giovedì 18 luglio 2013

Brendon . L'equazione di Kellerman

Brendon n. 91, bimestrale 
L'equazione di Kellerman  
 
Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Giuseppe Ricciardi, Ernesto Pugliese e Andrea Fattori
Copertina: Massimo Rotundo  
 
La Città della Scienza: Adelphia. Brendon vi giunge dopo aver affrontato uno psicopatico che torturava ed uccideva i viandanti che passavano vicino alla sua abitazione. Dalle informazioni che il Cavaliere di Ventura ha raccolto, uno dei matematici della Facoltà dei Numeri potrebbe aver collaborato con lui. Uno di loro, però, è morti di recente lasciando agli altri un'equazione, spiegazione della vita e della morte, da risolvere: l'equazione di Kellerman. La formula matematica sembra maledetta. Infatti chiunque tenti di risolverla muore in modo orrendo.
Sarà Brendon, senza ingaggio, a tentare di risolvere questo enigma matematico.

Inizia ad essere l'anno delle trame matematiche per le testate Bonelli che seguo. Prima Martin Mystère, con una storia tanto noiosa da farmi pensare di abbandonare il Detective dell'Impossibile, ed ora Brendon.
Chiaverotti dimostra di avere una marcia in più del BVZA realizzando una storia tesa, misteriosa e godibile inventandosi, anche, una misteriosa formula matematica che non verrà mai mostrata al lettore. Un intreccio soprannaturale soddisfacente ed appassionante supportato da un team di ottimi disegnatori.  Giuseppe Ricciardi, Ernesto Pugliese e Andrea Fattori si dividono i compiti tra disegni e chine e la loro mosso conferisce dettagli curati ed ottima caratterizzazione dei personaggi. Come gli sfondi sembrano reali tanto i visi dei protagonisti sembrano cesellati. Qualche volta questo va a discapito della dinamica, ma la grafica di quest'albo è un piacere per gli occhi. Peccato per un errore di lettering, ad un terzo della storia, se no sarebbe stato un albo stilisticamente perfetto.
La copertina di Rotundo era di difficile realizzazione. Anche lui non si è lasciato sfuggire l'occasione di disegnare numeri e formule matematiche, mostrando la difficoltà di rendere l'idea quando si parla di matematica in un disegno. Peccato che non sia riuscito a fare di più.

Un buon albo scritto e disegnato bene. Da leggere poiché continua nel solco delle cose fatte bene da Chiaverotti e dal suo team.
 

Nessun commento:

Posta un commento