film La sindrome di Stendhal di Dario Argento, mentre Asia Argento è in camera da letto, un suo collega poliziotto guarda il film L'esorciccio;
Nella scena del passaggio a livello, quando Pasqualino si reca insieme al dottor Schnauzer dall'Esorciccio, si intravede una Fiat 1500 che diventa una Lancia Fulvia mentre il passaggio a livello resta chiuso, per poi ridiventare il modello Fiat alla riapertura dello stesso;
La scena dell'esorcismo, ricalcata su quella del film di William Friedkin, è resa imperdibile dalla partecipazione del famigerato caratterista Salvatore Baccaro. Questi compare in una breve, estemporanea sequenza, in cui assume le sembianze (per così dire) e parla con la voce della madre di Satanetto: in tale circostanza è doppiato da Francesca Palopoli.

Le informazioni sono tratte dalla pagina dedicata al film su Wikipedia.

Paese Italia 

Anno 1975 
Durata 95 min 
Genere comico

Regia e Soggetto Ciccio Ingrassia 

Sceneggiatura Marino Onorati 
Produttore Rosaria Calì 
Fotografia Guglielmo Mancori 
Montaggio Rosetta Narducci 
Musiche Franco Godi 
Scenografia Giorgio Postiglione 

Interpreti e personaggi 
Ciccio Ingrassia: L'esorciccio 
Lino Banfi: Pasqualino Abate 
Mimmo Baldi: Satanetto 
Didi Perego: Annunziata, moglie di Pasqualino 
Salvatore Biondo: il diavolo dell'amuleto 
Barbara Nascimben: Barbara Abate 
Romano Sebenello: Luigino Abate 
Gigi Bonos: Dottor Schnautzer 
Tano Cimarosa: Turi Randazzo 
Ubaldo Lay: Tenente Sheridan 
Salvatore Baccaro:madre di Satanetto 
Dante Cleri: Antonio Sgrò 
Renato Malavasi: Monsignor Evaristo 
Ada Pometti: Domestica 
Lorenzo Piani: Armando 
Jimmy il fenomeno: Il matto che si lascia rotolare all'altezza del segnale stradale 
 
Doppiatori italiani 
Gino Pagnani: Gigi Bonos 
Francesca Palopoli: Salvatore Baccaro 
Adriana De Roberto: Barbara Nascimben (solo la parte in cui è posseduta dal demonio) 

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