Johnny Marco è una superstar di Hollywood che passa il tempo libero od in completa apatia o in compagnia di sconosciuti e donne facile a bere ed ubriacarsi. I suoi unici momenti di vita li vive insieme alla figlia undicenne, Cleo, avuta con la ex moglie.
Gli attori di questa pellicola Stephen Dorff ed Elle Fanning sono ciò su cui si regge l'impianto della storia.
Sofia Coppola se la canta e se la suona per tutto il film. Scrive, dirige, produce una cagata pazzesca. No davvero, non scherzo. Una storia inutile nella quale personaggi a caso compaiono come se non ci fosse un domani. Il montaggio è insulso e confusionario e non aiuta in alcun modo lo spettatore a calarsi nella storia. Non si prova alcuna empatia per nessuno dei personaggi, giusto un po' di simpatia per Cleo. Johnny Marco è un personaggio monodimensionale senza alcuno scopo nell'esistenza.
Il film ha vinto il Leone d'Oro alla 67a Mostra del Cinema di Venezia e capiamo facilmente il perché. Al suo interno sono dedicati circa 10 minuti ad un viaggio del protagonista in Italia, a Milano, dove si reca per ritirare un Telegatto. No, giuro, non scherzo. Prima viene intervistato da una Giorgia Surina in acido, poi, a teatro incontra una ignobile Simona Ventura ed un nullo Nino Frassica che gli consegnano il premio. All'improvviso sul palco appare uno stuolo di figa danzante capeggiata da Valeria Marini che si struscia sul protagonista. Uno schifo assoluto. Una presa per i fondelli delle televisione commercia italiana che, non compreso come tale, ha fatto giubilare di gioia gli italici poteri. L'unica nota positiva è stato il rivedere Maurizio Nichetti in una produzione internazionale, fintamente premiato anche lui con un Telegatto, anche se con battute ovvie e qualunquiste.
La trama dei quasi 100 minuti di pellicola si divide più o meno in dieci minuti di lapdance nella camera del protagonista, dieci minuti di riprese della sua auto che viaggia, dieci minuti a Milano, quaranta minuti di silenzio, venti minuti con Elle Fanning, il resto è titoli di coda.
Ad essere buoni questo film è una dilaniate perdita di tempo. Un nulla esploso all'infinito di una regista che dopo il successo di Lost in Translation non è riuscita più a proporre nulla di interessante e che ha provato la via della minestra riscaldata. Anche la sua Maria Antonietta, tra Lost in Translation e Somewhere, non ha riscosso il successo di pubblico sperato nonostante la nomination a Cannes per la Palma d'Oro.
Una parola per descrivere il film? Schifezza
Titolo originale Somewhere
Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti
Anno 2010
Durata 98 min
Genere documentario
Regia, Soggetto, Sceneggiatura Sofia Coppola
Produttore G. Mac Brown, Roman Coppola, Sofia Coppola
Produttore esecutivo Francis Ford Coppola, Paul Rassam, Fred Roos
Casa di produzione American Zoetrope
Distribuzione (Italia) Medusa Film
Fotografia Harris Savides
Montaggio Sarah Flack
Musiche Phoenix
Scenografia Anne Ross
Costumi Stacey Battat
Trucco Darlene Jacobs
I
nterpreti e personaggi
Stephen Dorff: Johnny Marco
Elle Fanning: Cleo
Chris Pontius: Sammy
Lala Sloatman: Layla
Michelle Monaghan: Rebecca
Kristina Shannon: Bambi
Karissa Shannon: Cindy
Laura Chiatti: Sylvia
Nunzio Alfredo D'Angieri: Pupi
Jo Champa: moglie di Pupi
Benicio Del Toro: se stesso
Simona Ventura: se stessa
Nino Frassica: se stesso
Maurizio Nichetti: se stesso
Giorgia Surina: se stessa
Valeria Marini: se stessa
Paul Greene: Ron
Doppiatori italiani
Alessio Cigliano: Johnny
Emanuela Ionica: Cleo
Gaetano Varcasia: Sammy
Chiara Colizzi: Layla
Premi
67ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia: Leone d'oro al miglior film
National Board of Review Awards 2010: premio speciale per il filmmaking
...MMMMHHH complimenti per averlo visto tutto..io visto al cinema..ho speso dei soldi...ma alla fine credo di aver visto qualcosa di diverso...dai soliti film...e per ora mi basta.
RispondiEliminaciaoooo