Dopo la cerimonia, giunti al luogo del banchetto, durante le danze, ecco che lo zio simpatico diventa un po' meno simpatico. Quando inizia a vomitare sangue in giardino, cadere da balaustre a sei metri da terra e mordere a morte la moglie sul collo, ecco che forse qualche problema c'è. Il panico si scatena nella residenza, mentre all'esterno uomini in tuta gialla stanno sigillando il perimetro.
La festa di divertimento diventa una festa di morte. In pochi scampano al primo assalto dei contaminati trasformati in rapidi zombie carnivori. Lo sposo ed altri quattro trovano rifugio in cucina, la sposa ed altri tre nel locale sicurezza e pochi altri nella chiesa all'interno della residenza.
Sopravvivere al male contagioso è molto difficile, qualcuno ce la farà?
Anche se parte come un dei classici Rec il film tradisce lo spirito iniziale della saga. Infatti, il maggior minutaggio della pellicola è girato non con telecamere amatoriali in prima persona, ma con la classica tecnica di ogni normale film. In questo episodio viviamo le vicende dei protagonisti non grazie ad un mockumentary, ma in terza persona seduti sulla nostra poltrona di casa e questo delude un po'. Anche la parte, cosiddetta, amatoriale lascia stupefatti. Come è possibile un montaggio tra le varie telecamere? Come è possibile che il ragazzo che riprende riesca a cambiare inquadratura così rapidamente, mentre il sonoro rimane continuo e senza interruzioni?
La trama è la classica che ha dato vita alla serie di successo: ad uno ad uno vengono morsi tutti. Interessante è la variante religiosa del virus, ma questo espediente fa perdere di vista un gruppo di sopravvissuti che viene dimenticato da qualche parte nella villa infestata e di cui non si sa più niente, neanche dopo i titoli di coda.
La parte migliore del film? La sposa. Non perché sia di una bellezza esagerata, ma perché (anche se afflitta dalla ovvia tara che si deve caricare su un personaggio nella sua situazione e che la farà lottare al 110% per sopravvivere, se vedrete il film capirete) grazie a lei si crea la prima figura iconica di tutta le serie, dopo la lucetta rossa delle riprese delle telecamere. Il suo personaggio sembra diventare, ad un certo punto, un incrocio tra la sposa cadavere ed il protagonista dell'armata delle tenebre, non c'è che dire: niente male.
Abbastanza curati anche i personaggi secondari che si alternano sullo schermo (lo zio, il nonno, Spongjhon) e lo schermo risulta sempre brulicante di personaggi come ad un vero matrimonio con più di cento/cento cinquanta invitati.
Purtroppo il film ripropone la solita storia cercando una variante quasi esclusivamente con il diverso punto di vista dello spettatore. I personaggi dimenticati all'interno della villa potrebbero essere parte della trama di un quarto film, come il secondo tornava sulle orme del primo, ma lasciano un grosso vuoto narrativo in questo.
Tendenzialmente un film inutile se non per riempire una serata di nulla televisivo.
Titolo originale | REC Génesis |
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Paese di produzione | Spagna |
Anno | 2012 |
Durata | 90 minuti |
Colore | colore |
Audio | sonoro |
Genere | horror |
Regia | Paco Plaza |
Sceneggiatura | Paco Plaza, Luis A. Berdejo |
Produttore | Julio Fernández Rodríguez |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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