Dopo gli eventi del matrimonio di Stu, Mr. Chow è ancora in carcere a Bangkok. Grazie alla sua astuzia, però, riesce ad evadere di cella scatenando una ribellione tra i detenuti.
Nel frattempo Alan ha smesso di prendere i suoi farmaci ed ha combinato altri danni. Uno collaterale è stata la morte di suo padre a seguito di un infarto per una sfuriata. La famiglia all'unisono, quindi, decide di ricoverarlo in un centro psichiatrico in Aziona. L'unico modo per convincerlo di accettare il trattamento è quello di coinvolgere tutto il branco per accompagnarlo.
Ovviamente, durante il viaggio nulla va come deve. I quattro vengono sequestrati da Marshall, un boss della malavita a cui tutto è iniziato andare storto da quando Doug Nero ha venduto il rufis ad Alan per l'addio al celibato a Las Vegas. Marshall ha un conto in sospeso con Chow ed Alan è l'unico ad avere ancora qualche contatto con lui. Perciò sequestra e minaccia di morte Doug Bianco per obbligare gli altri tre amici a rintracciare Chow. Effettivamente i tre ci riescono, ma le cose non vanno nel modo sperato. Verranno coinvolti dal criminale cinese in reati in Messico e dovranno tornare a Las Vegas, ritrovando vecchi amici e vincendo i loro timori, per cercare di portare a termine la loro missione.
Ero al cinema per prenotare i biglietti di Man of Steel per il week end ed ho scoperto che la mia carta Grandecinema3 mi avrebbe permesso di vedere alcuni film aggratis. Tra questi c'erano Una notte da leoni 3 ed After Earth, per i quali ho da subito avuto la sensazione di boiata. Per una coincidenza di orari, più che per preferenza, ho optato per il primo. Sta di fatto che il film sarebbe dovuto iniziare alle .35 ed invece è iniziato alle .54, cosa che ci guadagnavo mezz'ora e vedevo After Earth, vabbè. In compenso mi sono spupazzato i trailer di Wolferine - L'immortale (che tanto mi pare il peggior film di supereroi dai tempi di Devil), Man of Steel (che tanto mi pare il miglior film di supereroi da tempi dei vari Batman, esclusi quelli di Schumacher) e Thor - The Dark World (che sembra caruccio).
Dicevamo. Il film. Ulteriore premessa. Un mio, personalissimo, modo di giudicare un film è vincolato anche alle circonvoluzioni che faccio mentre sono seduto a guardarlo. Più mi muovo più il film è noioso. In questo contesto non vale Eyes Wide Shut perché lì ho dormito, unica mia volta al cinema.
Durante la proiezione, privata visto che ero il solo in una sala da 200 posti, non riuscivo a stare fermo.
Il canovaccio della storia è sempre lo stesso: Alan -> casino -> rapiscono Doug -> i tre amici vivono avventure al limite. Il problema è che dal primo, grande divertente rivelazione, a questo il mordente ed il divertimento sono scemati in modo pauroso. Qui ci sono giusto due o tre sequenze che fanno divertire, non ridere, con convinzione. Il regista, sceneggiatore, produttore, in questo capitolo, punta eccessivamente sulla violenza sugli animali per strappare un sorriso. Se, alla fine, la sequenza della giraffa può avere un senso, quelle sui galli da combattimento e sui cani da guardia no. La dinamica del trio è consolidata, ma la centralità di Alan, a volte, è esasperante. Buchi di sceneggiatura, sopratutto nella scena al Ceasar Palace lasciano di stucco lo spettatore, che si interroga sulla banalità degli errori commessi.
Importante, più che negli altri film, è la colonna sonora che sottolinea i momenti narrativi in modo adeguato.
Il finale, con Alan in frac, può mostrare una via da seguire all'attore che lo interpreta. Zach Galifianakis lo vedrei bene in un film in costume ambientato a fine 1800, anche nella parte del cattivo. Bradley Cooper è il più bravo del gruppo ed aiuta il film a mantenere un sua dignità. Ed Helms, purtroppo è più vittima del suo personaggio di quanto sia stato Galifianakis nel secondo capitolo. Ken Jeong è il protagonista negativo della vicenda, si fa odiare ed amare allo stesso tempo, ma, alla fine, non ci dobbiamo dimenticare che è il cattivo. Torna Heather Graham, un piccolo cameo, ed entra in scena John Goodman (era tanto che non lo vedevo), con la sua mole e la sua bravura, nei panni del boss in cerca di vendetta. Entrambi non sfigurano.
The Hangover Part III è la celebrazione dei suoi predecessori e non lo nasconde. Tuttavia è un film fatto tanto per fare e per sfruttare un franchise di sicuro botteghino. Dopo i due sequel scadenti, però, spero che questo sia davvero l'ultimo. Almeno fino a quando non torneranno idee divertenti a Todd Philips.
Ah, già che andate a vederlo non perdetevi la scena, corposa e curiosa peraltro, dopo i primi titoli di coda. E' divertente e ti lascia la curiosità di sapere cosa può essere successo. Spoiler per le più fetish: si vede Mr. Chow come mamma l'ha fatto! Imperdibile (?).
Sinceramente è un film che non consiglierei. Risparmiate i soldi e fate un salto da McDonald's a mangiare patatine fritte e milk shake che è più salutare.
Titolo originale The Hangover Part III
Lingua originale inglese
Paese di produzione USA
Anno 2013
Durata 100 min
Genere commedia
Regia Todd Phillips
Sceneggiatura Todd Phillips, Craig Mazin
Produttore Todd Phillips, Daniel Goldberg, David Siegel, Jeffrey Wetzel, Joseph Garner
Produttore esecutivo Scott Budnick, J. C. Spink, Thomas Tull
Casa di produzione Legendary Pictures, Green Hat Films
Distribuzione (Italia) Warner Bros. Pictures
Fotografia Lawrence Sher
Montaggio Jeff Groth, Debra Neil-Fisher
Musiche Christophe Beck
Scenografia Maher Ahmad
Costumi Louise Mingenbach
Interpreti e personaggi
Bradley Cooper: Phil Wenneck
Ed Helms: Stuart "Stu" Price
Zach Galifianakis: Alan Garner
Justin Bartha: Doug Billings
Ken Jeong: Leslie Chow
Heather Graham: Jade
Jeffrey Tambor: Sid Garner
Gillian Vigman: Stephanie Wenneck
Sasha Barrese: Tracy Garner-Billings
Jamie Chung: Lauren Price
John Goodman: Marshall
Mike Epps: Doug
Melissa McCarthy: Cassie
Sondra Currie: Linda Garner
Jonny Coyne: Hector
Mike Vallely: Nico
Lela Loren: poliziotta
Oliver Cooper: Ronnie
Oscar Torre: agente Vasquez
Betty Murphy: madre di Cassie
Doppiatori italiani
Christian Iansante: Phil Wenneck
Alessandro Quarta: Stuart "Stu" Price
Roberto Stocchi: Alan Garner
Massimiliano Alto: Doug Billings
Oreste Baldini: Leslie Chow
Ilaria Latini: Jade
Renato Cecchetto: Sid Garner
Emilia Costa: Stephanie Wenneck
Barbara De Bortoli: Tracy Garner-Billings
Valentina Mari: Lauren Price
Angelo Nicotra: Marshall
Fabrizio Vidale: Doug
Francesca Guadagno: Cassie
Franca Lumachi: Linda Garner
Davide Chevalier: Ronnie
Eugenio Marinelli: agente Vasquez
Graziella Polesinanti: madre di Cassie
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