mercoledì 16 gennaio 2013

Castaway on the moon

Seul.
Kim è una ragazza solitaria che da tre anni non esce dalla sua stanza e non parla con un essere umano. La sua occupazione principale è quella di navigare su Internet, vivendo in una comunità virtuale, costruendosi una vita ideale. L'unica sua passione è quella di fotografare, ogni sera, per venti minuti la Luna, nelle sue fasi, quando passa davanti alla sua finestra.
Kim è un uomo disperato, con scarsa vita sociale, piantato dalla sua fidanzata, sommerso dai debiti contratti con una finanziaria. Tanto disperato da decidere di farla finita gettandosi da un ponte nel fiume Han. Contrariamente a quanto da lui sperato si trova vivo, vegeto ed un po' malridotto su un'isoletta al centro del fiume. Senza possibilità di ritornare sulla terraferma.
L'unico essere umano a conoscenza della sua situazione sarà Kim che, per caso, lo fotograferà ed inizierà a seguire le sue peripezie sull'isola deserta, mentre prova a sopravvivere.
Tra timori, equivoci, papere, spaghetti con i fagioli neri e piantagioni di mai le vite dei due protagonisti prenderanno una piega interessante.

La commedia è coreana ed è del 2009. Sembra essere un incrocio tra due successi americani dei epoche diverse. Ovviamente, come da titolo europeo, prende spunto da Cast Away, con Tom Hanks (che avrebbe meritato l'Oscar come miglior attore) diretto nel 2000 da Robert Zemeckis, e da La finestra sul cortile, con James Stewart diretto da Alfred Hitchcock nel 1954, affidando a ciascuno dei due protagonisti uno dei ruoli. Lee Hae-Jun rallegra un po' il tutto buttandola sulla commedia semi drammatica con risvolti divertenti, ma non si esime dal portare una critica agguerrita e pungente alla società moderna. Certo, le sue osservazioni si concentrano sulla vita in Sud Corea, ma gli appunti possono riferirsi tranquillamente anche a noi. La solitudine, il bisogno costante di apparire meglio di chi siamo o per lo meno come gli altri si aspettano che siamo, le necessità inutili che ci impone la pubblicità, sono tutti riflessi di cui patiamo anche ad ovest della Corea.
Il film, però, risente dei ritmi da commedia coreana un po' lenti ed anche l'esasperazione di alcune situazioni non lo alleggerisce. Carina l'idea fornire un obiettivo, la speranza, al naufrago Kim ed il modo d'instaurare la relazione a distanza con la solitaria Kim. Interessante soprattuto l'idea di utilizzare i giorni delle prove di evacuazione cittadina per scandire il ritmo della vita dei due eremiti.
La colonna sonora è curiosa con il suo mix, a volte inaspettato, di canzoni europee ed asiatiche.

Tutto sommato un'esperienza cinematografica godibile, anche se non si rivela indimenticabile.

Titolo originaleKimssi pyoryugi
Lingua originaleCoreano
Paese di produzioneCorea del Sud
Anno2009
Durata116 min
Colorecolore
Audiosonoro
GenereCommedia
RegiaLee Hae-Jun
SoggettoLee Hae-Jun
Interpreti e personaggi
Premi
Black Dragon Audience Award - 2010 Udine Far East Film

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