lunedì 10 settembre 2012

Somewhere

Johnny Marco è una superstar di Hollywood che passa il tempo libero od in completa apatia o in compagnia di sconosciuti e donne facile a bere ed ubriacarsi. I suoi unici momenti di vita li vive insieme alla figlia undicenne, Cleo, avuta con la ex moglie.

Gli attori di questa pellicola Stephen Dorff ed Elle Fanning sono ciò su cui si regge l'impianto della storia.
Sofia Coppola se la canta e se la suona per tutto il film. Scrive, dirige, produce una cagata pazzesca. No davvero, non scherzo. Una storia inutile nella quale personaggi a caso compaiono come se non ci fosse un domani. Il montaggio è insulso e confusionario e non aiuta in alcun modo lo spettatore a calarsi nella storia. Non si prova alcuna empatia per nessuno dei personaggi, giusto un po' di simpatia per Cleo. Johnny Marco è un personaggio monodimensionale senza alcuno scopo nell'esistenza.
Il film ha vinto il Leone d'Oro alla 67a Mostra del Cinema di Venezia e capiamo facilmente il perché. Al suo interno sono dedicati circa 10 minuti ad un viaggio del protagonista in Italia, a Milano, dove si reca per ritirare un Telegatto. No, giuro, non scherzo. Prima viene intervistato da una Giorgia Surina in acido, poi, a teatro incontra una ignobile Simona Ventura ed un nullo Nino Frassica che gli consegnano il premio. All'improvviso sul palco appare uno stuolo di figa danzante capeggiata da Valeria Marini che si struscia sul protagonista. Uno schifo assoluto. Una presa per i fondelli delle televisione commercia italiana che, non compreso come tale, ha fatto giubilare di gioia gli italici poteri. L'unica nota positiva è stato il rivedere Maurizio Nichetti in una produzione internazionale, fintamente premiato anche lui con un Telegatto, anche se con battute ovvie e qualunquiste.
La trama dei quasi 100 minuti di pellicola si divide più o meno in dieci minuti di lapdance nella camera del protagonista, dieci minuti di riprese della sua auto che viaggia, dieci minuti a Milano, quaranta minuti di silenzio, venti minuti con Elle Fanning, il resto è titoli di coda.

Ad essere buoni questo film è una dilaniate perdita di tempo. Un nulla esploso all'infinito di una regista che dopo il successo di Lost in Translation non è riuscita più a proporre nulla di interessante e che ha provato la via della minestra riscaldata. Anche la sua Maria Antonietta, tra Lost in Translation e Somewhere, non ha riscosso il successo di pubblico sperato nonostante la nomination a Cannes per la Palma d'Oro.

Una parola per descrivere il film? Schifezza

Titolo originale Somewhere 

Lingua originale inglese 
Paese Stati Uniti 
Anno 2010 
Durata 98 min 

Genere documentario

Regia, Soggetto, Sceneggiatura Sofia Coppola 
Produttore G. Mac Brown, Roman Coppola, Sofia Coppola 
Produttore esecutivo Francis Ford Coppola, Paul Rassam, Fred Roos 
Casa di produzione American Zoetrope 
Distribuzione (Italia) Medusa Film 
Fotografia Harris Savides 
Montaggio Sarah Flack 
Musiche Phoenix 
Scenografia Anne Ross 
Costumi Stacey Battat 
Trucco Darlene Jacobs 
I
nterpreti e personaggi 
Stephen Dorff: Johnny Marco 
Elle Fanning: Cleo 
Chris Pontius: Sammy 
Lala Sloatman: Layla 
Michelle Monaghan: Rebecca 
Kristina Shannon: Bambi 
Karissa Shannon: Cindy 
Laura Chiatti: Sylvia 
Nunzio Alfredo D'Angieri: Pupi 
Jo Champa: moglie di Pupi 
Benicio Del Toro: se stesso 
Simona Ventura: se stessa 
Nino Frassica: se stesso 
Maurizio Nichetti: se stesso 
Giorgia Surina: se stessa 
Valeria Marini: se stessa 
Paul Greene: Ron 
 
Doppiatori italiani 
Alessio Cigliano: Johnny 
Emanuela Ionica: Cleo 
Gaetano Varcasia: Sammy 
Chiara Colizzi: Layla 
 
Premi 
67ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia: Leone d'oro al miglior film 
National Board of Review Awards 2010: premio speciale per il filmmaking

1 commento:

  1. ...MMMMHHH complimenti per averlo visto tutto..io visto al cinema..ho speso dei soldi...ma alla fine credo di aver visto qualcosa di diverso...dai soliti film...e per ora mi basta.
    ciaoooo

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