mercoledì 30 gennaio 2013

The woman in black

Gli inizi del 900 del secolo scorso. Una casa di campagna. Tre bambine giocano tranquille a dare il tè alle bambole e dopo qualche minuto si gettano dalla finestra della soffitta, morendo all'istante.
Londra. Arthur Kipps ha un figlio di quattro anni che alleva insieme alla governante, visto che la moglie è morta di parto. Una volta giovane avvocato promettente, ora ossessionato dal suo lutto, non riesce più a lavorare ad alti livelli. Per non licenziarlo il suo studio gli offre un'ultima opportunità: sistemare le carte e vendere le proprietà nella palude di un paesino lasciata da una vecchia donna sola deceduta, Alice Drablow storica cliente dello studio.
Il martedì l'avvocato parte per la sua destinazione, con la promessa che figlio e tata potranno raggiungerlo il venerdì, e sul treno conosce un gentile residente del villaggio, Mr. Daily, che gli darà un passaggio, sotto il diluvio, fino alla locanda.
Lo straniero non è ben visto dalla gente del posto. Infatti, il locandiere si rifiuta di dargli una stanza e solo la bontà d'animo della moglie gli permetterà di essere ospitato nelle soffitta (la stessa delle tre bambine).
Il giorno dopo anche l'avvocato del paese lo tratta male e lui si reca, pagando una fortuna ad un cocchiere, ad Eels Marsh, dimora della defunta, per vedere la documentazione per la vendita.
Il luogo è isolato, silenzioso ed ospita un piccolo cimitero. La maree che sale e copre la strada per gran parte del giorno, poi, non permette alcuna comunicazione con il mondo esterno.
Nella solitudine della casa, ad Arthur, sembra di vedere cose impossibili, ma la più eclatante è una donna vestita di nero che si aggira nel giardino. Già provato psicologicamente dalla morte della moglie queste manifestazioni lo colpiscono.
Tornato al villaggio ed andato all'ufficio di polizia locale per denunciare l'accaduto, una bambina gli muore tra le braccia dopo aver trangugiato la lasciva. Nonostante il trauma si reca a cena a casa di Mr. Daily dove viene a conoscenza della sua triste storia familiare e della sconvolta moglie.
Le morti dei bambini non si fermano e l'odio verso di lui monta in tutti gli abitanti del paese.
La misteriosa donna in nero continua e perseguitalo e con lei anche il fantasma di un bambino sporco di fango.

Da anni non vedevo una classica storia di fantasmi all'inglese e questo film lo è.
Daniel Radcliffe è l'indiscusso protagonista di questo riuscito ghost movie, che spaventa per quello che non mostra ed inquieta il buio intorno allo spettatore, senza affidarsi troppo ai soli effetti sonori. La scena e la vicenda si sviluppa solo dove c'è lui. Lui è sempre presente in scena, quasi non ci sono inquadrature senza di lui e se ci sono lui è comunque sempre presente nell'azione. Una prova di maturità recitativa davvero importante (nonostante truccato ed emaciato assomigli sempre di più ad Edward Cullen). Accanto a lui sul set, praticamente, solo Claràm Hinds (Mr. Daily), il Giulio Cesare di Roma, e nessuna protagonista femminile, ma solo comparse. Le che incrociano la vita del protagonista sono sempre anime pie che gli vengono in aiuto: la tata, la locandiera, la moglie di Mr. Daily.
James Watkins, dietro la macchina da presa, realizza una dinamica ed appassionante storia di fantasmi. Mette in gioco molto "non vedo" e si diverte a sfruttare la visione periferica del protagonista per farlo spaventare e far spaventare anche noi.
La colonna sonora è praticamente inesistente, e non è un male, ma sono gli effetti sonori a farla da padroni. Si rivelano, infatti, azzeccati e puntuali.
L'ambientazione storica è costruita con precisione e l'atmosfera ricreata sia dagli ambienti che dal tono scelto per la fotografia permettono allo spettatore di immedesimarsi nel protagonista. L'insieme ottenuto con l'abile miscela di regia, recitazione, suono e scenografia ottiene l'effetto sperato: inquietare chi guarda come se fosse lì con Arthur Kipps.
Complimenti a Susan Hill (la scrittrice a cui si deve il libro da cui è tratto il film) e Jane Goldman che ne ha curato la trasposizione cinematografica.

Una bella ghost story inglese per tutti gli amanti del genere, come non se ne vedevano da anni. Da vedere. E poi è prodotta dalla Hammer, che vogliamo di più!


Bigino.

Titolo originaleThe Woman in Black
Lingua originaleInglese
Paese di produzioneRegno UnitoItalia
Anno2012
Durata95 minuti
Colorecolore
Audiosonoro
GenereHorror, Gotico
RegiaJames Watkins
SceneggiaturaSusan HillJane Goldman
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

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