Maxi Dylan Dog n° 19
Periodicità: semestrale
Alla ricerca della felicità
Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Di Gregorio
Disegni: Montanari & Grassani
Uno strano personaggio, probabilmente di origine orientale, ed il suo merlo nero si aggirano per le strade di Londra a vendere oggetti a poco prezzo a persone in balia dei propri desideri. Quando, in un verso o nell'altro, i desideri dei possessori di questi oggetti iniziano ad avverarsi le cose cambiano. Qualcuno ne rimane soddisfatto, qualcuno sconvolto, ma quello che più conta è che tra questi sognatori c'è anche Dylan Dog.
Una sceneggiatura semplice che mette in parallelo più vite di sognatori londinesi. Il tutto si basa su una specie di Safarà ambulante che offre oggetti che daranno un svolta alla vita di chi li riceve. Carina e scorrevole, risulta di piacevole lettura.
Kidnapping
Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Montanari & Grassani
Un bambino, che è una porta tra il nostro mondo e quello dei demoni, viene rapito. Alla sua famiglia, che è tra le più ricche dell'Inghilterra, non viene richiesto alcun riscatto e, anzi, la notizia non viene resa pubblica. Solo una scaltra giornalista di un sito di pettegolezzi, guarda caso fidanzata dell'Old Boy, è a conoscenza della notizia e coinvolge il suo uomo nell'indagine.
I demoni sembrano essere reali, così come il rapimento, ma come fare a salvare la piccola vittima?
Forse la migliore storia del trittico. Un classico giallo con colpevoli e presunti colpevoli a darsi il cambio nelle diverse pagine. Scorrevole ed un po' splatter si lascia leggere senza troppi pensieri.
L’Eroe
Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Gualdoni
Disegni: Montanari & Grassani
Una famosa attrice si affida a Dylan Dog per la sua protezione. Lo strano uomo che la perseguita sembra essere legato a delle morti e sparizioni di persone apparentemente senza collegamento tra loro.
La storia più debole del trittico. Mi spiace che sia scritta da Gualdoni, che tanto avevo stimato al suo debutto. Purtroppo lo sceneggiatore sembra essere in profonda carenza di idea. Si ispira senza ritegno alla serie televisive come Alphas ed alla mitologia dei supereroi ai fumetti degli X-Men della Marvel. Non butta dentro uno straccio di idea originale e fa passare la voglia di leggere. Si infila in un cul de sac narrativo senza via d'uscita e per salvarsi tira fuori un coniglio, morto, dal cilindro. Lasciatelo respirare o trovategli un lavoro vero.
Passiamo ora all'impianto grafico. Montanari & Grassani sono diventati, con questo Maxi, brutte copie di loro stessi. Dispiace vedere questa coppia di artisti essersi attorcigliata su se stessa e vedersi autocitare senza ritegno. Se i personaggi sono sempre nel loro stile persino loro, qui, mancano di dinamismo e contiguità con la realtà: se un mostro di tre metri afferra per le spalle una ragazza normale questa non rimarrà diritta come un fuso, quasi parallela la terreno.
Anche nelle architetture, soprattutto degli interni, mostrano carenze demoralizzante. Se le linee di prospettiva sembrano fare quello che vogliono loro, gli arredamenti non sono da meno. Capita spesso di vedere mensole sulle quali le fotografie si spostano senza spiegazione da un posto all'altro, tombini che cambiano dimensione, arredamenti stradali che vengono a mancare ed il tutto da una vignetta adiacente all'altra.
Il loro peggio lo danno quando tentano di dare il loro meglio. Si sa che il duo ha una visione tutta sua di Craven Road e del civico 7 in particolare. Il problema è che se hai una visione la devi mantenere coerente e costante: la ciminiera al di la del cortile della casa dell'Indagatore dell'Incubo non può cambiare posizione da una storia all'altra, i pali della luce non possono sparire tra una vignetta e l'altra.
La copertina è un classico rivisitato in stile Stano, con colori marci, ma tutto sommato piacevole.Ho trovato tutto parecchio deludente. Trovo che Montanari & Grassani abbiano, con questo albo, segnato una delle peggiori pagine della loro storica collaborazione. Trovo che abbiano mancato di rispetto al lettore. Il tutto su una albo nato, creato e dedicato per ospitare solo le loro storie. Il tutto al prezzo poco popolare di 6,20€.
Ancora uno, forse, e poi abbandonerò anche questa collana "fuori serie regolare" di Dylan Dog e, probabilmente, con poco dispiacere.
La terza storia mi ha deluso parecchio, sia per i disegni sia per la scrittura.
RispondiEliminaDi solito faccio poca attenzione ai dettagli dei disegni... Nella seconda storia del Maxi Dyd, la palla che l'aspirante guardia giurata londinese getta dal treno, non cambia dimensione in modo poco credibile (prima gli sta comodamente in mano, e quando arriva in strada sembra grande quasi come un pallone da calcio)?
Sì, guarda ormai spero nell'avvento di Roberto Recchioni come nuovo curatore della serie. Tutto sommato la collana mensile ha ancora storie valide, ma tutta la galassia che le gira intorno sta collassando.
RispondiEliminaSembra che molti di coloro che sono a libro paga Bonelli lavorino tanto perchè hanno un nome. Boh, speriamo in un'inversione di tendenza.